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Autore: manamalfoy    03/01/2010    2 recensioni
Harry Potter e il Preside di Hogwarts Albus Silente sono riusciti a sconfiggere Voldino nel combattimento al Ministero della Magia. Purtroppo Bellatrix Lestrange ha ucciso comunque Sirius Black, ma la carneficina che comincia nel sesto e finisce nel settimo libro non ha, per grazia dell'autrice [*O*], mai avuto luogo. Vorrei sottolineare che questa ff non tiene ASSOLUTAMENTE CONTO dei fatti accaduti in quei libri, siamo in un universo alternativo. Il settimo anno ad Hogwarts del nostro maghetto sta per cominciare...[Pairing: Draco/Harry; Ron/Hermione...per cominciare...ce ne sono altri, leggete e scopriteli!]
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Harry era sveglio da ore quando Dudley cominciò a bussare come un ossesso alla sua porta. Dall'interno della stanza, il maghetto non se ne curava, stava ancora cercando di imparare meglio le pozioni del sesto anno e non aveva la minima intenzione di staccare la testa dal libro.
-Cugino, dannazione, apri! Se ti scopre mamma sono guai seri, sai?-
Harry alzò appena il capo, cercando di capire di che diavolo stesse parlando il babbano al di là della porta di legno.
-Cosa ho fatto, stavolta, Duddinopiccino?- chiese, sarcastico, mentre apriva uno spiraglio di porta. Dudley si ritrasse subito quando vide che davanti al naso aveva la punta della lucida bacchetta di Harry.
-Sei diventato bulimico, cugino?-
-No, che diavolo. Che domanda idiota.-
-Allora perché c'è del vomito dappertutto in bagno?-
Maledizione, pensò Harry. Non avere gli occhiali non l'aveva di certo aiutato. E per di più era al buio.
-Cugino, squassati, prima che davvero mamma si svegli e te lo faccia tirar su con la lingua.-
-Come mai mi avverti? Perché non glielo permetti e basta?-
Dudley non rispose. Fissò semplicemente la bacchetta con il terrore negli occhi. Harry lo sorpassò per entrare in bagno. La luce dell'alba cominciava a filtrare dalle finestre.
Evidentemente Dudley si era svegliato così presto perchè doveva espellere tutto quel dolce alla panna che si era slappato la sera prima.
L'odore che impregnava il bagno fece girare ad Harry la testa. Prese straccio e secchio e si chinò a terra, cominciando a pulire e raschiare ogni minima traccia. Lavoro duro. Naturalmente, se i suoi tutori non fossero babbani, avrebbe potuto metterci 5 nanosecondi con un semplice colpo di bacchetta.
Ancora 15 giorni, Harry. Poi, finalmente, ti potrai trasferire dove ti parrà. Magari a casa di Sirius. No, lì si incontrano gli ex membri dell'ordine. Poi Kreacher mi ucciderebbe. Allora mi prenderò una casetta in affitto. Magari potrei chiedere a Silente di stare ad Hogwarts mentre comincio a fare gli esami per diventare Auror...potrei dormire con Hagrid, pensava mentre grattava per terra.
Zio Vernon aveva smesso di russare. Ok, da quel momento, Harry aveva esattamente 10 minuti e 32 secondi per finire di pulire, prima che quell'omone entrasse nel bagno e facesse i suoi comodi. Ma la situazione era molto meno disastrosa di quanto l'avesse descritta Dudley.
Zio Vernon stava per aprire la maniglia quando Harry aprì la porta uscendo di corsa con il secchio in mano.
-Oh, ciao Zio Vernon. Buongiorno.-
Vernon rimase interdetto a vedere il nipote pallido come un cencio e con gli occhi infossati già sveglio a quell'ora. Ma naturalmente non vi diede peso, sicuramente era rimasto sveglio a fare qualcosa di strano con quelle dannate COSE anormali, non era cosa che poteva interessare lui, che nella normalità, invece, ci sguazzava. Entrò in bagno e tranquillamente si lavò i denti. Ancor più tranquillamente si fece la barba e altrettanto tranquillamente entrò nella doccia per poi uscirne coperto da un enorme accappatoio bianco a righe nere. Uscì dal bagno per lasciare il suo posto a sua moglie Petunia.
-Allora, Potter, è pronta la mia colazione?- disse tirando uno schiaffo sulla nuca del giovane mago.
Harry si massaggiò la zona offesa e con molta tranquillità gli disse che no, non era pronta, non aveva ancora iniziato a farla, in realtà. Vernon diventò di tutti i colori, poi gli gridò di preparargliela nel modo più veloce possibile, se non voleva che quelle sbarre che tanti anni prima erano state divelte dalla sua finestra fossero ricomparse. Seduta stante!

Draco si rigirava nel letto. Le lenzuola di seta nera si stropicciavano al contatto con le sue mani che stringevano e mollavano, si alzavano e si abbassavano nell'incubo che lo pervadeva. Con un grido finalmente si svegliò.
Aveva gli occhi cisposi, segno che oltre ad aver pianto nelle segrete aveva continuato nel suo letto, nel sonno. Doveva aver avuto un incubo veramente terribile. Naturalmente, però, nessuno gli avrebbe chiesto di cosa si trattasse, per alleviare un po' le sue pene. Nessuno si sarebbe interessato di lui. Non uno dei suoi cosiddetti amici si era fatto vivo durante l'estate per chiedergli come andavano le cose a casa Malfoy.
Nemmeno quell'oca di Pansy. "Oh, ti amo da morire Draco, ti amerò per sempre sempre sempre." Smancerie da Tassorosso del primo anno, altro che Serpeverde del sesto. La odiava. L'aveva sempre odiata a morte. Se suo padre si aspettava che se la sposasse, avrebbe dovuto aspettare anche troppo.
Draco si stropicciò gli occhi. Avrebbe mai potuto rivelare quell'incubo terribile a qualcuno? No, decisamente no. Nemmeno il più aperto dei babbani avrebbe potuto capirci qualcosa, in quel disastro.
Tirò il cordone che faceva suonare la campanella nelle cucine, per chiamare il fedele Jardi e informarlo che era ora della sua colazione. Infatti dopo nemmeno 5 secondi si ritrovò un vassoio sul letto pieno di ogni ben di dio: pane tostato, croissant, caffè, tè e latte, immancabili uova e pancetta e del porridge fumante, con le sue salse ben accostate l'una all'altra.
Draco pensò tra sé che fosse un terribile spreco cucinare tutta quella roba quando sapevano tutti benissimo che lui mangiava una fetta di bacon e una cucchiaiata di porridge liscio, finendo solo la tazza di caffè. Dovevano tirare un po' la cinghia da quando Lucius era stato internato, perchè sprecare tutto quel vassoio di roba, dannazione? Tirò nuovamente il cordone mentre masticava.
Jardi comparve a fianco al suo letto con la testa china.
-Jardi cotto male colazione, signore?-
-No, Jardi. Voglio solo che da domani tu mi faccia una sola fetta di bacon e una scodella di porridge, oltre alla tazza di caffè. Altrimenti questa roba non viene toccata da nessuno. Non dirmi che lo fai per prenderti gli avanzi...-
-No, signore. Jardi fa perchè padrone è pallido e tanto magro, signore. Jardi vuole che signore stia bene, signore.-
Draco sorrise leggermente dell'ingenuità dell'elfo.
-Fai una cosa, Jardi. Se la mamma non si è ancora svegliata, questa roba mantienila calda e poi dalla a lei. Non l'ho toccata, quindi è come se non fosse successo nulla. E invece il bacon e le uova mangiali tu alla mia salute.- gli strizzò l'occhio. Jardi si commosse e cominciò a piangere, inchinandosi fino a sfiorare il pavimento per il suo buon padrone.
Quando l'elfo e il cibo scomparvero, Draco saltò giù dal letto per andare a prepararsi. Il contatto con la pietra fredda gli diede una bella scossa, adatta per tirarsi ancora più su, se ancora non si fosse svegliato del tutto.

Mentre i suoi zii facevano colazione nel modo più normale possibile, Harry beveva distrattamente un energy drink. Vernon e Petunia fingevano che la civetta che gli aveva portato il giornale non fosse mai entrata dalla finestra della cucina. Dudley, invece, aveva la testa talmente tanto persa nel suo piatto che non l'aveva nemmeno vista.
Niente di nuovo sulla Gazzetta, pensò. Aveva sognato una vita normale per 16 anni e 350 giorni e ora che l'aveva si annoiava terribilmente. Diede un'occhiata agli annunci immobiliari. Poi dette l'annuncio ai suoi parenti.
-Zii...- esordì, cercando di non disturbarli troppo mentre mangiavano la loro normalissima colazione. Vernon mollò il cucchiaio a mezz'aria, facendolo cadere sul piatto con un tonfo sordo. Petunia alzò a malapena lo sguardo.
-Tra 15 giorni compio 17 anni. Nel mondo m...nell'altro mondo significa che sono maggiorenne. Quindi sto cominciando a cercare una casa per conto mio. Non ho bisogno che facciate nulla, volevo solo informarvi.- Sul volto di Vernon si formò una smorfia che pian piano si rivelava essere un sorriso. Dudley alzò finalmente la testa dal piatto. E Petunia...beh, Petunia continuò tranquillamente a mangiare il suo bacon, facendo finta di non aver sentito. Non potevano davvero credere alle loro orecchie: liberarsi dell'anormale! Levarselo finalmente dai piedi! Le loro preghiere erano state ascoltate, finalmente!
-Se non ne troverò una entro l'estate ci penserò mentre sono a scuola.- terminò Harry. Il sorriso comparve anche sul suo volto. Vivere solo significava tanto, per lui. Era finalmente libero da mille preoccupazioni e, soprattutto, avrebbe potuto usare la magia se ne avesse avuto il bisogno! Non vedeva l'ora!
Tutte le sue preoccupazioni scomparvero quando vide l'annuncio di una casetta ad Hogsmeade dal prezzo ragionevole. Avrebbe potuto lavorare a Diagon Alley, mentre studiava per diventare Auror. Decise di mandare subito un gufo ai proprietari.

Draco guardava la Gazzetta del Profeta, cercando lavoro. Poi pensò che forse avrebbe potuto chiedere a Borgin, il proprietario di Magie Sinister, di prenderlo a fare qualche lavoretto mentre ne cercava uno vero e proprio per mantenere se stesso e la sua mamma.
Sì, farò così, pensò. Dopotutto un lavoro era normale, anche a Notturn Alley. E, dopotutto, un Malfoy non avrebbe potuto lavorare altrove, no?
Chiamò il gufo di famiglia, scrisse un breve biglietto molto educato, e glielo legò ad una zampa, per poi spiegargli dove sarebbe dovuto andare. Il gufo volò fuori dalla sua finestra e Draco lo seguì con lo sguardo. C'erano pesanti nuvoloni dal colore minaccioso, nel cielo. Avrebbe potuto piovere di lì a poco. Erano i suoi momenti preferiti, quelli in cui la pioggia sta per cadere e tutto si azzittisce...gli permettevano di pensare meglio. Appellò la sua fedele Nimbus 2001 e si lanciò fuori dalla finestra, come prima aveva fatto il gufo, per gustarsi l'aria che già profumava di pioggia. Mentre galleggiava in quell'atmosfera pesante, qualcosa attrasse il suo sguardo: una bellissima civetta bianca che volava leggera sotto le nuvole, facendo il percorso inverso a quello che il suo gufo aveva intrapreso poco prima. Il pensiero di Draco volò con lei dal suo padrone, lo sfregiato. Dannatissimo sfregiato. Bastardo d'uno sfregiato. Canaglia. Pusillanime. Adorabile, sfregiato. Una volta sola si era concesso alle sue moine. Ma Draco ancora lo sognava alla notte. E ancora ci ripensava di giorno.

-Harry? Harry?? HARRYYY??-
Il maghetto si guardò attorno. Si era di nuovo addormentato sulla scrivania. Chiuse il libro di Pozioni e lo infilò nel baule insieme alle sue cose. Edvige non era ancora tornata, ma avrebbe di certo capito che se il suo padrone non era lì, l'unico posto in cui poteva trovarlo sarebbe stata la Tana.
Ron osservò perplesso il suo migliore amico. Era tutto sudato, bianco come un morto e due profonde borse viola gli appesantivano gli occhi verdi...
-Che c'è Harry? Cercavi di trasfigurarti in un panda?- sdrammatizzò il rosso. Naturalmente sapeva benissimo che il suo migliore amico non dormiva decentemente da una vita.
Harry lo guardò con un sorrisetto sarcastico, cercando di minimizzare.
-Certo, perchè ti sei visto te, spero che sia il caldo che ti fa diventare tuttuno coi capelli!-
-Ah ah. Muoio dal ridere. Dai, muoviti.- Ron certe volte proprio non lo capiva. Sembrava che ci godesse proprio a sentirsi migliore di lui...come se fosse difficile. Potter qui, Potter là. Eppure non la faceva tanto lunga quando voleva scappare dai suoi zii e si intrufolava in casa sua, no?
Partirono alla volta della Tana. Questa volta Ron aveva avvisato sua madre dell'avvenimento, e aveva chiesto a suo padre il permesso di usare la nuova macchina volante superplus, con filtro dell'invisibilità aggiornato e motore GT. Lo disse a Harry, che a quanto pare non l'aveva notato. Harry s'infervorò e si fece raccontare tutto sull'argomento. Come l'avevano comprata, dove, quando, perchè...Chiedeva tutto, ascoltava tutto. Tutto, pur di non rimettersi a dormire.
Graaaaaaaaaaaaaaazieeeeeeeee! Grazie mille a DANINO che ha messo la mia ff tra i preferiti ** E' la mia primissima longfic, quindi è davvero un onore! Ringrazio anche Dodo e GinnyPotter93 per le recensioni! E, no, Ginny, è solo che nella mia mente malata praticamente Malfoy Manor si trova a metà strada tra Londra e Hogsmeade, quindi Edvige, che è una civetta iperintelligente, ha preso la strada più breve, senza naturalmente sapere che quella portava anche sulla tenuta Malfoy xDDD Dodo, spero anche io di non perdere l'ispirazione xD è che la mia idea di storia iniziava col primo giorno di scuola, ma volevo far capire come si sentivano i personaggi prima dell'evento xDDD quindi incrociamo le dita per me, perchè al momento non ho la minima idea di come continuare xDDD Se potessi saltare a piè pari il compleanno di Harry...magari! xDDDDDDDDD
  
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