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Autore: Lety Shine 92    12/01/2010    2 recensioni
Losus, un mondo lontano in un tempo lontano. Una ragazza si risveglia in una grotta, priva di ricordi. Sa solo il proprio nome, Jera. E' la mia prima fanfiction originale, quindi vi chiedo un po' di clemenza nei commenti, sempre graditi!!!
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grool

Un passo indietro...

Una ragazza si risveglia sola in una grotta, priva di ricordi eccetto il nome: Jera. Vaga in un bosco, in cerca di aiuto, fino a quando raggiunge una cittadina...

 

Capitolo 2

Grool

Inizialmente non sembrava esserci nulla di strano.

La gente circolava tranquillamente per l'ampia strada centrale della città, senza badare alla uova arrivata. Tutti parevano troppo impegnati nelle loro occupazioni per fare case a lei: le donne facevano le compere al mercato, i bambini giocavano felici per i vicoli e gli uomini erano diretti al loro lavoro.

Ma c'era qualcosa di strano, qualcosa che impediva a Jera di godersi quel momento di ritorno alla civiltà, tanto cercato nei giorni precedenti. Non le ci volle molto per accorgersi che tutti in quel posto avevano i capelli ricci e scuri, neri o al più castani, e gli occhi blu.

Questa gente... è diversa da me. Pensò, ricordando la propria immagine riflessa nel torrente, il giorno del suo risveglio.

Istintivamente fece un passo indietro.

Aveva paura.

Era quasi sul punto di voltarsi e correre via, lontano da quella città abitata da gente tanto strana, quando loro la videro.

Il primo a notarla fu un bambino: mentre passeggiava tenendo per mano quella che doveva essere sua madre, si voltò in direzione di Jera e i suoi occhi si riempirono di stupore, incredulità, tanto che si fermò incantato a fissarla, come fosse stata uno strano animale arrivato lì chissà da dove.

La donna si voltò a sua volta per capire cos'avesse bloccato il figlio e anche lei guardò attonita la ragazza straniera. Presto fu imitata dagli altri passanti; alcuni cominciarono a bisbigliare, chi era vicino a Jera le si allontanò subito.

Lei percepiva la propria differenza da quelle persone, ma non riusciva a comprendere la loro reazione, era confusa dai loro gesti.

Non siamo uguali, ma forse non ha importanza.

-Mamma, cosa...-, chiese il bimbo, ma la madre lo mise a tacere, attirandolo a sè.

-Stai buono, Fel!-, comandò la donna, prima di dileguarsi rapida per una stradina secondaria.

Adesso attorno a Jera si era creato un vuoto, mentre gli occhi di  tutti la squadravano: alcuni curiosi, altri diffidenti, altri ancora spaventati.

In quel momento desiderò non aver lasciato il bosco, non aver smesso di vagare tra quegli alberi che la proteggevano.

La fretta di riacquistare i propri ricordi l'aveva spinta ad ignorare ogni potenziale pericolo: aveva dato per scontata la gentilezza di quella gente; aveva dato per scontato che l'avrebbero accolta e aiutata a recuperare la memoria.

Che scioccia!

-Cosa succede qui?-, una voce tonante la raggiunse alle spalle. Si voltò per accorgersi dell'arrivo di un gruppetto di soldati.

Indossavano tutti delle armature leggere ed erano armati di lunghe spade affilate, appese ai fianchi, nei foderi. A parlare era stato quello che pareva essere il loro capo, un uomo sulla quarantina, tarchiato e quasi completamente calvo. Rosicchiava noncurante una mela rossa, mentre scrutava Jera con l'unico occhio, e il suo era uno sguardo di odio puro.

Lo sguardo crudele di un assassino che contempla la sua vittima.

-Io...-, comiciò Jera, ma non fece in tempo a fornire alcuna spiegazione che le guardie l'avevano circondata. Erano in cinque, senza contare il capo, e non ci volle molto perchè la costringessero a terra, con una lama alla gola, nonostante la debole difesa della ragazza.

-Ma guarda un po', una giovane Mutata!-, le sputò in faccia il guecio.

Mutata?

-Cosa ne facciamo, Edom?-, gli chiese uno dei suoi uomini.

-La legge parla chiaro, per quanto riguarda i Mutati. Dobbiamo rinchiuderla in attesa che il Signore di Grool decida il suo destino.-, sentenzò Edom. -Nel frattempo è nostra!-, ghignò crudele, mentre lanciava lontano il torsolo della mela ed estraeva una lunga frusta, nascosta con cura sotto la corazza.

I soldati trascinarono Jera su una panca di legno posta lì vicino, a pancià in giù, il volto schiacciato contro il legno. Lei scalciò e si dimenò, inferocita, come un animale selvatico costretto in gabbia.

Senza risultati.

La prima frustata arrivò improvvisa, colse Jera impreparata e lei non fece neppure in tempo a stringere i denti per attutire il dolore lancinante.

-Cosa ci fai nella nostra città?-, la interrogò la guardia più vicina.

Non le lasciarono neppure il tempo di aprire la bocca che una seconda frustata la raggiunse, togliendole ancora il fiato in corpo.

-Sei una spia?-, insistette l'uomo, alzandole il mento, per fissarla negli occhi.

-Lascia stare, Orin.-, lo fermò Edom. -Se la manda Raslo non lo dirà di certo a noi. I suoi uomini sono tutti bene addestrati a sopportare il dolore.

A quel breve scambio di battute seguirono altre due frustate. Jera si sentiva sempre più debole e sfinita, si guardò attorno e notò che la gente aveva ripreso le solite attività, solo pochi erano rimasti a guardare la sua punizione pubblica.

-Aiuto...-, sussurrò.

Nessuno pareva ascoltarla. Evitavano addirittura il suo sguardo.

-Taci, Mutata!-, le urlò contro il soldato di nome Orin.

Non la lasciarono spiegare.

Non le diedero spiegazioni.

Un'altra frustata, un'altra ancora...

Pian piano, la coscienza abbandonò completamente Jera e la ragazza scivolò nel suo mondo degli incubi, attorniata dalle risate delle guardie.

E dall'indifferenza dei cittadini di Grool.

 

 

 

Angolo dell'autrice

Ciao a tutti!!!

Innanzittutto una precisazione: le frasi scritte in corsivo indicano i pensieri di Jera, ma non escludo che, in futuro, possano indicare anche quelli degli altri personaggi...

Ringraziando di cuore chi mi ha sostenuto e mi ha portato a postareil secondo capitolo, nonostante fossi piuttosto scettica riguardo questa storia...

Quindi un rigraziamento sentito a _Angel Black_, a cui dedico questo capitolo...

 

  
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