Dopo la scenata da parte di
Miho, Ran aveva salutato Sonoko ed in tutta fretta era corsa alla ricerca della
cugina, trovandola ferma d’avanti a un distributore di bibite intenta a
selezionare una bevanda.
Era rimasta di sasso nel vedere
che la cugina aveva riacquistato il suo carattere pacata e sorridente, tanto
che credette per un momento di aver immaginato quell’improvviso attacco di
collera.
-“Perdonami Ran se me ne sono
andata in quel modo” si scusò la ragazza quando ormai erano in prossimità di casa
-“Ma quel vecchio mi ha fatto proprio
innervosire, quante assurdità sono stata costretta a sentire”
-“Bhè si mi rendo conto ma
anche tu hai reagito in modo esagerato^^’, a proposito mi ha chiesto di dirti
che…”
“No no no non mi interessa niente”
disse prendendo le chiavi dallo zaino e
infilandole nella toppa “Non ne parliamo più va bene?” disse sorridendo
affabilmente.
-“Va bene, se proprio insisti”
-“Siamo a casa” annunciò Miho
entrando in casa insieme a Ran.
-“Bentornate ”le salutò atono Kogoro, steso sul divano marrone posizionato
di fronte alla porta principale ,senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
Quel mese era stato abbastanza infruttuoso per il detective,tanto che aveva
deciso di smaltire la sua depressione standosene in canottiera e pantaloni sul
divano a guardare tutti gli speciali della star che tanto amava.
-“Ma insomma papà” lo
rimproverò Ran indignata posando la borsa e incominciando a raccogliere dal
parquet e dai soprammobili l’immondizia che il padre aveva lasciato sparpagliata
per la stanza.
-“ E mai possibile che debba
ridurti sempre così quando non lavori”
-“Uff Ran lasciami stare”
replicò il detective grattandosi il naso “A proposito non è che mi porteresti
una birretta?”domandò docilmente sventolando dalla sua posizione la lattina
vuota di birra. Ran gonfiò i polmoni pronta ad esibirsi in una delle sue
performance più eclatanti, quando Miho andò in soccorso dello zio.
-“Su , su Ran non fare così ^^,
ci penso io allo zio tu vai pure di la a preparare la cena” le disse serenamente Miho.
La moretta malvolentieri decise di seguire il consiglio
della cugina e se ne andò brontolando sommessamente.
Miho tirò un sorriso di
sollievo per lo scampato pericolo, dopodiché il sorriso fece spazio a
un’espressione sadica e serpentina che avrebbe spaventato il più coraggioso
degli uomini.
Con passo pesante e deciso
si frappose tra lo zio e lo schermo mettendo le mani sui fianchi e guardando
lo zio con uno sguardo omicida.
-“Miho, non riesco a vedere se
ti metti di mezzo” piagniucolò Kogoro ma le parole le morirono in gola alla
vista della nipote.
-“Zietto caro avrei bisogno di
parlarti di una cosa importante” disse con finta calma .A Kogoro quelle parole
risuonarono come una minaccia,. si sentì congelare le ossa comprendendo che la
ragazza era addirittura più pericoloso della figlia decise di zittirsi.
-“Ma certo sono tutto
orecchi^^”
In quel momento Conan entrò in
casa e, incuriositosi dalla strana atmosfera che regnava nella stanza , decise di
rimanere a vedere lo svolgimento della scena.
“Allora Miho che cosa devi
dirmi?” domandò Kogoro spegnendo il televisore e mettendosi a sedere.
-“Bene zietto caro mettiamola
così diciamo che hai…più o meno quindici minuti per raderti e vestirti come si
deve, tra poco arriverà un cliente con un caso da esporti.”
-“Che cooosa un cliente a quest’ora”
si lamentò Kogoro guardando l’orologio della
scrivania che faceva le 18.55.
Miho fece appello a tutta la
sua calma per non affogare lo zio e riprese facendo prima un profondo respiro.
-“Non fare tante storie e va a
prepararti, MUOVITI” ordinò la ragazza con tono minaccioso che non lasciava
presagire niente di buono.
-“Uff che noia, adesso qui
abbiamo due Ran” pensò depresso il
detective alzandosi di malavoglia dal
divano e si rinchiuse nel bagno. Miho sorrise compiaciuta non appena udì lo
scroscio dell’acqua proveniente dalla stanza adiacente.
-“Ehi ciao piccolo detective come stai? ”
domandò Miho regalandogli un dolce sorriso e abbracciandolo forte. Era
letteralmente innamorata di quel bimbo così carino.
-“Be-bene grazie o///o”
-“Mi fa piacere^^ sai tra poco
arriverà una mia amica con suo padre per
esporre allo zio un caso davvero interessante. Ti piacerebbe prenderne parte?”
-“Molto volentieri” rispose
allegro il bimbo.
-“Molto bene, ma adesso dovremo
sistemare un po’ questa stanza u_u” osservò la biondina guardandosi intorno
seccata.
o-o-o-o-o
Quando il suono del campanello
risuonò nella casa Miho aveva da poco finito di cambiarsi di abito. Grazie
all’aiuto di Conan, che adesso se ne stava seduto sfinito su una poltrona,
avevano dato una bella strigliata alla casa. La biondina accolse educatamente i
due ospiti baciando Akemi sulle guance ,che la guardò imbarazzata, e stringendo decisa la mano del signor Yokohama .
-“Mio zio sarà qui a momenti, nel frattempo accomodatevi
pure” disse cordialmente indicando il divano di pelle marrone posto al centro
della stanza .
-“Grazie, lei è davvero gentile
signorina, e scusi se siamo venuti senza un giusto preavviso” cominciò l’uomo
mettendosi a sedere.
-“Non si deve preoccupare,
Akemi mi ha spiegato la situazione” replicò cordialmente Miho lanciando un
sorriso alla ragazza seduta che per tutta risposta arrossì ricambiandoglielo.
Dopo pochi secondi Kogoro fece il suo teatrale ingresso in sala venendo
accolto da un sussulto di eccitazione da parte del signor Yokohama che sgranò
gli occhietti porcini nel vederlo. Si sollevò rapidamente dal divano e accorse
verso il detective afferrandogli la mano
e scuotendogliela con vigore .
-“E’ un piacere e un grande
onore per me fare la sua conoscenza detective Mouri, sono il signor Yokohama e
questa è mia figlia Akemi”disse indicando la ragazza occhialuta che fece un cenno di saluto con il capo.
-” Sono lieto che lei abbia
voluto ricevermi con così poco
preavviso”
“I-il piacere è tutto mio”
replicò spiazzato il detective lanciando uno sguardo strano alla nipote che gli
sorrise ingenuamente. Conan, seduto su una poltroncina verde osservava divertito
la scena. Kogoro prese qualche manciata di secondi per studiarlo. Il Signor
Yokohama era più basso di lui di una spanna e mezzo e aveva una costituzione
abbastanza robusta. Una folta e ben ordinata zazzera nera gli incorniciava il
volto paffuto e rosato sul quale erano incastonati dei minuscoli occhietti
neri.
-“Bene allora mi dica signor
Yokohama cosa posso fare per lei?” domandò con fare professionale il detective accomodandosi su una poltrona verde posta di
fronte al divano.
-“Bene detective Mouri” iniziò
il signor Yokohama sedendosi e sbilanciando il busto in avanti cominciando a
torturarsi i bottoni della giacca blu notte. La sua espressione in viso si era
fatta grave .
-“Prima di esporle il problema
sarà bene che le racconta la storia da principio” cominciò con un tono profondo.
“Deve sapere la nostra famiglia
vanta di discendere dal clan degli Oda e più precisamente da un figlio
illegittimo del grande Oda Nobunaga. Seiji Oda,il nostro antenato, non era
malvagio e disumano come il padre bensì era mosso da sentimenti di generosità e bontà verso
il prossimo. Durante la grande guerra di Kyoto, Seiji risparmiò la vita a un
giovane nobile il quale per sdebitarsi gli diede in dono la gemma purpurea che si
secondo la leggenda si diceva fosse nata dal sangue di un nobile dragone. La gemma è stata tramandata nella mia
famiglia di generazione in generazione, ma adesso qualcuno minaccia di
portarcela via.” Fece un respiro per
riprendere fiato.
“Akemi, per favore, mostra al
detective il biglietto che abbiamo trovato.”
Akemi aprì la sua borsetta rossa
e ne estrasse un biglietto rettangolare porgendolo al detective.
Istintivamente Conan, durante
quello scambio, allungò il collo per osservarlo meglio,ma riuscì a intravedere
solo due parole.
Kaitou
Kid
In meno di due secondi scese
dalla poltrona e si catapultò su Kogoro frapponendo
la sua testolina castana tra il biglietto e Kogoro.
-“Quando Ofelia lascerà …” cominciò
a leggere mentalmente il piccoletto ma venne
interrotto bruscamente da un sonoro pugno in testa che gli venne assestato dal
detective .
-“Levati di mezzo moccioso”
urlò prendendo il bambino stordito dalla collottola e gettandolo malamente a
terra .
-“MA ZIOOO” urlò inviperita
Miho andando in soccorso di Conan e aiutandolo ad alzarsi.
-“Sei diventato pazzo, gli hai
fatto male”
Ma il detective non le prestò
attenzione. Il suo sguardo era fisso sulle parole stampate sul biglietto, mentre
la mano destra accarezzava il mento segno che stava ragionando a fondo su
quanto era scritto.
-“Interessante” disse
interrompendo il silenzio che si era venuto a creare.
–“Quindi detective lei cosa ne
pensa?” domandò ansioso il signor Yokohama sporgendo ancora di più il busto in
avanti.
-“Mmm è davvero insolito come
messaggio” rispose di rimando Kogoro.
-“Mi tolga una curiosità, dove
si trova al momento questa gemma purpurea ?”
-“Per concessione della mia
famiglia si trova al Museo Nazionale di Tokyo, dopo aver ricevuto la lettera di
Kid avevamo pensato di riportarla a casa ma il direttore ci ha consigliato di lasciarla al museo,
visto che il sistema di sicurezza è più sofisticato”
-“Capisco”
-“La prego di aiutarmi, so che
già in precedenza ha lavorato al caso Kid ed è riuscito a decifrare i suoi
messaggi ” irruppe il signor Yokohama.
-“Può stare tranquillo. Io Kogoro
Mouri decifrerò il messaggio e proteggerò la gemma purpurea. ahahahahah”
-“Grazie mille detective,
sapevo di poter contare su di lei” disse felice il signor Yokohama abbracciando
il detective e facendogli cadere di mano il biglietto. Conan ne approfittò per
leggere la parte mancante del messaggio.
Quando
Ofelia lascerà il mondo terreno verrò a prendere la gemma purpurea.
Un sorriso sornione si formò
sulle labbra di Conan .
-“Kaitou Kid presto ci
rivedremo”
Bene ecco a voi il terzo capitolo. Ringrazio
di cuore chi legge la mia storia e chi la commenta grazie mille a Sara85, Roe e
alla mia Alexandra mi ha fatto veramente piacere avere il vostro parereJ alla prossima…