Serie TV > NCIS
Ricorda la storia  |      
Autore: Screec_94_    04/01/2010    3 recensioni
Una ff natalizia un po' particolare... Tiva
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
pensieri in libertà vr2 -Ciao Tony... E' da molto che non venivo a trovarti, lo so. Sai appena ci eravamo conosciuti credevo che tu fossi uno strafottente, uno che correva dietro ad ogni gonnella che gli passasse davanti e che cambiava ragazza ogni settimana, un Casanova, latin lover patentato e anche un idiota, uno stupido che non faceva altro che citare film che nessuno aveva mai visto, ma che tu sapevi a memoria, e fare battute idiote per poi essere preso a scapellotti dal "grande capo". Ma poi ho capito che quella era solo una maschera che utilizzavi per non soffrire ma che si è incrinata e poi definitivamente spezzata dopo Jeanne. Era quello il Tony che volevo conoscere, che volevo aiutare e capire, ma tu mi allontanasti. Quando poi ci siamo rincontrati dopo che il team tu sciolto ho visto i tuoi occhi brillare, credevo che quell'anno sarebbe stato quello giusto, ma ci fu la storia con Michael e quando lo tu lo uccisi dovetti rimanere al Mossad, con mio padre, non perchè non mi fidassi di te, ma perchè dovevo essere certa di potermi fidare di lui, lui che mi mandò a morire in Somalia. Quando ormai avevo perso le speranze di essere tratta in salvo eccoti, eccovi; ti sei fatto catturare insieme a McGee perchè mi credevate morta, per vendicarmi. Poi hai rischiato la tua stessa vita per salvarmi e mi hai detto quelle parole :"Non posso vivere senza di te". Da li è cambiato tutto. Voi siete diventati definitivamente la mia famiglia, mi avete riportato a casa, la mia nuova casa, Washington DC. Avevamo ripreso il nostro rapporto, anzi, l'avevamo migliorato. Quella volta, in bagno, credo di averti stupito, eravamo vicini, troppo vicini. Solo un centimetro più a sinistra e le nostre labbra si sarebbero incontrate. Le mie con le tue, quelle splendide e perfette labbra. Ma in quel momento era meglio un casto bacio di ringraziamento sulla guancia. Poco tempo dopo fu la tua volta di stupirmi.
Era un venerdì sera, stavamo tornando a casa dopo una giornata tranquilla, tu eri sparito per un pezzo nell'ufficio del direttore quel giorno. Eravamo in ascensore, noi due da soli, come molte altre volte, ma quella sera fu totalmente diversa. Bloccasti l'ascensore e mi dissi di amarmi, così, all'improvviso; da molto volevo sentire quelle parole uscire dalla tua bocca, rivolte a me, ma , in quel momento, tremavo di paura, non volevo rovinare tutto. Tu notasti questo mio stato d'animo e ti avvicinasti, mi abbracciasti sussurrandomi dolcemente all'orecchio più e più volte quelle due parole, "Ti amo"; per me erano una dolce melodia che mi cullava; mi sentivo protetta, al sicuro, tra le tue braccia, potevo finalmente lasciarmi andare senza avere paura, "Ti amo", te lo dissi anche io, credevo che non ci sarei riuscita, ma quelle poche parole dal significato immenso uscirono spontaneamente dalla mia bocca, come se te l'avessi sempre detto, con la stessa naturalezza di un "Ciao", era la verità, l'unica verità, per questo fu così semplice. Sorridemmo entrambi, tu con uno dei tuoi soliti sorrisi smaglianti alla DiNozzo, prima di scambiarci un tenero bacio, un bacio che aspettavamo entrambi da molto tempo. Dopo il bacio continuammo a fissarci negli occhi, solo una tua parola ruppe il silenzio quasi incantato che si era creato:" Sposami"". Una semplice parola, la cui risposta, ancora più semplice, una sillaba, avrebbe cambiato la nostra vita per sempre, in negativo o positivo che fosse.
"Sposami. Stanotte" ripetesti. Non volevi più perdere tempo, non volevi rischiare che qualcuno o qualcosa ci allontanasse nuovamente. Per un attimo mi parve di riacquistare la mia razionalità, era assurdo,non poteva essere vero, non potevamo sposarci così, in quattr'e quattr'otto. Misi da parte la mia razionalità e per una volta seguii il mio cuore, "Si", vidi i tuoi meravigliosi occhi verdi brillare di luce propria. Sbloccasti l'ascensore e mi trascinasti nel parcheggio, fino alla mia macchina. Prima di lasciarmi mi dissi di andare a casa mia e preparare una valigia con il necessario per un week-end e mi diedi un bacio.
Dieci minuti dopo eri già sotto casa mia con la tua valigia e i biglietti per Las Vegas che avevi precedentemente comprato. Quella notte feci una pazzia, una delle poche della mia vita, ti sposai. Quello fu il nostro week-end. Sapevo che niente sarebbe stato più come prima.
Il lunedì mattina trascorse relativamente tranquillo, per quanto possa essere tranquilla una giornata nella quale comunichi a Abby di esserti sposata senza dirle niente. Verso le sei di sera iniziasti ad agitarti. Finito il turno in ufficio mi dissi di aspettarti a casa tua, dandomi le chiavi, e un'altra volta pronunciasti quelle splendide parole "Ti amo" "I love You" "Te quiero" "Je t'aime" "Aku cinta kamu".
Mi addormentai sul tuo divano, l'odore del tuo dopo barba mi dava l'impressione di averti accanto. Alle 3 di notte squillò il mio cellulare svegliandomi. Eri morto. Sapevi di dover affrontare una missione top secret ad alto rischio e non volevi avere rimpianti.
Chissà se mi vedesse qualcuno cosa penserebbe. Ormai sono ore qui a fissare la tua tomba, immobile, con la notra bambina in braccio. Già, la nostra bambina, Larah. E' così piccola. Non la finirai mai di fare danni. Certamente questo è il "danno" migliore che abbia mai combinato. Forse è meglio che vada, il freddo inizia a sentirsi benchè sia l'ora più calda della giornata e siamo entrambe coperte bene. Ha iniziato anche a nevicare. Ora dobbiamo proprio andare. Buon Natale amore mio.-.



PS  "aku cinta kamu" significa "ti amo" in indonesiano
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Screec_94_