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Autore: RoseHale    29/01/2010    0 recensioni
E Royce sembrava tutto ciò che sognavo da sempre. Il principe azzurro venuto a trasformarmi in principessa. Era tutto ciò che volevo...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3° capitolo: Una nuova vita

Mi lasciarono lì da sola.. nuda e sola.. mi avevano violentata, picchiata e accoltellata.. non avevano avuto pietà di me.

Sentivo il sangue scendere sul mio corpicino perfetto.

Chiusi gli occhi, in attesa di morire. Aspettavo la morte.

Faceva freddo, ma stavo così male che mi sorpresi di riuscire a sentirlo.

Cominciò a nevicare..

Mi chiesi perché non morivo. Non vedevo l’ora che arrivasse la morte, per far cessare il dolore.

Pochi istanti dopo senti una coperta coprirmi. Qualcuno sussurrò nel buio della notte. Era una voce calda, buona << Rosalie.. ti porterò in salvo da qui >>.

Guardai l’uomo che aveva pronunciato quelle parole. Era il dottor Cullen.

Mi guardava e io, distrutta, mormorai << La prego.. mi lasci morire.. >>.

<< Non lascerò che tu muoia >> disse, sicuro delle sue parole.

Mi prese in braccio e cominciò a correre. Sembrava stessimo volando.

Mi tenni stretta a lui e al suo corpo.

Era freddo, molto freddo.

In pochi secondi, arrivammo a Casa Cullen.

Mi portò in una stanza luminosa e calda e mi appoggiò in un letto comodo.

Stavo per spegnermi... Ne ero lieta, perché il dolore si stava alleviando.

Ma all’improvviso sentii qualcosa di affilato tagliarmi la gola, i polsi e le caviglie.

Gridai nel panico, certa che mi avesse portato lì per farmi del male.

Urlai. Faceva malissimo: non tanto per il morso, ma per il veleno che si stava propagando nel mio corpo.

Un dolore immenso. Avevo la testa in fiamme.

Poi il fuoco cominciò a bruciarmi dentro e non mi preoccupai di niente.

Lo implorai di uccidermi.

<< Per favore.. >> mormorai << uccidetemi.. non ce la faccio.. >> dissi.

Quando Esme ed Edward tornarono a casa, pregai anche loro di uccidermi.

Carlisle restò a vegliarmi.

Mi prese per la mano << Mi dispiace tanto.. ma finirà presto >>.

E mi raccontò tutto; riuscivo ad ascoltare solo a tratti. Mi spiegò che cosa era lui e che cosa stavo diventando.

Non gli credetti. Ad ogni mio grido, chiedeva scusa.

Edward non era contento. Ricordo che li sentii parlare di me, quando finalmente smisi di urlare. A quel punto urlare non serviva a niente.

<< Cosa ti è saltato in mente, Carlisle? >> diceva Edward. << Rosalie Hale? >>.

Non mi andava il modo in cui pronunciava il mio nome, come se in me ci fosse qualcosa che non andava.

<< Non potevo lasciarla morire >> rispose Carlisle tranquillo. << Era troppo.. troppo orribile, uno scempio tremendo >>.

<< Lo so >> rispose Edward, come se volesse liquidare la faccenda. La cosa m’irritò. Allora ignoravo che lui sapeva tutto ciò che Carlisle aveva visto.

<< Era uno scempio. Non potevo lasciarla lì >>, ripeté Carlisle in un sussurro.

<< Certo che no >> annuì Esme.

<< Con tutta la gente che muore >> commentò Edward con voce dura. << A ogni modo, non ti pare che sia un po’ troppo riconoscibile? I King attraverseranno mari e monti per ritrovarla, anche se nessuno sospetterà di quel maniaco >> ruggì. Ero felice che sapessero che il colpevole era Royce.

<< Non mi cercheranno >> affermai. I tre mi guardarono. << Ho sentito Royce dire, mentre se ne stava andando, che avrebbe dovuto trovare una nuova moglie.. e che avrebbe dovuto imparare a essere più paziente.. >> dissi abbassando lo sguardo.

<< Certo! Con tutto quello che mi hanno fatto non possono pretendere che sia ancora viva.. >> mormorai << Solo che.. mi dispiace per i miei genitori.. non sanno niente di me.. stavo tornano da casa di un’amica.. ed è successo.. >> ripensai al fatto accaduto ore fa.

I miei occhi si riempirono di lacrime.

Carlisle si avvicinò a me e mi accarezzò la fronte.

<< Su.. non ci pensare.. >> sussurrò guardandomi.

Io sorrisi.

Ritornarono al discorso. Ancora non capivo che era quasi finita, che stavo diventando più forte e riuscivo a sentire i loro discorsi.

Il dolore iniziava a scivolare via.

<< Cosa ne faremo? >> disse Edward con un tono che mi sembrò di disgusto.

Carlisle sospirò.

<< Dipende da lei, ovviamente. Potrebbe volersene andare per conto suo >>.

Gli avevo creduto quanto bastava per sentirmi terrorizzata. Sapevo che la mia vita era finita, che non sarei più tornata indietro. Non potevo sopportare il pensiero di rimanere sola.. Alla fine il dolore svanì ; mi spiegarono di nuovo cos’ero diventata, questa vola compresi. Sentivo la sete, la pelle dura; vidi i miei brillanti occhi rossi.

Superficiale com’ero, quando scorsi la prima volta la mia immagine riflessa nello specchio, mi sentii meglio. A parte gli occhi, ero la cosa più bella che avessi mai visto.

Ci volle un po’ di tempo prima che iniziassi a incolpare la mia bellezza di ciò che era accaduto, perché capissi che era stata una sciagura.. per desiderare di essere, non dico brutta, ma normale. Come Vera. Così avrei potuto sposare qualcuno che mi amava, e avere dei bei bambini. Era quello ciò che volevo davvero, in fondo. Non mi sembrava di aver chiesto troppo.

  
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