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Autore: Hailia    16/12/2009    2 recensioni
Quella sera, erano tutti pronti per andare al Luna Park. Aoi, nonostante tutta la sua collezione di ombretti fosse andata, si era fatto coraggio perché quella sera avrebbe fatto stragi. Salirono tutti sulla macchina e partirono, tutti più o meno impazienti.
Genere: Parodia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo un paio di ore, i nostri beniamini decisero di visitare la loro prigione.
Presero un gessetto che aveva Ruki in tasca e, durante l’esplorazione, segnavano col gessetto le pareti dove erano passati.
Nell’atrio c’erano delle scale in legno. Quando i ragazzi le salirono esse scricchiolarono. Si ritrovarono in un altro corridoio, da cui ne partivano altri due. A quel punto, i GazettE si separarono e spezzarono in due il gessetto.
Aoi, Reita ed Uruha scoprirono che nel corridoio c’erano cinque camere, tutte ben arredate. Kai e Ruki, invece, trovarono nel loro corridoio una dispensa, una cucina ed una sala da pranzo. Si ritrovarono all’inizio dei due corridoi, e si raccontarono che cosa avevano scoperto.
I ragazzi tornarono nel salone e si sedettero sulle poltrone. «Kai-chan, ed adesso che facciamo?» chiese Ruki tirando la manica del batterista. «Non lo so davvero, Ruki, non lo so davvero» disse quello, cullando Ruki. «Io aspetterei per vedere chi, esattamente, ci ha rinchiuso qua dentro» fece Uruha.
«Ma io non voglio morire qua dentro! Non ho neppure le creme antirughe! Neppure un po’ di matita! Come farò? EH? COME FARO’?» protestò Aoi, con le lacrime agli occhi. Uruha cercò di tranquillizzarlo, ma inutilmente, ed anzi, peggiorò la situazione, facendo correre Aoi, urlando disperato per la casa. Ignorandolo, Kai fece: «Prima di scappare, dobbiamo conoscere il territorio e il nemico. Il nostro sembra essere abbastanza intelligente, o almeno con grandi risorse economiche. Ma comunque, credo che vorrà mostrarsi, no?», tutti erano d’accordo con il batterista.

Quella sera, nessuno dormì tranquillamente.
Kai era in una sorta di dormiveglia. Cosa ne sarebbe stato della sua casa? E soprattutto, cosa ne sarebbe stato di lui? Ruki piangeva, Bu-chan era rimasto vittima dell’ira di Kai-san, la sua collezione di kirugumi era andata, tutto era perduto.
Anche Aoi piangeva. Sarebbe raggrinzito là dentro o sarebbe riuscito a scappare, o almeno a trovare un qualcosa simile ad una crema antirughe e qualche trucco?
Uruha era il terzo, in quella casa, che piangeva. Cosa ne sarà della sua grandissima collezione di vini pregiati?
Reita era preoccupato, ma non piangeva, a differenza degli altri tre. Era preoccupato per la sua collezione di porno ed hentai vari.

Il mattino dopo, nessuno si svegliò di buonumore. Ruki guardò dalla finestra della casa, ma non vide altro che buio. Era deprimente, anche più della pioggia, quando le gocce cadevano senza sosta, senza mai fermarsi, tingendo tutto di grigio. Kai cucinò la colazione per tutti, ma mancò il suo buonumore di prima mattina, il suo incessante fischiettare che faceva sentire i ragazzi a casa. Beh, forse era proprio quello che mancava a tutti: la propria casa.
Si misero tutti a tavola, mangiando con poco appetito, senza parlare.
«Basta! Mi state facendo venire un mal di testa tremendo!» urlò a quel punto Reita. «Deficiente.» borbottò Aoi a bassa voce, ma Reita lo ignorò. «Reita ha ragione. Da stamattina si sta respirando un clima troppo pesante, ci farà diventare pazzi.» Uruha stava lavando i piatti con una spugnetta che aveva trovato accanto al lavandino, e aveva gli occhi cerchiati da occhiaie. «Forse è proprio l’obiettivo del nostro nemico.» fece il bassista. «Su, non scoraggiamoci. Ne usciremo, vedrete.» disse Kai.
«Sai, Aoi.» disse Ruki, alzandosi di scatto, scuro in volto «Devo dirti una cosa che penso da tempo».
Aoi lo guardava interrogativo. Il vocalist guardò verso di Aoi, con le lacrime agli occhi. «Tu… Tu…»
«…Io? »
«Tu… Tu… Tu puzzi! Te l’ho sempre voluto dire Aoi-chan, ma usi un profumo da diabete!» fece il vocalist. Aoi, a quelle parole, si alzò, prese Ruki per la collottola (che non ha, ma fa lo stesso), lo portò nel bagno e lo ammazzò di botte, così tanto che persino l’autista del camion dapprima frenò di colpo sentendo le grida, ma poi proseguì, credendo di aver sognato.
Qualche ora dopo, il camion, finalmente, si fermò. Anche Aoi, che stava ancora scannando Ruki, si fermò, e si precipitò nell’atrio, con Ruki sanguinante dietro. Tutti erano già lì. Sentirono che la casa si muoveva, e il vocalist corse alla finestra, ma tutto era sempre buio. Poi udirono un tonfo, ma da quello che si vedeva sembrava che fuori ci fosse una notte senza luna. La casa si sollevò nuovamente, e venne fatta muovere, poi fatta calare in un tunnel misterioso.
La “notte senza luna” si rivelò un velo nero, che volò via, e finalmente riuscirono a vedere qualcosa, ma, poco dopo, avrebbero preferito che il velo tornasse a coprire la finestra, poiché quello che si parò davanti a loro fu a dir poco raccapricciante: una schiera di ragazzine saltellanti era sotto di loro, che urlava frasi incomprensibili, si strappava i capelli, sventolava disegni yaoi di due membri del gruppo, ma tutte avevano una faccia poco rassicurante, simile a quella di una mandria di vacche in calore.
«A-Aoi, spero vivamente che queste siano per te…» disse Uruha.
Era forse un incubo? Oppure la dura realtà?



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Ed ecco, finalmente, il secondo capitolo (corto >>") della fiction.
A presto pure il terzo!
Ringrazio tutti quelli che hanno commentato il chap dell'altra volta *^*

Hailia
  
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