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Autore: Silice    05/02/2010    1 recensioni
“Prima di iniziare con le mie interminabili e interessantissime divagazioni vorrei spiegare le ragioni per le quali ho deciso di iniziare questo diario. No, non diario. Diario suona così infantile. Meglio… memorie. Autobiografia improvvisata. Oppure potrei chiamarli “Pensieri” o “Sulla natura” come se fossi un’importante filosofa. Sisi. I “Pensieri”. Perfetto.” Umile tantativo di descrivere le vicende di Elinor, nuova studentessa di Hogwarts, che dovrà imparare a destreggiarsi fra Blaise Zabini, Draco Malfoy, le Serpi e i nuovi compagni Grifondoro... il tutto fra orrendi balli, improbabili appuntamenti e viscidi (anzi, viscidissimi) professori!! una sola domanda: ce la farà? Sta a voi scoprirlo...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ebbene, eccomi qua di nuovo, questa volta con un capitolo un po’ più lunghetto, che spero possa piacere. La mia cara Elinor è un po’ persa nei suoi “Pensieri”, e finalmente entreranno in scena altri importanti personaggi… ^^ buona lettura!!

 

MALFOY, DRACO MALFOY

 

Martedì 31 Settembre 1995

Camera

h.04.55

AAAAAAAAA dove sono??

 

h.05.15

Disastro. Mi sono svegliata e volevo andare in bagno, ho fatto per alzarmi, ho messo un piede dove non dovevo et voilà, sono caduta dentro il baule. DENTRO.

Ho mal di testa. E non riesco a dormire. E ho paura per le lezioni di domani. Ho ridato un occhiata al mio orario, appoggiato sul comodino, e avrò pozioni, storia, aritmanzia… il Preside mi ha assicurato che per le prime settimane non dovrò fare granchè, solo ambientarmi, ascoltare e prendere appunti, però ciò non toglie che sia un po’ (pochettino, eh) spaventata. Le mie compagne di stanza sono molto gentili, frequentano i miei stessi corsi, e si sono offerte di farmi da guida per i prossimi giorni. Se non sbaglio una si chiama Calì (come la divinità indù?), una Lavanda (ahah ho dovuto impegnarmi per nascondere una risata. Cioè. LAVANDA. Neanche mi piace, la lavanda) e l’altra Hermione. Sembrano simpatiche, ieri si sono presentate e mi sono trovata a mio agio con loro. Speriamo che vada tutto bene.

 

Orsù, un po’ di ottimismo. Devo pensare con spirito positivo alla mia giornata. Insomma, ho vissuto in Siberia per tre mesi all’età di sette anni, in un semideserto di ghiaccio, senza anima viva oltre ai miei genitori, mangiando carne e verdura in scatola ogni santo giorno.

Potrò affrontare anche questo, no? Devo solo ricordami di…

 

O8.45

Yawn. Che ore sono?

 

Merda.

 

11.03

Oh, mamma.

SONO ANCORA VIVAAA!!!

Ok, meglio ricomporsi. Ehm ehm.

La mattinata è iniziata che peggio non si poteva. Prima di tutto, mi sono svegliata in un ritardo catastrofico. A quanto pare mi sono addormentata senza mettere la sveglia. Quando ho chiesto alle mie care compagne di stanza perché non mi avessero svegliata, mi hanno detto che avevo detto loro che ero perfettamente sveglia e che mi stavo solo riposando ancora un po’ prima di scendere. Effettivamente, potrebbe anche essere vero. Sono un essere imbarazzante.

Comunque. Ho saltato la colazione, e mi sono fiondata giù per le scale con ben poca eleganza. Avevo infilato solo una calza, non avevo la cravatta e sentivo che qualcosa mi stava pungendo la schiena. Lì sotto ho trovato Hermione che mi stava venendo a prendere con una tazza di caffè fumante in mano. La amo già.

Ebbene, siamo arrivate correndo ai sotterranei con soli cinque minuti di ritardo. Insomma, un record. Stavo già per entrare nella puzzolente e umida cantina dove abbiamo lezione di Pozioni (un posto orribile, buio, pieno di muffa e di sostanze pericolose e non ben identificabili), ero tutta sorridente (insomma, essere pronta senza gravi danni in meno di 20 minuti è una cosa per cui vale la pena sorridere), quando mi sono accorta che Hermione non sorrideva granchè. Anzi. Sembrava preoccupata e serissima, e mentre apriva la porta mi ha fatto cenno di stare zitta. Stavo giusto per chiedergli perché, quando, entrando, colsi una voce sgradevolissima che proveniva dal fondo dell’aula.

“Woods, Granger. Bene bene. Venti punti in meno a Grifondoro.”

Ora, a quell’epoca (eheh, ormai sono una studentessa ben navigata, dopo stamattina), non sapevo cosa fossero i punti, però sembrava una cosa abbastanza grave. E soprattutto quella voce. Così… viscida. Bleah. Mi fa ancora venire i brividi. Insomma, sono rimasta lì gelata, sul posto, senza muovermi. Finchè Hermione, strattonandomi per un braccio, non mi ha fatto sedere di fianco a lei all’ultimo banco.

“Ma professore, Elinor è nuova, e non sapeva…”

“Altri cinque punti in meno, Granger. E non si azzardi a ribattere di nuovo, se no diventeranno cinquanta”.

Hermione si è subito zittita.

Credo che sia avvenuto in quell’istante. In quell’esatto momento ho iniziato a detestare con tutte le mie forze il Professore di Pozioni, tale Professor Piton.

È odioso, ha un naso enorme, capelli neri e unticci e una voce viscida (devo smetterla con tutte queste ripetizioni. Però, effettivamente è viscida).

“Allora, lei deve essere la nuova studentessa.” Ha continuato quella specie di verme mal cresciuto, avvicinandosi verso il nostro banco. Poi si è fermato a fissarmi, in silenzio.

Ho biascicato un “sì”, ma devo dire che la sua espressione mi faceva dubitare persino della mia risposta. Tutti mi stavano fissando. Di nuovo. Volevo sotterrarmi, davvero. Ho sentito una risatina provenire da qualche banco più avanti, ma ho tentato di non farci caso.

Silenzio.

Non che mi aspettassi una risposta, sia chiaro. Ma un qualcosa. Non tipo “Benvenuta!” o “Come ti trovi?” ma anche solo “non presentarti più in ritardo” andava bene.

Invece no. Se ne stava lì, a fissarmi come se fossi uno sgorbio, uno scherzo della natura finito nella sua classe per puro caso. Mi stavo chiedendo se era il caso di uscire dall’aula urlando o di tendergli la mano con un cordialissimo e formale “Piacere, Elinor Woods”, ed ero quasi arrivata alla conclusione di aggiungere un “Mi scusi per il ritardo” alla non molto elaborata risposta di prima quando lui, che sembrava ancora profondamente irritato e schifato, ha parlato:

Affascinante.”

E poi si è voltato e, come un pipistrello, ha risalito volteggiando il breve corridoio tra i banchi.

Signore e signori, ecco un inizio particolarmente promettente.

 

Allora. Perché sto scrivendo proprio ora? Eheh. La risposta è semplice. Mi sono rifugiata in bagno. Sono fuggita qua prima che finisse la lezione di pozioni (Piton non mi sembrava particolarmente scontento di lasciarmi andare), e ora Hermione mi sta aspettando qua fuori con quei due suoi amici, Ron e Harry. Sembrano simpatici. Dopo che Piton mi aveva trattato in quel modo senza alcuna remora, loro mi hanno sorriso, dimostrandomi il loro sostegno. Ron è simpatico: mi ha riempito tutta la lezione di domande sul perché sono qui, come mi trovo ecc. ecc., e mi ha offerto di stare vicino a loro durante i pasti; Harry mi è sembrato più taciturno, ma non per questo meno simpatico: ho provato una grandissima solidarietà nei suoi confronti quando Piton si è avvicinato al suo calderone e ha sentenziato che la sua pozione faceva pena. Non era assolutamente vero. Oh.

 

20.33

Sto facendo le valigie.

 

Ok, non le sto davvero facendo. Ma se non le sto facendo è solo perché sono troppo pigra. Se no, lo farei eccome. Credo che questa giornata sia stata la peggiore della mia vita. Forse solo dopo quella in cui mi sono persa nella Foresta Nera al in Bulgaria. Sì, lì è stato tremendo.

Ma oggi è stato disastroso.

Dopo pranzo (PROMEMORIA: cancellare “perdere 10 chili dalla lista”. Impossibile.), siamo andati al campo di Quidditch (fantastico. Non sono una particolare fan del Quidditch in generale, ma è un campo davvero spettacolare.).  Comunque ci siamo andati perché Harry, che è cercatore, aveva il suo primo allenamento. E’ davvero bravissimo, e da quel che mi è parso di capire, anche Ron vorrebbe provare a entrare nella squadra, come portiere. Non vedo l’ora di vedere la loro prima partita.

Ma non è questo il punto. Allora. Ero lì, sulle gradinate insieme a Hermione e Ron, che ci gustavamo quell’oretta di pace, dopo tanta Storia della Magia e Pozioni: Hermione è davvero bravissima, sa di tutto, e a quanto pare è la migliore dell’intero anno, se non dell’intera scuola. Parlare con lei è fantastico, sono sicura che diventeremo ottime amiche. Trovo simpatico anche Ron, mi fa ridere. Ho scoperto che il ragazzo che ieri sera ha fatto un’esplosione vicino alla mia poltrona era suo fratello, Fred. Dice che è una cosa abituale, e che mi presenterà i suoi fratelli il prima possibile. Cosa che mi inquieta non poco.  

Ebbene, eravamo lì, sedute, immerse fra libri e Cioccorane, a goderci gli ultimi raggi di Sole di Settembre. La più completa tranquillità. Mi sentivo bene, anche se un po’ scombussolata. Il primo momento in cui non desideravo essere a casa, via da questa scuola.

E, naturalmente, non è durato molto.

“Mezzosangue, Carota.  Che piacere. E l’illustrissimo signor Potter dov’è?”

Ero sdraiata a prendere il sole, quando all’improvviso questa voce è sbucata dal nulla. Mi sono messa a sedere, e ho rivolto, come Ron e Hermione, gli occhi verso un gruppetto di cinque o sei ragazzi che si era avvicinato a noi senza farsi sentire. Erano vestiti con divise da Quidditch verde e argento, che, grazie alle poche cose apprese oggi, ho subito riconosciuto come Serpeverde.

“Toglietevi dalla nostra strada”. Ha detto poi un ragazzo biondo, pallido, rivolgendosi a noi.

In quel momento non capivo bene se stesse scherzando o cosa. Insomma, in tutte le gradinate non c’eravamo che noi. Per giunta, sapevo che gli spogliatoi non erano affatto da quella parte.

“Scusa?”

Non è un granchè come risposta lo so, ma era il meglio che sono riuscita a tirare fuori in quel momento, senza metterci dentro insulti e parolacce.

Perché io sono una donna fine e di mondo, che cavolo.

Lui si è lentamente voltato verso di me. A quanto pare, non mi aveva neanche notata.

“Tu dovresti essere quella nuova. Una nuova Grifondoro. È davvero una tragedia che quelli come voi aumentino.”

Mi sono alzata in piedi. A volte sono dotata di un notevole spirito battagliero.

“Ma come diamine osi??? E chi saresti tu per…”

“Piacere, Malfoy. Draco Malfoy. E tu chi saresti?”

Non mi aveva neanche lasciato finire la frase. Prima di scrivere cosa ho risposto c’è da dire che:

a) ero notevolmente sconvolta dalle parole di quel… quel… ah, non ci sono modi per descriverlo.

b) avevo preso tanto sole e ero un po’ annebbiata.

c) sono appena arrivata a Hogwarts e già mi sono ritrovata a guerreggiare con gente che nemmeno conosco. Insomma, una paladina alle prime armi.

d) avevo già sentito parlare di Draco Malfoy. Tutti conoscono suo padre, Lucius, un po’ perché ricchissimo e molto fiero delle sue origini, un po’ perché molto vicino al Ministero, un po’ perché si dice che sia un po’ più esperto di arti oscure di quanto dovrebbe.

e) i capelli di quella specie di insignificante caccola mi stavano accecando. Non sono biondi. Sono un misto fra giallino pallido e bianco. E riflettono il sole. O brillano di luce propria, non saprei dire.

 

“Malfoy… Draco Malfoy….”

(quando hanno distribuito i cervelli ero evidentemente assente)

 

“Sono felice di sapere che siamo omonimi”.

Hanno riso tutti.

Effettivamente, sbagliare il proprio nome, e ripetere quello della persona che ti sta di fronte (specialmente se quest’ultima è un essere spregevole e viscido) è un tantino imbarazzante. Giusto un po’.

“Vattene via, Malfoy.” È intervenuta Hermione, con un semplice e chiaro intervento. Lei sì che è intelligente. E brava a parlare.

“La mezzosangue ha ragione, Draco, andiamocene”. Ha detto uno dei compagni del biondino, un moro che, pur essendo un Serpeverde (ormai ho esteso le insopportabili caratteristiche di Malfoy a tutta la Casa), sembrava cordiale e stranamente tranquillo. Nel suo aspetto e nella sua voce trasparivano una calma e una fermezza tali che non ho potuto fare a meno di notarle, anche se era la prima volta che lo vedevo.

Malfoy è sembrato quasi svegliarsi a quelle parole, e seguendo il consiglio del suo amico, se n’è andato, trascinandosi dietro tutto il gruppetto.

 

Che Serpe.

Che Serpe.

Che Serpe.

Lo detesto già.

 

23.56

Carissimi “Pensieri”, lo so che è un po’ tardino e dovrei già essere a dormire, ma scrivo solo questo, poi basta: stasera, a cena, il Preside ha annunciato all’intera scuola che (cito quasi testualmente) “avremo la fantastica opportunità di ripetere l’esperienza dell’anno scorso, dal momento che ha riscosso molto successo ecc.ecc.” e “che la presenza delle Sorelle Stravagarie è quasi assicurata ecc.ecc.”. A quel punto ho alzato gli occhi dalla fantastica torta lamponi e cioccolato che mi stava davanti (..sbav..) e ho chiesto a Hermione di che cosa stava parlando, anche perché un certo mormorio si era diffuso lungo tutta la Sala, senza che però io fossi riuscita a capire se si trattava di contentezza o di sgomento. Lei, con una faccia molto preoccupata, mi ha risposto qualcosa che finiva con “Ceppo” o “Cerbo”, il che mi lascia presagire che si avrà a che fare con la legna, con qualcosa di acerbo o simile a Cerbero (che dev’essere un personaggio mitologico, giusto?), e con la musica.

Magari taglieremo legna mangiando limoni a suon di musica. Il tutto insieme a Cerbero.

Sto dando i numeri, mi sa che è meglio se vado a dormire. Le preoccupazioni meglio lasciarle a domani.

 

01.55

Un attimo.

 

“E l’illustrissimo signor Potter dov’è?”

 

Ha detto POTTER?!?!?!?!

Oh zeus.

 

 

 

 

Nota di Jane93:

sisisi *applaude e saltella sola soletta* finalmente sono arrivati anche loro, Draco e Blaize… ho come l’impressione che il finale non sia ben chiaro, ma ben presto verrà spiegato in un modo un po’ più esplicito. Intanto Elinor va avanti, ma non sa che il futuro le riserva non poche sorprese…*muhahahaha (risata malvagia)*

Byebye!!   J.

  
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