Capitolo
7
Cavolo
cavolo cavolo! Che cosa ho fatto di male per finire in questa macchina
con
degli sconosciuti? Da quando sono salita in macchina con la forza, non
ho fatto
che insultare quel ragazzo… Sulfus. Ma lui niente!
E’ indifferente! E poi il
suo amichetto ciccione non faceva che fissarmi con una faccia da ebete.
-Smettila
di sbavare, Gas. Non è da mangiare- lo rimproverò
stufo dello sguardo su di me,
Sulfus.
-Lo
so ma l’hai vista, Sulfus? E’ davvero bella come si
dice in giro- disse Gas non
staccandomi gli occhi di dosso. Almeno gli sono grata per il
complimento.
-Certo
che la vedo, idiota! Non per niente l’ho scelta come mia
vincita a poker-
A
poker? Ma che significa questo?
-Poker?
Che centra con me il gioco d’azzardo?- domandai sconvolta.
Possibile che mio
padre…
-E’
proprio quello che stai pensando, mia cara. Il tuo paparino, avendo da
tempo la
fissa per il gioco d’azzardo, si è giocato tutto.
Compresa te- disse con
noncuranza, il moro.
-N-non
può essere vero! Mio padre non mi avrebbe mai fatto una cosa
del genere. Stai
mentendo!-
-Se
è vero che sto mentendo, allora perché ti trovi
qui senza nessuno che mi abbia
fermato nel prenderti?-
Ha
ragione. Mio padre, Lorena e tutta la servitù si saranno
sicuramente accorti
del trambusto causato dal ragazzo. E non hanno fatto niente per tenermi
a loro.
-Quindi
è per questo che papà non ha avuto il coraggio di
dirmelo ieri- sussurrai
affranta. La delusione verso mio padre mi stava crescendo ancora.
-Già.
Ma stai tranquilla. Il tuo vigliacco genitore mi ha fatto promettere di
rispettarti finchè starai a casa mia-
-Davvero?-
-Ma
io non rispetterò la mia parola-
-Cosa?
Che vorresti dire?- chiesi sconvolta. Ma questo ragazzo non aveva onore?
-Che
sei molto bella… ed io ho dei progetti verso di te. Ti
farò pentire di avermi
rifiutato quella volta- disse alzandomi il mento con un dito e
fissandomi negli
occhi.
-Non
toccarmi!- dissi scansandolo. Non capisco. Perché ora che mi
fissava, mi
batteva forte il cuore e mi sentivo brividi lungo la schiena? Non
può piacermi
questo maleducato! Dev’essere stata solo la paura che provo
in questo momento
pensando alla vita d’inferno che passerò.
Dev’essere per forza così.
-Vedrai,
dolcezza. Ti divertirai molto nella mia dimora- disse ridacchiando. Che
demonio!
-Ne
dubito fortemente- dissi arrabbiata voltando la testa da una parte.
-Voglio
fare un “gioco” con te, Raf- disse sicuro di
sé. Deve essersi informato bene il
signorino su di me per sapere anche il mio nome. Bhè!
Dopotutto è il minimo che
dovrebbe sapere di una ragazza che starà a casa sua. O no?
-Non
mi interessa il poker o altro- gli dissi subito.
-Non
intendevo quello. Diciamo che è più una
scommessa- disse con un ghigno. Che
aveva in mente?
-Una
scommessa, eh? Di che genere?- chiesi dubbiosa.
-Chi
si innamorerà prima dell’altro-
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Ecco
pure la figlia che mi guarda come se fossi diventato matto. Allora
è proprio di
famiglia, essere così “delicati”.
Però, devo ammettere che anch’io ultimamente
ho dei dubbi sulla mia sanità mentale.
-Bello
scherzo. Ora dimmi in che consiste davvero la scommessa- disse
riprendendosi
dallo shock.
-Te
l’ho appena detto. Desidero fare questo gioco con te- dissi
sogghignando.
-Tu
hai le rotelle fuori posto. Con l’amore non si scherza e poi
io sono già
fidanzata. Al mio ragazzo non andrebbe affatto bene-
E
ti pareva! Mi sembrava strano che una bellezza simile non avesse il
ragazzo. Magari
non era nemmeno più vergine. Perché questo mi
dava fastidio?
-Non
mi interessa l’opinione del tuo ragazzo. Questa cosa noi la
faremo perché la
dico io. Finchè starai sotto il mio stesso tetto, mi
apparterai e di
conseguenza mi ubbidirai senza storie-
-Scordatelo!
Io non appartengo a nessuno!-
-Dimostramelo
con questa scommessa. Se il tuo cuore non sarà mio entro il
periodo di tempo
che sarai mia ospite, io ti lascerò ritornare dal tuo
vecchio. Se invece sarà
di mia proprietà, diventerai la mia schiava per sempre-
dissi maligno.
-E
se invece fosse il tuo cuore a diventare mio?-
-Ahahahah
Hai fegato, ragazzina. Cominci già a piacermi. Comunque
è una cosa che non
succederà mai- dissi divertito. Io? Innamorarmi? Non
è da me.
-Vedremo.
In ogni caso, voglio mettere in chiaro che se io ti
conquisterò, sarai tu a
diventare mio schiavo e ha ridare tutto a mio padre. Se non
sarà così, farò
quello che vorrai- disse lei. Era impaurita da questa cosa
però allo stesso
tempo dimostra un coraggio che mi affascina.
-D’accordo.
Il nostro “gioco d’amore” ha inizio. Mi
raccomando. Sii una preda difficile da
prendere. Non mi piace vincere facile-
-Sbruffone
maleducato!- mi insultò. Quella faccia irata mi stimolava
ancora di più. Quel
gioco sarebbe stato molto ma molto interessante.
Arrivammo
alla mia residenza. E lì vidi che Raf ne rimase incantata a
guardarla a occhi
sgranati.
La
nostra convivenza, bellezza, sarà davvero fantastica.
Scendiamo
dalla macchina e dopo aver fatto portare le tue valigie in camera e
aver detto
a Gas di andarmi a riprendere la moto davanti ai Serafini, ti faccio
entrare in
casa.
-Benvenuta
all’inferno, angioletto. Ti presento la residenza Zolfanelli-
Continua…