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Una settimana
dopo il figlio del re tornò dal suo soggiorno in Spagna, senza che nessuno a
corte lo sapesse.
« padre, sono
venuto di corsa appena mi avete chiamato » disse un giovane che entrò
spalancando la pesante porta della camera del re.
« figlio,
finalmente! » esclamò il re, mentre osservava con il suo sguardo penetrante
quel bel giovane con gli occhi azzurri e dall’espressione preoccupata.
« cosa è successo? » gli chiese avvicinandosi alla poltrona
sulla quale sedeva il padre.
« qualcuno ha
ucciso uno dei miei ospiti » sospirò infine il re. Il figlio lo osservò con
attenzione e notò che aveva l’aria più stanca del solito e dimostrava una
ventina di anni in più. Il re raccontò tutto d’un
fiato quello che era successo qualche giorno prima.
« e non è ancora tutto » sospirò gravemente.
« andate
avanti dunque » lo incoraggiò il figlio, mantenendo una calma quasi innaturale
in quel momento.
« è stata
uccisa anche una donna. La Contessina Chantal. Come penso
che tu immagini, era una delle mie favorite e l’altra mattina – il re apparve
ancora più vecchio, prese fiato e coraggio e finalmente riuscì a continuare –
mi sono svegliato con al mio fianco il suo cadavere » concluse con la voce
ridotta ad un sussurro e l’orrore del ricordo che gli si leggeva sul viso.
L’espressione fino a quel momento piatta del figlio mostrò tutto il suo
disprezzo e la sua rabbia.
« immagino
non sappiate chi sia stato »
« certo che
no! È per questo che vi ho chiamato! Ho bisogno della di voi! Pensavamo tutti che la morte di Prévan fosse dipesa dalla vendetta
di qualche popolano pazzo, amico di quelli uccisi da lui, ma… Chantal non
c’entrava nulla con quella storia. Deve essere qualcuno qui a corte e temo stia
puntando la mia persona »
Il giovane si
passò una mano tra i capelli neri, pensando ad una possibile soluzione, mentre
il padre l’osservava riponendo tutte le sue speranze nell’intelligenza del
figlio.
« ci penserò
io, padre. Scoprirò chi mira alla vostra vita » sentenziò infine questi. Uscì
dalla grande porta con passo fermo e sicuro,
ripensando alle parole paterne e a quello che avrebbe fatto.
Charlotte era
sdraiata sul divano rosso porpora ed accarezzava con le mani perlacee i boccoli
del re.
« non vi preoccupate, mio adorato, nessuno vuole uccidervi.
Probabilmente Chantal aveva attirato su di sé l’odio di qualche amante
abbandonato » gli sussurrò dolcemente all’orecchio la scaltra donna. Muoveva a ritmo costante le belle dita attraverso i capelli del re
e nel frattempo la sua mente vagava nei ricordi di quella notte.
C’era Chantal
nuda, coperta solo dalle lenzuola di seta, abbracciata stretta a Luigi e il re dormiva
profondamente, ignaro di quello che sarebbe successo alla sua amante. I capelli
rossi della ragazza erano sparsi sul cuscino e si confondevano con le lenzuola
color rame che coprivano i due. Il respiro dei due era lento e regolare. Non un
solo rumore disturbava il loro sonno tranquillo. Il quadro era troppo perfetto
per non essere sporcato con qualche macchia di rossissimo sangue nobile.
« e cosa mi dici di Prévan? Anche lui amanti vendicative? » chiese il re alterato,
riportando la ragazza alla realtà. Charlotte smise il suo movimento costante e
sobbalzò uscendo dalla sua nuvola di ricordi.
« è stato ucciso per semplice vendetta da qualche popolano,
ovviamente – lo rassicurò – vi preoccupate troppo – continuò – avete bisogno
di rilassarvi un po’, vostra altezza » finì la frase senza scomporsi e si
spostò per sedersi a cavalcioni su di lui.
« sapete voi
come rilassarmi, vero? » le rispose lui ed un attimo dopo iniziava già a
spogliarla, dimenticandosi del tutto dell’amante appena uccisa. Charlotte però
non se ne era dimenticata affatto.
Charlotte era
entrata nella loro camera con un passo talmente delicato che non l’aveva
sentita nessuno. Per precauzione si era tolta la veste ingombrante nella sua
camera e si era avvicinata seminuda al letto degli amanti. Come al solito aveva in mano il suo fedele pugnale argentato. Si inginocchiò con le gambe divaricate sul corpo della sua
rivale nel letto del re e con una mano tenne stretto il pugnale, accarezzando
la pelle del collo di Chantal con l’altra.
« Luigi… ti
sei già svegliato? » mormorò la ragazza al tocco della mano di Charlotte.
« non sono il
tuo Luigi. Prova a urlare e vi uccido tutti e due e tu
verrai ricordata come la prostituta che ha ammazzato il re » sibilò la gemella
con le labbra vicinissime a quelle della sua vittima. Chantal spalancò gli occhi spaventata ed emise un gemito, prontamente zittito
dalle labbra di Charlotte che si posavano sulle sue.
« hai le
labbra morbide. È con quello che hai conquistato il re? O
con le tue arie da gran dama? » le sorrise crudele l’altra
donna, senza allontanarsi dalla sua vittima. Chantal non riusciva più a parlare
per la paura.
« che cosa vuoi? » nella sua voce solitamente arrogante, in
quel momento c’erano paura e tensione.
« nulla. Voglio
solo vedere se il sangue delle donne del bel mondo hanno
davvero il sangue blu. Quello degli uomini l’ho già
visto… »
« Prévan! » sussurrò sconvolta lei.
Anche Charlotte
le sorrise a sua volta e il suo pugnale entrò in
azione, mentre le sue labbra si posarono nuovamente su quelle della vittima per
prevenire un urlo di dolore. Il suo sangue iniziò a scorrere ed a bagnare le
coperte e il corpo marmoreo del re, che ancora dormiva e non si era accorto di
nulla.
Charlotte si
alzò dalla sua posizione e vide che il sangue della ragazza aveva insudiciato la
sua leggera camicia, macchiando di rosso anche la sua pelle candida.
« bene,
nemmeno quello delle donne è blu. Anzi, è più sudicio di quello del maiale di Prévan! » disse uscendo dalla
porta, lasciandosi alle spalle uno spettacolo terribile che avrebbe rovinato il
risveglio del re.
Ecco arrivato
il nuovo capitolo! Spero sia stato di vostro gradimento!
Jelly^^