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Autore: emopunkgirl89    11/12/2009    0 recensioni
(Ho cambiato il Rating ora è arancione.)Sue Ellen è una ragazza di 18 anni che dopo la morte del padre si trasferisce a Forks, la città più piovosa degli USA... li conoscerà Michael, new entry della famiglia Cullen.. [...] È questa la passione che ho letto nei miei romanzi d’amore? È questa forse quella sensazione che si prova quando ami qualcuno? Questo senso di completezza che irradia una felicità infinita, che ti fa sorridere senza alcun motivo, che ad ogni suo movimento rabbrividisci dentro? Ora so cosa è l’amore… cos’è la passione… sei tu Michael![...]
Genere: Romantico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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cap. 44 romeo & giulietta

When The Sun Is Gone

Cap. 44

 

Romeo & Giulietta

 

Avrei dovuto aspettarmelo… è impossibile contenere l’energia e l’entusiasmo di Alice. Come Bella, prima di me, dovrò tenere duro, non parteciperò ai preparativi, ma una cosa l’ho imposta, il vestito lo scelgo io. Alice ha un po’ brontolato ma poi s’è arresa, in fin dei conti il matrimonio è mio.

 

Alice ma perché non ti sposi con Jasper?

 

Alza gli occhi al cielo come a ricordare qualcosa. Non sembra irritata dalla mia domanda, forse nemmeno lei conosce la risposta. Poi osserva il suo compagno che sorride al suo fianco.

 

 

Non so… Jasper, tesoro, perché non ci sposiamo?

 

Una volta non t’è bastata?

 

Jazz mi guarda e sorride divertito. S’allontana velocemente da lei mentre Alice cerca di dargli un pugno sul braccio.

Mentre rido osservo in lontananza Bella che intreccia delle rose, forse è il mio bouquet ma nessuno vuole dirmi nulla. L’unica cosa che so è che si celebrerà nel salotto spazioso della villa Cullen, è un po’ un dejavù per gli altri membri della mia famiglia. È come il remake di un film vecchio per loro, dove gli sposi sono stati cambiati ma la situazione è la stessa.

Michael sta organizzando qualcosa con Edward forse la nostra luna di miele, chissà dove vorrà portarmi. Una volta, da umana, mi sembra d’avergli detto che adoravo l’Inghilterra, soprattutto Londra, ma la nebbia insiste nella mia mente quando cerco di ricordare le mie esperienze umane. Un po’ mi dispiace perché non ricordo alla perfezione ciò che ho provato all’inizio della nostra storia, il mio primo amore è offuscato. Non ricordo bene i primi baci, i primi sospiri e le prime emozioni. Mi dispiace sul serio di questa cosa, ma penso anche che è importante solo il presente e non il passato. Non potrò più tornare indietro e rivivere tutte quelle belle sensazioni, però mi dispiacerebbe rimuoverle completamente.

 

Sue, tutto bene?

 

Esme, premurosa come sempre mi poggia una mano sulla spalla mentre la mia vera madre mi porta un ciocca di capelli dietro l’orecchio. Mi perdo per un momento nei suoi occhi azzurro cielo. Sospiro, il profumo di mia madre non è cambiato, mi tornano in mente dei ricordi offuscati, mi sembrano distanti, come se quella vita appartenesse ad una persona a me ignota, come se non fossi io veramente quella timida bambina che gioca con una ciocca rossa dei capelli della madre, che aspira il suo profumo e si perde nei suoi occhi. Quei momenti sono così lontani, io sono così cambiata…

 

Tranquille. Sto bene, forse ho la tremarella pre-matrimoniale…

 

Sorridono un po’ divertite. Non so se una vampira, tanto meno neonata, possa provare quel genere di emozione ma di sicuro non voglio ammettere che mi dispiace di dover quasi rinunciare ai ricordi della mia vita umana che mi ha tanto legata a Michael.

 

Zia Sue! È tornato papà con lo Zio Miky!

 

Renesmee corre verso di me mi prende per mano e mi trascina verso la porta, rido mentre devo chinarmi per lasciarmi trascinare.

Apre il portone velocemente e si butta alle braccia di Edward che era quasi infondo alle scale. Michael sorride e ammicca nella mia direzione. Mi squadra dai piedi alla testa svariate volte per poi sorridermi. Sembra estasiato di ritrovarmi sulla porta di casa.

Saluto Edward e lo lascio passare, Michael mi raggiunge ed ora non so proprio che fare. Mi perdo nei suoi occhi dorati, m’accarezza la guancia che non può più arrossire e mi stampa un dolce e delicato bacio sulle labbra.

 

Alice?

 

Alice…

 

Rispondo semplicemente. Abbasso lo sguardo, infondo non sono molto cambiata da quando ero umana, la mia timidezza è rimasta.

Indosso un abito lungo color carne con dei ricami realizzati con tanti piccoli diamanti. In effetti questo è forse il primo, fra tutti gli abiti che Alice mi ha fatto indossare, che mi piace davvero.

Michael mi afferra i fianchi delicatamente e m’avvicina al suo corpo.

 

Mi hanno detto i tuoi fratelli che oggi è un’occasione speciale… ma non mi vogliono dire perché… ed Alice mi ha letteralmente costretta ad entrare in quest’abito.

 

Mi guarda negli occhi e fa un sorriso a metà, assomiglia molto ad Edward, sembrano realmente fratelli.

I suoi occhi mi nascondono qualcosa, sotto quel velo dorato sincero c’è un cosa che mi sfugge, non è una cosa brutta o cattiva, è semplicemente qualcosa che non so definire, un po’ mette paura.

 

Mmm, si. È un’occasione speciale… ma è una sorpresa.

 

Avvicina le sue labbra al mio orecchio e sussurra le parole delicatamente.

 

Tu devi solo chiudere gli occhi, ti porterò dove solo le stelle potranno vederci…

 

Mi prende in braccio e mi sussurra ancora di chiudere gli occhi. Saliamo sulla sua Mustang e non è difficile camminare alla cieca. Ho tutti gli altri miei sensi amplificati ma, anche se non lo fossero, ho Michael di fianco, mi guida tenendo una mano su di un mio fianco.

Mi fa tenere gli occhi chiusi tutto il tempo mentre sento l’auto muoversi. So per certo che s’è fermato a far benzina, significa che mi sta portando lontano da Forks, sento il mare e il suo profumo salato.

 

Mi porti al mare?

 

Uno strano ricordo pieno di nubi mi torna in mente, è una frase che ho già detto, inclino la testa e cerco di ricordare più che mai. Mi concentro ma qualcosa mi sfugge. È lui che interrompe la mia tortura mentale. Ed improvvisamente tutto mi torna in mente.

 

Accidenti, mi hai scoperto!

 

Faccio l’errore d’aprire gli occhi e subito mi sgrida.

 

Ti è tornato in mente qualcosa, vero? Ti ricordi della nostra baia? Di quando ci siamo detti per la prima volta che si amavamo… Dove abbiamo fatto l’amore la prima volta, Sue, ti ricordi?

 

Si, mi ricordo Michael… ricordo anche la nostra canzone…

 

La nebbia densa nel mio cervello sembra diradarsi per un po’ e rivivo più o meno quei momenti. L’emozione, la timidezza, i nostri baci meno prudenti, le sue carezze che potevano spezzarmi le ossa ma la cosa che ricordo con più intensità è il fatto che non provavo paura, neanche un momento ho temuto per la mia vita o per il dolore. Ero con lui, con il mio Michael, nulla era più importante. In un certo senso è tutto uguale a prima.

 

Sono felice che tu non sei cambiata, sei sempre tu, anche da vampira. Certo non hai più gli occhi verdi e non puoi più arrossire ma dentro di te non sei cambiata.

 

Vorrei guardarlo negli occhi ma so che mi è vietato. Sento l’auto fermarsi e sento ancora più intensamente il rumore delle onde e quel profumo di salsedine che da umana amavo aspirare con tutta forza, mi riempivo i polmoni di quell’aria salata.

Sento la portiera aprirsi e la sua mano prende la mia. Mi fa scendere e sento uno strano profumo nell’aria, qualcosa di estraneo, probabilmente l’ho già sentito ma non da vampira, devo ancora catalogare tutti gli odori nella mia mente nuova.

Le scarpe col tacco affondano nella sabbia, Michael mi fa ancora sedere nell’auto e me le sfila delicatamente.

Lo ringrazio sorridendo ma ho gli occhi chiusi e non posso vederlo, questo mi fa dispiacere. So che manca poco poi potrò guardare dove mi ha portata il mio compagno, il mio futuro marito.

Scendo dalla macchina senza esitare mentre le nostre dita sono intrecciate. Sento i suoi occhi su di me anche se non posso vederlo.

 

Va bene Sue Ellen… Apri gli occhi…

 

Lentamente sollevo le palpebre, voglio godermi questo momento. Ovviamente noto solo la sua immensa bellezza e tutto intorno a noi è isolato, lontano. È lui che mi fa girare verso una grande casa lussuosa esattamente a qualche metro dal mare. Resto a bocca aperta, le stelle sono l’unica fonte di luce in cielo.

Quanto tempo abbiamo viaggiato? Praticamente tutto il giorno… ma dove mi ha portata? È un posto magico, non ho mai visto nulla del genere, è più bello addirittura della baia di Forks.

Resto in silenzio, sento l’emozione mozzarmi il fiato, ammiro le fiaccole accese che illuminano il sentiero sabbioso, il fuoco danza col venticello leggero. La sua camicia bianca ha i primi due bottoni slacciati e istintivamente gli accarezzo l’unico pezzo di petto in mostra.

 

Michael… è stupendo qui… non ho parole, davvero…

 

Sono felice che ti piaccia, questa sarà la nostra residenza estiva, stai tranquilla è tutta nostra questa spiaggia, nessuno si può avvicinare e poi c’è un guardiano che controlla chi passa per la strada principale, lo paghiamo bene. Nessuno ci scoprirà.

 

Ha pensato proprio a tutto…

 

Consideralo un regalo anticipato di nozze… i miei ed i tuoi genitori hanno pensato che sarebbe stato bello mostrartelo prima… dato che avremo poco tempo per goderci i nostri giorni da felici neo sposi…

 

Vorrei chiedere perché… abbiamo tutta una eternità davanti. Perché pochi giorni?

 

Alice ha avuto una visione, Sue… è giusto che tu lo sappia… i Volturi verranno poco dopo il giorno del matrimonio…

 

Non è possibile!

 

Sento la rabbia salirmi. Stringo forte un pugno lasciato ciondolare al mio fianco. Faccio un lungo sospiro, devo calmarmi. Era inevitabile, sapevamo che cosa saremmo andati incontro sfidando così le più alte autorità nel nostro mondo. Non pensavo però che sarebbe accaduto tutto così in fretta.

 

Alice non può dirci altro… non sa se usciremo vittoriosi… anche perché è troppo occupata ad organizzare il nostro matrimonio, non si concentra su altre cose.

 

Vede sul mio volto la disperazione e la rabbia, probabilmente. Mi bacia la fronte piegandosi verso di me. Mi stringe a lui.

 

Non preoccuparti tesoro mio… ti ho condotta qui per non pensarci… una volta mi hai chiesto di non pensare alle conseguenze, di pensare solo a noi due… di non pensare a quello che ero… ora te lo chiedo io amore… ti prego non pensare a nient’altro che a noi stasera…

 

Mi bacia la spalla nuda e m’accarezza la schiena mentre mi culla dolcemente.

Io non riesco comunque a rilassarmi del tutto. Divido i nostri corpi con le mie braccia, lo guardo negli occhi per un attimo infinito prima di parlare.

 

Non temi la morte?

 

Chiude gli occhi e fa ancora quel sorriso deliziosamente insolente… il suo volto da eterno diciottenne sembra ricordare qualcosa.

 

Più dolce sarebbe la morte se il mio ultimo sguardo avesse come orizzonte il tuo volto. E se così fosse, mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire.

 

Lo dice accarezzandomi il viso, sfiorandomi le labbra con il pollice. Mi nasce un sorriso sul volto, involontariamente. Le sue parole le ho già lette, qualcuno di ben più anziano di noi ha scritto queste parole per restare impresse nella storia dell’umanità.

 

Signor Cullen mi vuole colpire con le parole del grande maestro Shakespeare?

 

Conosci Amleto?

 

Sembra un po’ sorpreso, in effetti non ho mai avuto occasione di parlare di teatro o di letteratura. Forse una volta avevo ammesso che adoravo leggere nelle giornate di pioggia. Più che altro ero io ad ascoltare lui, la sua storia, le sue esperienze, di quanto si sentisse solo…

 

Conosco meglio Romeo e Giulietta… è la mia opera preferita… troppo banale?

 

No… tu non puoi essere banale… tu sei straordinaria Sue…

 

Mi scioglie i capelli prima raccolti in una semplice acconciatura. Alzo lo sguardo mentre il vento sembra aumentare, ma non ci curiamo di lui. Le onde come cavalli imbizzarriti sono veloci e forti, si schiantano sugli scogli e sulla spiaggia. Improvvisamente le ultime nuvole nere rimaste si spostano rivelando una luna bella, pallida e sembra quasi timida.

Sorrido e improvvisamente mi tornano in mente queste parole che da bambina ho recitato a memoria. È strano come mi sia complicato ricordare certe cose e come invece mi viene spontaneo ricordarne altre.

 

Bando alle forme e alle convenienze! Mi ami? So già che dirai “si”, e ch’io crederò a quel che dirai. Ma se tu lo giuri, potresti poi dimostrarti sleale. Dicon che Giove sorrida degli amanti spergiuri. O nobile Romeo, s’è vero che m’ami, dichiaralo schiettamente, ovvero, se credi ch’io mi lasci conquistare troppo facilmente, aggrotterò la fronte e sarò cattiva e mi negherò, e così tu avrai ragione di corteggiarmi: altrimenti, non saprei negarti alcunché per tutto l’oro del mondo…

 

Mi fermo perché le sue dita mi coprono le labbra, forse la mia battuta era troppo lunga, mi vien da sorridere quando anche lui comincia a recitare, molto meglio di me ovviamente.

 

Madamigella, per quella sacra luna che inargenta le cime di quegli alberi, giuro…

 

So bene come reagire mentre indica veramente la luna. Ho visto molte volte interpretare Romeo. Al cinema, a teatro e mai, dico mai, ho visto qualcuno interpretarlo così. I suoi occhi sono terribilmente sinceri mentre pronuncia la sua battuta. A occhio umano forse sembro fermarmi per pochi secondi giusto il tempo di ripensare alla battuta, invece, il mio cervello elabora a tempo record e rivede tutte le versioni che ho visto di Romeo, arrivo alla conclusione che Michael è il miglior attore di sempre, anche il più bello, di sicuro.

 

Oh, non giurar per la luna, l’incostante luna che si trasforma ogni mese nella sua sfera, per tema che anche l’amor tuo non si dimostri al par di lei mutevole.

 

Metto le mie braccia intorno al suo collo. Non sto recitando davvero. Sto solo ricordando le battute dolci e coinvolgenti scritte dal grande William Shakespeare.

Michael poggia le sue mani sui miei fianchi e contorce un po’ il naso e alza gli occhi verso il cielo.

 

E per che cosa dovrei giurare?

 

Torna a fissarmi e sorride come sempre.

 

Non giurare affatto. O, se proprio vuoi giurare, giura per la tua persona benedetta, ch’è il dio della mia idolatria: e non potrò fare a meno di crederti…

 

Se il caro amore del cuor mio…

 

Ma non ricomincio a recitare Romeo e Giulietta perché le nostre labbra si sono inevitabilmente legate.

Il mare gorgoglia davanti a noi, è oscuro, sembra quasi geloso di Michael, sicuramente non è geloso di me.

Ci sorridiamo mentre c’incamminiamo verso la villa buia, vedo solo l’ombra. Il sentiero è illuminato dalle fiaccole ed ora capisco qual’era l’odore che non riconoscevo prima, ci sono delle candele profumate appoggiate sulla sabbia, anche loro indicano il cammino.

 

Tu hai fatto tutto questo solo per me Michael?

 

Sembra quasi offeso dalla mia domanda.

 

Certo, amore. Per chi se no?

 

È tutto così perfetto, non penso di meritarmi tutto questo…

 

Michael continua ad osservarvi. Il suo volto è scuro non so se spaventarmi o no.

 

Perché dici così Sue Ellen? Lo sai benissimo cosa sei tu per me. Ti ho chiesto di sposarmi… tu ti meriti tutta la gioia del mondo, tutto deve essere perfetto per te, amore.

 

Sapevo già quanto Michael mi amasse ma non pensavo così tanto. Mi ha regalato una immensa villa circondata da una spiaggia ancor più grande. È forse troppo per me. Infondo sono stata io quella ad abbandonarlo per cercare di fare la prima donna, alla fine ho solo peggiorato la situazione.

 

Sue… ti prego, credimi quando ti dico che hai fatto tanto sia per me che per la mia famiglia, so che pensi di aver fatto un gran casino ma non è così… tu hai salvato Renesmee…

 

Non riesco a pronunciare nemmeno una parola perché il suo volto è troppo perfetto con la luce della fiamma in alto al suo fianco. È anche un po’ inquietante perché le fiamme rosse si riflettono nei suoi occhi, sembra un po’ un demone ma se ignoro questo particolare è un angelo magnifico, perfetto nei suoi pantaloni eleganti e nella sua camicia bianca. Dimostra più dei suoi anni e dal mio 1.70 il suo metro e 88 sembra un’altezza gigantesca. Mi stringe le spalle e mi guida verso la porta principale.

L’interno è più accogliente, una volta accese le luci. Come prima cosa vedo il salone con un grande pianoforte, simile a quello che c’è a Forks. Il divano è dorato, come la sabbia, i muri bianchi, candidi, come appena pitturati. Un’enorme schermo piatto è installato sul muro è quasi più largo del divano, mi sembra un grande spreco di spazio, ai vampiri non piace guardare la tv, è talmente… come dire? Noiosa. Mi volto verso destra e vedo il tavolo di legno antico con 6 sedie dello stesso materiale. Sulla superficie rettangolare ci sono dei fiori, rose e gigli, i miei preferiti, senza alcun dubbio opera di Michael.

 

Grazie…

 

Sussurro mentre le osservo. Lui m’abbraccia da dietro e mi bacia il collo precedentemente scoperto dalle ciocche dei miei capelli ribelli. Mi prende per mano e solo dai suoi occhi riesco a comprender tutto. So già dove vuole condurmi… in un posto dove la realtà verrà capovolta, dove solo i nostri corpi ed i nostri sospiri avranno importanza. Saliamo al piano superiore ed entriamo nell’ultima porta. La stanza profuma di rose, i petali sono stati sparpagliati sul pavimento e formano una specie di strada verso l’enorme letto matrimoniale dal lenzuolo bianco. Sopra un cuscino vedo una intera rosa.

 

Quello deve essere il mio lato, giusto?

 

Non risponde ma sorride. Prende una scatola da un cassetto e me la porge.

 

Era di mia madre… se ti fa piacere puoi indossarlo per il matrimonio…

 

Prendo la rosa per il gambo e nemmeno mi rendo conto delle spine. La mia pelle è troppo dura anzi sono io che devo fare attenzione a non spezzare il fiore profumato. M’avvicino curiosa.

Michael apre il coperchio e mi cade di mano il fiore, resto a bocca aperta. Dentro luccica un bellissimo diadema, uno di quelli che ho visto solo nei film ed erano sempre principesse ad indossarlo.

 

Michael ma è splendido… tua madre era una principessa?

 

Ride divertito mentre mi fa sedere davanti ad una grande specchiera, raccoglie la rosa e me la restituisce. Potrebbe scoppiarmi il cuore, se fossi umana. Solo nei miei sogni di bimba avevo immaginato fra i miei capelli un diadema del genere.

 

Tu sei già la mia principessa Sue Ellen, per un giorno lo sarai anche per tutti gli altri…

 

Mi sento onorata da una parta ma dall’altra mi sento in colpa io non ho organizzato niente, anzi, non m’hanno fatto organizzare niente.

 

Michael… io non ho nulla per te…

 

Mentre appoggia sui miei capelli la coroncina sorride.

 

Tu mi dai tutto Sue… tu mi stai donando te stessa… e questa volta è per sempre…

 

Mi sfilo il gioiello prezioso dalla testa e lo ripongo lentamente nella sua custodia, le nostre labbra si legano con talmente tanta passione che non so più come frenarmi, per fortuna è lui a staccarci gentilmente.

 

Le sorprese non sono ancora finite tesoro…

 

Sorrido mentre accende lo stereo, riconosco immediatamente la canzone, soprattutto la voce da soprano di Natasha Marsh.

 

Abbiamo recitato per caso Romeo e Giulietta ed ora ascoltiamo la canzone? È una serata a tema per caso?

 

No Sue, tutto casuale… sei tu che non ti lasci cogliere in fragrante…

 

Prende la mia mano mentre appoggio la testa al suo petto. Giriamo leggiadri nella stanza, balliamo mentre le tende bianche si muovono per il vento. Intravedo le nostre figure nello specchio, siamo veramente fiabeschi, soprattutto per gli abiti. Michael ora non sorride più, so che si sta perdendo nei miei occhi, come io mi sto perdendo nei suoi. Un ultimo giro prima di baciarci dolcemente.

 

Non penserai che sia tutto qui vero?

 

Michael… non hai ancora finito con le sorprese?

 

Non ti sei ancora chiesta dove siamo?

 

Si… ma tu non me lo dici e chissà perché non lo voglio sapere, ho paura di sentire la tua risposta…

 

Sorride mentre socchiude gli occhi e m’accarezza il volto. Mi sposta una ciocca dietro l’orecchio affettuoso come sempre.

 

Tesoro mio… siamo a Vancuover… in Canada.

 

Spalanco gli occhi. Non ho idea di quanto tempo ci voglia ma noi siamo partiti di pomeriggio e siamo arrivati di sera. Non è possibile.

 

Quanto sei andato forte?! Me n’ero accorta che acceleravi un po’ troppo… ma…

 

Niente ma amore… ora siamo qui… e… come ti ho già detto non è finita qui la sorpresa… io mi faccio una doccia, vuoi unirti a me? Poi andiamo in teatro… danno Romeo e Giulietta… è per questo che ti ho fatto sentire la canzone…

 

Ecco cosa stava progettando con Edward da un mese a questa parte… che farabutti. Hanno complottato alle mie spalle. E io non me ne sono accorta… che rabbia ma un po’ mi fa piacere.

 

È stato Edward a dirti che adoro Shakespeare vero?

 

Lo dico divertita. Michael non avrebbe mai potuto saperlo, mai gli ho detto queste cose che tenevo per me… e comunque facevo fatica io stessa a ricordarmi tante cose sul mio passato. Ho la mente più vuota che piena, avvolta da una nebbia fastidiosa che in alcuni punti si dirada ed in altri si fa più fitta.

Mi lascio scivolare il meraviglioso abito che intuisco dovrò rindossare per andare a vedere lo spettacolo.

 

Comunque sette ore…

 

Sento la sua voce dal bagno. La porta alla mia destra è socchiusa e fuoriesce vapore.

 

C’abbiamo messo 7 ore e basta? Da Forks a Vancuover? Solo 7 ore?

 

Si! Beh se controlli su internet dicono 7 ore e mezza. Diciamo che io ho una macchina un po’ più veloce e non ho bisogno di riposarmi. Quindi è più che logico se c’ho messo di meno.

 

Finalmente lo raggiungo sotto il getto d’acqua e come dei ragazzini ci divertiamo ad insaponarci a vicenda. Ogni tanto sento un pizzico di eccitazione farsi strada dentro di me ma cerco d’ignorarla, tutto quello che voglio è vedere lo spettacolo col mio futuro marito.

Mentre mi sistemo i capelli in un’acconciatura abbastanza semplice Michael si sistema la cravatta dietro di me. Ci guardiamo nello stesso specchio. Sono seduta sullo sgabello e devo ammettere che non sono male come donna. Non posso far sfigurare del tutto l’angelo del mio fidanzato.

M’accarezza le spalle e mi bacia la guancia.

 

I tuoi occhi stanno cambiando… non sono più rossi hai visto?

 

Immediatamente non guardo più i suoi dorati ma vedo i miei, ambrati, un po’ scuri ma finalmente non sono più rossi. Quel rosso che odiavo con tutto il cuore.

 

Michael, è magnifico, potrò uscire fra la gente!

 

Con calma però… se ti ho portato qui stasera è perché so che forse posso star tranquillo… infondo hai già cenato a casa. E poi… Alice mi ha dato una mano…

 

Cerco di parlare ma lui mi fa alzare coprendomi la bocca con il dito indice. M’avvolge in un foulard dorato, così posso coprire la profonda scollatura del mio vestito, lo sa anche lui che per noi vampiri il freddo non è un problema ma presentarsi a teatro di sera, a Vancouver, in autunno con la schiena e braccia scoperta sarebbe stato come minimo strano.

Michael è bellissimo nel suo smoking nero che risalta il suo fisico muscoloso. Per quanto riguarda me non mi dispiacerebbe avere il seno un po’ più grande, riempio il vestito per miracolo, non è il massimo avere una seconda. Mi guardo allo specchio storcendo il naso in segno di disapprovazione e subito Michael mi sgrida notando dove s’è fermato il mio sguardo.

 

Amore, ti prego, sei bellissima… il tuo seno è favoloso e tu sembri una principessa…

 

Mi bacia le labbra dolcemente e quando l’orologio segna le dieci noi siamo in macchina, pronti per il teatro, più belli e più felici che mai… anche se i miei pensieri sono anche verso casa. Sono un po’ preoccupata, senza noi due il nostro clan è in minoranza ma se non è Michael a preoccuparsi chi sono io per farlo? Una sciocca, ansiosa vampira… ecco cosa sono...

 

 

Ciao a tutti cari amici. Questo capitolo è più lungo… ho messo le mie frasi preferite di Shakespeare, ho ripreso a leggerlo ed ogni volta mi piace di più… dico sul serio! Consiglio a tutti di leggere il grande Will!!!

 

Spero vi sia piaciuto questo capitolo, è piuttosto lungo… almeno credo. Ora sono a casa malata… dannati colpi d’aria… rischio una polmonite ma ho tanta voglia di scrivere e finalmente ne ho il tempo… il problema è che il mio computer è scoppiato (letteralmente scoppiato) e quindi non potrò aggiornare spesso, scusate tanto. Ho il pc di mia sorella per ora ma so che è per poco tempo, lo reclamerà presto…

Bene vi lascio a tante cose extra…

 

Mustang di Michael

Abito di Sue Ellen

 

Diadema

Natasha Marsh – Ai giochi addio

Ancora grazie a tutte le persone che leggono questa storia!!! GRAZIE SOPRATTUTTO A rosewhite!!!! Grazie per avermi ispirata! ciauuuu bacioni

  
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