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Autore: Lety Shine 92    13/02/2010    0 recensioni
Losus, un mondo lontano in un tempo lontano. Una ragazza si risveglia in una grotta, priva di ricordi. Sa solo il proprio nome, Jera. E' la mia prima fanfiction originale, quindi vi chiedo un po' di clemenza nei commenti, sempre graditi!!!
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Semplici e Mutati

Un passo indietro...

Una ragazza si risveglia sola in una grotta, priva di ricordi eccetto il nome: Jera. Vaga in un bosco, in cerca di aiuto, fino a quando raggiunge una cittadina, Grool. Qui le cose non vanno meglio, perchè è diversa da tutti gli altri abitanti. Un gruppo di soldati, capitanati da Edom, la cattura per sbatterla in prigione, dove resta diversi giorni rinchiusa senza spiegazioni. Poi qualcuno arriva nella cella...

 

Capitolo 4

Semplici e Mutati

-Chi sei?-, chiese per una seconda volta Jera.

Ancora silenzio.

Forse sto ancora sognando...

La ragazza stata cominciando seriamente a preoccuparsi; lì davanti poteva esserci chiunque: un soldato, Borra o, ipotesi terrificante che però non poteva escludere, Edom!

Passarono ancora diversi minuti senza che si potesse udire alcun rumore nella minuscola stanza, tranne i respiri di Jera e del suo ospite misterioso.

Poi, dopo quello che alla ragazza parve un'eternità, quest'ultimo si lasciò sfuggire un mugolio soffocato: stava semplicemente dormendo!

Ma chi può essere?

La giovane, non potendosi muovere a causa della catena, attese pazientemente che la luce del sole giungesse dalla piccola finestra nella squallida cella, per poter finalmente intravedere il volto dell'intruso.

Con suo grande stupore scoprì che si trattava solamente di un ragazzo: dimostrava d'avere al massimo un paio d'anni più di lei e riposava tranquillo sopra il giaciglio di paglia, con i riccioli neri che scendavano ad incorniciargli il viso magro.

Perchè era stato rinchiuso? Da quando tempo era lì? Come aveva fatto lei a non accorgersi minimamente del suo arrivo? Che doveva fare, ora?

Mentre queste domande vorticavano nella mente di Jera, un timido raggio di sole gli investì il volto, obbligandolo a spalancare gli occhi. Blu, esattamente come tutti gli altri abitanti della città. Che fosse una guardia? Dall'aspetto non lo si sarebbe detto un soldato: nessuna arma visibile, abiti sporchi e trasandati, quasi degli stracci.

Lanciò una rapida e distratta occhiata alla cella, per poi soffermarsi a fissare Jera; la scrutò per qualche istante, poi sbadigliò sonoramente, senza degnarsi nemmeno di mettere una mano davanti la bocca.

-Chi sei?-, ripetè per la terza volta la ragazza, alzando il tono della voce in modo che il destinatario della sua domanda non potesse fingere di non aver sentito.

-Un prigioniero, come te del resto... Il mio nome è Gahl. E tu devi essere la famosa Mutata...-, rispose lui, noncurante.

Mutata...

Ancora quella parola. Ma cosa mai poteva significare? Da come la pronunicavano pareva quasi un insulto.

-E' esatto, ma da quanto tempo sei qui?-, insistette Jera, determinata ad avere più imformazioni possibili sul suo conto.

-Mi hanno portato qui stanotte.-, l'informò Gahl, annoiato.

-E perchè...-, tentò di continuare lei, subito bloccata da una sua occhiataccia.

-Mamma mia, quanto parli!!! Tutti voi Mutati siete tanto loquaci?-, la zittì seccato.

-Non te lo sò dire, dal momento che non ho idea di chi siamo questi Mutati di cui parli.-, ribattè Jera, adesso magari avrebbe ottenuto delle risposte alle mille domande che non le davano pace.

-Come, non conosci neppure il nome della tua gente?-, chiese lui, incredulo.

-Esatto! Ma perchè non me ne parli tu, che sembri tanto edotto?-, ironizzò lei.

-Non sai chi sono i Mutati, eh? Non conoscerai neanche i Semplici...-, dedusse Gahl.

-Semplici?

-Questa città è territorio dei Semplici ormai da decenni, quando i nostri avi la sottrassero ad una piccola comunità di Mutati.-, spiegò. -È facile distinguere un Mutato da un Semplice, voi siete tutti biondi con gli occhi verdi, almeno così dicono...

Perfetto! Era senza memoria, in un paese straniero, per la sua razza, e in cella con quello strano ragazzo! Di certo la situazione non poteva ulteriormente peggiorare!

-Tu non avevi mai visto un Mutato, prima d'ora.-, dedusse lei.

-Non si è mai visto uno di voi qui in città, quando mi hanno detto di te stentavo a crederci... Hai avuto un bel coraggio a sfidare Edom!

-Non si è trattato di coraggio, io...-, Jera si interruppe di botto. Ma perchè se ne stava lì a parlare tranquillamente con quello sconosciuto? In fondo non sapeva nulla di lui, solo il nome.

-Tu...-, la incoraggiò lui, incuriosito dalla piega che stava prendendo il discorso.

-Nulla!-, sbottò lei: ora era visibilmente irritata.

E adesso che diavolo le prende?

-Che c'è?

-Lascia perdere!

Per Is(*)! Chi capisce le donne è bravo!

Irritato a sua volta si girò di lato, in modo da non vedere la ragazza, e chiuse gli occhi, immergendosi nei suoi pensieri; in fondo aveva già un bel po' di problemi, senza che quella Mutata susscettibile vi si aggiungesse!

 

 

 

(*) Is è la divinità venerata a Losus, sia dai Semplici che dai Mutati.

 

Angolo dell'autrice

Ciao a tutti!!!

Finalmente la vostra curiosità è accontentata: il misterioso individuo ha fatto la sua apparizione e ci ha spiegato un bel po' di cosette...

Vi chiedo di lasciarmi un commentino se il capitolo vi è piaciuto, ma anche se mi volete consigliare un modo per migliorare la storia!

A presto!!!

 

 

  
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