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Autore: Tears_and_Rain    22/01/2010    4 recensioni
SPOILER DEL PROLOGO Oggi uscirò finalmente con un ragazzo,senza le guardie del corpo a controllarmi.Per una ragazza questo dovrebbe essere una cosa normale...ma non per me.Mio padre,Charlie Swan,è il presidente degli Stati Uniti ormai da quattro anni.E' molto bravo ad amministrare il paese,ma non la mia vita privata....spero di avervi incuriosito!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Libertà? Allora ragazze,eccomi tornata! Scusate per l'attesa ma oltre ai compiti ho avuto dei problemini tecnici. Avevo scritto il capitolo,ma ho chiuso male e mi si è cancellato tutto. Quindi questo è la riparazione...non è proprio quello che avevo scritto,ma spero vi piaccia. 
Ringrazio chi mi ha aggiunta ai preferiti e alle seguite,i lettori silenziosi e chi recensisce. Scusate ma oggi non ho tempo per rispondere alle recensioni,ma ci penserò sicuramente la prossima volta. Vi lascio alla lettura e spero che vi piaccia.


LIBERTA'?


Siamo in volo per l'Europa da dieci ore. Tra poco dovremmo arrivare a destinazione ed io non vedo l'ora di atterrare. La Germania è uno dei paesi che mi piacciono di più. Non so perchè, forse per la cultura, la società e la storia che racchiude l'animo di ogni persona o per l'aria che si respira...non lo so, mi piace e basta. Ma la cosa che mi rende più felice in questo momento è che rivedrò Alice, la figlia dell'ambasciatore francese. Lei è la mia migliore amica in assoluto. Oltre ad essere frizzate e vivace, è onesta. Mi dice sempre la verità anche quando fa male, certo addolcisce la pillola, ma comunque non abbiamo segreti. Ha molte altre belle qualità, ad esempio ogni volta che sono triste sa come tirarmi su il morale e soprattutto mi capisce. Anche lei è figlia di un uomo importante e riesce ad intuire quanto sia  difficile stare sotto gli sguardi di tutti ed essere sempre giudicata. Solo una cosa non sa: il significato di libertà. Lei ,infatti, ha la possibilità di uscire dove e quando vuole. Una possibilità che io per ora non ho.
< < Ho vinto! > > urla mia madre, alzando le braccia al cielo e sorridendo per la vittoria appena ottenuta.
< < Cosa?! > > ribatte mio padre con lo sguardo incredulo. < < Non è possibile.Vinci sempre! > >
< < Secondo me bara > > sussurro sbuffando. Sotto le sue continue vincite ci deve essere per forza qualcosa di strano. Insomma, stiamo giocando a Scarabeo, mica ad una lotteria. La sua non è fortuna... ma neanche bravura.
< < Cosa volete insinuare tutti e due? Che io bari? > > dice mia madre scandalizzata. 
< < No, per carità > > dico io ridendo. Contagio anche Charlie che scoppia in una fragorosa risata e mia madre sghignazza silenziosamente.
< < Io vado a rinfrescarmi prima dell'atteraggio > > annuncio alzandomi e dirigendomi verso il bagno. Entro nella cabina e mi bagno il viso con l'acqua e ,quando mi guardo al piccolo specchio, noto di avere le guance in fiamme. Deve essere senz'altro l'agitazione. Raggiungo i miei genitori e li trovo a fare dei cruciverba.
< < Vecchietti > > dico mentre prendo dalla borsa Cime Tempestose. 
< < Proprio tu lo dici che leggi per la centesima volta Cime Tempestose > > ribatte mio padre senza alzare lo sguardo. Sbuffo e mi stendo sul divano per leggere il libro in pace. Non è vero che è vecchio, è solo una storia che non ha età.

Poche ore dopo atterriamo e finalmente metto piede sul suolo germanico. Il mal di testa che avevo durante il volo e il calore che emanavano le mie guance sono spariti, sostituiti da un senso di libertà e pace. Mi guardo intorno e per un momento non penso ai paparazzi che ci attornano per scattare fotografie, ma solo al fresco che mi pizzica le guance e al sole che mi riscalda il viso. Ispiro profondamente e inizio a camminare sicura agitando il braccio a mo' di saluto. In questo momento penso solo ai miei piedi e mi concentro per non dare libero sfogo alla mia goffaggine. Non voglio cadere davanti a tutti e dare un altro motivo ai giornalisti per spettegolare su di me. Finalmente arriviamo alla limousine che rappresenta la mia ancora di salvezza dalla luce abbaiante dei flash e ,dopo un lungo slalom tra le vie di Francoforte, arriviamo finalmente in albergo e due guardie del corpo mi accompagnano nella mia suite. 
Dopo aver disfatto i bagagli, mi spoglio e mi immergo nell'acqua calda della grande vasca. Il calore improvviso mi provoca piacevoli brividi su tutto il corpo e quando mi immergo completamente mi sento in paradiso. Dopo una lunga giornata di viaggio e di paparazzi mi merito un bagno rilassante... e poi questa sera devo uscire. Mi insapono bene tutto il corpo e mi massaggio bene i capelli con lo shampoo alla fragola: il mio preferito. Infine mi immergo completamente nell'acqua e mi sciaquo. Quando esco dal bagno, avvolta nel mio caldo accappatoio, trovo Alice seduta sul letto. E' vestita con un elegante vestitino nero da sera e alle mani porta dei guanti di seta bianca, lunghi fino al gomito. Una collana di diamanti le circonda l'esile collo e altrettanti illuminano i suoi polsi. I capelli corvini corti sono sbarazzini come sempre e sul suo volto spicca un meraviglioso sorriso abbagliante.
< < Alice! > > urlo abbracciandola. Lei ricambia con uguale entusiasmo e mi bacia dolcemente la guancia. 
Mi siedo con lei sul letto ed iniziamo a raccontarci gli avvenimenti importanti che sono avvenuti da quando non ci siamo più viste. Quando le parlo dell'appuntamento con Mike sul suo viso compare un'espressione contrariata.
< < Dovresti essere più libera. Insomma hai diciott'anni! > > dice esasperata, alzando gli occhi al cielo.
< < Lo so... l'unica cosa che sono riuscita ad ottenere è l'opera > > rispondo alzandomi e ritornando in bagno. Alice mi segue e prende in mano il phon, pronta ad acconciarmi i capelli ribelli.
< < Come l'opera? > > chiede confusa, iniziando a pettinarmi.
La guardo intensamente attraverso lo specchio, aspettando una risposta. 
< < Mi avevi detto per telefono che stasera saremmo andate all'opera > > le dico semplicemente ,dato che non apre bocca.
< < Bè... in realtà... va bene se andiamo ad un concerto? Sai, hanno aperto un nuovo locale e dicono che sia fighissimo! > > risponde la mia amica sorridendo.
Per un attimo non capisco le sue parole, ma poi mi è tutto chiaro.
< < Ahh...ok. Non sono mai stata ad un concerto,ma credo che mi piacerà > > dico sorridendole.
Alice sa benissimo che sono una pessima bugiarda,così ha preso in giro anche me per non far trapelare niente. Devo ammettere che è proprio astuta.
Continua a pettinarmi i capelli, alternando un colpo di spazzola e una passata di phon.
< < Ci saranno anche Rosalie ed Emmett > > dico per informarla. Per telefono le avevo detto che sarei stata libera di uscire con lei, ma non avevo accennato neanche lontanamente alle due guardie del corpo.
< < Chi sono?Dei nuovi amici? > > chiede smarrita e con lo sguardo confuso.
< < Bè...no.Sono le mie due guardie > > sussurro imbarazzata. Non so perchè ,ma l'idea di avere ogni volta dei baby-sitter alle calcagne mi imbarazza.
< < Cosa?! > > urla Alice, smettendo il suo lavoro di parrucchiera.
< < Mmm > > prendo un grosso respiro e le dico tutto. Durante la vera spiegazione dei fatti Alice alterna delle facce sorprese a delle aspressioni arrabbiate ed infine un il suo viso assume il tratto predominante dell'incredulità.
< < Comunque sono poco più grandi di noi...credo che capiscano cosa sia il divertimento > > dico per giustificarmi. Alice non risponde e continua a stuzzicare i miei capelli.
< < Va bene, non mi importa. L'importante è che siano solo due > > dice, senza alzare lo sguardo. Io annuisco continuando a guardarmi allo specchio. Pochi minuti dopo finisce il suo lavoro.
< < Alice! Ma non hai fatto niente, li hai solo asciugati > > dico incredula, guardando la mia immagine riflessa.
< < Lo so > > risponde prima di uscire dal bagno. La seguo e la osservo mentre tira fuori dall'armadio un vestito blu.
< < Metti questo > > dice semplicemente.
< < Guarda che se sei arrabbiata non li faccio venire > >.
< < Non sono arrabbiata > > dice guardando fuori dalla finestra.
< < E allora cosa?! > > dico mentre mi infilo la biancheria intima.
< < Non ti ho pettinato i capelli meravigliosamente e non ti ho scelto un vestito fantastico solo perchè questa è una fase di passaggio > > dice girandosi e sorridendomi.
< < Cosa? > >
< < La nostra presenza alla festa di sotto durerà solo dieci minuti, il tempo di salutare, farci fotografare e andarcene > >. Mentre parla tira fuori da una scatola enorme dei vestiti.
< < Questo è quello che ti metterai al concerto e i capelli te li tingo dopo > >
< < Tingere? > > dico scioccata, smettendo di vestirmi.
< < Bella > > dice, come se dovesse parlare ad una bambina < < Se rimani bionda ti riconosceranno facilmente, mentre mora no > >
< < Hai ragione > > ammetto sorridendo < < Non ci avevo pensato > > .
Quando finisco di vestirmi, scendiamo di sotto e ci presentiamo al ballo che si svolge in una grande sala dell'albergo.
L'atmosfera è da favola: tutta la stanza è illuminata da grandi lampadari appariscenti e una moltitudine di candelabri abbelliscono i tavoli. Grandi vasi di fiori rendono l'aria ancora più favolosa e profumata e l'odore di champagne e lusso aleggia intorno a me. Annuso chiudendo gli occhi e quando li riapro trovo Alice davanti a me con un'espressione preoccupata in volto. Le sorrido e la prendo per mano < < Andiamo! > >. 
Per dieci minuti non facciamo altro che salutare gli invitati e sorridere ai fotografi. Quando vado dai miei genitori mi fanno ancora male le guance.
< < Mamma, papà, io ed Alice andiamo > > dico sorridendo per l'ennesima volta.
< < Ok, ragazze > > dice mia madre dopo aver salutato Alice. A Renèe la mia migliore amica piace un sacco, ma non si può dire la stessa cosa per Charlie. Lui pensa che sia una cattiva influenza per me e che sia troppo libera di fare ciò che vuole. Io naturalmente non condivido.
< < Emmett e Rosalie vi seguiranno discretamente > > dice Charlie socchiudendo gli occhi < < saprò se fate qualcosa di sbagliato > >. Sempre il solito diffidente...
< < Va bene, signor Swan. Noi andiamo > > dice Alice prima di prendermi a braccetto e portarmi via. 
Quando arriviamo in camera ci catapultiamo in bagno. Ci svestiamo velocemente, rimanendo solo in biancheria intima. Alice inizia il suo lavoro e solo dopo molto tempo riesco a vedermi allo specchio. Non credo ai miei occhi. Non sembro più io... perfetto. I capelli mi ricadono in boccoli disordinati sulle spalle. Sono mori,ma con qualche riflesso rossastro e castano, ed un ciuffo mi copre parzialmente la fronte. 
< < Non sembro più la figlia del presidente > > dico sorridendo felice. Nessuno mi riconoscerà così. 
< < Hai ragione! > > urla Alice, battendo energicamente le piccole mani < < ora passiamo al trucco > > .Detto questo mi rigira verso di lei ed incomincia a truccarmi gli occhi.
A fine opera non posso fare altro che meravigliarmi. Le palpebre sono truccate leggermente con un ombretto argentato e gli occhi sono contornati dalla matita nera. Può sembrare un trucco banale,ma non se fatto da Alice. Anche lei si sistema velocemente e poi passiamo ai vestiti. Indosso dei pantaloni neri attillati con una semplice canotta bianca con un grande scollo a V. Mi infilo una giacca grigia con le maniche arrotolate e in vita lego un foular grigio perla. Alice ,invece, mette dei jeans strappati e attillati che risaltano le sue esili gambe, un top argentato con delle pailette e un giubbetto di pelle nera. E' bellissima.
Mi passa le scarpe argentate col tacco e numerosi accessori, tra cui braccialetti e collane. Infine ci guardiamo allo specchio e sorridiamo alla nostra figura riflessa: siamo irriconoscibili. Mi infilo in tasca solo il portafoglio e non il cellulare: non voglio ricevere chiamate indesiderate. Usciamo frettolosamente dalla camera e cerchiamo di passare inosservate. Quando siamo fuori prendiamo un taxi e partiamo all'insegna del locale più trendy di Francoforte. 
Mentre sono seduta sul sedile posteriore della vettura mi giro e dietro di noi scorgo un'auto nera: Emmett e Rosalie.
< < Ci stanno seguendo > > dico sbuffando e ritornando a guardare davanti.
< < D'altronde è questo che hai accettato > > ribatte Alice sorridendo. Ci diamo un ultima passata di lip-gloss e dopo pochi minuti arriviamo a destinazione. Il locale è illuminato da luci al neon, ma sotto tutto quel bagliore si nasconde un muro completamente nero. Un gran numero di persone soffoca l'entrata e un buttafuori cerca di selezionare gli uomini e le donne giuste da far entrare. Sorrido felice ad Alice e lei ricambia in pieno il mio entusiasmo. Usciamo velocamente da taxi pagando il tassista e poi ci immischiamo nella folla. Mentre seguo Alice che punta dritta verso il nerboruto buttafuori mi scontro con un ragazzo. Mi giro per chiedere scusa e mi trovo davanti un ragazzo alto e dalla giusta corporatura, non troppo muscoloso. 
La mascella quadrata,i lineamenti perfetti e i capelli ramati e spettinati ricadono sulla sua fronte...sembra la pubblicità di un gel. Indossa dei semplici jeans scuri e una t-shirt blu aderente. Mi lascio per ultimi gli occhi:luminosi, sinceri e verdi come due smeraldi. Vedendomi mi rivolge un dolce sorriso sghembo e io rimango incantata.
< < Scusa > > dice, passandosi una mano tra i capelli.
< < Di niente. Anzi sono io ad esserti venuta addosso > > rispondo sorridendo e facendo gli occhi dolci. Insomma è proprio attraente,ma questo è troppo. 
< < Bella > > urla Alice, richiamando la mia attenzione. Mi volto verso di lei e le faccio segno di aspettare.
< < Il concerto ti aspetta > > dice indicando con un cenno del capo la mia amica.
< < Sì,magari ci vediamo dopo? > > chiedo titubante. Fa che dica di sì, fa che dica di sì...
< < Magari > > dice allargando il sorrido. Nel sentire le sue parole le mie guance si imporporano.
< < Ciao > > lo saluto passandomi una mano tra i capelli e dileguandomi tra la folla. 
Solo dopo essere entrate Alice mi rivolge la parola.
< < Quel ragazzo fuori ti piaceva, eh? Bel fusto > > 
< < Sì,ma è mio > > dico ridendo. Non so come mi sia venuto in mente di dire una cosa del genere, non so neanche il suo nome!
< < Sì,sì.Tanto ce ne sono di migliori > > ribatte Alice e io le do uno schiaffetto scherzoso sulla spalla.
Iniziamo a ballare e a scatenarci con il resto delle persone del locale. La musica dal vivo è bellissima e mi lascio trasportare dal ritmo. Alzo lo sguardo verso il soffitto luminoso e solo ora mi accorgo del gran numero di agenti in borghese che mi osserva.
< < Non è giusto > > dico piagnucolando arrabbiata < < Aveva promesso! > > urlo disperata.
< < Bella, che c'è ?! > > chiede confusa e preoccupata Alice. Le spiego ciò che ho visto e lei spalanca gli occhi.
< < Andiamo in bagno > > dice solamente e mi prende per il braccio,trascinandomi all'interno delle toilette delle signore.
Quando sono davanti al lavandino mi sciacquo il viso ripetutamente per prendere lucidità ed infine mi guardo sconvolta allo specchio. Come ha potuto?
< < Ho trovato > > dice Alice all'improvviso, osservando una figura dietro di noi.
< < Cosa? > > chiedo non capendo. Cosa sta pensando la sua testolina malefica? Qualche volta mi piacerebbe saperlo in anticipo.
< < Scambiati i vestiti con quella ragazza ubriaca. Muoviti! > > ordina. Faccio come dice e mi infilo i jeans scuri e la maglia nera. Infine indosso le scarpe con il tacco piene di strass neri. Non faccio in tempo neanche a guardarmi allo specchio che Alice butta fuori la ragazza dal bagno. La poverina viene accerchiata dagli agenti ed io riesco a scappare quasi inosservata.
< < Corri,Bella! Corri! > > sono le ultime parole che mi urla Alice. Esco velocemente dal locale ,ma non vedo nessun taxi. Maledetta sfiga!
Mi volto freneticamente in cerca di un passaggio finchè non vedo una moto nera. Mi dirigo verso il veicolo e solo dopo mi accorgo del proprietario.
< < Chi non muore si rivede > > dice vedendomi.
< < Avevo promesso che mi avresti rivista > > dico e lui scoppia in una sonora risata < < Ho bisogno di un passaggio > > dico andando dritta al punto. D'altronde adesso non ho proprio tempo per la gentilezza:ormai si saranno accorti che sono scappata. 
Lui guarda per un attimo dietro di me ed infine annuisce.
< < Ok principessa, dove vuoi andare? > > chiede sorridendomi e passandomi il casco. Rimango abbaiata dal suo sorriso e dalla sua generosità, ma solo per pochi secondi perchè il trambusto che si è creato mi risveglia. Salgo velocemente e mi ancora alle sue spalle come una cozza: ho una gran paura delle moto e della velocità.
< < Semina quelle auto! > > dico indicando le macchine nere dietro di noi.
< < Tieniti forte > > dice solo e parte sgommando per le vie della città. Che l'inseguimento abbia inizio!


Allora, vi è piaciuto??
Lo so che è corto,ma mi piace lasciare la suspance...
Come sempre segnalate gli errori(non ho fatto in tempo a correggere,quindi alcuni ci saranno per forza) e COMMENTATE,che di certo non mi dispiace!
   
 
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