E
così anche
questa FF si conclude, spero vi sia piaciuta
Scusa Aras se
non ti ho risposto subito Sottiletta è il termine con cui,in
un forum cui partecipo,
chiamiamo i numeri in formato ridotto di eva, date appunto, le piccole
dimensioni
“sai
– le
disse l’alto uomo dai capelli marroni, mentre le versava da
bere – una bella
ragazza come te non dovrebbe starsene da sola”
“Lei
non è
sola –disse Misato mentre lo prendeva per le spalle e si
sedeva davanti a
Ritsuko, in mezzo ai due – lei è con me”
Lui
guardò
di storto Misato, poi disse a Ritsuko: “Perché non
mandi via la tua amica, ho
un ottimo vino del
“Vattene”
sospirò Ritsuko mentre pigiava una sigaretta nel posacenere
Lui sorrise
in maniera affascinante: “Non intenderai mica dire
che…”
Misato gli
pestò con forza il piede con il tacco del
suo stivaletto di cuoio “Non ti vuole e, prima
che tu ci riprovi, sappi
che ho un altro tacco e so dove metterlo in modo da farti molto male
Hai
capito?”
Non le disse
una parola gentile mentre Misato alzò il tacco in modo da
lasciarlo andare
“Niente
male” disse Ritsuko con un sorriso da ubriaca mentre beveva
dell’altro vino “ma
che ci fai qua?”
Misato era
tentata di strapparle di mano il bicchiere, ma guardando Ritsuko negli
occhi
capì che lei non lo avrebbe permesso, anche a costo di
litigare “Qualcuno alla
Nerv ti ha visto in difficoltà e ha pensato che avresti
potuto aver bisogno di
una mano per tornare a casa”
“Ah
“Non
è da te
fare così- disse Misato indicando i molti bicchieri vuoti
sparsi sul tavolo-
che sta succedendo?”
Ritsuko
finì
di bere posando il bicchiere sul tavolo con un rumore sordo
“Perché
ci
dovrebbe essere qualcosa che non va? – chiese guardando
Misato negli occhi
Forse dopo una dura giornata di lavoro in un posto in cui sto iniziando
ad
affondare, avevo bisogno di rilassarmi con un buon drink”
“Non
stai
affondando”- disse Misato con un tono più
rassicurante possibile, anche se non
credeva fino in fondo a ciò che stava dicendo. Le ultime
settimane, infatti, le
avevano permesso di capire sempre di più di quanto non si
fidasse dei suoi
superiori alla Nerv, di quanto non capisse i loro obiettivi e non
sapesse cosa
stesse realmente succedendo
“Allora
forse – Ritsuko prese la bottiglia e si versò un
altro bicchiere di vino –
forse mi sono affondata da sola” Bevve con un forte senso di
disperazione,
cercando di affogare il dolore, quando gli occhi di Misato si
incontrarono con
i suoi, pieni di lacrime che non riusciva
aversare “Misato, non hai idea di ciò
che ho fatto, di ciò che sono
diventata”
Misato la
guardò negli occhi, pensando all’amaro momento in
cui aveva compreso che la sua
amica le aveva mentito Poi ripensò ai tempi
dell’università, alla loro amicizia
durata tanti anni e la decisione fu facile
Si sporse in
avanti e prese gentilmente il bicchiere dal polso di Ritsuko, poi le
prese la
mano e le disse dolcemente: “Permettimi di aiutarti”
Ritsuko
guardò le loro mani unite, poi guardò Misato
Pensando a ciò che aveva appena
fatto a rei, mormorò: “E’ troppo tardi
per me”
Misato
strinse dolcemente le mani dell’amica tra le sue:
“Se c’è qualcosa che ho
imparato dalla vita è che non è mai troppo
tardi”
Ritsuko
annuì silenziosamente, un debole sorriso le apparve sulle
labbra: “Grazie”
Ispèirata
dalla lettura della diciottesima sottiletta e della FF Eva and
Breaktherules