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Autore: marty96    10/01/2010    1 recensioni
Edward Bella e Nessie, la loro storia dopo Breaking Dawn. I Volturi si saranno realmente arresi?E se non fosse così e se Edward se ne andasse di nuovo?Se siete curiosi leggete la mia fanficiton!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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1 CAPITOLO “Mamma, papa?” Si” io ed Edward rispondemmo all’istante. “Posso andare a La Push oggi pomeriggio? Jacob mi deve dare una cosa ed è da tanto che non vado a trovarli…” Io e mio marito ci scambiammo un’occhiata complice “Ma certo, però devi tornare stasera perché dobbiamo andare dal nonno, ti vuole vedere” rispose Edward, felice per avere un pomeriggio tutto nostro. “Grazie, vi voglio un mondo di bene, a dopo” cantilenò nessie euforica. Anche noi te ne vogliamo, piccola, divertiti” aggiunsi io Era tutto perfetto, ogni cosa era al suo posto, mia figlia era contenta ed io ero con la mia unica ragione di vita, come potevo amarlo così tanto?! Sorrisi pensando che tra meno di un minuto saremo letteralmente volati in camera da letto. Edward prese il mio viso con foga e iniziò a baciarmi lentamente e dolcemente. Come potevo amarlo così tanto?! E ppure lo avevo fatto star malissimo i mesi prima del matrimonio, per Jacob. Pensare che ora erano migliori amici. In quei mesi avevo fatto soffrire tutti. Soprattutto Edward, forse più di Jake. Era pronto a lasciarmi, lo avevo “tradito” in un certo senso, lo avevo fatto ingelosire alla follia. A quel ricordo iniziai a sentirmi male. “Amore, cosa c’è che non va?” sussurrò lui al mio orecchio “Scusa” mormorai a malapena “Bella ?” domandò ansioso “ Scusa, Edward, scusa per essere stata un idiota, io, io, io, scusa per quello che è successo con Jacob, sono passati quasi cinque mesi e sono successe tante cose ma solo ora me ne rendo conto, scusa” ero disperata se avessi potuto piangere sarei scoppiata in lacrime “ No, no, no, Bella, shhh, basta… Io non devo scusarti di niente, io ho sbagliato per primo, non dovevo lasciarti, e comunque ora siamo qui, insieme.” “Si, hai ragione, però sono stata imperdonabile, dimmi la verità, non preoccuparti per me, sii sincero” “Sono stato male, temevo di perderti, e quando ho visto i pensieri di Jacob dopo… non sapevo come comportarmi, cosa fare, nel caso avessi scelto lui, insomma” disse triste “Scusa, scusa davvero, però ora ho capito il perché, Jacob era uno di famiglia, avevo paura di non potere più essere la stessa diventando vampira, e lui soffriva, dovevo farlo felice e poi dopo l’episodio ho capito, non potevo amarlo mai quanto te, ma non potevo dirlo ero confusa , e mi vergognavo...” Edward non rispose, mi strinse a se, sopra il suo petto roccioso e perfetto e riprese a baciarmi, iniziando a sbottonarmi la camicietta. Mi staccai da lui cinque minuti prima che Nessie, arrivasse e insieme mano nella mano andammo a trovare mio padre. *** “Siamo 3 a zero per me ed Edward!” protestò Emmett “Siete due baroni zio!! Disse Renesmee che era in squadra con me ed Alice Maschi contro femmine aveva deciso lo zio preferito di Nessie, battuto clamorosamente più volte a braccio di ferro. In verità eravamo tre a due, ma mettersi a discutere con lui era tempo perso. Carlilse doveva parlare con Emmett così decidemmo che avremo continuato la partita di baseball domani, anche perché quella sera Edward ed io avevamo in programma di andare nel giardino ad allenarci con il mio scudo. Secondo lui potevo proteggere una persona anche a distanze lunghissime, e non solo, diceva che la barriera psichica nascondeva un potere ancora più grande. “Brava Bella” disse Edward ad un centinaio di metri da me con Renesmee che lo toccava e cercava di proiettargli immagini. Sorrisi, stringendo i denti mentre si allontanava, cercando di seguirlo con lo scudo, ma a quel punto cedetti. “Non ce la faccio più” ansimai Edward e Nessie furono subito accanto a me. “Ora andiamo a casa, oggi abbiamo fatto abbastanza, e poi si sta addormentando in piedi” guardò la piccolina sbadigliare e la prese in braccio, baciandole i capelli arruffati. “Ok, se no domani come fa a studiare con Carlilse?” sorrisi vedendo Renesmee sbuffare di disapprovazione. Non le piaceva stare tutta la mattina con i libri, preferiva giocare all’aria aperta, correre con i suoi genitori.. Quella notte non dormì bene, affatto, continuava a rigirarsi nel suo lettino, tra le cose di me umana doveva prendere proprio questa? Stava sognando di essere lontana da me e da suo padre, cosa impossibile perché non sarebbe mai stata lontana da noi, era nostra, la nostra brontolona. Il mattino mentre era a concentrarsi con suo nonno io ed Edward andammo da J. Jenks, per fare i nuovi documenti di renesmee, cresceva così in fretta che quelli fatti da me un mese fa per poterla far fuggire dai Volturi non andavano più bene. Avevamo intenzione di andare sull’isola Esme, lei non l’aveva mai vista e noi volevamo ritornare nel posto dove si erano coronati i nostri sogni, dove la avevamo concepita. Saremo partiti dopodomani e saremo rimasti per un po’, io fremevo dalla voglia, le avremo fatto vedere tutta l’isola, e poi volevo insegnarle a nuotare. Concludemmo la faccenda in men che non si dica, jey si era modernizzato, riusciva a fare il suo lavoro illegale in meno di un’ora..Ogni cosa era pronta. *** Quanto manca? Domandò curiosa renesmee Poco” disse Edward guardandoci per un istante, sapevo benissimo, cosa stesse pensando, perché anche io la stavo pensando, la nostra prima notte lì, la nostra prima volta. “Facciamo il bagno di mezzanotte, dopo?” dissi ad Edward Lui sfoderò il sorriso sghembo che tanto adoravo e annuì Fui percorsa da una scossa elettrica che arrivò al centro del mio sistema nervoso, il mio cuore silenzioso, se avesse potuto sarebbe letteralmente impazzito. quando me ne ero andata da lì 3 mesi fa, sembrava tutto un disastro, e ora si era sistemato tutto, non l’avrei mai detto, dopotutto sono una calamita che attira disgrazie no? Renesmee era addormentata in braccio ad EDWARD e lui stringeva la mia mano, accarezzandomi il dorso delicatamente. “Ho paura, sai?” disse preoccupato. “Eh??” mugolai “ Lo so che raggiunti i 17 anni, finirà di crescere, ma vorrei che rimanesse piccola, che si godesse l’infanzia, è già grande” “Si, ma almeno sappiamo che non invecchierà dopo, no‘” Depositammo nostra figlia sul divano e abbracciati quanto potevamo, camminavamo silenziosi da una stanza all’altra, mentre i ricordi affioravano nella nostra mente. “per sempre… Noi ci apparteniamo… Stai uccidendo la mia euforia… Non mi toccherai più finchè saremo qui vero?… No Edward sto dicendo che ho un ritardo di cinque giorni….” Mi bruciavano gli occhi, mi girai verso mio marito, e gli sorrisi. Luimi guardò intensamente e rispose con il mio sorriso sghembo capace di farmi perdere il filo del discorso. “Sai una cosa?Sei proprio una creatura mostruosa! Come fai ad abbagliarmi così tanto, non riesco a comporre un pensiero coerente quando fai così….Il desiderio mi pervade da capo ai piedi!!!dissi con voce accusatoria. Lui sghignazzò e il suono della sua risata mi fece percorrere uno strano brivido lungo la schiena, era mio! “Oh beh… per quanto mi riguarda potrei dire lo stesso di te…. “sussurrò al mio orecchio Gli mandai un bacio , e feci cenno di seguirmi mentre sparivo al di là della porta finestra della camera. Andai in riva al mare, posai delicatamente il piede nell’acqua, davvero calda, e lo aspettai. Naturalmente l’attesa durò qualche secondo, da dietro le sue baraccia possenti mi strinsero, io, mi girai e iniziai a sbottonargli la camicia bianca mentre gli baciavo il meraviglioso, perfetto e bianco petto. Quando rimase a torso nudo, dovetti strabuzzare gli occhi per due volte, non lo avevo mai visto così bello, i raggi della luna lo rendevano straordinario, certo lo avevo già visto, ma con i miei deboli occhi umani.Mi prese il viso con una mano mentre con l’altra mi teneva la base della schiena per avvicinarmi più velocemente a lui mentre mi serrarmi le sue dolci e morbide labbra.Per il resto della notte smisi di pensare, non ricordavo nemmeno il mio nome, desideravo solo stringermi ad Edward. Il sole sorse troppo presto, se in casa non ci fosse stata mia figlia, probabilmente sarei rimasta tutto il tempo raggomilata sul petto di mio marito, in riva al mare “Nessie si starà per svegliare, amore, e se ci venisse a cercare, rimarrebbe scoinvolta nelvederci così..” mi sussurrò “Già….. beh allora andiamo, non voglio spiegarle queste faccende per ancora un bel po’!”sorrisi e mi alzai trascinando Edward con me. Ci vestimmo in due secondi e ritornammo a casa. Renesmee dormiva ancora, le labbra leggermente dischiuse, i pugnetti stetti e i boccoli bronzei sparsi sul viso. Dopo poco però, aprì quegli occhi cioccolato e sorrise nel vederci. “Buongiorno piccola”sussurrammo insieme, mentre lei ci abbracciava “Buongiorno, che bello, voglio fare di tutto oggi, ieri mi sono addormentata e non ho visto niente di questo posto!Voglio nuotare, vedere i pesci, giocare a calcio, sai papà che Jacob mi ha insegnato, ha detto di sfidarti!! Poi voglio andare a vedere il tramonto sul mare…. e” “Tesoro calma, faremo tutto te lo prometto,e accetto la sfida a calcio , ora però vai a farti la doccia, lavarti i dentini, vestiti e vieni in cucina che ti prepariamo la colazione” le disse Edward dolcissimo.Era un papà stupendo, le davo ogni tipo di attenzione, fino quasi a viziarla, faceva qualsiasi cosa lei gli comandava, e la cosa ancora più speciale era che erano uguali. Oltre alla somiglianza, avevano gli stessi modi di fare, si capivano perfettamente, erano uniti, come io ero unita a lui e unita a lei. Ci appartenevamo tutti e tre in modo indissolubile… “Ok papi, vado subito” rispose lei entusiasta e corse in bagno. Ridemmo sotto voce, felici anche noi e orgogliosi di quella piccola creatura. Preparai due uova all’occhio di bue, e due toast, anche se preferiva il sangue, andava matta per tutto ciò che le cucinavo io, a quanto pare le mie doti culinarie erano sopravvissute Alice aveva regalato a Nessie un centinaio di costumi, dato che con me non aveva ottenuto buoni risultati sulla moda, contava su mia figlia. Le feci indossare un due pezzi azzurro, le stava benissimo, d’altronde come suo padre anche con uno straccio sarebbe sembrata una modella. “Mamma facciamo uno scherzetto al papà?!” mi sussurrò pianissimo all’orecchio, quando andammo sulla spiaggia io e lei, mentre Edward parlava con Kaure e Gustavo, i domestici. “Certo, cosa pensavi di fare?”le dissi sottovoce stando al gioco “Potremmo nasconderci sott’acqua e quando arriva iniziamo a schizzarlo a più non posso, eh? “Ok, sta arrivando andiamo!!” la presi tra le braccia e andai sul fondo Naturalmente ci vide, si tuffò e non appena fu nell’acqua, sbucammo fuori, e iniziammo a buttargli tutta l’acqua addosso!! Ridevamo tutti ma ad un certo punto Ed si immerse nell’acqua, ci prese in braccio e fortissimo ci buttò lontano. “Ah ah, ho vinto!!”urlò esultante Edward continuando a sghignazzare come un matto… Trascorremmo la mattinata così, a giocare, felici e beati, come non lo eravamo stati mai, era un sogno, un sogno nel posto più bello che esisteva…. Forse la mia sfortuna era cessata, forse finalmente dopo tutto quel che era successo la calamita attira disgrazie si era allontanta…. Ci speravo con tutta me stessa perché non sarei riuscita a sopportare di allontanarmi o perdere Edward o Renesmee, li amavo troppo.
  
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