“Just when I thought I'd reach the bottom
I'm dying again.”
(Going Under –
Evanescence)
Prologo
Il sole era ormai
tramontato, lasciando il passo alle tenebre rischiarate soltanto da quel tenue
bagliore lunare.
Poteva sentirli,
brulicanti come formiche, uscire dalle tane per vivere la loro notte.
Maschi, femmine,
androgini: esseri
ambigui e assetati, spietate creature notturne avide di sangue e paura.
Sentiva le loro
anime oscure risvegliarsi dal torpore diurno, quasi stiracchiandosi come gatti
appena svegli.
Sorrise, perchè
sentì anche quella sottile paura che serpeggiava nelle loro menti malvagie.
Paura del cacciatore
sconosciuto che intendeva mieterli come erba maligna, estirparli dalla faccia
della terra.
E facevano bene ad avere paura,
perchè la caccia stava per iniziare di nuovo, come ogni sera.
Si alzò dalla sedia,
prese la giacca posata sullo schienale e la indossò, lentamente: era una giacca
preziosa.
Prese dal tavolo le
chiavi dell'auto ed uscì dalla porta fischiettando.
L'ascensore era
occupato, decise di non aspettare e cominciò a scendere le scale velocemente,
troppo velocemente per un essere umano.
Prima di uscire dal
portone si fermò a controllare all'interno della giacca:
voleva essere sicuro di non aver
dimenticato niente, neanche il cellulare, più tardi poteva aver bisogno di
parlare con Charlie.
Tutto era al suo
posto, la notte era appena iniziata e sapeva dove andare.
Si diresse verso la
propria auto, salì e mise in moto.
“Si comincia.” disse a sé stesso ingranando la marcia.
N.d.A. : Prologo molto
striminzito che faceva parte del capitolo già scritto, ma per esigenze
tecnico-narrative ho dovuto staccarlo dal resto. Spero di avervi almeno un po’
incuriosito ^__^! Alla prossima!