Romanticamente incompatibili cap. 3

 

Capitolo 3

 

  - chi? – dissi io allora…con chi mi ero scontrata? Con Kanata saijoni il grande amore della mia vita…si, era per lui che avevo deciso di non amare più…era per lui che avevo deciso che non volevo delle relazioni durature…era…era tutto per lui…ma ora non riuscivo a spiegarmi perché quell’omaccione me lo stava dicendo, che ne sapeva lui? E poi come faceva a sapere che io lo conoscevo?

 - come chi? Kanata saijoni. Il grande attore… -  poi vedendo che io lo guardavo con una faccia come per dire”e chi è mo questo?” continuò… - After eight, science fiction, outrage….avrai di certo visto after eight…giusto? –

 - no. – risposi sinceramente.Non lo avevo visto, non sapevo che Kanata fosse diventato un attore, l’ultima volta che ho avuto sue notizie è stato quando avevamo 13 anni e vivevamo in Giappone, poi mi trasferii qui in Inghilterra…e chi ne ha saputo più nulla…

ora l’omaccione mi fissava con una faccia alquanto strana, era un misto tra l’indignato, il sorpreso…insomma la faccia di uno che ha appena visto un alieno…evidentemente quel film era molto conosciuto…forse ora stava iniziando a capire che io davvero non stavo giocando al suo gioco…

 - ah mi scusi signorina, io l’avevo scambiata per una di quelle che generalmente assediano il mio principale… - poi mi fissò un po’ meglio e disse – forse avrei dovuto capirlo a prima vista –

si riferiva al mio abbigliamento…ma che aveva poi di strano io non lo so…è vero non mi piace andare in giro con vestiti molto attillati, ma d’altronde eravamo in brasile, una ragazza, giornalista freelance(e quindi senza nessuno che sa dove sei) e per di più da sola, non se ne può mica andare in giro con minigonna e top scollato…poi uno le cose se le va a cercare…

io comunque, indignata dal comportamento dell’omaccione, decisi di reagire… - senta lei – mi ricordai all’improvviso che non avevo la più pallida idea di chi fosse l’omaccione – si alzi e mi faccia alzare – dissi con tono acido come le vecchiette che prendono il tè al bar e se la prendono con i camerieri se è troppo freddo o troppo caldo…

Una volta alzata presi il mio famoso registratore e – bene mi dica il suo nome e cognome, ho intenzione di fare causa a lei e al suo principale per questa aggressione gratuita e immotivata – ovviamente non avevo nessuna intenzione di fare causa a Kanata, io non lo volevo più vedere e non volevo che lui sapesse che io ero a Londra, ma queste cose l’omaccione non le sapeva…

L’omaccione all’inizio resistette, ma poi dopo vari tentativi in cui fui tentata di lasciar perdere mi disse di chiamarsi Mike e mi diede le altre generalità…poi però cominciò a chiedere le mie e io sinceramente non avevo voglia di essere riconosciuta…fui però salvata da un poliziotto di turno all’aeroporto che era stato avvisato della mia aggressione e che (due ore dopo :/ )si era presentato…

Decisi di approfittare dell’arrivo del poliziotto e me la svignai ricordandomi anche del mio aereo…

 

Il giorno dopo

 

Era ormai una routine per me, arrivare alla redazione, attendere tre ore prima che Dick (il mio redattore) mi ricevesse e poi… - Miyu, lo sai che non ci posso fare niente se il tuo articolo non è stato pubblicato…tesoro sai com’è il giornale devi vendere per il pubblico che lo legge, e al nostro pubblico non interessa dei fiori in brasile… - ogni volta così, cambiava solo il, titolo del mio articolo, ma la solfa era la stessa ogni volta…

- ma Dick… - io provavo a ribattere, ma come ogni volta lui mi faceva segno con la mano di seguirlo e andavamo in ascensore, perché lui chissà che riunione aveva e io non potevo fargli perdere tempo a parlare nel suo ufficio e così, quando mi andava bene riuscivo a parlare del mio articolo…

oggi non era una di quelle volte…ogni volta che qualcuno entrava in ascensore quando noi stavamo per discutere e io mi stavo preparando a prenderlo a parolacce, immediatamente dick cambiava argomento e in genere mi chiedeva – allora, come è andato il viaggio di ritorno? –

e io che potevo fare a quel punto? Niente glielo dovevo raccontare…

quando però gli dissi che avevo incontrato o meglio scontrato Kanata saijoni gli si illuminò il volto, anche al nostro altro ospite(che guarda caso era il capo del settore marketing), quando mi accorsi del mio errore era già troppo tardi, erano già lì a chiedermi come ragazzine in preda ad attacchi di follia, come fosse , che tipo fosse , se era davvero bello…etc…non avevo nessuna voglia di rispondere a queste domande stupide e non accorgendomene dalla mia bocca uscirono testuali parole – ma che vuoi che me ne sia importato di incontrarlo all’aereoporto, io lo conoscevo già… -

non l’avessi mai detto…

in men che non si dica mi ritrovai con il compito di fare un intervista al “grande” Kanata saijoni.

Cosa abbia io detto o fatto dopo aver ricevuto quella notizia, non lo so…ciò che mi distingueva da una bestia mi aveva ormai abbandonato, ora si…credo che sarei più vicino a una bertuccia che a un essere umano…

Fatto sta che non avevo più scelta…dovevo per forza intervistarlo…o my god..ciò voleva dire che lo dovevo rincontrare e che avremmo dovuto affrontare il nostro”piccolo” problema…

 

Continua…

 

Note dell’autrice…

 

Ho finito anche il terzo cap. non so che ne pensate, ma le idee mi si affollano in testa e o faccio cap troppo lunghi o troppo corti…cmq continuerò al più presto…

Volevo ringraziare un po’ di gente …innanzitutto Sikky e cloudy chan che mi hanno recensito positivamente e poi anche Yuki e Saffron che mi hanno recensito e anche se hanno detto che il mio lavoro non gli piace almeno me lo hanno fatto sapere…thanks to all of you

Kiss

Amy