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Autore: Shatzy    25/12/2009    6 recensioni
Prima classificata al contest-sfida "One night in Las Vegas", indetto da Dreaming Ferret
Una festa di laurea fuori dal comune, un albergo lussuoso e un casinò intrigante. Cosa potrebbe accadere?
“Che non esca da questo gruppo ciò che è successo” provò Kiba. “Ciò che succede a Las Vegas…”
Tra bagni fuori programma, svenimenti, piccoli litigi e grandi cotte, nuove amicizie e tanto alcool, con il sottofondo dei colori accecanti di Las Vegas… E tutto in una sola notte.
[Clà VS Flà XD][Pairing vari]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10

E siamo giunti alla fine.

ShikaTema. Per Clà, Elison, Lalani, Saretta (ecco la tua sorpresa), Vale e tutte le mosche nere che mi stanno seguendo(?), sperando di farvi ridere.

Buon Natale ^_^

 

 

 

Capitolo 10.

Era tutta la sera che subiva senza rispondere, mai, nemmeno una volta, a nessuna provocazione. Ma lui era un uomo, per la miseria!

Era quasi mattina, era stanco e infastidito. E ubriaco.

“Ora basta!” aveva detto con tono stranamente sicuro, alzandosi di scatto e avvicinandosi a lei. E Temari non aveva nemmeno fatto in tempo a capire cosa stesse accadendo, che si ritrovò presa di peso e posata sulla sua spalla come un sacco, per essere poi strascinata via.

“Mettimi giù!” aveva urlato, ma Shikamaru si era già richiuso la porta della suite alle spalle, e ora camminava a passo veloce per il corridoio di moquette rossa, fino all’ascensore. Shikamaru, se non mi lasci ti uccido! Qui! Non me ne importa niente se poi mi faranno pulire le pareti dal tuo sangue!” lo aveva minacciato, sibilando.

Ma lui si era limitato al silenzio, entrando nell’ascensore e digitando il piano terra.

“Mi hai sentito?” alzò la voce lei, infastidita. “Lasciami!”

“Sta’ zitta” le disse seriamente, facendola tacere per due secondi.

Poi sbottò di nuovo, appena fuori dall’ascensore. “Ma come ti permetti? Ehi! E dai, ci stanno guardando tutti, lasciami!” provò a supplicarlo, notando le occhiate divertite degli altri, mentre lui la trasportava nella hall del casinò. “Dimmi almeno dove stiamo andando”.

“A farti stare zitta una volta per sempre” disse lapidario, mentre un brivido di freddo – o di paura – passò sulla schiena di Temari.

Voleva ucciderla? Solo per averlo seccato tutta la sera? Eppure pensava ci fosse abituato…

“Amore, ma che-” provò, più accondiscendente, ma la sua voce la interruppe.

Kankuro” chiamò lui, notando il gruppetto dei suoi tre amici ancora seduti fiaccamente su un divanetto in pelle, a sorseggiare qualcosa di forte. Il diretto interessato alzò stancamente il viso scavato, mentre gli altri due rimanevano assorti nella contemplazione dell’oliva che danzava placidamente nell’alcool. “Vado a sposarmi tua sorella” lo informò, per poi riprendere a camminare più celermente di prima.

Quel peso sulle spalle non è che fosse indifferente…

Temari sgranò gli occhi, notando come anche le facce di Kiba e Choji riflettessero la sua. Spaesati e increduli. Kankuro, invece, si limitò ad alzare la mano in segno di saluto, e a borbottare un “Felicitazioni e figlie femmine. Se il maschio prendesse i miei geni…”

“Cosa?!” gridò Temari, concentrando la sua attenzione su Shikamaru, che ormai si era lasciato alle spalle il triste terzetto.

“Hai capito bene” commentò lui.

“Mettimi giù!” si agitò ancora, e stavolta lui la fece scendere. Temari gli diede un piccolo pugno sul torace – che lo fece indietreggiare di un passo – e poi disse, seria e minacciosa: “Non farlo mai più”. 

“Scusa” sbuffò lui, infilando le mani in tasca ed entrando in un corridoio. Temari non ci poteva credere, quello che lui aveva detto a suo fratello era davvero… la verità? Shikamaru la voleva sposare? Adesso?

“Non vieni?” la chiamò, dopo che finì di parlare con una donna dietro a una scrivania. E lei deglutì a vuoto, avvicinandosi piano. “Hai paura?” scherzò lui.

“Figurati!” negò, con tono deciso e freddo. Gli prese una mano con la sua e lo trascinò su una fila di sedie, in attesa.

Rimasero in silenzio per qualche minuto, assorti nei loro pensieri e nello stordimento dell’alcool, poi Shikamaru disse: “Quanto pensi che abbiamo bevuto, stanotte?”

“Tanto, se siamo finiti qui” spiegò lei, poggiando la testa sulla sua spalla.

Lui mugugnò un assenso, iniziando ad accarezzarle i capelli. “Sarà un disastro”.

“Sì. Mi sposo con un vestito rosso, fin troppo corto. Non credo porti molto bene…”

“Meglio il tuo che quello lì” disse, indicando un’altra coppia davanti a loro e il vaporoso vestito rosa della futura sposa.

Infatti apprezza pure lo sposo” ghignò lei.

“Ma ti sta guardando le gambe?” chiese Shikamaru, sconvolto – e parzialmente geloso.

“Sempre così sveglio, tu” lo prese in giro, ridacchiando.

“Dovrebbe pensare alla sua, di ragazza. Non alla mia” precisò, posando una mano sul ginocchio di lei.

“Leva subito quella mano se non vuoi morire” lo avvisò, e lui obbedì immediatamente.

Mh” borbottò. “Potrei mettermi a fissare le gambe di quella lì, dato che lui insiste con le tue” la provocò.

“Fai pure” stette al gioco, con noncuranza.

Lui sospirò, stringendosela contro. “Non potrei mai..” le disse, sorridendo e guardandola negli occhi.

“E perché?” chiese fintamente ingenua lei, avvicinandosi e socchiudendo gli occhi, piano.

Dopo aver sfiorato le sue labbra, Shikamaru si fermò. “Perché la gonna del vestito le copre interamente le gambe fino a terra” precisò.

“Ma che l’hai guardata davvero?” sbottò lei, allontanandosi e fissando con astio l’altra coppia.

“No” ridacchiò. “Ma quel vestito non passa inosservato” le fece notare. E lei si ritrovò a dargli ragione, scrollando le spalle.

“Ehi” gli disse poi. “Perché mi vuoi sposare?”

“Perché sono ubriaco” rispose.

“Ottimo, racconteremo questo momento romantico ai nostri figli” e si ritrovarono entrambi a ridacchiare.

Poi Temari sospirò. “Non posso sposarmi con questo vestito”.

“E perché? Non è poi così male… Tranne quando era coperto dalle mani di Rock Lee” le fece sapere.

E lei sorrise. “Ma allora te ne sei accorto!”

“Era impossibile il contrario, gli hai ballato appiccicata tutta la notte. Davanti a me”.

“Oh, potevi prendere il suo posto”.

Shikamaru sbuffò. “Lo sai che…”

“Sì, sì, va bene” lo anticipò. “Non importa” disse, riavvicinandosi al suo viso.

“No?”

“No” confermò.

“E perché?” provò, cauto.

Temari rise. “Perché sono ubriaca”.

“Ah. Anche io” ammise lui, scrollando le spalle e sfiorandole le labbra.

“Insomma! Nara e Sabaku-qualcosa, ci siete?” una voce li ridestò all’improvviso, facendoli allontanare.

Un uomo che non arrivava ai trent’anni, pallido e con un’espressione da schiaffi, se ne stava al centro del corridoio, una mano su un fianco – come una vecchia comare – e l’altra che teneva una lista.

“E questo da dove è uscito?” chiese Temari.

“Ci siamo” lo informò pigramente Shikamaru, alzando il tono di voce.

L’uomo spostò lo sguardo sulla coppia, iroso. “E’ la terza volta che vi chiamo! Avete tutto il tempo che volete dopo per queste cose, ora non mi seccate ed entrate” li sgridò, rientrando nella stanzetta che fungeva da cappella.

Una delle tante, a Las Vegas…

I due si guardarono sconcertati, poi si fecero coraggio, e mano nella mano si avviarono verso la stanza.

Temari sospirò. “Sicuro?”

“Sì” rispose deciso lui, stringendole le dita.

Si ritrovarono in una cappella decisamente fuori dal comune – ma cosa a Las Vegas era comune? – con arredi viola (in tinta con gli occhi dell’uomo di prima, notò Temari) e luci soffuse. Sembrava, più che una cappella, una tomba.

“Hai scelto l’ambientazione del conte Dracula?” gli chiese lei in un sussurro, mentre si avvicinavano all’altare.

“Era l’unica disponibile” si scusò, deglutendo a vuoto.

“Vi date una mossa?” li apostrofò l’uomo, che assunse il suo ruolo di prete. “Per colpa vostra sono in ritardo, quindi faremo un rito veloce” fece sapere loro, aprendo un libretto nero.

“Ma se eravamo gli unici in fila…” bisbigliò Shikamaru.

“Ma è scemo?” domandò retorica Temari.

“Allora, tu, ragazzo, Shika-ehm-maru Nara e tu, Sabaku no-ehm-ma che razza di cognome è?”

Sabaku! Si legge Sabaku no Temari! Ma sei idiota?” sbottò lei, punta sul vivo.

L’uomo alzò appena gli occhi violetti su di lei. “Come vuoi” e scrollò le spalle. “Tu, Shika-comè-che-era? Nara e tu, ragazza seccante dalla lingua lunga” li chiamò, mentre Temari sbuffava e Shikamaru annuiva piano. “Con il potere conferitomi dal Dio Jashin-

“Chi?!” se ne uscì Temari, curiosa, mentre il ragazzo si sbatteva una mano in fronte.

L’uomo se ne rimase impassibile, mentre un sopracciglio raggiungeva picchi stellari. “Senti un po’, ragazzina dal nome ridicolo e dal cognome ancora più impronunciabile…”

“Ehi!”

“Siete nella mia cappella e vi sposerete come dico io, chiaro?” continuò quello.

Temari era pronta a ribattere, ma Shikamaru la fermò. “Continui pure, grazie”.

L’altro riprese contegno tossicchiando un paio di volte, borbottando uno “Stupidi giapponesi dai nomi assurdi”, e poi riprese a leggere. “Insomma, voi due, vi dichiaro marito e moglie. Fermi!” li bloccò, prima che si baciassero. “Prima vi dovete scambiare gli anelli” disse noncurante, guardandosi le unghie di una mano.

I due prima lo guardarono furiosi per l’interruzione, poi curiosi, infine sconvolti.

“Cazzo” imprecò Shikamaru.

“Ehi! Siamo in una chiesa” lo sgridò l’altro.

Temari lo fissò. “Non possiamo fare senza?”

“No! Ragazzina, ovvio che no! Ma che domande idiote fai? Che matrimonio è senza fedi?” le disse, guardandola scioccato.

Lei sbuffò, imbronciandosi. “E quindi?”

“Ehm, ora trovo una soluzione” pensò Shikamaru.

Ma Temari fu più svelta. Si alzò sulle punte dei piedi e gli si avvicinò, sfiorandogli la testa con la mano. Arrivò all’elastico che teneva i suoi capelli nella solita coda alta, e lo tirò via.

“Fai piano almeno!” si lamentò lui.

“E non piagnucolare sempre!” lo riprese. “Toh, ecco qui la tua soluzione” ghignò, mostrandogli l’elastico nero.

Lui lo prese e sorrise. “Con questo anello, io ti sposo” recitò, prendendole la mano destra – che lei puntualmente cambiò in quella sinistra, alzando gli occhi al cielo – e passandole il nastro più volte intorno all’anulare.

“Ehi, quella battuta non c’era!” commentò il prete, cercando in diverse pagine del suo libretto. “O forse sì?”

E mentre quello era ancora preso a cercare, Shikamaru portò una mano al viso di Temari, e le sfilò poi l’elastico di uno dei codini, porgendoglielo con un sorriso.

Lei lo accettò subito, prendendogli la mano e infilandolo al suo dito. “Con questo anello, io ti sposo” recitò anche lei. “Contento ora?” ghignò.

“Quasi” disse, prendendola poi per la vita e stringendosela contro, per darle un bacio intenso. Che non terminò troppo presto.

“I prossimi!” urlò la voce del prete. “Voi due, vi levate da qui? Via, su! Ci sono quasi quattromila camere in questo casinò, non dovete consumare per forza nella mia cappella! Non rompete, via!” li scacciò, e loro due, interrotti a malincuore, si allontanarono da quel posto.

“Non ha suonato nemmeno una marcia nuziale…” si lamentò Temari.

“Meglio così, come minimo era una marcia funebre” costatò lui. Ed entrambi rabbrividirono.

Uscirono da quel lungo corridoio pieno di cappelle, per arrivare nella hall del palazzo. Fuori, le prime luci dell’alba rischiaravano l’ambiente, riflettendosi sull’acqua della fontana.

“E’ mattina, ormai” disse Shikamaru.

Mh”.

“Questa notte è già finita…”

Mh”.

“Penso che questa festa di laurea non ce la scorderemo tanto facilmente”.

“Sicuro”.

Lui la guardò, curioso. “Che ne pensi?”

“Che non è stata poi così male” ammise sorridendo, guardando la sua mano sinistra, tesa avanti a lei, e il nastro nero avvolto attorno al suo dito.

Lui sorrise a sua volta, intrecciando le loro dita insieme.

“Forse dovremmo prenderci un po’ di tempo per noi, signora Nara” le sussurrò, dandole un bacio sulla tempia.

“Penso che sia un’idea geniale, signor Sabaku” sorrise in modo furbo, passandogli il braccio intorno alla vita e stringendosi a lui.

Videro il sole alzarsi lentamente, e le luci al neon che affollavano la via spegnersi inesorabilmente. Un uomo faceva le pulizie in un angolo, un gruppo di cameriere visibilmente stanche parlottava piano e gli ultimi giocatori uscivano dall’edificio, sfilandosi giacca e cravatta e costatando che era appena iniziata un’altra giornata di afa.

Anche a Las Vegas la vita seguiva il suo corso normale, se ci si faceva bene attenzione. Era solo nascosta sotto le luci accecanti di un neon, assopita dietro la musica assordante e tanta – troppa – libertà.

Ma era lì, oltre Sin City, oltre la Capitale mondiale del divertimento, oltre la finzione che regnava in quell’oasi di paradiso infernale sperduta in mezzo al deserto.

In fondo, dicevano che la normalità portava alla follia! *

“Che diremo agli altri?” chiese Shikamaru dopo un po’, conducendo poi Temari verso la grande porta a vetri che fungeva da entrata – o da uscita, in quel caso.

Lei sorrise. “Che era la nostra serata fortunata”.

 

I would've married you in Vegas

 And you've given me the chance to say "I do"

“Vegas” - All Time Low

 

 

 

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

Note: non vi strappate i capelli, manca l’epilogo.

Ed ecco qui anche l’ultimo dell’Akatsuki: il nostro caro(?) Hidan. Ho davvero fatto sposare Shikamaru e Temari da Hidan? Ops

Non so se al Bellagio ci siano delle cappelle per sposarsi, non credo proprio, ma prendetela come una AU in un universo alternativo al nostro, uguale spiccicato, ma cambia solo la presenza al Bellagio delle cappelle. Insomma, non potevo farli uscire o mi saltava la conclusione.

 

 

 

*Siate folli per non essere normali… Perché la normalità vi porterà alla follia (Jim Morrison).

 

 

 

Risposte ai commenti:

 

Saretta: ma vedere accenni neri anche dove non ce ne sono è un bene *-* sono molto fiera di te. I geni sono scemi, soprattutto se sono orgogliosi tanto quanto questi qui XD non sanno comportarsi con le donne, nessuno di loro =_= sono contenta che il NejiTen ti sia piaciuto *-* sono così carini (lei è la ragazza del genio, ricorda niente? *ammicca*). Il trio sfigato lo adotterò, mi è troppo dispiaciuto trattarli male(?)… E hai fatto bene ad essere preoccupata dall’ultima frase shikatemosa del capitolo, hai visto? Non è Las Vegas senza un matrimonio, e casualmente proprio ho scelto loro due. La tua sorpresina era la presenza di Hidan XD So che lui ti piace, a me no, e si è visto in questo capitolo, l’ho trattato da scemo XD Per questo ero incerta se la sorpresa ti sarebbe piaciuta ^^

Vabbe’, rubo la rivista di moda di Gaara e fuggo via XD Ciao ^^

 

Elison: neronero è stato, mia cara *-* piaciuto il matrimonio? XD Ci voleva proprio un sano momento nero! Dopo tutto il casino della fic poi… Eh, chi lo sa, magari Kakuzu era anche il banchiere oltre che ballerino (per arrotondare balla). Sono contenta che ti sia piaciuta l’idea dell’Akatsuki XD E il NejiTen è un pair così carino (che non so muovere XD) ^^ Grazie mille del commento, ciao!

 

Lalani: non ho mai letto una NejiTen, sarò sincera (a parte la tua, che ho casualmente richiesto io XD e quella di una mia amica), quindi non ho la più pallida idea di come venga trattato il pair. Proprio per questo non sapevo bene come trattarli, se erano IC o se la mia idea di loro era banale e già vista. Se mi dici che la mia visione è diversa dal fandom ma comunque corretta mi fai felice XD Anche perché tendo sempre poco a basarmi sul fandom, ma più a scrivere su quello che penso io di una determinata coppia. Se poi coincide con il fandom, tanto meglio (più lettori? Boh). Comunque la giudice stessa mi ha detto che Tenten era un pochino OOC, troppo freddina, e le do pienamente ragione (: l’ho trovata difficilissima da trattare questa coppia, e credo che me ne tornerò nel nero senza uscirne per un bel po’ (magari qualche incursione rosa, che ne dici? XD). Neji lo vedo maturo e accondiscendente, insomma, con Tenten non è mai stato freddo, e poi dopo l’incontro con Naruto è cambiato così tanto… non riesco a vederlo soltanto come ghiacciolo insensibile XD E’ un tipo sulle sue, questo sì. Ma per niente simile a Sasuke, ecco. Ma lasciando perdere il tuo amore, è vero che Gaara che legge la rivista di moda è puccioso? *-* me lo immagino così bene *-* Oh, che puccio meravigliosamente dolce che è! (mezz’ora a difendere l’IC di Neji, ricordiamolo XD e poi me ne esco così con Gaara XD). Ed ecco il capitolo nero anche per te *-* Grazie mille del commento, ciao ^_^

 

Rinalamisteriosa: yes, a Hidan il peggio! XD Gli ho fatto fare il prete scemo che ha sposato Shikamaru e Temari! Sposati *O* Ok, torno tra voi comuni mortali. Dicevamo di Hidan, mancava solo lui. Spero che il capitolo sia stato interessante come la tua curiosità si aspettava ^^ Io amo questi due, lo sai XD Per il resto, la panoramica è stata un po’ pietosa, a fine nottata sono ridotti tutti ad uno straccio: i tre al bar a bere, Sasuke in coma XD, Naruto svenuto (meno male che ha Hinata ^_-) come Ino, Gaara che non sa come passare il tempo e legge XD Rock Lee… non ne parliamo nemmeno. Sono contenta che il NejiTen ti sia piaciuto, ma è tanto difficile come pair. Grazie mille del commento, ciao!! ^^

 

Vale: ma cacchio! Vai a dormire la notte di Natale alle 3! Non mi lasciare commenti! XD Ora, dato che per te è una vendetta, la mia sarà una contro-vendetta. Vero che sono carini Neji e Tenten? *-* Io amo Paris, la torre Eiffel dovevo infilarcela nella fic XD Eh sì, i nostri beneamini… *-* nero nero come piace a noi! Eh, un trapianto di cervello… Solo perché leggi la mia fic? :P A Valentì, ma ndannamo noi a Las Vegas che tanto ci ubriachiamo pure con la coca-cola? Mah.

Ok, ecco la mia vendetta: non hai nominato Kankuro, molto male! Ne approfitto allora per scrivere uno spin-off su di lui, magari di un suo viaggio in qualche altra città, con… uhm… fammi pensare bene… sì, ci sono! Con Ino *ammicca ridendo*

Ciau. 

 

   
 
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