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Autore: Sae    12/07/2005    13 recensioni
Il dito si attorcigliò al filo della cornetta. La voce non ne voleva sapere di uscire...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sora Takenouchi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una telefonata intercontinentale


-seconda parte-


La luce entrò nella camera avvolgendo con dolcezza ogni cosa.

Il raggio di sole, filtrava attraverso le tende colorate della stanza, e illuminò il volto di una ragazza ancora addormentata. Sul comodino, possiamo intravedere, un telefono fisso e una radiosveglia.

Il timer luminoso di quest’ultimo oggetto, ci segnala che sono le cinque e trentanove minuti precisi.

La ragazza, per nulla turbata continuava a dormire con un dolce sorriso sulle labbra vermiglie.

Un rumore poi la svegliò di soprassalto; spalancò gli occhi per poi richiuderli, con gesto automatico si girò infastidita verso il comodino ancora semi addormentata. Rimase in ascolto per capire il suono che l’aveva ridestata così bruscamente.


DRINN…DRIN…!!!


Il telefono.

Era stato il telefono a svegliarla. Pigramente, si mise a sedere, si stropicciò gli occhi color nocciola. Mugugnò nel vedere l’orario. Le cinque e quaranta minuti.

Alzò la cornetta stordita.


-Pronto?!-


La ragazzina riconobbe a stento la sua stessa voce, mugugnò di nuovo contrariata.


-Sora! Buongiorno!!! Svegliati immediatamente!-


L’esclamazione squillante, dall’altra parte del mondo, la des quasi completamente.


-Mimi?!-


La newyorchese, era tranquillamente seduta su una panchina nel parco della grande mela.

Chiamava mediante il cellulare, felice per il meraviglioso pomeriggio mite e assolato.


-Ciao Sora!- esclamò sentendo la voce ancora assonnata della ragazzina.


-Ma è successo qualcosa?- Sora spalancò gli occhi, sentì il suo cuore aumentare i battiti.


Mimi ridacchiò.


-No! Ma dovevo chiamarti, per sapere cosa hai fatto, e soprattutto chi hai scelto!-


Sora si rintanò sotto le coperte, cercando il torpore di poco prima.

Il battito cardiaco ritornò normale.

Protestò, inconsciamente.


-Mhm…l’avrei fatto io quest’oggi…sai è domenica, volevo dormire un po’ di più!-

-E dai, non farti pregare, amica mia!-

Sora ridacchiò.

-Mimi?!-

-Si?!-

-Sono felice, sai?!-

-Oh!Che bello, ma ora spara! Cosa hai combinato? Lo sai che hai sconvolto l’equilibrio, già precario, della città di Tokyo?!-


Sora sospirò, sorrise ricordando il giorno precedente...


[Flash Back]


Din…Dlon…Din…


Kari aprì la porta di casa, aveva in mano, quella che doveva essere una tipica merenda sana e naturale, datale dalla madre.

Guardò, ad occhi sgranati, una Sora affannata e stanca.


-Ciao Sora! Taichi è in camera sua!- esclamò meccanicamente, pensando nel frattempo a come si sarebbe evoluta la situazione.


La ragazza dai capelli ramati, sorrise imbarazzata.

Respirò profondamente, salutò con garbo la signora Kamiya ed entrò nella stanza dei ragazzi.

Lo trovò davanti al computer, immerso nel solito disordine e lo sorprese a giocare.

Per la paura, Taichi Yagami, cadde dalla sedia.


-Che doloreee!!-


-Oh! Tai!-


Il giovane a terra, si massaggio il cranio e arrossì violentemente.


-AHM, CIAO SORA!- si rialzò e si accorse di aver gridato.

Cercando di riprendersi, sistemò la sedia, e si voltò verso la ragazza.

Sora, si mise a ridere, era più forte di lei.

Si sedè sul letto al primo piano, arrossì violentemente. Taichi si sedè accanto a lei.

Lo sguardo di Taichi si rabbuiò. Un sorriso amaro, gli si dipinse sul volto.

Aveva capito, era bastato uno sguardo.


-Matt, te l’ha detto?-


Sora annuì.

Taichi sospirò.


-Appena ti fa soffrire…vieni da me…gli spaccherò il muso!-


Sora, lo guardò, seriamente stupita.

Aveva capito?


-Taichi…io…mi dispiace, così tanto…!-


Il ragazzo, dai capelli castani, sorrise buffamente.


-Sora…lo sapevo, l’ho sempre SAPUTO….- il ragazzo fece una pausa-Forse ti sei innamorata di lui… quando ti mandai a cercarlo, assieme a T.k, durante il viaggio a Digiworld ….- la voce gli tremò. -Buffo, vero?-


Sora chiuse gli occhi e i pugni con forza. Sul volto incominciarono a scendere, le prime lacrime.


-SEI UNO STUPIDO!- gridò, sfogandosi.

Taichi spalancò gli occhi.


-Vi state comportando, come se io sia un premio in palio, qualcosa per la vostra ennesima litigata…! E dovresti arrabbiarti con me…!-


Sora si alzò in piedi si asciugò gli occhi arrossati, con la manica della sua giacca.


-Ti sbagli! Sia io che Matt, ti amiamo! E abbiamo promesso che chiunque avessi scelto, bhe! Saremmo rimasti amici! E poi io voglio solo la tua felicità…! Matt è giusto per te…lo so…-


Sora sorrise sollevata.


-Davvero?!-


Taichi si alzò in piedi, il cuore gli faceva male, sentì le lacrime premergli ai bordi degli occhi. Abbassò lo sguardo, per non incontrare quello della ragazza.

Il cuore gli batteva furiosamente in petto.


-Si…!-


Sora lo abbracciò di slancio.


-Oh! Tai, grazie!-


La ragazzina lo lasciò, sorridendo.

Taichi, stava piangendo.

Lei se ne accorse... e rimase ferma, con gli occhi sbarrati, si sentiva così colpevole.


-Posso…almeno sapere il perché?...-


Sora lo osservò, mentre si asciugava le lacrime rosso in volto.


-Non si può spiegare l’amore, Tai!!-


Il ragazzino dai capelli castani si grattò dietro alla nuca.


-Così pare…-


-Tai?-


-Si..?-


Sora sorrise, uno di quei sorrisi che gli scioglieva il cuore.


-Anche tu un giorno, troverai qualcuno da amare!-


[Fine Flash Back]


-Taichi, deve amarti molto.-


Sora annuì serena.


-Lui è stato il mio primo amore….e per sempre sarà un amico eccezionale!-


-Ehm…Ehm…-


-Cosa c’è?-


-E come, ti sei dichiarata a Yamato??-


Sora arrossì violentemente e la luce del giorno si diffuse nella stanza.


-Oh...Mimi…lo amo!!!-


Mimi rise dall’altra parte del telefono.


-Lo so! Allora??-


Sora, non nascondeva, la felicità che stava provando.

La voce tremò dalla felicità, la mano strinse con più forza la cornetta, il cuore accelerò i battiti.

I capelli scompigliati, le ricaddero un po’ sul volto, facendola sorridere.


[Flash Back]


La serratura del portone scattò, aprendosi.

Sora guardò dubbiosa la sua immagine riflessa, nei vetri scuri.

Sorrise.

Immaginò il volto di Yamato oscillare dalla sorpresa.

Lanciò, uno sguardo complice al citofono. Aveva premuto il tasto mezzo illeggibile, con la scritta Ishida.

Matt, aveva semplicemente aperto, pensando ad una visita di Taichi.

Sora osservò, la serratura nera del pesante portone.

Sapeva che se avesse attraversato quella soglia, la sua vita sarebbe cambiata.

Nel senso buono del termine.

Non sarebbe stata più sola, anche se in realtà, non aveva mai provato la solitudine.

Il suo “sola” s’intendeva, al fatto che, oltre all’amicizia profonda che la legava agli altri e all’affetto radicato per i suoi genitori…avrebbe saputo cosa voleva dire amare.

Varcò la soglia, mentre una nuova consapevolezza illuminava i suoi occhi.

Il cuore tremò e quando la ragazzina salì il primo gradino, fu come se la attraversasse una scossa elettrica.

Salì la prima rampa, e affrontò la seconda.

Si fermò poi a metà della scala. Sussultò.

La voce quieta e controllata di Matt la raggiunse dalle scale.


-Taichi, vuoi deciderti a salire?-


Il tono di voce non era per nulla infastidito, ma piuttosto impaziente e allo stesso tempo docile.

Sora si bloccò, lì sulle scale. La sua voce, l’aveva spiazzata.

Ma una risposta, o se vogliamo un suono non si fece attendere, il digivaice della ragazzina, scivolò dalla tasca e cadde rumorosamente.

Il suono si diffuse arcigno, rimbombando fra le scale.

Sora, trattenne il respiro.

Stupida!

Si era scoraggiata, proprio quando aveva affrontato mille peripezie: prima una corsa al bar dove lui suonava di solito, poi un incontro miracolato con il signor Ishida, e ora???

Matt, sussultò scese le scale, sinceramente preoccupato per l’amico.


-Taichi, che c’è sei cascato?...Sarebbe tipico…da parte t…-


Si fermò a mezz’aria, la preoccupazione svanì e sul suo volto un largo sorriso gli increspò le labbra rosse.

Matt era sul quart’ultimo gradino della terza rampa, mentre Sora era ferma ancora sulla seconda, immobile.

La ragazzina, sorrise a fior di labbra, imbarazzata. Arrossì violentemente, mentre raccoglieva il suo digivaice.

Per la figura grama, le parole si era rintanate nel suo cuore.

I suoi occhi parlarono per lei.

Matt la guardò.

Le iridi e il cuore del ragazzo, desideravano ardentemente, perdersi negli occhi color nocciola di lei… come quella volta nel bar.

Sentì il rossore, colargli le guance e scrutando gli occhi della ragazza….una vana speranza lo avvolse.

E se lei…

Sora, si ritrovò a ridacchiare fra se e se.

La situazione, sembrava l’ inverso di Romeo e Giulietta.

Lui, al piano superiore e lei lì fissa, come una statua di sale.

Matt la contemplò sorridente, e la ragazza arrossì violentemente.

Aveva bisogno di lui…

Nel momento stesso in cui pensò quella frase, sentì il suo cuore lamentarsi.

Aveva l’assurdo bisogno di perdersi nei suoi occhi, come stavano facendo poco prima.

Guardò, le sue gambe salire gli ultimi gradini, scrutò solo un istante, il pianerottolo vuoto e le porte massicce, dei due appartamenti per piano.

Alzò lo sguardo verso Matt, tre gradini li separavano, e Sora li odiò ostinatamente.

Il ragazzo la stava a guardare, il cuore gli battè furiosamente in petto.

Sora si torturò le mani, il suo cuore oramai era sull’orlo di un infarto.


-Matt...io sono venuta qui...perchè..!-


Matt scese un gradino.

Meno due.


-Perché…?- esclamò lui non frenando l’emozione che trasparì dalla sua voce.


Sora sorrise, mentre era ancor più rossa.


-Perché…io…ho bisogno di te….io…-


Il cuore di Matt, mancò un battito. Scese un altro gradino.

Meno uno.


-Io ti….-


Sora, lo guardò dritto negli occhi, le lacrime offuscarono l’immagine del ragazzo che tanto amava.

E lui scese l’ultimo gradino, fino a ritrovarsi di fronte a lei.


-Ti amo…-


La semplicità e la sincerità di quelle parole, lo fecero sussultare.

Matt la cinse per la vita, la strinse a sé, felice di poterlo fare, il cuore sembrò tremare.

Sora, poggiò il suo viso nell’incavo della sua spalla.


-Anch’io t’amo, Sora…-


Le lacrime scesero libere, sul volto della ragazza.


-Yamato…-


Il ragazzino sorrise, stringendo ancor di più a sè Sora. Si inebriò del suo profumo e le accarezzò i capelli ramati, così morbidi.

Il ragazzo si scostò e gli occhi si incontrarono.

Sora, arrossì e il suo cuore accelerò i battiti. Le gambe cedettero, come scosse da un fremito. Matt la sostenne.

Lei scoppiò a ridere. E la risata cristallina di lei si diffuse in tutto il palazzo.

Matt allora, le sollevò il viso, spazzò via le lacrime schioccandole dei leggeri baci, che la fecero rabbrividire.

Le dita affusolate di lui, le accarezzarono le guance bagnate.

Gli occhi azzurri di Yamato, furono lieti di perdersi nelle iridi calde ed espressive di Sora.

Le due anime si toccarono, e sia Matt che Sora, ebbero la sensazione di aver finalmente, coronato un sogno.

Le labbra di Matt si avvicinarono a quelle di Sora. La ragazzina chiuse gli occhi, e sentì un forte calore riscaldarla.

Un bacio, tanto sognato, tanto aspettato. Una passione che li avvolse, l’amore li avvolse, in quel pomeriggio, su quel pianerottolo.

La ragazzina, come se fosse incantata, accarezzò docilmente i capelli del suo ragazzo, quei capelli biondi, dorati che gli ricadevano sulle spalle.

Rimasero così abbracciati, per un tempo infinito. Mentre il calore li inondava, e il solo contatto, li faceva rabbrividire.


[Fine Flash Back]


-OH, MIO, DIO!!!!!-


Sora non si fece cogliere impreparata, allontanò subito la cornetta.


-Già…- esclamò ancora persa nei meandri della sua memoria.

-E oggi vi vedete??-Mimi sospirò, squittendo per la gioia.

-Certo!!!-

-Oh! Sora, sono così contenta per te!!-

-Grazie, Mimi!!-

-Ahm….-

-Cosa c’è?-


La newyorchese tossicchiò.


-Izumi…ehm…-

-Lo ami?-

-Già…e verrò a riprendermelo!!-

-Oh, Mimi!-

-Quindi, alla prossima chiamata, che potrebbe essere molto vicina!!-

-Ciao Mimi….-

-Ciao amica mia!-


Clik.


La comunicazione si chiuse. Sora per un attimo, pensò alla faccia arrabbiata della madre, alla prossima bolletta. Diede uno sguardo alla radio sveglia.

Le sette e quaranta.

Sora, provò a rintanarsi di nuovo sotto le coperte….ma non riusciva più a dormire.

Drizzò in piedi, stiracchiandosi contenta.

Tanto valeva alzarsi…oramai…..


Sorrise pensando a Matt, e arrossì. Era la sua fidanzata. Lui aveva scelto lei, fra migliaia di ragazze…!

Chissà cosa stava facendo adesso…magari dormiva…

Chissà se la pensava…


DRIN…DRIN…!!!


Sora guardò stupita il telefono, possibile che, fosse ancora Mimi?.

Sorrise, pensando a un colpo di fortuna quando, sua madre la sera prima, aveva dormito con i tappi per le orecchie. Prese la cornetta senza pensarci.



nel mentre …a New York…





Mimi chiuse la comunicazione.

Sospirò guardando l’orario. Le quattro e quaranta minuti. Mimi si mise supina sulla panchina. Respirò l’aria frizzante del pomeriggio. L’ombra di quegli alberi avvolgeva la panchina e si stava proprio bene.


DRIN…DRINN…!!!


Mimi guardò il cellulare grigio metallizzato, stupita.

Privato, rispondere?

Sorrise forse era ancora Sora.


-Pronto, Mimi??-


Esclamarono in coro le due amiche, dopo aver accettato la chiamata. Le voci, erano cristalline e felici, non pensavano nemmeno che…

-Pronto, Sora??-



-Ecco…Sora…sono Matt…sai ti stavo pensando…-

-Ehm…Mimi…sono Izumi…mi manchi tanto…moltissimo…-




Non c’è che dire, eccole lì, come poc’anzi, appese a un filo…mentre cambiano le loro vite, mentre sperano, amano e sognano…



Fine



NOTE DELL’AUTRICE


Ciao! Spero che il finale vi sia piaciuto, ^_^ sapete che io oramai vado a lune e che quindi troverete presto un’altra fan fic, chissà su quale coppia!!

Vi auguro buona lettura!

Mi raccomando, recensite!


Sara

  
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