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Autore: alix03    15/12/2009    3 recensioni
”Maggie il dottore ti sta aspettando per la cura io comincio ad andare, arrivederci!”. “Cura?” mi disse lui “Avevi detto che eri fuori città … Meg mi stai nascondendo qualche cosa?”. “La verità è che ho una malattia molto grave, in uno stadio molto avanzato … “.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Sera!!!

Posto il secondo capitolo della storia, anche se mi piacerebbe riceve qualche altro commento, per sapere cosa ne pensate!

Comunque vorrei ringraziare chi ha messo la storia tra i preferiti e le seguite.

E, ovviamente, chi ha commentato.

Sono felice che vi sia piaciuto il capitolo… mi rendete felice con le vostri commenti J.

Spero vi piaccia!!

Kiss<33

 

inseparable: Grazie!!!!!! Sono contenta che ti sia piaciuta… anche al mio professore è piaciuta… anche se è ristretto con i voti xD Grazie ancora

dancermarty95: Uuuu grazie Martina!!!! Sono contenta che sia piaciuta anche a te! Grazie!!! grazie!!! grazie!!! J

 

 

Capitolo 2

Mia mamma mi aveva chiesto più volte che avevo , ma io non l’ascoltavo guardavo avanti pensando alla ragazza di prima.

Quando la macchina si fermò mi precipitai in camera mia, senza salutare nessuno e mandai un messaggio a Maggie.

Ciao Maggie… sono Nick. Mi piacerebbe molto conoscerti di più che ne dici se domani ti passo a prendere quando esci dall’ospedale e andiamo a prendere un gelato? Baci Nick.

Lo inviai e rimasi a guardare il cellulare sperando in una risposta positiva.

Predi una delle tante chitarre che avevo, suonare era sempre stata la mai passione, avevo già scritto un po’ di canzoni, tutte bellissime a detta dei miei fratelli, ma quella volta non riuscivo a non pensare a quella ragazza.

Iniziai a strimpellare, componendo una nuova melodia che arricchii subito dopo con parole stupende e tutte dedicate a Maggie.

Si quella ragazza era magica, neanche la conoscevo che mi aveva rubato il cuore.

Mi sentivo strano, provavo sensazioni che mi facevano stare al settimo cielo.

La vibrazione del telefono mi distrasse dai miei pensieri.

Lo guardai e lessi Mag, lo presi velocemente e sorrisi dopo aver visto la risposta.

La mattina dopo sarei andato a prenderla alle nove, non potevo perdere l’occasione, volevo rivederla.

Con quei pensieri mi addormentai e la sognai.

Quando mi svegliai guardai la sveglia, le otto e mezza, avevo poco tempo per prepararmi, così mi alzai corsi giù salutai tutti velocemente e uscii.

Presi la macchina e andai all’ospedale.

Entrai e lei era già li  seduta che mi aspettava. Sorrisi e mi avvicinai a lei.

“Ciao Maggie” le dissi aiutandola ad alzarsi.

“Ciao Nick” Disse dandomi un bacio sulla guancia “Come stai?”

Le risposi mentre prendevo la sua borsa e uscivamo da quell’orribile posto.

Le aprii la portiera da vero gentil man, poi salii al posto del guidatore e partii.

Stare con lei in quella macchina mi cava stare bene anche se per il tragitto eravamo stati in silenzio.

La portai in una gelateria che si trovava sul mare dove facevano un gelato ottimo.

Dopo essere scesi entrammo, io ordinai un gelato senza zuccheri e lei uno alla fragola.

“Nick perché ieri eri in ospedale?” Chiese di punto in bianco.

“Vedi, quando avevo dodici anni mi hanno diagnosticato il diabate di tipo uno perciò dovevo fare dei controlli” Le dissi tranquillamente.

Dopo qualche minuto di silenzio parlai.

“Quanti anni hai Maggie?” Le chiesi per rompere il ghiaccio.

“Sedici tu Nick?”

“Io diciassette, li ho compiuti da poco.” Ormai avevamo finito di mangiare il gelato, così le chiesi se le andava di andare sulla riva.

“ Ti va di andare a fare un passeggiata sulla riva del mare? Le chiesi mentre ci alzavamo.

“Si molto volentieri” Mi rispose sorridendo.

Ci levammo le scarpe e iniziammo a camminare con i piedi bagnati dall’acqua.

La vidi rabbrividire così mi tolsi la giacca e gliela poggiai sulle spalle.

Mi sorrise grata e io feci lo stesso.

Guardai l’orologio, era quasi l’una, il tempo era volato.

“Nick, scusa ma io dovrei tornare a casa, mia mamma mi aspetta.” Mi disse timida come al solito.

“Oh si certo. Ti accompagno subito” Ci rimettemmo le scarpe e dopo avermi detto dove abitava partimmo.

Arrivati davanti casa sua la feci scendere, le presi la borsa e dopo averle dato un bacio sulla guardia tornai a casa consapevole che una volta entrato dentro i miei fratelli mi avrebbero fatto l’interrogatorio.

  
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