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Autore: frankieEkevin    25/01/2010    1 recensioni
E se Edward e Bella si incontrassero alle Canarie? E se Jacob non volesse rinunciare a Bella? Questo è un quadrato amoroso non un triangolo... Ecco cosa sono riuscite a tirar fuori le due malate mentali: Frankie e Kevin... P.S. ff dedicata a minkio!!!
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

“ Nuova vita alle porte ”

Bella pov

Perché tutti avevano in serbo per me sempre e solo delusioni? Sembrerebbe che l’unico scopo degli abitanti di Forks è ferirmi. Io e Jacobbino, Jacob volevo dire, stavamo insieme da più di 2 anni e ora?... c’era un’altra? L’unico dubbio che mi tormentava a questo punto era: da quanto tempo andava avanti questa storia fantasma, senza che io me ne accorgessi? Che stupida, come potevo pensare che qualcuno amasse davvero l’impacciata Isabella Swam? Tutti erano affascinati dall’altolocata e raffinata Deborah Swam (per chi non lo sapesse mia sorella gemella). Noi non ci confrontavamo mai, erano gli altri a notare le differenze, sempre più nette mano a mano che l’età aumentava. Era lei quella che già alle medie era circondata da una miriade di ragazzini sbavanti e io sempre dal solito secchione che mi stava dietro solo per farmi recuperare (e che poi era brutto di coccia sottointendiamolo). Eravamo identiche ed era ovvio che tutti andassero appresso a lei, quella che si faceva amare da tutti indistintamente. Nonostante tutto noi due eravamo amiche inseparabili, lei forse era la mia unica amica, ci confidavamo tutto fin da piccole, abbiamo imparato ad accettarci così uguali ma così diverse come siamo. Abbiamo vissuto entrambe a Forks fino al College, quando lei ha ricevuto una Borsa di Studio per le Canarie. Lì ha conosciuto l’amore della sua vita (almeno così dice lei): Edward Cullen. Io non l’avevo mai visto, me ne aveva solo parlato per telefono, e ora non vedevo l’ora di vederlo.

  ***

Il mio aereo stava per partire, l’aeroporto era stracolmo di gente, pochi passi e ne avrei varcato la soglia, c’era chi arrivava e chi partiva, famiglie felici e comitive pronte a godersi l’estate, ormai alle porte. Un brivido mi bloccava la gamba, abbassai lo sguardo per vedere la causa di tutto ciò e…una mia All Star, ma non una qualunque, una MIA ALL STAR VERDE, era completamente immersa in una pozzanghera. Tipico di Forks (ormai diventata una grande metropoli, grazie agli investimenti di mio padre): 1 Giugno di pioggia incessante. Diavolo non vedevo l’ora di lasciare questa città del cavolo …Girai su me stessa in cerca di qualcuno che conoscevo, neanche i miei erano venuti a salutarmi…volevo “vedere” il mio fratellino, l’unica persona decente della città, anche se non era ancora nato (ma questi sono dettagli in fondo((ma molto in fondo)). Prima di entrare feci un lungo respiro, l’ultimo respiro che avrei dato all’aria fredda e umida e bagnata di questa città in culo al mondo! 

***

Mi avviai verso il check in, era difficile staccarmi dal mio borsone All Star rigorosamente verde, me l’hanno dovuto strappare di mano, gli detti un ultimo bacio e lo lasciai portare sull’aereo, ci saremmo incontrati a Puerto Rosario. Ora mi restava solo il mio I-phone giallo e, presa dalla curiosità, aprii la chat di Maga Vera e scoprii che era connessa (in certe situazioni ero fortunata). Le scrissi “ Ma lo sai che quello che hai scritto ieri… insomma era proprio tutto vero” “Dubiti delle mie previsioni??? Certo che era vero cara!” In quel momento vidi una signora che mi fissava e gesticolava… ero proprio una calamita per la stranezze. Questa signora aveva lisci capelli e decisi di soprannominarla proprio così (dare soprannomi alla gente era uno dei miei hobby preferiti). La “lisci capelli” si allontanò e io salii la scaletta del mio aereo. Mi sedetti al mio posto ma dovetti andare subito in bagno perché questo viaggio mi aveva caricato di tensione e ora dovevo scaricarla e quale luogo più consono di un bagno???Dopo il mio colloquio con il bagno decisi di farmi una coda e scoprii il mio tatuaggio sul collo, c’era incisa una D, mentre Deborah aveva una B. Ritornai al mio posto un po’ più tranquilla e sentii l’altoparlante”-1 al decollo”.Chissà se ero pronta per questa nuova vita. Chiusi gli occhi e provai a immaginare. 

  

  
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