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Autore: 883    29/01/2010    2 recensioni
Un paesino tranquillo, maghi, streghe, re, un tempo da fiaba.
Peccato che la vita per Antonella non è per niente una favola.
Intrighi, complotti, romanticismo e altro ancora.
[pairing: Bruno/Antonella, e tutte le altre coppie.]
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"C'era una volta...2° capitolo..."


Quiero, quiero bailar yo quiero
quiero, quiero
quiero cantar, yo quiero
quiero, quiero

Scendo dal palco con estrema eleganza. Siamo nel teatro della scuola ed è appena terminata la lezione di musical.
-Siamo state perfette!- esclama Caterina, una delle divine.
-Divine!- ripete Luciana esaltata.
Si effettivamente siamo veramente brave, o meglio sono, perchè sono io il capo.
-Oggi facciamo le prove?- domanda Pia.
Cavolo oggi no, non posso arrivare a casa tanto tardi o Francisca si arrabbia, già ieri era scocciata e si che mi sono trattenuta solo cinque minuti a parlare con quel Bruno. Già Bruno, non so perchè ma mi è entrato in testa.
-Eh no ragazze io oggi non posso mi dispiace.-
-Come mai?- mi domanda Pia con sguardo indagatorio.
- Sono indietro con i compiti e devo portarmi avanti. Qualche problema Pia?- ora il mio sguardo si fa severo e lei arrossisce. Adoro essere la leader, almeno qua a scuola mi rispettano e mi temono.
-Io vado, ci vediamo domani.- dico salutando con una mano e scappando via.
Esco dall'istituto e sto per passare accanto a questo, quando una mano mi prende per il polso e mi trascina dietro il muro. Non faccio neanche in tempo a urlare che incontro gli occhi verdi di Bruno. Me li ricordo alla perfezione.
-Ciao.- mi sussurra avvicinandomi a lui. Ma tu guarda che cascamorto.
-Ciao.- dico con un sorrisetto furbetto e gli pesto il piede, in modo che mi lasci andare.
Sento una risata provenire dalla mia sinistra. Mi volto e vedo un bel ragazzo, con i capelli lunghi e gli occhi sottili marroni.
-E tu chi sei?- dico guardandolo con superiorità.
-Sono Guido, lo stall, cioè un amico di Bruno.- ma cosa voleva dire questo.
-Mi potete dire cosa ci fate qua?- domando infastidita.
-Non mi avevi detto chi eri, e avevo voglia di rivederti e dato che ricordavo solo lo stemma sul tuo vestito, sono venuto qua, e mi sono fatto accompagnare da Guido.- dice sorridendo voltandosi verso di lui.
Ma tu guarda questo che sfacciato, mi volto a guardare il suo amico e lo vedo che osserva un punto preciso, quasi incantato.
-Ma che ha il tuo amico?- domando con una smorfia. Bruno alza le spalle e io inizio a passargli una mano davanti al naso, ma niente, è fisso a osservare un punto indefinito. Seguo il suo sguardo, fino ad arrivare alla figura di Josefina che sta parlando con Tamara e Sol.
-Ah-ah, colpo di fulmine eh?- dico io sorridendo furbetta.
-é bellissima.- dice in trance.
-Si chiama Josefina Beltran, frequenta il mio istituto e fa parte delle popolari, il gruppo nemico al mio.- spiego io.
-Devo conoscerla.- e parte.
Non so se ridere o se mettermi una mano tra i capelli, ma questi due quanto sfacciati sono. Da qua non riesco a sentire i dialoghi, ma posso vedere tutta la scena.
Lui le posa una mano sulla spalla e inizia a parlarle, vedo lo sguardo di lei che lo guarda veramente male.
-Mi sono dimenticata di dirgli che ha il ragazzo.- dico con aria innocente verso Bruno e lui scoppia a ridere.
Ed infatti dalla mano di Jose arriva una sberla fortissima sulla guancia di Guido, che deluso se ne torna da noi.
-Non dirmi che ha il ragazzo sai.- mi dice rimproverandomi.
-Me ne sono dimenticata, si chiama Gonzalo e frequenta la nostra scuola.-
-Mi sta già antipatico, bè Bruno io ti ho accopagnato, ora vado che vorrei tornare intero a casa.-
Si salutano con una pacca sulla spalla, da buoni amici.
- Forse è meglio se vado anch'io.- dico guardando l'ora, sono quasi le tre e non vorrei fare arrabbiare Francisca.
-Come te ne vai, sono venuto qua apposta per te e mi scarichi così?- mi domanda Bruno.
-Non ti ho chiesto io di venire.-
-Ma la smetti per un secondo di fare l'arrogante e mi dici cosa ci facevi nei giardini reali ieri?- lo dice col tono arrabbiato e mi fa un pò stare male. Un pò però eh. Io sono pur sempre Antonella.
-Se te lo dico poi devo ucciderti.- dico sorridendo.
-Correrò il rischio.- mi risponde divertito.
-Non voglio macchiarmi le mani di un omicidio, non te lo dirò.- dico semplicemente sorridendo.
-OK, tu non mi dici niente, ma in cambio lasci che ti accompagno a casa.-
Sto per rispondere che non se ne parla nemmeno, ma poi mi guarda con quei suoi occhi verdi e mi sciolgo, non riuscendo a dire di no.
-Va bene, ma dove vai, io abito per di qua.- dico fermandolo mentre va dalla parte sbagliata.
-Ma io volevo allungare il giro.- mi dice sorridendo.
Sorrido pure io e lo seguo, dimenticandomi completamente di Francisca, i compiti e il lavoro.
Arriviamo fino al confine sud del paesino e iniziamo a chiaccherare passeggiando in riva al fiume. Parliamo del più e del meno, delle divine, delle popolari, del paese, delle cose superflue. Naturalmente tralascio il fatto che vivo con la matrigna, che mia madre è in prigione e che mio padre è morto, non voglio fare la parte della pia.
-Ora tocca a te però, non mi hai ancora parlato della tua vita, non dicevi di essere il principe, ora dimmi chi sei in realtà.-
Tentenna un pò, non sa cosa dire.
-Forse un giorno più avanti, te lo dirò.- decido di stare al gioco.
-Chi te lo dice che ci vedremo ancora?-
-Non succederà?- mi domanda un pò triste.
-Devo pensarci su.- dico fingendomi pensierosa.
-Osi rifiutare un mio invito? Questa me la paghi.-
Scoppio a ridere ed iniziamo a rincorrerci nel prato che costeggia il fiume. Ad un certo punto riesce a prendermi e cadiamo nell'erba. Inizia a farmi il sollettico mettendosi sopra di me. Per un attimo restiamo in silenzio, lui smette di farmi il sollettico e io smetto di ridere, ci sono i nostri sguardi che cercano di leggersi dentro. Ma è solo un attimo, dopo di che torniamo alla realtà e lui si stende accanto a me e iniziamo a fissare il cielo.
-Che forma ha quella nuovola secondo te?- mi domanda a un certo punto.
-Peppe!- dico sorridendo.
-Peppe?- mi domanda confuso.
-Si, era un coniglio azzurro di peluche che avevo quando ero piccola, me lo aveva regalato mio padre, mi piaceva un sacco.- dico ripensando al passato.
-Non pensi mai a come sarebbe bello tornare bambini?-
-Si, tutti i giorni, quando giocavo con mio fratello e mio padre, senza preoccupazioni, senza problemi, senza impegni, quando mio padre mi leggeva la storia prima di dormire, e io mi addormentavo col sorriso.- dico ripensando a mio padre.
-Anche mio padre veniva a farmi compagnia prima che mi addormentassi, però insieme a mia madre mi cantavano una canzone, la classica ninna nanna.- mi dice fantasticando. E io sorrido perchè ripenso alle sere con mio fratello.
-Quando i miei genitori non potevano raccontarci le storie ero io a cantare per mio fratello, ha due anni più di me, ma adorava sentirmi cantare, gliela cantavo, lui rideva e poi si addormentava.
Ninna nanna, ninna oh,
Questo bimbo a chi lo dò?
Lo darò alla befana
che lo tiene una settimana.
Lo darò all'uomo nero,
che lo tiene un mese intero.-
Mi perdo nei ricordi cantando la ninna nanna che cantavo a mo fratello, alcuni belli, dolci, altri, anzi tantissimi, brutti, sono ricordi tristi.
-Hai una voce stupenda.- mi dice continuando a guardare il cielo.
-Grazie, lo so, ma non serve a molto se non hai qualcuno che ti ascolta.- dico quasi senza pensare, e me ne pento, ma non so perchè, sento che di Bruno posso fidarmi.
-Cosa vuoi dire?- ora si volta a guardarmi.
-Che mio padre è morto qualche anno fa.- dico con una lacrima che scappa dai miei occhi, è la prima volta che ne parlo così con qualcuno.
-Mi dispiace, so cosa provi. Anche i miei sono morti entrambi misteriosamente un pò di anni fa, mi cresce un cugino di mio padre adesso.-
-Mi dispiace, ti mancano molto?- gli domando.
-Si, tantissimo.-
Restiamo un altro pò incantati a fissare il cielo.
-Grazie.- mi dice.
-E perche cosa?- gli domando.
-Era da un pò che non riuscivo ad essere me stesso con qualcuno.- mi dice girandosi e sorridendo.
-Credo valga lo stesso per me.-
-Sei veramente carina quando abbassi le ali.- mi dice.
-Ehi.- e gli tiro una sberla sulla spalla.
-E io che volevo farti un complimento.-
Mi metto a ridere e guardo l'ora, sono quasi le cinque.Il tempo è volato, ma qua ne va della mia vita.
-Bruno, devo scappare, ci vediamo.- Mi alzo e scappo via, lasciandolo là da solo, a guardarmi correre via e domandarsi sicuramente perchè scappo ogni volta.
Faccio una corsa e arrivo a casa senza fiato.
-Dove sei stata finora?- mi domanda Francisca sulla porta.
-Alle prove.-
-Strano, prima è passata Pia, ti cercava.-
Cavolo! Me ne sto zitta, ormai ho imparato che è la cosa migliore da fare.
-Non voglio stare qua a indagare, sappi solo che dovresti essere più riconoscente a chi ti sta allevando come una figlia.-
Vorrei sputargli in un occhio, ma mi trattengo.
-Forza ora, a lavare, io e Babi dobbiamo avere i nostri vestiti migliori pronti per domani, ci sarà un ballo al castello!-


Fine capitolo.
Eccomi qua, aggiornamento strarapido. Scusate se ci sono degli errori di ortografia, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ringraziamenti:
sabry99: grazie mille, sono contenta che la storia ti piaccia, naturalmente adesso è un pò monotona, ma presto si movimenterà molto. Grazie mille. Bacii
sam05: Ciaoo, sono contenta ti piaccia questa ambientazione, e io che la credevo sciocca. Spero continuerai a seguirmi, un bacione e grazie!Bacioo
Mileybest: ciao carissima, mi fa piacere che non mi hai riso in faccia, anch'io adoro le fiabe, per questo ho vluto provare a scrivere questa storia, un pò fuori dal comune diciamo. Mi piace moltissimo anche la tua di fiaba. Un bacionee
jose_guido96: Ciaoo, grazie mille per i complimenti. Con questo capitolo credo di aver risposto alla tua domanda, e cioè si, ci saranno Jose e Guido, sono la coppia che più mi piace dopo Anto e Bruno, quindi anche se ora non gli dò molta importanza, più avanti saranno tra i protagonisti! Promesso. Fammi sapere cosa ne pensi. Baciii
A presto.
Gaia
  
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