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Autore: Iruka    18/01/2010    1 recensioni
Vi siete mai chiesti come fossero le madri di Sanzo, Hakkai e Gojyo? Quali situazioni hanno portato queste donne ad abbandonare i loro bambini? Una mia visione di quali possano essere le origini dei protagonisti di Saiyuki
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Nuovo Personaggio, Sha Gojio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non sopporto la vista di una donna che piange. Mi ricorda mia madre, che piangeva ogni volta che mi guardava … Parlo della mia seconda madre. La mia procreatrice non l’ho mai conosciuta …

 

-Ho sentito dire che la principessa ama uno sporco demone

-Cosa? Un demone?!

-Si incontrano nel cuore della notte nei sotterranei!

-E perché non lo fanno alla luce del sole?

-Vedi … pare che lui abbia già una moglie e un figlio. Demoni anche loro.

-O cielo! La sventura si abbatterà su questa casa!!!

-Zitta! Sta arrivando la principessa!!

Le serve tacquero immediatamente. Una ragazza stava arrivando avvolta in un kimono prezioso blu e bianco.

-Gradirei una tazza di thè tra un’ora. Nella mia stanza- disse alle donne.

-Sì, come desiderate, principessa Kotori.

Continuò a camminare poi si fermò e si voltò. –I pettegolezzi vanno lasciati fuori dalle mura del mio palazzo. Chiaro?

-Sì …

-Bene.

‘Perché? Perché non posso vivere il mio amore serenamente?’. Entrò nella sua stanza e si guardò attorno. Tutto come sempre al suo posto. Le dava la nausea quella perfezione. Da quando aveva conosciuto lui.

 

Stava passeggiando nel cortile e alzando lo sguardo lo vide, nascosto tra i rami di una albero. Con un balzo era sceso e l’aveva guardata intensamente con i suoi meravigliosi occhi castani. Kotori si era sentita pervasa da paura mista desiderio. Voleva scappare ma al tempo stesso voleva restare lì e conoscerlo.

-Non aver paura. Non voglio farti del male!-le aveva detto facendo un passo verso di lei. Si era presentato col nome Sha Kinzo e Kotori aveva notato subito le orecchie, diverse dalle sue, e quel strano simbolo che spuntava tra i vestiti, sulla spalla. Era un demone.

 

-Principessa? Il vostro thè!-una serva la riportò alla realtà. Posò il vassoio e se ne andò. Da quel giorno era iniziata la loro storia. Le raccontò subito di avere già una famiglia, una sposa che lo amava e un bambino. Ma a lei non importava. Sentiva ormai nascere un amore impossibile da descrivere.

Era da diversi mesi che si vedevano, si era concessa a lui tante volte e adesso … era incinta. Da sei mesi. Le vesti le permettevano di nascondere le rotondità, ma quando sarebbe arrivato il momento?

Quella sera, aspettava Kinzo nei sotterranei come al solito passeggiando avanti e indietro.

-Sei inquieta?

Kotori si voltò e lo vide apparire dall’oscurità.

-Ciao … Le voci circolano nel castello … Ho paura quando nascerà.

-Non devi. Se dovesse succedere qualcosa io ci sarò!

Kotori sorrise. –Va bene. Mi manchi sempre … Le giornate non passano mai.

-Lo so. Vorrei venire più spesso, ma …

-No, meglio di no! Se ti scoprissero …

-Ora devo andare. Ci vediamo domani.

-Va bene-si baciarono dolcemente e Kinzo scomparve.

 

-Ce la fate principessa?-la sua ancella la sorreggeva mentre percorrevano i sotterranei. Kotori ansima e tratteneva i lamenti.

-Devo farcela. Non voglio partorire dove tutti mi possano sentire …

-Ma è un posto malsano questo!

-Fa lo stesso!!

Kotori si adagiò a terra e iniziò il duro parto. Piangeva e cercava di trattenersi per il bambino e per Kinzo. Cosa avrebbe pensato di lei se avesse saputo dove e in che maniera vergognosa fosse avvenuto il parto?

-Principessa vedo la testa!!-esclamò la ragazza.

-Davvero?-chiese sorridendo tra le lacrime Kotori. Si concentrò per portare a termine quel miracolo e finalmente il suono più dolce le giunse alle orecchie. Il pianto di un bambino.

-E’ un maschio?

-Sì, principessa. Un bel maschietto!

La ragazza le porse il bambino avvolto in alcuni stracci insanguinati. Piangeva e si dimenava tra le sue braccia. Aveva enormi occhi rosso sangue.

-Ciao piccolino. Come stai? Aspetta che ti veda il papà …

Il giorno dopo Kinzo le andò a far visita di giorno, nella sua stanza. Teneva il bambino tra le braccia mentre dormiva, Kotori gli si avvicinò in vestaglia.

-Come lo chiamiamo?-gli chiese

-Tu che nome preferisci?

-Uhm … che ne pensi di Gojyo?

-Va bene. Ti dispiace per gli occhi?

-Cosa?

-I bambini della proibizione nati da un demone un essere umano hanno occhi e capelli rossi. Avrei voluto che avesse i tuoi occhi castani, mia dolce Kotori.

-E’ bello così. E sarà un bellissimo ragazzo. Le donne faranno la fila per lui. Già lo vedo!-sorrise allegramente.

-Kotori. Stai attenta.

-Perché?

-Gira un gruppo di demoni. Possono aver sentito l’odore del sangue e venire qua.

-Va bene.

-Se succede qualcosa, scappa. Rifugiati nel bosco. Io verrò da te a qualsiasi costo.

 

Come aveva previsto, i demoni arrivarono nel giro di pochi giorni. Misero a soqquadro il castello, fecero strage di uomini e donne e di Kotori … Non riuscì a scappare in tempo, rinchiuse il bambino in un posto sicuro e affrontò i demoni a testa alta, tratteneva le lacrime e il disgustoso mentre quella feccia abusava di lei e quando tutto fu finito svenne.

-  … E’ stata violentata ripetutamente. Non mi sorprende che viva in una specie di sogno-disse il dottore.

-Grazie infinite.

L’ancella si avvicinò a Kotori rannicchiata vicino alla finestra. Era ormai un guscio vuoto, gli occhi persi nel vuoto. Il bambino piangeva nella stanza accanto, aveva bisogno del latte materno e non semplice latte di capra.

-Principessa, non vorreste prenderlo in braccio?-le chiese.

-Non posso. Ho le mani sporche …

-Capisco.

Quella notte Kotori si alzò, prese il bambino che dormiva beato e uscì dal palazzo, i piedi nudi solcavano il prato silenziosi, la lunga tunica mossa dal vento. Si diresse sicura verso il limitare del bosco e finalmente vide lo strapiombo a picco sul mare. Il bambino iniziò a piangere.

Lo posò a terra vicino a un albero.

-La mamma ti vuole un mondo di bene, ma deve andare.

Si avvicinò con passo sicuro al ciglio e guardò in basso. Il mare si infrangeva sugli scogli burrascoso.

-Kotori!!!!-Kinzo arrivò correndo. –Che fai?!

Si voltò con le lacrime agli occhi. –Abbi cura di Gojyo, io sono sporca e devo pagare per quello che mi hanno fatto…

-L’ho saputo, ma non …

Kotori si spinse indietro librandosi in aria, Kinzo cercò di afferrarla ma le sfuggì di mano e cadde velocemente fino a sprofondare nell’oceano.

 

-Cos’è quello?-chiese la donna appena Kinzo entrò in casa.

-E’ un bambino, non lo vedi? Sua madre è morta e noi ci occupiamo di lui. Chiaro?

Sbirciò nel fagotto  che il marito teneva in mano. Occhi rossi. –E’ il figlio di quella dannata squaldrina, della tua amante umana!!! Io non lo voglio quel bastardo in casa mia!!!

-Lo vorrai. Perché ti obbligherò a volergli bene e a crescerlo. Se non lo farai tu, lo farò io. Lo farà Jyen! Ma questo bambino vivrà!

 

… sarà un bellissimo ragazzo. Le donne faranno la fila per lui. Già lo vedo!

  
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