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Autore: Trilla    07/02/2010    12 recensioni
Gola, Accidia, Superbia, Avarizia, Lussuria, Ira, Invidia. Sette peccati, sette capitoli, sette storie diverse. 1-Gola 2-Accidia 3-Avarizia 4-Invidia 5-Lussuria 6-Superbia
Genere: Malinconico, Horror, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Lussuria 7 peccati
Sette peccati:

Lussuria

-Cazzo! Questo pullman è sempre in ritardo!-
Una ragazza sui diciassette anni calciò rabbiosamente il bidone accanto a sè. Erano le 23:30 e stava aspettando alla fermata del pullman da quasi venti minuti.
Era tutto il giorno che andava di qua e di là per Berlino; si era incontrata con tutti i suoi ragazzi (ben 12) e aveva dato ad ognuno di loro uno speciale ricordo di sè. Alcune sue amiche non capivano come mai si comportasse in quel modo; la ragazza, da parte sua, dichiarava sempre di essere giovane e volersi divertire.
Prese il cellulare dalla tasca del giubbotto sbuffando, compose il numero di suo padre e si portò il telefono all'orecchio.
-Papà?- dall'altra parte il genitore rispose adirato -Lo so che è tardi, ma il pullman non arriva! Senti c'è un hotel qui vicino...- si fermò e, mentre aspettava che suo padre finisse di gridarle contro tutta la sua preoccupazione, si voltò sospirando e vide un piccolo ostello che illuminava il quartiere. -Papà, ascoltami, ho avuto un'idea. C'è un ostello qui davanti a me. Posso dormirci stasera e domattina torno a casa...- ripetè ancora.
Suo padre dall'altro capo del telefono non sembrava molto d'accordo, ma dopo varie rassicurazioni della figlia si decise a darle il proprio permesso.
Greta, poichè questo era il suo nome, si avviò in fretta all'ostello. L'insegna recitava "Geiße
l Hostel", nome non particolarmente rassicurante, a suo dire*.
Strinse il portafoglio che aveva in tasca e, arrivata alla soglia, aprì la porta di legno massiccio.
Dentro l'ambiente era molto più caldo e rassicurante di ciò che si aspettava: c'erano molte finestre lunghe e rettangolari; un lampadario illuminava quasi tutta la sala accettazioni con una forte luce gialla e, accanto al bancone della reception, c'era un tavolo di legno di ciliegio attorniato da sedie di paglia.
Greta andò verso il bancone, dietro al quale stava una donna con dei grossi occhiali dalle montature verdi e i capelli ricci.
-Scusi, vorrei prenotare una stanza.-
Continuava a leggere interessata una rivista di Playboy e non aveva alzato lo sguardo nemmeno all'ingresso di Greta. Tuttavia, prese il registro da sotto il bancone, una penna, una chiave dallo scompartimento dietro di sè e posò il tutto davanti alla ragazza.
-Nome e cognome. La stanza è la numero 123. Le scale sono a destra.-
Greta alzò le sopracciglia e arrossì un po', ma ritenendosi fortunata che quella donna non le avesse chiesto l'età o se fosse accompagnata da un maggiorenne firmò velocemente il registro.
-Sono 10 euro.- disse ancora la commessa. Greta prese il portafoglio e notò lieta di avere con sè ancora 25 euro. Pagò, dopodichè prese la chiave e salì le scale a destra della reception.
Al piano superiore, quasi alla fine di un lungo corridoio pieno di porte rosse, trovò la propria stanza. La aprì, aspettandosi di vedere un ambiente simile all'ingresso dell'ostello.
La stanza 123 era in efetti piuttosto informale. C'era un bagno vicino alla porta, due letti a castello ben rifatti e, su uno di essi, una pila di asciugamani puliti; c'era anche un piccolo balcone che dava sul parco, e da quello Greta dedusse che la stanza si affacciava sulla parte posteriore dell'ostello.
Non male! pensò tra sè la ragazza E fortunatamente non dovrò dividere la stanza con nessuno.
Non avendo nessun altro vestito con sè se non quelli che indossava (degli scarponi, una gonna lunga nera, una maglia verde scuro e il giubbotto nero) decise che per una notte avrebbe potuto tralasciare la propria igiene personale; si tolse quindi il giubbotto, mettendo il primo sul letto dove c'erano gli asciugamani. Si tolse anche le scarpe e le mise sotto al letto; non osò togliersi nient'altro perchè faceva troppo freddo...
Il rombo di un tuono scosse la stanza. Greta si portò una mano al petto per lo spavento improvviso, poi, dandosi della stupida, diede uno sguardo al balcone dove delle piccole goccioline avevano iniziato a battere.
Meno male che ho trovato questo albergo, altrimenti avrei dovuto aspettare sotto la piggia!
Greta si buttò su uno dei letti con il cellulare e rimase distesa a guardare il materasso dell'altro letto sopra di sè. Non aveva fame nè sonno, ma desiderava intensamente che quella notte passasse in fretta; prese il cellulare che aveva appoggiato accanto al proprio viso con l'intenzione di chiamare una delle sue amiche e farsi consolare, ma si accorse che nella stanza non c'era campo.
-Che strano...- mormorò tra sè -Sarà per via del temporale?-
Posò l'apparecchio sospirando e allargò le braccia. Le dita della sua mano sinistra si infilarono per noia nello spazio che c'era tra il letto e la parete e toccarono le assi legnose che sostenevano il materasso. Greta non lo registrò subito, ma sentiva dei segni grezzi incisi sopra, come una scritta o dei graffi. Incuriosita, la ragazza si girò alla propria sinistra e illuminò con il cellulare lo spazio scuro: era incisa una scritta che sembrava essere stata fatta con qualcosa di sottile e appuntito, forse erano stati dei graffi.

Die Flagellanten nahm mich mit

Greta lesse e rilesse la frase, ma non ne capì il senso.
Sentì un tonfo sopra di sè e si voltò impaurita verso la porta.
Che scema che sono! pensò tra sè Se il rumore veniva da sopra, perchè ho guardato la porta?
Perchè non c'è un altro piano oltre a questo... rispose il suo senno di poi.
E fu allora che il vetro del balcone andò in pezzi.

******************************************************
Greta pianse. Il Flagellante la punì fustigandola con il proprio flagello.
Tutt'intorno, le mura della stanza erano macchiate di gocce di sangue e il pavimento era pieno di sperma e altro sangue.
Il Flagellante prese la ragazza per i capelli e le avvicinò il viso alla propria erezione, in cui erano infilati dei piccoli chiodi ormai arruginiti dal tempo.
A Greta sembrava di essere finita in un incubo e di non potersi più svegliare...
Quell'essere immondo l'aveva torturata per ore: aveva un occhio sanguinante e la schiena era piena di profonde ferite rosse.
Il Flagellante schizzò il liquido bianco in faccia a Greta, poi la prese per le gambe e la violentò con rabbia; Greta sentiva la sua vagina frantumarsi: i chiodi le raschiavano le labbra e le pareti e i colpi erano troppo violenti. Tuttavia non urlò, ma si limitò a piangere silenziosamente conscia che se avesse fatto uscire un singolo suono dalla bocca quel mostro l'avrebbe frustata.
Finito l'amplesso, il Flagellante prese il braccio destro di Greta e tirò forte verso di sè, spezzandolo. La ragazza non potè impedirsi di urlare questa volta, ma la creatura la ignorò e tirò fuori un coltellino da una delle tasche dei calzoni; con orrore di Greta, squarciò la pancia della ragazza e tirò via la pelle, lasciando che le costole e l'intestino della ragazza venissero allo scoperto.
Quindi la prese nuovamente e venne dentro di lei, ovvero sull'utero quasi scoperto. Greta roteò gli occhi all'indietro e vomitò sangue. La sua mente era una nebbia rossa e ciò che usciva dalla sua bocca erano grida di dolore e parole senza senso.
Con un ultimo sforzo, graffiò il pavimento in legno con le unghie e scrisse:
Die Flagellanten nahm mich mit.

Il "Geißel Hostel" è un ostello speciale.
Esiste da circa due secoli. In principio era un monastero dove vigevano il pudore e
la severità; col tempo questi valori vennero condizionati da un movimento proveniente
dall'Italia: l'autoflagellazione.
Così i monaci divennero flagellanti e si fecero chiamare "I disciplinati di Cristo".
Viaggiavano per il paese punendosi per i peccati delle genti e per i loro, fino a che
la chiesa non li definì degli eretici.
Il monastero fu distrutto e divenne una Casa di tolleranza dove uomini e donne
davano sfogo ai propri istinti.
Per punire la loro lussuria, un Flagellante ritornò dal mondo dei morti e
uccise tutti i peccatori.
La Casa di tolleranza divenne infine un ostello, ma il Flagellante potè continuare il proprio lavoro.
Si dice, infatti, che il
"Geißel Hostel" attiri i lussuriosi per punirli dei loro peccati.



*
Geißel
significa flagello in tedesco.


Pardonnez-moi!!! Je suis un retard!!! Meriterei di essere fustigata come la protagonista della storiaaa! Chiedo il vostro più umile perdono. Scommetto che una storia così non ve la aspettavate e vi chiederete: Ma che piffero c'entra con la lussuria, di cui c'è soltanto un qualche vago riferimento? E io risponderò: Cacchi miei!
Allora, la frase in tedesco significa "I flagellanti mi portarono via". Non studio ancora questa lingua, in quanto la farò il prossimo anno in terza, ma ho usato un traduttore online e quindi dovrebbe essere più o meno giusta... Comunque fatemi sapere se non lo è. La figura del flagellante me la immagino come un'illustrazione di Keith Thompson (artista eccellente secondo me), che potete trovare qui: http://www.keiththompsonart.com/pages/flagellant.html
Per saperne di più sui Flagellanti guardatevi (o leggetevi) Il codice Da Vinci oppure andate su quel link che vi ho messo (che vi condurrà alla vecchia Wikipedia). Ovviamente la cosa dell'ostello è tutta inventata! Non andate in Germania a cercare strane leggende sui Flagellanti e su un loro monastero che poi divenne un bordello! XD
Ringrazio Enlin per avermi invogliato a scrivere e adesso passo lollosamente alle recensioni....

VioletNana: Il povero peccatore aveva invidiato un ragazzo con un cellulare più figo del suo! U-U No, scherzo. Lascio la possibilità di decidere ai lettori sull'oggetto dell'invidia del tipo. O era una tipa? Scommetto che non l'ho scritto! Bene, toccherà al lettore deciderne il sesso (a meno che non ci sia già e io lo abbia dimenticato). Grazie per i complimenti, lol!

SweetKiller: Mi piace il tuo nick. Grazie per i complimenti e lo so che il capitolo sull'avarizia è venuto molto a minchia, diciamo. Non piace nemmeno a me, figurati :) Spero che abbia trovato interessante questo capitolo, però, perchè io mi sono divertita a scriverlo!

Araluna: E infatti mi diverto abbastanza, ma non per i motivi strani che pensi tu, anzi! Ad esempio in questo capitolo mi sono divertita a scrivere la parte centrale, quella dove trova la scritta, e la storia delll'ostello. :D Molto probabilmente ci saranno degli errori anche in questo capitolo, per il semplice fatto che l'ho scritto in una giornata e non avevo voglia di rileggerlo, hehe! XD

lagadema: Anche il tuo nick è molto bello, anche se non ne conosco il significato... Comunque sono felice che mi aspettassi con ansia. In effetti "Sette Peccati" ha riscosso molto, molto, molto, ma molto più successo di quanto mi aspettassi per un originale. Mi dispiace per i tuoi, ma sai neanche i miei lo sanno usare il pc, sono io che li trascino :) Grazie per continuare a seguirmi!

Sif: Il primo capitolo di questa ff è un capolavoro che non si ripeterà mai più, ahimè. Molti si sono complimentati e ne sono stata davvero commossa, perchè era il mio primo tentativo di horror, come ho già detto in altre recensioni.E sono felice che il capitolo sull'invidia ti abbia fatto paura, perchè è stato scritto con questo scopo! :D In questo invece ero io che mi stavo cagando sotto (volgarmente detto) perchè io ho esattamente lo stesso balconcino che ho descritto nella storia mentre scrivevo avevo le tende tirate, mi riflettevo e ogni tanto gettavo occhiate angosciose ai vetri, sperando che nessun Flagellante li spaccasse. XD

Enlin: La birra è stata un'idea di mio padre, a simboleggiare che i bambini si credevano degli adulti, tipo... Vabbè, non ci pensare troppo, era un'idea stupida! Ho ricevuto la tua ultima email, anche se non ti ho risposto. Grazie per aver seguito la mia ff così assiduamente, diciamo. Mi ha fatto molto piacere ç_ç

binky: Biancaaaa! Che recensisce una mia ff!!! Nuoooo! Lo dirò ad Anna. Io non sono crudele, è che mi disegnano così! XD No, comunque io non farei del male nemmeno a una mosca, sono una ragazza abbastanza tranquilla. Anna te lo confermerà! Sono felice che ti siabo piaciute le descrizioni. Trovo che sia molto difficile far spaventare le persone attraverso dei racconti scritti perchè non è come guardare un film, in cui hai delle immagini. Spero di esserci riuscita, in ogni caso... :) Continua a seguirmi se vuoi, please! :-*

Raim: E così anche tu hai recensito queste horror, lol. Non pensavo saresti mai andata a leggerle, perchp trovo che non siano nel tuo stile. Ti vedo più per ff drammatiche o introspettive. U_U L'angelo è in realtà un bishonen (parlando in termini manga) crudele, tipo Rukawa che ride (eeeh? ma quando mai???), capelli biondi e occhi acquosi a parte. Alla fine sabato non abbiamo parlato di cadaveri! XD Spero ti piaccia questo capitolo, bellaaaaaa!!!
 
   
 
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