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Autore: chaplin    28/12/2009    5 recensioni
“Sei un deficiente. Ora andiamo a Londra, Parigi, Liverpool o dove cazzo vivono e lo lasciamo in stazione.”
“Un corno, Pennuzza!” fece Tyler, rialzandosi. Sembrava allegro.
“E' l'occasione della nostra vita! Saremo famosi!”
“Si', famosi per aver rapito il chitarrista dei Beatles?” fece Penny, “Ridicolo, vai a fanculo. Me ne torno a casa.”
La storia di una cricca - della oramai famosa generazione della gioventu' del '67 - e il suo sogno di acquisire fama.. rapendo il malcapitato George Harrison, chitarra solista dei Beatles. Ma nelle loro losche intenzioni si intromettera' qualcosa..
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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La limo correva per le strade di San Francisco.
Era sera, c'erano insegne di neon dappertutto, che illuminavano le palme lungo il marciapiede. Uno spettacolo degno da bella citta' californiana, immersa nel jazz e nella mala/bella vita.
L'autista, un uomo baffuto con gli occhi verdognoli su cui si riflettevano le luci della strada, osservava il panorama con distrazione. Certo, quella citta' aveva il suo fascino, ma non aveva tempo di soffermarsi a lungo sulle varie bellezze planetarie artificiali, gli altri lo aspettavano, e non erano neanche tanto pazienti.
Parcheggio' davanti ad un edificio che sembrava essere un cinema, e suono' tre volte il clacson – il traffico nella citta' era rumoroso, quindi nessuno sembro' farci troppo caso. L'autista scese dalla macchina con finta grazia e apri' le portiere, guardando verso la porta dell'edificio. Ne uscirono fuori quattro uomini imbottiti come salumi. Uno sonnecchiava, portato sulle spalle di un altro, piu' vecchio rispetto dagli altri tre.
Velocemente l'uomo vecchio si tolse tutti i vestiti superflui, rimanendo nell'uniforme grigia e fece cambio con l'altro autista, che si tolse i baffi e la barba finta.
“Paul, sbrigati, che ci scoprono!” sibilo' John, frettoloso.
“Calmati, accidenti, questi pantaloni sono veramente scomodi.. non riesco a camminare!”
“Sei davvero intelligente a metterteli allora!”
Appena Paul fu dentro, l'autista in uniforme grigia parti' con i quattro Beatles, interi – per fortuna -, a bordo.
Ringo, il batterista, si tolse la sciarpa di dosso.
“AH! Aria...” e cosi' dicendo, si spoglio' con calma, buttando gli indumenti sotto di lui.
John si levo' il giaccone e la camicia – sudata – e, abbassato il finestrino, lo lancio' fuori.
Paul fece lo stesso con tutti gli indumenti che aveva addosso, rimanendo in boxer.
“Sei un pazzo a farci vestire cosi' in California... e quei pantaloni erano una tortura alle mie intimita',” si lamento' Paul.
John sogghigno', mentre si rimetteva gli occhiali. Il suo sorriso scompari' quando diede una veloce occhiata prima al batterista, poi al bassista. Poi degluti'.
“Paul, vergognati, copriti con qualcosa. Sembra che stiamo per farlo in tre.”
“Aaah!” urlo', mezzo spaventato, Paul, coprendosi il viso con la sciarpa di Ringo, ai suoi piedi.
Chitarrista e batterista si scambiarono un'occhiata divertita e, in quel momento, fu Paul a ridere.
“Lo sapevo che eravate intimi, voi due.” il bassista ghigno'.
“Aaah!” urlo', stavolta, Ringo.
“Basta parlare su 'ste porcate. Ora dobbiamo solo scappare via da questo posto, perche' la California - e non solo - ci odia.” disse John, con tono schifato.
“Ma... perche'?”
“Gia'... ci sono anche delle bionde da urlo,” aggiunse Paul.
“Lo sapete meglio di me.” sorrise. “Pero', Paulie, sono d'accordo con te, sulle bionde!”
Paul assunse un'espressione soddisfatta, atteggiandosi. Ringo rise sotto i baffi. Invece John sorrise beato, come non faceva da un paio di mesi, e lancio' una rapida occhiata a George, che non aveva ancora parlato.
“Ma che gli prende al nostro Georgie? E' morto?”
“Penso sia svenuto quando e' caduto dalle scale..”
borbotto' Paul. Ringo sventolo' la mano davanti ai suoi occhi, coperti dagli occhiali da sole rotondi. Paul glieli tolse, velocemente, per non svegliarlo.
“Guarda guarda..”
“Smettila, John.”
“Posso disegnargli i baffi?”
Quattro occhi fissarono il batterista.
“Scusate...”
“Ringo... lui ha gia' i baffi.” lo riprese Paul.
“No aspetta, hai detto una cosa semi-intelligente: gli facciamo prendere un colpo!” esclamo' John.
“...in che senso?” chiese Paul, mentre Ringo aveva alzato un sopracciglio.
“Aspettate e vedrete, stronzi. Sara' l'ultima porcata che riusciremo a fare, nella nostra vita,” ghigno' lui.
E quindi, facendo segno di stare in silenzio, gli tolse con delicatezza la sciarpa, facendo attenzione a non svegliarlo.
“Allora, deve rimanere in mutande. Voi gli togliete i pantaloni, io gli tolgo tutto il resto, ok?”
“A... aspetta, perche' dovremmo farlo?” chiese Paul, indicando con l'indice se stesso e Ringo.
“Per puro divertimento, niente di che, poi vedrete che voglio fare e sicuramente vi piacera',” sorrise John, con aria poco affidabile. “Quindi marsh, via le braghe!”
Alla fine, George si ritrovo' a ronfare, con solo una cannottiera e un paio di pantaloncini addosso. Nel frattempo, l'autista aveva raggiunto l'autostrada che portava a Los Angeles. Perfetto, come John aveva calcolato.
“Si puo' fermare l'utilitaria? Devo pisciare!”
A Ringo scappo' la ridarella, interrotta da una botta sulla spalla da Paul, che gli fece segno di stare in silenzio. Era nervoso, aveva paura di che sarebbe potuto succedere.
John prese George in braccio che, appena senti' i piedi allontanarsi dal suolo, inizio' a svegliarsi lentamente e a prendere lucidita'.
“Ma cosa...”
“Non ci si sveglia in ritardo, ragazzo!”
“Cosa...?”
Sotto gli occhi scioccati degli altri due Beatles, John Lennon lascio' cadere il chitarrista sull'erba per poi tornarsene dentro l'auto. “MA COS...”
“Che cacchio ti prende?!” gli chiese, urlando. Ora si' che si era ripreso dal sonno.
“Eri cosi' tenero mentre dormivi che ho voluto svegliarti, a modo mio.” e mostro' i denti.
George fece per rispondergli per le rime, quando John chiuse la portiera, facendogli l'occhiolino.
“Oh merda... Ehi, apritemi la porta! FATEMI ENTRARE!” e si mise a rincorrere la macchina, che gia' sfrecciava.


“John, sei IMPAZZITO?!”
“E se gli succede qualcosa?! Se lo investe una macchina.. non so..”
“Se lo rapiscono gli alieni, vorrai dire. Avanti, non gli succedera' niente. Gli ho lasciato un paio di dollari americani dentro la tasca, riuscira' a raggiungerci con l'aereo.” John sembrava rilassato.
“Peggio... Sai com'e` l'America? Se lo vedremo tornare – cosa poco probabile, ormai – lo vedremo tutto nudo, con una fogliolina alla canadese che gli copre le vergogne!”
Paul era ancora spaventato, scosse la testa, per liberarsi dallo stress che si era accumulato dentro la sua testa. Ringo continuava a guardare fuori dal finestrino oscurato per vedere se George era ancora intero, ma con il buio della notte non si riusciva a vedere niente.
“Su su, non ti preoccupare. Tornera' tutto intero.” John sorrise, rassicurante.
Paul butto' la testa all'indietro. “L'ultima porcata che avremmo fatto, eh? Io la chiamerei ragazzata”.
John rise, Ringo sospiro'. In fondo, non succedeva una cosa del genere da un bel po'.





In un certo senso, questo capitolo l'ho scritto a scuola e ce l'avevo pronto, ma l'ho dovuto rivedere parecchie volte! Spero vi piaccia, anche perche' e' stato scritto in fretta, durante l'ora buca, mentre tutti mi guardavano in modo strano XD E grazie per i commenti, ringrazio anche chi legge :)
E mi scuso per il breve capitolo nonsense XD

Zazar90: In effetti ho tratto ispirazione dalla scena di un film, ma non ricordo che film era XD Sono davvero contenta che ti sia piaciuta la storia *___*
Sweet Bee: Eh gia', anche a me la mia stessa introduzione alletta XDDDDD felice che ti piaccia, e grazie di averla messa tra le seguite **
Anamita: Grazie del commento, sono contenta che la storia ti sia piaciuta :D Gia', poverino XD
Laban: Contenta che la storia ti sia piaciuta :D e grazie per averla messa tra le seguite **
Clafi: avete un Jimbo *___* si' inzomma, e' un nome che, stranamente, mi piace XDD Grazie per il commento :D
Marty_youchy: Non si puntano i fucili contro George! (parla lei che ha scritto la storia.. XD) Grazie per il commento :D
  
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