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Autore: Camille_Paul    29/12/2009    2 recensioni
Mary Blanche è una principessa francese di sedici anni che presto si ritroverà a lasciare la sua patria per trasferirsi, a tempo indefinito, a New York, una città che odia altamente perchè spesso paragonata alla sua Parigi. In un momento di Follia, di alta follia, dopo il ballo in suo onore, incontrerà per caso, Jason, un ragazzo che alle prime visioni sembra una persona fredda ma con un passato cupo alle spalle.Il ragazzo è nato e vissuto nelle fredde strade di New York City. I due si ritroveranno vincolati in una profonda fiducia reciproca che li porterà molto lontano, ma al destino, non si sfugge, A VOLTE... "Siamo entrambi in piedi, l'uno di fronte all'altro. - Cosa sono quei segni sulle tue braccia? - Vedi Blanche, questo significa vivere in strada. Tu non hai neanche un graffio e sai perché? Perché l'oro in cui sei nata non taglia - A quella risposta mi sembra di morire, perché è vera" "Lo vedo spogliarsi davanti a me e in quel momento voglio solo lui" "Quando mi risveglio davanti a me c'è un ragazzo seduto su una sedia, intento a sbucciare un mandarino, con uno sguardo maligno e malizioso, e mi guarda sorridendo" Spero di avervi almeno un po' incuriosito! Entrate...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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mary balche 3 Ciao a tutti! Sapete, sono molto eccitata, perché ho già 2 preferiti e 2 seguiti, in così poco tempo! Non me lo sarei mai aspettato e spero che siate curiosi del ballo che ci sarà a Palazzo in onore dell'arrivo della Principessa Mary Blanche. giulia0209 ha espresso tutta la sua curiosità del ballo nel commentino, e la ringrazio. Per rispondere a Elly 11, purtroppo non posso dirglielo, ma il capitolo spero che sia di suo gradimento e di tutti! Ringrazio ovviamente chi mi segue sempre, chi mette la mia storia tra le preferite e le seguite, ma anche chi segue in silenzio! Un bacione, vi lascio al capitolo!*

Capitolo 3: Il ballo al Palazzo Reale

Mi sveglio con un libro sulla faccia. Dannazione! Guardo l'orologio d'oro sul mio comodino: sono le tre del pomeriggio.
<< Oh, mamma mia! Che bella dormita che ho fatto! >>. Ho sognato qualcosa, ma non riesco a ricordarmi di che. Detesto quando succede questo. La mia camera si presenta con un letto  spostato tutto sulla parete nord, sulla parete est c'è una scrivania in ciliegio con i cassetti d'oro, verso sud c'è il mio armadio ancora vuoto sempre di ciliegio, sul lato ovest c'è lo specchio e la sedia in cui mi truccano e mi acconciano. Le pareti sono ricamate con delle rose rosse e bianche. Su ogni parete ci sono almeno trentacinque quadri, tutti di personaggi importanti. Io mi chiedo: ma come si può dormire con tutti quelli che ti fissano? Basta non pensarci. Io sono riuscita a dormirci anche per un bel po', quindi. Esco fuori in balcone. Il balcone mi ricorda molto il mio, quello che sta a Parigi. Ci sono enormi vasi, pieni di una sola pianta: la rosa. Chi ha preparato la camera e il balcone conosce i miei gusti. Il mio balcone si affaccia sulla vita mondana della città. Ci sono lunghe vie, illuminate da grandi insegne: non ne conosco neanche una, però. Parigi è simile, ma più raffinata. Ovvio. La gente passeggia per la strada senza le guardie del corpo...e se le succede qualcosa? Chi le protegge tutte quelle persone? Nessuno? Poverette. Mi dispiace per loro. Annuso le rose, che sono di tutti i colori. L'odore delle rose hanno un odore intenso, dato dalle fate. Eggià! E solo chi ha l'animo puro può vederle. Io sono rimasta sveglia un'intera notte per vederle, ma non ci sono riuscita.Mannaggia! Io non sono d'animo puro.
<< Principessa? Principessa dov'è? >>. E' Celestine, mi sta chiamando.
<< Fuori in balcone, signorina >>. Si avvicina, con un enorme sorriso. Ricambio.
<< Le ho fatte mettere apposta per lei: spero che siano di suo gradimento, principessa >>
<< Oh, la ringrazio molto. Sono splendide! >>
<< Felice di averla servita, vostra Altezza. Adesso mi scuso tanto con lei, ma dobbiamo iniziare a prepararci per la serata di stasera >>
<< Mancano cinque ore esatte, signorina! >>. In cinque ore ce l'avrebbe fatta un nonnetto di ottantacinque anni, li rispetto molto i nonnini, ma io ne ho un pochino di meno: 16!
<< Sì, lo so perfettamente, principessa, ma dobbiamo aspettare lo stilista, mica può andare al ballo in suo onore conciata così >>. Se io vendessi il mio abito, potrei sfamare tutta l'africa. E lo vorrei tanto fare, povere persone. Ci sto male sempre.
<< Ah ok >> rispondo. Anche lo stilista. << Ma è quello di sempre? >>
<< Sì, è lo stilista più famoso! De George !! >>
<< Ah...ho capito...e di solito è puntuale? >> chiedo.
<< I Divi, non lo sono mai... >> risponde, come se anche lei lo fosse. Ma per me, lo sarà sempre.
<< mmm...allora mi sembra strano, lei lo è sempre >> dico, con un sorriso. Si inchina.
<< La ringrazio molto >>
<< Piacere >>
In effetti, doveva essere qui per le 4 ed è arrivato mezz'ora dopo.
<< Oh, mia principessa >> e si inchina.
<< Prego >> dico io e si alza.
<< Per lei ho pensato ad un vestito a dir poco sublime! De George è qui.. >>. Dice, con quell'aria da divo. E poi lo so benissimo che è qui: lo vedo e lo sento. Per fortuna, posso vedere e posso sentire senza alcun problema.
<< E cosa ha pensato, di preciso? >> chiedo. Nella stanza c'eravamo solo noi: Celestine doveva sbrigare alcune faccende di primissimo ordine per la serata.
<< Sarà un vestito lungo e bianco >> mi fa vedere un vestito che anche la spiegazione di un stilista professionista potrebbe  dargli giustizia: è assolutamente fantastico, meraviglioso...unico!
<< Le piace, Vostra Altezza? >> mi chiede, dubbioso e molto dolce. Se mi piace! Urca!
<< Non ho parole: è stupendo! >>
<< Ne sono felice: posso continuare? >>
<< Assolutamente >> e mi metto seduta sulla sedia.
<< Per gli accessori voglio qualcosa di semplice >> e mi guarda con aria da intenditore << Pensavo ad una scarpa con il tacco di vernice ma non visibile, cioè la luce non si riflette, e pensavo a questo tipo >> e mi fa vedere una scarpa, uguale alla sua descrizione. A dir poco stupenda. Me la passa,così che io la possa toccare e osservare meglio. << Per continuare con gli accessori pensavo ad una collanina con un ciondolo un po' romantico, cioè perlato, e attorno alla perla un cerchio di diamanti. Che ne pensa di questa? >> e mi fa vedere una collanina con un ciondolo stupendo. E' magnifico, per me. Tutto è magnifico. << Gli orecchini, semplicissimi: attenzione però, non richiamano affatto la perla della collanina, ma sono argentati e a forma di cuoricino, con una piccolissima parte, un puntino di diamante. Devono essere sbarazzini,così come l'anello >> e me lo fa vedere << a forma di farfalla, che richiama la libertà di New York City! >> e l'ultima parte la urla come se lo stessero ammazzando. Calma! << E per finire, un bel diadema, sulla testolina. Fine >>. Applaudo: è veramente bravissimo.
 << De George è qui >>.
<< E come acconciatura? Aveva pensato a qualcosa? >>
<< Sì, uno chignon proprio in cima alla nuca, proprio per tenere meglio il diadema >> e mi fa vedere la foto di una modella.
 << Stupendo, è veramente bravissimo, Mister De George >>
<< Lo so. Adesso lo provi >>. Fa un inchino e se ne va dalla stanza.
Mi provo quel magnifico vestito. Mi entra proprio benissimo. Mi metto le scarpe, il ciondolo e tutto.
Poco dopo, qualcuno bussa alla porta.
<< Principessa, sono De George, ha finito? >>
<< Sì >>. Entra. Mi guarda sbalordito.
<< Ma le sta d'incanto! Ora, la pettinatura! >> Ed entra una parrucchiera, che però non è la mia.
<< Le presento Miss Juliè >>. Lei fa un inchino.
<< Molto piacere >> rispondo io. Mi fa accomodare su una sedia, davanti allo specchio e De George le fa vedere la foto della pettinatura.
<< Eccomi Principessa >> dice Miss Juliè e De George se ne va.
<< Sì >>
<< Ha veramente dei bellissimi capelli >>
<< La ringrazio >>
<< Iniziamo >>
<< Certamente >> rispondo. Mi lava i capelli, me li asciuga e poi inizia a fare l'acconciatura, guardando pochissime volte la fotografia. E' troppo brava, quasi quanto De George, ma fanno due lavori diversi, quindi. Ci mette quasi un'ora e mezza e la lacca quasi mi ammazza.
<< Ecco la principessa! >> urla lei. Tutti devono urlare in sta camera? Finisce che urlo anche io. De George arriva. << My Lady, My Princess! Lei è splendida! >>
<< Grazie >>
<< Passiamo al trucco >> dice svelto,senza l'entusiasmo mostrato un attimo fa. Entra un'altra signorina, sempre inchinandosi e sempre inchinandosi Miss Juliè se ne va.
<< Piacere >>
<< Il piacere è mio: sono Miss Megan >>
<< Oh, iniziamo? >>
<< Sì. De George non mi ha dato precise indicazioni per il trucco, quindi dovrò fare io. Le va bene? >>
<< Assolutamente. La prego, inizi >> dico io e chiudo gli occhi. Ci mette anche lei il suo tempo. Quando finisce, e ce ne mette (non credete), sono appena in tempo per mettermi il diadema e andare al ballo. Com'è passato in fretta il tempo, mamma mia.
Vado verso la sala da ballo, seguita dalle mie guardie del corpo. La porta è aperta. Il ministro mi fa segno di aspettare.
Vedo i miei genitori: sono già lì.
<< E' con immenso piacere che vi presento la Principessa Mary Blanche >> dice il Ministro e finalmente posso entrare. La gente si mette su due lati, così che io possa passare. Sorrido sia a destra che a sinistra, sono tutti incantati. Anche io lo sono. Salgo i tre scalini e mi siedo in mezzo ai miei genitori. Mi sorridono entrambi. Ricambio. Secondo la tradizione, i miei genitori devono dare il via libera al ballo ordinandolo, mentre io devo dare inizio ballando con il Ministro. Si mette davanti a me, fa un profondo inchino e mi offre la mano. Ricambio l'inchino e accetto la sua mano, e iniziamo a ballare. Uno dopo l'altro, si mettono a ballare anche i sudditi. Dopo una mezz'oretta, ci dobbiamo risedere tutti, perché è arrivato un ospite importante: il presidente degli Stati Uniti d'America. Barack Obama. E' con la moglie e le due figlie. Mi alzo in piedi. Si inchinano tutti e quattro e lo faccio anche io.
<< Piacere di fare la sua conoscenza, signor Presidente. First Lady. Bambine >>
<< Mai quanto il piacere che proviamo noi, Principessa >> e ci stringiamo le mani. Le bambine mi offrono un mazzo di rose rosse e un bacio sulla guancia. << Oh, grazie 1000 >> mi sorridono.
<< Ci scusiamo per il ritardo, abbiamo avuto qualche contrattempo alla Casa Bianca >>
<< Non preoccupatevi e vi auguro buon divertimento >> dico, sorridendo.
<< A lei >> e così detto si siedono dall'altra parte rispetto a noi.
<< Che i balli continuino! >> ordina mio padre e tutti obbediscono. Mi siedo: non posso più ballare con il ministro.
Poco dopo, un giovane si avvicina. Avrà avuto più o meno la mia età. Si inchina di fronte a noi, con un enorme sorriso. I miei genitori si scambiano occhiate curiose mentre io sono quasi cotta.
<< Vostra Maestà, Principessa >> e mi riserva un'occhiata più lunga << sono figlio del politico più importante, dopo il presidente, di tutta America. Il mio nome è Andrew >>
<< Andrew, sì. Vorresti chiedere a nostra figlia di ballare, forse? >> chiese mia madre. No, guarda!
<< Esattamente, vostra Maestà. Mi date questo onore? >> chiede, guardando mio padre.
<< Chiedilo a lei >> gli risponde mio padre.
Gli occhi azzurri di Andrew si impossessano dei miei. << Principessa, mi date questo onore? >>.Oddio mio! Mi offre la sua mano.
<< Certo >> mi alzo e l'accetto. Lui si alza. Ci buttiamo nella mischia. E' un ballo lento. Molto lento. Io ci sono abituata da quando ero piccola. E lui sembra così bello. E' bello. E' vestito molto elegantemente: scarpe firmate, pantaloni neri, giacca nera, camicia bianca, cravatta nera. Ho i tacchi alti quasi trenta centimetri ed è già tanto se gli arrivo al mento. Lui non parla, così devo farlo io.
<< Signor Andrew, mi dice, per cortesia, quanti anni ha? >>
<< Ne ho diciotto e lei? >>. Sembra già a conoscenza della risposta, ma gli rispondo per educazione. Anche se lui non dovrebbe fare domande di cui conosce già la risposta.
<< sedici >>
<< Ah, giovane allora >>
<< Lei si considera vecchio? >>
<< No. Intendo dire che ho due anni in più rispetto lei >>. Che secchione!
<< Esattamente >>. Continuiamo a volteggiare nella sala. Nei suoi occhi si vede benissimo il riflesso di ciò che sarebbe accaduto dopo. La prospettiva mi intriga e non poco. Si china un po', tanto per raggiungere le mie labbra.
<< Scusate, posso avere l'onore? >>. Chi è l'idiota, adesso? Guardo Andrew che mi da via libera. Lo desidero tanto però. << Ci vediamo al prossimo giro >> dice e si mette a ballare con qualcun altra.
L'uomo con cui sto ballando è più vecchio rispetto ad Andrew e più peloso. Ma sa che cos'è il rasoio? Sono una persona diplomatica, perciò sto zitta e gli sorrido. Ha la fede al dito: meno male. Balliamo per un bel po', finché qualcuno non mi prende. Andrew.
<< Oh, credevo che si fosse scordato di me >>. Sorride malizioso.
<< Scordarmi di lei? Mai >>. Riprova  a baciarmi ma guardo le mie guardie del corpo: sono infuriate.
<< Oh, mamma! >> esclamo.
<< Cosa c'è? >> mi chiede. Gli indico le guardie.
<< Ah...ho capito. Lei vorrebbe baciarmi, però? >>
<< Tanto >> gli confesso.
<< Va bene >>
<< Ascolti, ci vediamo fuori in balcone, ok? >>
<< Quando? Alle dieci in punto, ok? >>
<< Va bene >> mi risponde e cambiamo partner.
Eh sì, mi piace proprio. Ed è il primo ragazzo che bacio. Com'è nato tutto questo? Mmm...
Sono le dieci. Sfuggo velocemente allo sguardo delle guardie e vado in balcone. Lui è già fuori. Con un'altra donna?!?!?!? Eh, già. Si stanno baciando. No, è impossibile. Si stanno baciando. Non mi faccio vedere e poco dopo la ragazza se ne va. Arrivo io. Si gira verso di me.
<< Oh, è in ritardo >>. Brutto Bastardo! Sorrido.
<< I divi sono sempre in ritardo >>
<< Va bene >>. Si china verso di me. Davvero crede che...? Chiude gli occhi e li pesto il piede. Con i tacchi deve fare un po' male.
<< Ahia! Dannazione a te! >>. Sembra veramente arrabbiato. Lontano dalle mie guardie non posso fare nulla. Mi è quasi addosso, quando dal nulla sbucano Jim e Fred. E lo portano fuori.
<< Grazie 1000 >>
<< Dovere >> rispondo in coro. Io me ne torno in camera, scusandomi con tutti i presenti: troppe emozioni.

Ciao a tutte! Spero che vi sia piaciuto il capitolo! A me è piaciuto scriverlo! Tantissimo, davvero!Abbiate fiducia in me: per il protagonista maschile vale la pena aspettare! Baci a tutte e commentate! Ciao!  
  
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