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Autore: backyvale    09/01/2010    6 recensioni
La vita di una ragazza 14 enne che si ritrova a vivere ormai da quando è nata con i suoi tre fratelli conosciuti in tutto il mondo come i ''Jonas Brothers''
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata dalla Francia!Nizza e Montecarlo giusto appunto per scrivere il capitoloxD Devo dire che questo capitolo è un po’ surreale però è per rendere la Fan Fiction comica quindi non la prendete come una scemataxD PS:Auguri in ritardo per tutte le feste:)

 

AVVISO:RAGAZZE VE LO CHIEDO PER FAVORE COMMENTATEE!COSA VI COSTA?DITEMELO SE STA BENEDETTA STORIA NON VI PIACE,CHIUDO SUBITO E NON SPRECO TEMPO A SCRIVERE! VORREI RINGRAZIARE LE PERSONE CHE HANNO RECENSITO NEL CAPITOLO PRECENDENTE E ANCHE IN QUELLO PRIMA E ALLE PERSONE CHE SEGUONO CHE PREGHEREI DI COMMENTARE GRAZIE!

ladyme [Contatta]:grazie cara,grazie per commentareeJ spero ti piaccia questo capitolo un po’ stupido e irreale ma è per rendere la storia un po’ più comicaxD

stellalilly [Contatta]: eee già ma Nicholas è un po’ diverso perché si avvicina di più all’eta di Vale!Comunque grazie di commentare sempre cara!

jeeeeee [Contatta]:Grazie mille tu sei presente in ogni capitolo non mi deludi mai!Ti voglio benee e scusa per il ritardo ma spero che le feste hai passate nei migliori dei modiJ

sarettajb [Contatta]:ee infine la mia mammina,ahah grazie mamma mi sa che poi scriverò una storiella su noi e la nostra famigliettaxD Davvero in poco tempo sei diventata speciale ed eccoti nella FF e nel capitolo che tanto attendevi!Ti voglio bene

 

 

VALE POV:

 

Il giorno che volevo non arrivasse mai purtroppo era appena sorto,mancava meno di un’ora prima della partenza dell’aereo diretto a Parigi,e io in meno di un’ora dovevo prepararmi e anche velocemente,perché una volta arrivati in aereoporto dovevamo fare il check-in e imbarcarci immediatamente sul mezzo di trasporto che ci avrebbe portato in quel posto tanto odiato da me. Odiavo la Francia,odiavo Parigi e tutto ciò che la caratterizzasse,la era tutto così romantico! Appena mettevi piede su un marciapiede davanti ai tuoi occhi comparivano solo coppiette innamorate che si scambiavano coccole e effusioni varie che ti facevano venire il volta stomaco, e ora non solo dovevo andare in quell’odiosa città ma in più ci dovevano venire anche le tre oche,quindi la ‘’vacanza’’ se si può definire così si rivelava ancora più brutta del previsto. Avremmo alloggiato in un hotel,di sicuro a quattro stelle se non di più. Speravo in un miracolo una volta atterrata a Parigi,almeno se nell’hotel ci fosse stato un campo da calcio ci avrei passato le giornate la dentro correndo dietro al pallone da me tanto amato,insomma era un hotel che costava più di tutta la Francia messa insieme ci doveva essere almeno un campo da calcio sennò che razza di posto lussuoso era?

Cercavo di innervosirmi il meno possibile,afferrai un paio di jeans di Armani,una maglia grigia di Dolce&Gabbana con lo scollo a V e mi infilai un paio di all star nere,mi truccai velocemente e lanciai la bustina con dentro i trucchi all’interno della mia borsa,presi l’i-phone e mandai un messaggio a Giorgia,anche se erano le 7:00 di mattina mi avrebbe capito,stavo andando in contro alla morte,il minimo che poteva fare era compatirmi. Strinsi il manico della valigia e la trascinai giù dalle scale. Una volta arrivata in salotto tutta la mia famiglia mi stava aspettando sull’uscio della porta,stranamente anche le tre streghe erano lì non avevano fatto ritardo evidentemente si erano svegliate alle 5:00 per prepararsi. Mio padre prese la mia valigia e la caricò in macchina nel frattempo tutti quanti noi eravamo già entrati nel veicolo,tirai fuori dalla mia borsa i Gucci e me li infilai,controllai l’i-phone per vedere se Giorgia mi aveva risposto ma sul display non c’era ombra di un messaggio di sicuro stava ancora dormendo,sorrisi al pensiero della mia migliore amica tra le braccia di Morfeo. La macchina partì in meno di quindici minuti eravamo già dentro all’aereoporto,subito appena arrivati facemmo il check-in e immediatamente andammo in direzione del tunnel che ci avrebbe portati all’imbrarco,lo attraversammo con fatica in quanto diverse fans avevano riconosciuto ancora una volta i miei fratelli. Dopo circa mezzora riuscimmo ad arrivare sani e salvi all’aereo,in cinque minuti decollò e io passai tutto il viaggio a leggere giornali scandalistici in cui in ognuno di loro c’era uno scoop sui miei fratelli,erano ormai il centro del gossip,i paparazzi erano ovunque e scrivevano notizie spesso non vere per guadagnare soldi.

-Nicholas lo sapevi di aver messo incinta la Cyrus?- domandai io con un sorriso sulle labbra che si stava per trasformare in una risata,lui al suono di quelle parole ha sbarrato gli occhi,forse nel sentir rinominare il nome della sua ex ragazza forse per aver sentito la notizia o forse perché in quella notizia c’era qualcosa di vero.

-Io ho fatto cosa?!- chiese lui quasi urlando facendo girare molti dei passeggeri,per sua fortuna la strega della sua ragazza stava dormendo con gli auricolari dell’i-pod all’orecchie e interdetta com’è difficilmente avrebbe sentito la nostra conversazione.

-Sul giornale c’è scritto:’’Nick Jonas,il giovane cantante della band dei Jonas Brothers ha probabilmente donato una gravidanza alla stellina della Disney Miley Cyrus si nota dalla dal filo di pancia in più che la star ha sotto la maglietta sarà forse vero? E ora il piccolo Jonas come si giustificherà davanti alla sua attuale ragazza e soprattutto come si spiegherà davanti ai giornali?’’- enunciai quelle parole con il sorriso sulle labbra,sapevo che lui non la poteva aver messa incinta probabilmente ora aspettava un bambino da Justin Gaston ma non da mio fratello non di certo da lui.

-No,no è possibile io non l’ho messa incinta sono passati più di due anni dall’ultima volta che lo abbiamo fatto e tutte le volte sono stato attento usando il profilattico!- proferì lui tutto d’un fiato.

-Quindi tu mi stai dicendo che hai avuto dei rapporti con lei?- richiesi nuovamente io questa volta più seriamente.

-Si Vale,cazzo era la mia ragazza!Cosa pensi che con Diana io non li abbia,si vede che non mi conosci proprio,ma dove passi tutto il tuo tempo eh?Probabilmente sempre dietro a un pallone o a combinare casini!- ribadì nervoso e secco.Non ce la feci a sopportare quelle parole erano troppo per me,tutte arrivate troppo in fretta alle mie orecchie e anche se non lo davo a vedere faceva male come duecento coltelli impugnati al cuore,nonostante fossero uscite dalla bocca di mio fratello erano suoni non piacevoli.

-Senti forse la mia vita è diversa dalla tua,non amo fare la star,amo solo giocare a quello che più amo,adoro stare con gli amici e avere una vita normalissima,ma tu di questo ovviamente non ne sai niente vero Nick? Avanti dimmi quand’è stata l’ultima volta che abbiamo fatto un discorso serio? Te lo dico io quando perché forse tu neanche te lo ricordi!E’ stato tre anni fa Nicholas,tre anni fa quando non eravate ancora famosi,quando eravate solo dei semplici adolescenti!- Pronunciai quelle parole quasi urlando.

-Noi siamo sempre dei semplici adolescenti ok? E adesso basta stressarmi che sennò ci lanciano giù dall’aereo senza nemmeno darci il paracadute!- Sbraitò. L’aereo finalmente atterrò afferrai i giornalini che si trovavano sul sedile in cui era seduto Nicholas e una volta scesi dall’aereo gli gettai con forza nel primo cestino che incontrai. Un SUV venne a prenderci immediatamente portandoci all’hotel in cui avremmo alloggiato per quella settimana. Hotel Grandet,quattro stelle come immaginavo,subito una signora ci mostrò con gentilezza che sembrava quasi una presa per il culo la nostra suit.

-Allora signori Jonas,questa è la vostra stanza da letto con vista sulla torre Effeil,successivamente c’è la stanza dei signorini Jonas con una tv al plasma e con vista sulla città,poi qua ci sono i due bagni ed infine la stanza delle signorine e della signorina Jonas- pronunciò la signora,all’ultima frase sbarrai gli occhi.

-WO WO WO WO WO WO WO cos’è sta storia io in camera con queste tre?No,no non si può fare!- esclamai agitando il dito e muovendo la testa

-Infatti!- schiamazzarono in coro con quelle vocine acute le tre galline

-Io credevo di avere una stanza singola!- dissi a voce alta

-Mi spiace signorina ma non è stato possibile- cercò di tranquillizzarmi la signore,che mi stava letteralmente facendo ribollire il sangue nelle vene.

-Senta… signora Eugenia,non si può fare una piccola eccezione?- domandai io senza quasi nessuna speranza avvicinandomi al targhetta d’ora che portava sulla divisa verde e oro per poter leggere meglio il nome.

-Ok,adesso basta,la signora ha già fatto il possibile,accontentati di stare con loro!- disse mia madre portando una mano sulla mia spalla.

-Va bene signori Jonas,si cena alla 19:30,ci vediamo più tardi,vi auguro un buon pomeriggio!- proferì la signora Eugenia prima di chiudersi la porta alle spalle.

-Accontentati di stare con loro? ma mi stai prendendo in giro?Io qua nemmeno ci volevo veniree! E ora mi dici così,e abbiamo anche l’orario in cui dobbiamo mangiare ma se uno magari non ha fame in quel momento e poi gli viene dopo per forza deve mangiare alle 19:30?- Sbraitai io ma appena mi girai non vidi più nessuno,erano già tutti andati nelle proprie stanze a sistemare le proprie cose. Sbuffai poi pensai di essere in camera con quelle oche e di sicure le zoccolette si erano prese i letti più comodi.

-E no eh!Almeno fatemi scegliere il letto più comodo!- enfatizzai,ma una volta entrata in camera non c’era più nulla da fare le stronze si erano impossessate dei letti più comodi,io adesso dovevo stare nel letto a castello con sotto Camille. Sbuffai per l’ennesima volta presi il mio telefono e salii sul letto,guardai il display,un nuovo messaggio,lo aprì: ‘’Hey amore come stai?Sei arrivata,la camera com’è?’’era Giorgia che mi aveva scritto decisi di messaggiare un po’ con lei:

‘’Malissimo e tu?cioè ma ti rendi conto sono in camera con le galline e neanche il letto più comodo mi hanno lasciato,credo che qua ci lascerò sul serio le penne poi le uccidi tu!E stasera come faccio?Come farò per le prossime cinque sere me lo dici?Io ste mongoloidi non le sopporto un minuto figuriamo per bene cinque lunghissimi giorni!’’ Risposi,in pochi minuti mi arrivò un nuovo messaggio era lei:’’Io tutto bene,sta sera arrivano i miei cugini dovrò fare la baby sitter-.- comunquee non ti preoccupare amore fai una fuga,guardati in torno oggi pomeriggio magari fai amicizia con qualcuno e non usare la solita scusa:fanno amicizia con me solo perché sono la sorella dei Jonas Brothers!Perchè non è vero ci sono ragazze che anche se li conoscono non danno importanza a queste cose e poi magari ci sono anche dei ragazzi cariniJ ‘’Risposi in fretta:‘’Si va bene,vedrò baci i love you<3’’  Nuovamente il mio cellulare trillò:’’Me too!<3’’

Presi l’i-phone e le cuffiette incominciai ad ascoltare un po’ di musica mi serviva in questo momento,premetti su ‘’play’’ e partì una canzone di Tiziano Ferro: il regalo mio più grande. l’ascoltai ma non tutta in quanto mio fratello Joe mi tolse le cuffie dalle orecchie.

-Sono tre ore che ti chiamo e parlo da solo come un emerito deficente!Comunque noi andiamo a farci un bel giro tra i negozietti di Parigi tu cosa fai vieni con noi?- mi domandò Joseph

-No grazie,ne faccio a meno!- Risposi

-Ok allora ci vediamo dopo!- mi salutò lui uscendo di fretta dalla camera. Aspettai che tutti se ne andassero,presi il mio telefono e lo portai nella tasca del mio jeans,saltai giù dal letto a castello senza usare le scalette e per poco non mi ammazzavo,decisi di andarmi a fare un giro nell’hotel a cercare il mio campo da calcio e magari vedere se c’era qualcuno sulla mia età che era disponibile a fare amicizia senza che mi chiedesse dei miei fratelli. Uscii dalla camera e percorsi il corridoio,premetti il pulsante dell’ascensore e in pochi minuti mi trovai al piano terra,girai tutto l’hotel,c’erano un sacco di piscine,campi da tennis,da ping-pong e persino un centro benessere,tutto tranne che un campo da calcio! Ma com’è possibile? Che hotel del cazzo! Se magari andavamo in un hotel a tre stelle magari un campo da calcio la c’era e invece no sempre in sti benedetti hotel a quattro stelle dove ti trovi immersa nell’oro ma quello che desideri di più non c’è. Mi guardai intorno ma non c’era neanche un ragazzino o ragazzina della mia età! Figuriamoci chi viene in un hotel a quattro stelle a Parigi dove ti spellano vivo di persona normale? Bhe ecco fatemi pensare..NESSUNO! Ripercorsi nuovamente la stessa strada che avevo fatto per scendere al piano terra fino ad arrivare alla mia camera. Salii sopra il mio letto guardando un depliant che avevo trovato nella Home,parlava di com’era l’albergo e di com’era la città e cosa si poteva trovare e bla bla bla,lo accartocciai roteando gli occhi e lo lanciai nel cestino facendo canestro.

-Canestrooo!Sono un mitooo,sono un mitooo!- incominciai a urlare,quando sentì che qualcuno bussava alla porta,andai ad aprire e davanti ai miei occhi mi ritrovai un signore probabilmente della stanza accanto a quella nostra che sembrava alquanto irritato.

-Ascoltami bene ragazzina,abbassa il tono della voce qui c’è gente che sta cercando di riposare!- sbraitò calcando sull’ultima frase. Ora c’erano anche i rompiballe ma che bella cosa,davvero un paradiso quest’hotel! Non ci pensai due volte a chiudere la porta in faccia all’uomo che un secondo prima mi stava urlando dietro.

-Ma vaffanculo va- dissi io una volta chiusa la porta. Come si fa dormire alle 19:00 di sera! Nuovamente sentì che qualcuno bussava alla porta,pensavo fosse il vecchio di prima e così aprì la porta di svogliata.

-Cosa vuolee?Ora non ho urlat- Non feci in tempo a finire la frase che mi ritrovai i miei fratelli,i miei genitori e le galline che mi guardavano come se stessi dicendo qualcosa che non stava ne in cielo ne in Terra.

-Non dirmi che ne hai combinata un’altra delle tue?- mi chiese mia mamma sapendo alla perfezione che la risposta era si. La guardai un secondo,stringendo gli occhi.

-Nooo mamma ma ti pare?Forza entratee!- sostenni

-Muoviti dai e scendiamo che dobbiamo cenare!- mi rimproverò mio padre,dirigendomi con la sua mano sulla mia schiena verso la porta. Scendemmo al piano terra e andammo nella sala dove si teneva la cena,un enorme salone si aprì davanti ai miei occhi,era tutto così perfetto,troppo perfetto che nonostante l’abitudine mi faceva sentire a disagio. La cena incominciò in pochissimo tempo,i camerieri erano già tutti pronti con il loro accento francese che mi faceva venire il nervoso era troppo fine! Poi c’erano un sacco di famiglie in cui erano firmati da capo a piedi che se la tiravano perché si potevano permettere un hotel del genere,di certo con i figli e le figlie che si ritrovavano non ci avrei mai fatto amicizia.

-Che schifo però!Io odio sta Francia,a tutto vomitare,io adesso sto a digiuno?- dissi tutto d’un fiato sull’orlo di una crisi di nervi.

-Senti se non vuoi mangiare,alzati e vattene in camera peste e non rompere!- mi urlò dietro la stronza di Diana. Mi alzai senza rispondere e andai su in camera nonostante avessi molta fame. Dopo una un’oretta la mia famiglia salì con le galline si erano andati a fare un giro di certo ma di certo non era la serata giusta per andare in locali o discoteche in quanto il viaggio era stato lungo e stancante per tutti. In un attimo erano già tutti sdraiati nei letti,mi guardai in torno le luci erano spente e io ancora indossavo i vestiti che avevo sopra da tutto il giorno,mi giravo e rigiravo nel letto ma nonostante tutto non riuscivo a prendere sonno,così misi al posto mio un cuscino sotto le coperte e dopo incominciai a scendere lentamente le scalette ma con il mio solito perfetto equilibrio caddi per terra ma stranamente non mi feci niente ero atterrata su qualcosa di soffice di morbido! Mi alzai e guardai sotto il mio sedere e vidi una palla di pelo,oddio era il cane di Diana ora ero veramente fregata!L’avevo spappolato eppure non ero grassa infatti non solo gli ero finita sopra io ma anche la scaletta del letto!Incominciai a respirare profondamente per fortuna nessuno si era svegliato. Silenziosamente andai vicino alla finestra,l’aprì con entrambe le mani in quanto era pesante mi affacciai e guardai giù,era abbastanza alto se mi buttavo giù per fuggire avevo l’80% di possibilità di ammazzarmi o farmi male ma c’erano anche i cespugli e quindi avevo il restante 10% di possibilità di atterrarci sopra. Vi starete chiedendo: perché ti lanci giù da una finestra quando hai una porta da dove puoi uscire? Semplice i miei genitori e i miei fratelli mi conoscono fin troppo bene per la mia furbizia e pazzia e quindi hanno deciso di chiudere la porta a chiave e tenerla sotto il cuscino ed era fin troppo difficile riuscire a sfilarla da sotto il cuscino visto che tutti quanti avevano un sonno leggero. Inspirai ed espirai un paio di volte e poi saltai giù per fortuna atterrai sui cespugli portandomi dietro anche il cane che avevo appena ucciso,cavolo ero diventata anche un killer,urlai quando me lo trovai in mano e per sbaglio lo lanciai,sentii un altro urlo probabilmente di un’altra ragazza.

-Oddio scusami non volevo!- dissi io cercando di porgere le mie scusa più sincere per una volta.

La ragazza dai capelli castani abbastanza lunghi,si voltò sorridendomi.

-Non ti preoccupare,ma come mai questo cane è conciato così?-mi domandò lei

-lunga storia,comunque sono Valeria- mi presentai

-e io sono Sara-mi rispose lei porgendomi la mano,strano era una delle poche ragazze che non mi avevano fatto cinquecento domande sui miei fratelli,assillandomi fino al punto di volermi suicidare.

-Come mai sei sveglia a quest’ora?- chiesi alla vista della ragazza che come era sveglia alle 3:00 di notte nel giardino dell’albergo.

-Non riuscivo a dormire-replicò lei

-Insonne come me!- dissi facendo sorridere la ragazza

-E tu invece perché sei sveglia a quest’ora?-mi domandò lei

- Perché non avevo sonno e perché odio la Francia e per altri motivi del tipo condividere la camera con tre oche ed avere dei genitori che ti rompono da mattina a sera proprio come fanno anche i miei fratelli- obbiettai

-A si tu sei la famosa Valeria,sorella dei ‘’Jonas Brothers’’- enunciò lei come se fosse la cosa più normale del mondo,sorrisi perché avevo trovato una persona che non gliene fregava di essere amica di una persona famosa ma semplicemente perché mi accettava per quello che era veramente una semplice adolescente un po’ pazza.

-Bhe visto che siamo sveglie tutte e due ti va di andare a cercare un altro cane simile a questo,manca pochissimo a domani mattina e se Diana vede che la sua amata Pinky è stata spiaccicata sarò morta,non è lei che mi fa paura ma più che altro i miei fratelli già mi trattano come cazzo vogliono se in più vengono a sapere che gli sto rovinando la vacanza credo che mi faranno salire sulla Tour Effeil e mi ci lanceranno giù!- esclamai io

-Ok va bene,andiamo alla ricerca di un cane- rispose lei ridendo alle mie ultime parole,ci incamminammo fuori dall’hotel e girammo quasi tutta Parigi con il freddo polare e la neve senza trovare un benedettissimo cane che poteva assomigliare a quel topo appena schiacciato.

-Ok sono le otto di mattina tra poco si sveglieranno- dissi io ma poi mi bloccai sentendo la voce di Diana che richiamava Pinky. Presi Sara per un braccio e insieme a Pinky che lo tenevo in mano entrammo nello sgabuzzino che si trovava dietro di noi,ancora la voce della oca risuonava nelle nostre orecchie,continuava disperatamente a cercare il cane.

-Tanto è inutile che si dispera ormai sto coso è morto- indicai il cane con disgusto

-Ma che voce c’ha sta qui?Insomma l’avevo già sentita in televisione ma dal vivo è ancora più da gallina!- enfatizzò Sara.

-Credimi la televisione fa miracoli!- enunciai,aprii leggermente la porta e spiai con l’occhio quello che stava succedendo.

-Nicholas amore mio non riesco a trovare Pinky e non so perché sento che c’è sotto tua sorella in questa storia si può sapere dove l’ha portato!- piagnucolò la stronzetta aggrappandosi a mio fratello.

-Cazzo c’è Nick!- dissi,mi riavvicinai nuovamente alla porta cercando di non farmi vedere.

-Lo avrà portato fuori o magari è nella hall con lei,staranno facendo colazione piccola va a controllare- dichiarò Nicholas baciando la mezza deficiente che si ritrovava davanti.

-E ora cosa facciamo?- proferì Sara

-Dobbiamo andarcene da qui! Nick si sta avvicinando!-dissi

-Ma come facciamo se usciamo ci becca!E qui dentro non mi sembra che ci siano altre porte dalle quali possiamo uscire!- enfatizzò Sara muovendo le mani e facendo cadere a terra dei secchi che erano sopra gli scaffali.

-Hey c’è qualcuno?- sentii la voce di mio fratello Nick che si faceva sempre più vicina.

-Cazzo!- tirai un mezzo grido. Sentii Nicholas fermarsi davanti alla porta.

-Sarà la cameriera- disse per ultimo Nick prima di allontanarsi dalle scale alla ricerca della sua ragazza.

-Ok con calma!Adesso noi usciamo da qui e troviamo un modo per far sembrare vivo il cane!-sbraitai io.

-Sotto c’è un garage andiamo a vedere li,magari troviamo la soluzione- disse Sara e con questo ci avviammo verso la hall dove trovammo girati di spalle i miei fratelli. Sbarrai gli occhi e trascinai Sara sotto la scrivania dell’ingresso. Mi affacciai leggermente e quando vidi che erano andati tutti quanti nella sala da pranzo,mi alzai con Sara dirigendoci verso l’uscita per andare nel garage,una volta raggiunto cercammo di aprirlo,ma purtroppo servivano le chiavi.

-Merda servono le chiavi!- urlai io

-Ok,calma guardiamo sotto lo zerbino di sicuro saranno li sotto!- cercò di tranquillizzarmi Sara,alzammo lo zerbino e trovammo sotto delle chiavi,incominciammo a cercare quella che poteva essere la chiave corretta,dopo diversi tentativi ci riuscimmo e aprimmo finalmente il garage.

-Ok c’è del polistirolo!- affermai

-E di cosa ce ne facciamo del polistirolo?-mi domandò Sara sorridendo

-Non so se hai mai visto Hanna Montana ma in una delle puntate vecchie c’era lei che riempiva dei pupazzi di polistirolo,sembravano veri!Proviamo almeno rendiamo credibile il cane e poi glielo lasceremo davanti e scapperemo via!- dissi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Incominciammo a riempire il cane di polistirolo.

-Ma non è così semplice come in Hanna Montana sto coso non si gonfiaa!- sbraitai io

-Forse perché è un essere vivente!No cioè era un essere vivente- esclamò Sara

-Continua a gonfiare io vedo se arrivano- sostenni lasciando il tubo a terra e andando a vedere fuori dal garage. Vidi avvicinarsi Diana e Nick incominciai a farmi prendere dall’ansia.

-Stanno arrivando!- strillai per farmi sentire e soprattutto per l’agitazione,Sara spense subito il tubo che immetteva il polistirolo nel corpo dell’animale e uscimmo fischiettando dal garage come se non fosse successo niente.

-Valee dov’è Pinky?-mi chiese Nick

-Dimmelo peste,dimmi dov’è finito il mio Pinky!- urlò nervosa l’oca,sbuffai e incominciai a torturarmi le mani ,mentre Sara cercava di nascondere il cane.Mi avvicinai a lei e le sussurrai

-Al mio tre lascia il cane a terra e mettiti a correre ok?- ordinai

-Ok- rispose lei

-Uno,due e tree!- Sara lasciò il cane a terra e incominciammo a correre il più veloce possibile ma purtroppo continuavamo a voltarci indietro,non stando attente a cosa ci trovavamo davanti e così BUUM  finimmo tutte e due a terra. Alzammo contemporaneamente lo sguardo appena sentimmo un urlo.

-Tuuu mi hai rovinato un vestito di Chanel d'altronde tutto bianco!-sbraitò la gallina

-Senti non è colpa mia se tu vai in giro con i bicchieri di succo di frutta in mano vedendoti due che ti corrono davanti!-mi alzai puntandole il dito sopra l’ennesimo vestito che le avevo rovinato. Mi girai quando vidi la faccia di Joseph infuriarsi.

-Uno:mi spiegate il motivo per il quale avete i capelli pieni di polistirolo,due:tu chi sei? E tre:perché correvate?- Disse tutto d’un fiato Joe,stavo per rispondere quando Sara mi precedette.

-Uno per sbaglio abbiamo aperto il tubo che buttava fuori polistirolo,secondo rockstar ho un nome,mi chiamo Sara e terzo correvamo perché stavamo facendo..jogging- pronunciò Sara davanti alla faccia meravigliata di mio fratello che molto probabilmente si aspettava di ritrovarsi a terra con Sara sopra di lui. Ci girammo non appena sentimmo Diana disperata e mio fratello Nicholas urlarci dietro.

 

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