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Autore: Naomi    09/02/2010    1 recensioni
Dopotutto è il college no?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Claire Bennet, Sylar
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo3

Claire entrò in camera sua, Sylar era andato via da poco, e lei aveva deciso di parlare con suo padre, la camera era vuota, ancora.  ‘Gretchen sarà a lezione’ pensò.

Prese le chiavi della sua macchina e le lasciò un biglietto e si diresse a casa di suo padre, ma fu solo Lauren che vi trovò, così si decise, doveva chiamare Peter.

Compose il numero e aspettò ma risultò spento. Gli lasciò un messaggio, aveva bisogno di parlare con qualcuno.

 

Nel frattempo Sylar era arrivato a destinazione. Casa di Matt Parkman era di fronte a lui. Sorrise, superò il vialetto e busso alla porta d’ ingresso.

“Matt è in casa signora? – disse Sylar a Janice che subito riconobbe – sono Gabriel un suo ex collega”

“No non c’è ma tornerà a momenti – rispose la moglie di Matt – entri pure “

 

Poco dopo Matt arrivò e spaventato mandò via di casa la moglie e il figlio con una scusa poi si rivolse a Sylar.

“Che ci fai qui?”

“Mi ha mandato Claire”

“Claire?”

“Si Claire Bennet, dice che tu puoi aiutarmi”

“Aiutarti in cosa?” chiese Matt sorpreso

“Toglimi i poteri, bloccali nascondili, fammi tornare normale”

“Tu sei pazzo Sylar”

“No, sono solo stanco di essere Sylar, voglio tornare ad essere Gabriel, basta uccidere, basta scappare, sono stanco”

“Mi dispiace non posso aiutarti”

“Matt tu devi” esclamò Sylar bloccando il poliziotto contro il muro e lasciandolo andare subito dopo.

 

In quel momento qualcuno bussò alla porta, Matt andò ad aprire.

“Peter, che ci fai qui?”

“Mi devi aiutare Matt, devo trovare Sylar. E’ importante ma nessuno sa dove…”

Peter fu interrotto da un rumore proveniente dalla cucina.

“Sei solo” chiese sorpreso e si diresse verso la cucina nonostante i tentativi di Matt di fermarlo.

Quando arrivò in cucina, Peter si bloccò. Sylar era li e Matt stava cercando di nasconderlo, guardò il suo amico con aria interrogativa e poi si rivolse verso Sylar con lo stesso sguardo con cui aveva guardato Matt. Dopo lunghi minuti di imbarazzante silenzio Peter alzò le braccia e guardando prima l’ uno e poi l'altro chiese:” Qualcuno vuole spiegarmi? “

Sylar parlò per primo: “Claire… mi ha mandato lei qui, ha detto che Matt avrebbe potuto aiutarmi”

“Claire? – Esclamò Peter spaventato e avvicinandosi a Sylar –“sei già stato da lei? Come sta? Le hai fatto del male? Ti giuro che se le hai torto un solo capello io ti uccido, non so come ma troverò il modo”

“Sta tranquillo Petrelli – disse Sylar staccandosi dalla stretta in cui Peter l’aveva chiuso- non le ho fatto niente!”

“Che cosa ci fai qui Peter?” chiese Matt avvicinandosi ai due

E Peter cominciò a spiegare di come avesse assunto il potere della madre e del sogno che aveva fatto

Si trovava a New York nell’ appartamento che era stato di Isaac Mendez il pittore che Sylar aveva assassinato come tanti altri, e li c’ erano Sylar e Claire sembrava vivessero li insieme e sembravano innamorati e felici se non per un piccolo particolare, Sylar ad un certo punto aveva deciso che sarebbe stato meglio per tutti se Claire fosse morta e stava tentando di ucciderla.

Sylar sussultò.

Vivere insieme a Claire, e nell’ appartamento del pittore del futuro per poi cercare di ucciderla.

Non avrebbe mai potuto uccidere l’ unica persona che forse si sarebbe interessata a lui, non avrebbe mai potuto uccidere l’ unica persona che l’ avrebbe aiutato, l’ unica persona che dopo così tanto tempo lo aveva fatto sentire vivo, che aveva agitato in lui tutti quei sentimenti che non provava da così tanto tempo, o che forse non aveva mai provato.

No non avrebbe potuto uccidere Claire, dopotutto le visioni della signora Petrelli non sempre si erano avverate, come quando aveva ucciso Nathan, lei aveva sognato che Nathan sarebbe sopravvissuto, che Peter lo avrebbe salvato ma le cose erano andate ben diversamente.

Nathan. Sylar pensò a lui, era il padre di Claire, lo aveva ucciso, e lui stava pensando alla ragazza molto più che come ad una semplice salvatrice. Come avrebbe mai potuto lei, provare compassione o addirittura amare Sylar? Questo era assolutamente impossibile.

 

Syalr non aveva fatto caso al fatto che Matt sentiva perfettamente tutto ciò che stava pensando e non si accorse di come sottovoce lo stesse comunicando a Peter e come il viso di questo stesse cambiando espressione. Ora Peter era confuso, quello non era il Sylar che tutti conoscevano, cosa stava succedendo all’ assassino spietato che aveva ucciso centinaia di persone.  

  
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