Ebbene,
eccomi qua di nuovo, questa volta con un
capitolo un po’ più lunghetto, che spero possa
piacere. La mia cara Elinor è un
po’ persa nei suoi “Pensieri”, e
finalmente entreranno in scena altri
importanti personaggi… ^^ buona lettura!!
MALFOY,
DRACO MALFOY
Martedì
31
Settembre 1995
Camera
h.04.55
AAAAAAAAA
dove sono??
h.05.15
Disastro.
Mi sono svegliata e volevo andare in bagno, ho fatto per alzarmi, ho
messo un
piede dove non dovevo et voilà, sono caduta dentro il baule.
DENTRO.
Ho
mal di
testa. E non riesco a dormire. E ho paura per le lezioni di domani. Ho
ridato
un occhiata al mio orario, appoggiato sul comodino, e avrò
pozioni, storia,
aritmanzia… il Preside mi ha assicurato che per le prime
settimane non dovrò
fare granchè, solo ambientarmi, ascoltare e prendere
appunti, però ciò non
toglie che sia un po’ (pochettino, eh) spaventata. Le mie
compagne di stanza
sono molto gentili, frequentano i miei stessi corsi, e si sono offerte
di farmi
da guida per i prossimi giorni. Se non sbaglio una si chiama
Calì (come la
divinità indù?), una Lavanda (ahah ho dovuto
impegnarmi per nascondere una
risata. Cioè. LAVANDA. Neanche mi piace, la lavanda) e
l’altra Hermione.
Sembrano simpatiche, ieri si sono presentate e mi sono trovata a mio
agio con
loro. Speriamo che vada tutto bene.
Orsù,
un
po’ di ottimismo. Devo pensare con spirito positivo alla mia
giornata. Insomma,
ho vissuto in Siberia per tre mesi all’età di
sette anni, in un semideserto di
ghiaccio, senza anima viva oltre ai miei genitori, mangiando carne e
verdura in
scatola ogni santo giorno.
Potrò
affrontare anche questo, no? Devo solo ricordami di…
O8.45
Yawn.
Che
ore sono?
Merda.
11.03
Oh,
mamma.
SONO
ANCORA VIVAAA!!!
Ok,
meglio ricomporsi. Ehm ehm.
La
mattinata è iniziata che peggio non si poteva. Prima di
tutto, mi sono
svegliata in un ritardo catastrofico. A quanto pare
mi sono addormentata
senza mettere la sveglia. Quando ho chiesto alle mie care
compagne di stanza perché non mi avessero
svegliata, mi hanno
detto che avevo detto loro che ero perfettamente sveglia e che mi stavo
solo
riposando ancora un po’ prima di scendere. Effettivamente,
potrebbe anche
essere vero. Sono un essere imbarazzante.
Comunque.
Ho saltato la colazione, e mi sono fiondata giù per le scale
con ben poca
eleganza. Avevo infilato solo una calza, non avevo la cravatta e
sentivo che
qualcosa mi stava pungendo la schiena. Lì sotto ho trovato
Hermione che mi
stava venendo a prendere con una tazza di caffè fumante in
mano. La amo già.
Ebbene,
siamo arrivate correndo ai sotterranei con soli cinque minuti di
ritardo.
Insomma, un record. Stavo già per entrare nella puzzolente e
umida cantina dove
abbiamo lezione di Pozioni (un posto orribile, buio, pieno di muffa e
di
sostanze pericolose e non ben identificabili), ero tutta sorridente
(insomma,
essere pronta senza gravi danni in meno di 20 minuti è una
cosa per cui vale la
pena sorridere), quando mi sono accorta che Hermione non sorrideva
granchè.
Anzi. Sembrava preoccupata e serissima, e mentre apriva la porta mi ha
fatto
cenno di stare zitta. Stavo giusto per chiedergli perché,
quando, entrando,
colsi una voce sgradevolissima che proveniva dal fondo
dell’aula.
“Woods,
Granger. Bene bene. Venti punti in meno a Grifondoro.”
Ora,
a
quell’epoca (eheh, ormai sono una studentessa ben navigata,
dopo stamattina),
non sapevo cosa fossero i punti, però sembrava una cosa
abbastanza grave. E
soprattutto quella voce. Così… viscida. Bleah. Mi
fa ancora venire i brividi.
Insomma, sono rimasta lì gelata, sul posto, senza muovermi.
Finchè Hermione,
strattonandomi per un braccio, non mi ha fatto sedere di fianco a lei
all’ultimo banco.
“Ma
professore, Elinor è nuova, e non
sapeva…”
“Altri
cinque punti in meno, Granger. E non si azzardi a ribattere di nuovo,
se no
diventeranno cinquanta”.
Hermione
si è subito zittita.
Credo
che
sia avvenuto in quell’istante. In quell’esatto
momento ho iniziato a detestare
con tutte le mie forze il Professore di Pozioni, tale Professor Piton.
È
odioso,
ha un naso enorme, capelli neri e unticci e una voce viscida (devo
smetterla
con tutte queste ripetizioni. Però, effettivamente
è viscida).
“Allora,
lei deve essere la nuova studentessa.” Ha continuato quella
specie di verme mal
cresciuto, avvicinandosi verso il nostro banco. Poi si è
fermato a fissarmi, in
silenzio.
Ho
biascicato un “sì”, ma devo dire che la
sua espressione mi faceva dubitare
persino della mia risposta. Tutti mi stavano fissando. Di nuovo. Volevo
sotterrarmi, davvero. Ho sentito una risatina provenire da qualche
banco più
avanti, ma ho tentato di non farci caso.
Silenzio.
Non
che
mi aspettassi una risposta, sia chiaro. Ma un qualcosa.
Non tipo “Benvenuta!” o “Come ti
trovi?” ma anche solo
“non presentarti più in ritardo” andava
bene.
Invece
no. Se ne stava lì, a fissarmi come se fossi uno sgorbio,
uno scherzo della
natura finito nella sua classe per puro caso. Mi stavo chiedendo se era
il caso
di uscire dall’aula urlando o di tendergli la mano con un
cordialissimo e
formale “Piacere, Elinor Woods”, ed ero quasi
arrivata alla conclusione di
aggiungere un “Mi scusi per il ritardo” alla non
molto elaborata risposta di
prima quando lui, che sembrava ancora profondamente irritato e
schifato, ha
parlato:
“Affascinante.”
E
poi si
è voltato e, come un pipistrello, ha risalito volteggiando
il breve corridoio
tra i banchi.
Signore
e
signori, ecco un inizio particolarmente promettente.
Allora.
Perché sto scrivendo proprio ora? Eheh. La risposta
è semplice. Mi sono
rifugiata in bagno. Sono fuggita qua prima che finisse la lezione di
pozioni
(Piton non mi sembrava particolarmente scontento di lasciarmi andare),
e ora
Hermione mi sta aspettando qua fuori con quei due suoi amici, Ron e
Harry.
Sembrano simpatici. Dopo che Piton mi aveva trattato in quel modo senza
alcuna
remora, loro mi hanno sorriso, dimostrandomi il loro sostegno. Ron
è simpatico:
mi ha riempito tutta la lezione di domande sul perché sono
qui, come mi trovo
ecc. ecc., e mi ha offerto di stare vicino a loro durante i pasti;
Harry mi è
sembrato più taciturno, ma non per questo meno simpatico: ho
provato una
grandissima solidarietà nei suoi confronti quando Piton si
è avvicinato al suo
calderone e ha sentenziato che la sua pozione faceva pena.
Non era assolutamente vero. Oh.
20.33
Sto
facendo le valigie.
Ok,
non
le sto davvero facendo. Ma se non le sto facendo è solo
perché sono troppo
pigra. Se no, lo farei eccome. Credo che questa giornata sia stata la
peggiore
della mia vita. Forse solo dopo quella in cui mi sono persa nella
Foresta Nera
al in Bulgaria. Sì, lì è stato
tremendo.
Ma
oggi è
stato disastroso.
Dopo
pranzo (PROMEMORIA: cancellare “perdere 10 chili dalla
lista”. Impossibile.),
siamo andati al campo di Quidditch (fantastico. Non sono una
particolare fan
del Quidditch in generale, ma è un campo davvero
spettacolare.). Comunque
ci siamo andati perché Harry, che è
cercatore, aveva il suo primo allenamento. E’ davvero
bravissimo, e da quel che
mi è parso di capire, anche Ron vorrebbe provare a entrare
nella squadra, come
portiere. Non vedo l’ora di vedere la loro prima partita.
Ma
non è
questo il punto. Allora. Ero lì, sulle gradinate insieme a
Hermione e Ron, che
ci gustavamo quell’oretta di pace, dopo tanta Storia della
Magia e Pozioni:
Hermione è davvero bravissima, sa di tutto, e a quanto pare
è la migliore
dell’intero anno, se non dell’intera scuola.
Parlare con lei è fantastico, sono
sicura che diventeremo ottime amiche. Trovo simpatico anche Ron, mi fa
ridere.
Ho scoperto che il ragazzo che ieri sera ha fatto
un’esplosione vicino alla mia
poltrona era suo fratello, Fred. Dice che è una cosa
abituale, e che mi
presenterà i suoi fratelli il prima possibile. Cosa che mi
inquieta non poco.
Ebbene,
eravamo lì, sedute, immerse fra libri e Cioccorane, a
goderci gli ultimi raggi
di Sole di Settembre. La più completa
tranquillità. Mi sentivo bene, anche se
un po’ scombussolata. Il primo momento in cui non desideravo
essere a casa, via
da questa scuola.
E,
naturalmente, non è durato molto.
“Mezzosangue,
Carota. Che
piacere. E l’illustrissimo
signor Potter dov’è?”
Ero
sdraiata a prendere il sole, quando all’improvviso questa
voce è sbucata dal
nulla. Mi sono messa a sedere, e ho rivolto, come Ron e Hermione, gli
occhi
verso un gruppetto di cinque o sei ragazzi che si era avvicinato a noi
senza
farsi sentire. Erano vestiti con divise da Quidditch verde e argento,
che,
grazie alle poche cose apprese oggi, ho subito riconosciuto come
Serpeverde.
“Toglietevi
dalla nostra strada”. Ha detto poi un ragazzo biondo,
pallido, rivolgendosi a
noi.
In
quel
momento non capivo bene se stesse scherzando o cosa. Insomma, in tutte
le
gradinate non c’eravamo che noi. Per giunta, sapevo che gli
spogliatoi non
erano affatto da quella parte.
“Scusa?”
Non
è un
granchè come risposta lo so, ma era il meglio che sono
riuscita a tirare fuori
in quel momento, senza metterci dentro insulti e parolacce.
Perché
io
sono una donna fine e di mondo, che cavolo.
Lui
si è
lentamente voltato verso di me. A quanto pare, non mi aveva neanche
notata.
“Tu
dovresti essere quella nuova. Una nuova Grifondoro. È
davvero una tragedia che quelli come voi
aumentino.”
Mi
sono
alzata in piedi. A volte sono dotata di un notevole spirito battagliero.
“Ma
come
diamine osi??? E chi saresti tu per…”
“Piacere,
Malfoy. Draco Malfoy. E tu chi saresti?”
Non
mi
aveva neanche lasciato finire la frase. Prima di scrivere cosa ho
risposto c’è
da dire che:
a)
ero
notevolmente sconvolta dalle parole di quel…
quel… ah, non ci sono modi per
descriverlo.
b)
avevo
preso tanto sole e ero un po’ annebbiata.
c)
sono
appena arrivata a Hogwarts e già mi sono ritrovata a guerreggiare
con
gente che nemmeno conosco. Insomma, una paladina alle prime armi.
d)
avevo
già sentito parlare di Draco Malfoy. Tutti conoscono suo
padre, Lucius, un po’
perché ricchissimo e molto fiero delle sue origini, un
po’ perché molto vicino
al Ministero, un po’ perché si dice che sia un
po’ più esperto di arti oscure
di quanto dovrebbe.
e)
i
capelli di quella specie di insignificante caccola mi stavano
accecando. Non
sono biondi. Sono un misto fra giallino pallido e bianco. E riflettono il sole. O brillano di luce
propria, non saprei dire.
“Malfoy…
Draco Malfoy….”
(quando
hanno distribuito i cervelli ero evidentemente assente)
“Sono
felice di sapere che siamo omonimi”.
Hanno
riso tutti.
Effettivamente,
sbagliare il proprio nome, e ripetere quello della persona che ti sta
di fronte
(specialmente se quest’ultima è un essere
spregevole e viscido) è un tantino
imbarazzante. Giusto un po’.
“Vattene
via, Malfoy.” È intervenuta Hermione, con un
semplice e chiaro intervento. Lei
sì che è intelligente. E brava a parlare.
“La
mezzosangue ha ragione, Draco, andiamocene”. Ha detto uno dei
compagni del
biondino, un moro che, pur essendo un Serpeverde (ormai ho esteso le
insopportabili caratteristiche di Malfoy a tutta la Casa), sembrava
cordiale e
stranamente tranquillo. Nel suo aspetto e nella sua voce trasparivano
una calma
e una fermezza tali che non ho potuto fare a meno di notarle, anche se
era la
prima volta che lo vedevo.
Malfoy
è
sembrato quasi svegliarsi a quelle parole, e seguendo il consiglio del
suo
amico, se n’è andato, trascinandosi dietro tutto
il gruppetto.
Che
Serpe.
Che
Serpe.
Che
Serpe.
Lo
detesto già.
23.56
Carissimi
“Pensieri”, lo so che è un po’
tardino e dovrei già essere a dormire, ma scrivo
solo questo, poi basta: stasera, a cena, il Preside
ha annunciato
all’intera scuola che (cito quasi testualmente)
“avremo la fantastica
opportunità di ripetere l’esperienza
dell’anno scorso, dal momento che ha
riscosso molto successo ecc.ecc.” e “che la
presenza delle Sorelle Stravagarie
è quasi assicurata ecc.ecc.”. A quel punto ho
alzato gli occhi dalla fantastica
torta lamponi e cioccolato che mi stava davanti (..sbav..) e ho chiesto
a
Hermione di che cosa stava parlando, anche perché un certo
mormorio si era
diffuso lungo tutta la Sala, senza che però io fossi
riuscita a capire se si
trattava di contentezza o di sgomento. Lei, con una faccia molto
preoccupata,
mi ha risposto qualcosa che finiva con “Ceppo” o
“Cerbo”, il che mi lascia
presagire che si avrà a che fare con la legna, con qualcosa
di acerbo o simile
a Cerbero (che dev’essere un personaggio mitologico,
giusto?), e con la musica.
Magari
taglieremo legna mangiando limoni a suon di musica. Il tutto insieme a
Cerbero.
Sto
dando
i numeri, mi sa che è meglio se vado a dormire. Le
preoccupazioni meglio
lasciarle a domani.
01.55
Un
attimo.
“E
l’illustrissimo signor Potter
dov’è?”
Ha
detto POTTER?!?!?!?!
Oh
zeus.
Nota
di Jane93:
sisisi
*applaude e saltella sola soletta*
finalmente sono arrivati anche loro, Draco e Blaize… ho come
l’impressione che
il finale non sia ben chiaro, ma ben presto verrà spiegato
in un modo un po’
più esplicito. Intanto Elinor va avanti, ma non sa che il
futuro le riserva non
poche sorprese…*muhahahaha (risata malvagia)*
Byebye!! J.