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Autore: Tears_and_Rain    16/02/2010    3 recensioni
SPOILER DEL PROLOGO Oggi uscirò finalmente con un ragazzo,senza le guardie del corpo a controllarmi.Per una ragazza questo dovrebbe essere una cosa normale...ma non per me.Mio padre,Charlie Swan,è il presidente degli Stati Uniti ormai da quattro anni.E' molto bravo ad amministrare il paese,ma non la mia vita privata....spero di avervi incuriosito!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sfrecciamo per le stradine strette della città veloci come il vento, silenziosi come il respiro. Sento il vento ,che prima non c'era, che mi schiaccia la pelle sul viso e i capelli sulla testa, come se qualcuno li tirasse con forza. Lo stomaco, per l'accellerazione improvvisa, è rimasto al punto di partenza, ma l'adrenalina è in circolo, la sento pungere viva nelle vene. I palazzi e i lampioni corrono ai miei fianchi, confondendosi in una muraglia marrone e luminosa.
In contrario all'ebrezza della velocità, provo una gran paura di morire; sono troppo terrorizzata per chiudere gli occhi e lo scenario che mi si para è confuso. La paura di cadere o di essere presa e riportata a casa crea un mix micidiale che mi attanaglia lo stomaco e, per la prima volta in vita mia, sento la fiacchezza e le vertigini tipiche della nausea da movimento. Stringo spasmodicamente le braccia intorno al busto del ragazzo sconosciuto che stranamente ha accettato di aiutarmi e, senza guardare dietro le spalle, lo incito ad accellerare. Nel sentire le mie parole e il rombo delle auto alle nostre calcagna, cambia marcia e dà gas. Il dolore allo stomaco si accentua pericolosamente e un connato di vomito sembra voler prendere il sopravvento su di me, ma cerco ugualmente di accovacciarmi il più possibile e serro gli occhi per resistere alla forte velocità. Il buio mi si para davanti e il resto dei sensi si accentuano: riesco a sentire il rumore delle ruote che percorrono furiosamente la strada e qualche volta incappano in una pozza d'acqua. Le auto dei miei " baby-sitter " ci seguono imperterriti e qualche volta degli automobilisti arrabbiati schiacciano la mano sul clacson. Improvvisamente la moto svolta a sinistra e, presa alla sprovvista dal repentino cambio di direzione, sbarro gli occhi. Stiamo percorrendo una stradina angusta dove a stento riescono a passare i pedoni. Mi giro per vedere che fine hanno fatto le macchine e scopro che ,grazie alla pazza velocità del mio nuovo amico e all'improvvisa svolta nella stradina, le abbiamo seminate.
Anche se le mie guardie del corpo non ci sono più alle calcagne, continuiamo a correre per le vie della città, fino a che la moto non si ferma ,sgommando, nella retrovia di un imponente palazzo. La nausea è momentaneamente scomparsa, ma lo stomaco è ancora in subbuglio per la folle corsa.
Il ragazzo si sfila abilmente il casco e si passa una mano tra i capelli scompigliati per dargli una forma decente, infine, si gira verso di me sorridendo. L'attenzione inaspettata da parte sua mi fa salire il sangue alle guance, tingendole irrimediabilmente di rosso. Abbasso velocemente lo sguardo ed anch'io mi sfilo malamente il casco, ma purtroppo i miei capelli non sono perfetti come i suoi, sono invece una massa informe. Sospiro alla certezza che non sarò mai perfetta e senza curarmi del mio aspetto trasandato gli passo il casco ringraziandolo gentilmente.
Scendo prudentemente dalla moto, cercando di non dare briglia sciolta alla mia goffaggine, ma purtroppo all'ultimo momento inciampo su una mattonella del marciapiede provocando la risata del mio complice. Mi giro indispettita ignorandolo e mi incammino velocemente verso la fine della via, sperando che non faccia domande... speranza vana.
< < Ehi, aspetta > > mi urla alle spalle. Sospiro e lentamente mi giro, infilando le mani nelle tasche posteriori dei pantaloni. Nel vedere la mia faccia sconfitta, scoppia in una fragorosa risata che mi colpisce irrimediabilmente. E' cristallina e dolce, melodiosa, contagiosa e libera... stupenda. Dopo il temporaneo stordimento, l'irritazione prende il sopravvento e irrimediabilmente sbuffo aumentando il volume delle sue risa.
< < Smettila > > gli intimo < < non sono poi così divertente > >
Inizia a tossicchiare e lentamente smette, regalandomi un sorriso sghembo.
< < No, hai ragione: non sei poi così divertente > >.
Fingo di non aver sentito l'ironia intrisa nelle sue parole e, posando le mani sui fianchi, gli chiedo: < < Chi sei? > >
Si alza lentamente e con eleganza naturale dalla sella della moto e mi viene incontro, poi, porgendomi la mano, si presenta: < < Piacere. Edward. Fuggitivo a tempo perso > >
Gli stringo la mano sorridendo, ma appena la mia pelle sfiora la sua, una scossa piacevole percorre tutto il mio corpo e mi prende alla sprovvista, costringendomi a ritirarla frettolosamente.
< < Piacere Edward > > rispondo alla sua presentazione, distogliendo lo sguardo dalle sue mani candide che prima mi hanno sorpreso con l'intensità della loro stretta.
< < Interessante > > dice lui dopo un breve silenzio.
< < Che cosa? > > chiedo confusa, guardandomi attorno per capire la fonte del suo interesse.
< < In genere, quando qualcuno si presenta, l'altro fa lo stesso > > risponde con lo sguardo fintamente sovrappensiero.
< < Io non sono qualcuno > > dico incrociando le braccia, compiaciuta di averlo almeno un po' incuriosito.
< < Questo lo avevo già capito > > dice, rivolgendomi un sorriso fugace. < < Quindi come ti chiami, mia dolce fuggitiva? > >.
So che queste parole sono dette da lui in modo scherzoso e canzonario, ma il mio cuore non può fare a meno di perdere un battito.
< < Bella > > rispondo ingenuamente, ammaliata dal suo sguardo. Dopo aver detto il mio nome mi ricordo immediatamente che non è affatto una buona mossa rivelare la mia vera identità: potrebbe riconoscermi! La mia sola speranza è quella che non associ il mio soprannome, che per altro solo Alice conosce, con la figlia del presidente degli Stati Uniti.
< < Bella > > dice, sovrappensiero < < Ce l'hai un cognome? > > chiede.
< < No, Bella e basta > > dico improvvisando. A quanto pare la mia recita funziona, perchè mi sorride e risale in moto senza professare parola.
Dopo averlo salutato frettolosamente mi dirigo verso lo sbocco della via e mi guardo intorno. Nel quartiere regna uno strano silenzio, nonostante sia notte inoltrata, c'è poca luce a causa dei lampioni rotti e l'interno di tutte le abitazioni è buio e silenzioso. Prima di correre fuori dal bagno, Alice mi ha promesso che ci saremmo incontrate nel bar Mela Verde... ma dov'è?
Mi gratto la testa nel cercare di ricordare se l'ho visto mentre giravo la città, ma niente. Il mio cervello è vuoto. Poi una voce conosciuta giunge alle mie spalle, sorprendendomi. Mi volto sorridendo felice che lui sia ancora lì.
< < Tu lo sai dove andare, vero? > > chiede appoggiando il gomito sul manubrio e passandosi la mano tra i capelli ribelli: terribilmente sexy.
< < Emm...no > > rispondo in imbarazzo e scombussolata dal suo sguardo penetrante.
< < Hai bisogno di aiuto? > > dice compiaciuto della mia ignoranza.
< < Non lo vedi?! > > sbotto esasperata, gesticolando con le mani. Insomma, sarà anche disponibile e bellissimo, ma il suo atteggiamento è cinico ed arrogante in modo inaccetabile.
Ridacchia e ,senza rispondee a tono come mi aspettavo, estrae il cellulare dalla tasca dei jeans e inizia a comporre un numero.
< < Ehi, Tayler. Senti, conosci per caso questo posto...? > > . Quando si accorge di non sapere dove voglio andare, si volta verso di me e con lo sguardo mi incita a dirgli il nome del posto in cui sono diretta.
< < Il locale Mela Verde > > gli dico velocemente, avvicinandomi alla moto su cui è seduto.
< < Il locale Mela Verde? > > ripete al suo amico all'altro capo del telefono.
Dopo pochi secondi, in cui era attento ad ascoltare le indicazioni per arrivare a destinazione, rigrazia e chiude la chiamata con un veloce click.
< < Allora? > > chiedo.
< < So dov'è > > dice solamente rivolgendomi un sorrisino arrogante.
Sto al suo gioco e rispondo alla sua provocazione: < < Se si potesse fare un altro giro fino al Mela Verde ne sarei felice > >
< < Hai suoi ordini, signorina Bond > > dice, continuando a sorridere e indicandomi con la mano il posto dietro di lui.
Salgo velocemente e ,dopo esserci infilati il casco, sgommiamo per le strade di Amburgo.






Io e Bella siamo seduti su un tavolino del locale Mela Verde da circa un'ora. La sua amichetta non si è ancora fatta vedere e ormai ho perso la pazienza a forza di guardarla buttare giù bicchieri di cock-tail vari come se fossero acqua. Dopo il quinto intruglio colorato ha iniziato a dire cose senza senso,a ridere senza motivo e a singhiozzare... evidentemente non regge bene l'alcool. Ma sicuramente questo non è il suo difetto più grande: la cosa peggiore è che vuole libertà pur non sapendola gestire. In poche parole è una bambina attratta da una cosa difficile da avere, che fino a che non l'avrà ottenuta non smetterà di pretenderla.
In compenso il locale è abbastanza carino ed accogliente. La stanza è illuminata da luci soffuse e colorate, e tanti tavolini lucidi neri pieni di persone brille fanno mostra di se. I baristi dietro i banconi sono abili giocolieri e fanno divertire le ragazze ubriache che li guardano ammaliate. La musica ,diffusa ad alto volume, è accettabile, anche se non coinvolgente e del tutto orecchiabile, e un gran numero di persone si scatenano sulla pista da ballo illuminata da una palla argentata. Per la stanza si sentono anche sonore risate e ragazzi ubriachi che urlano, ridono e cercano di sedurre il maggior numero di ragazze. Il tutto è intriso da un forte odore di fumo e alcool.
Solo dopo aver lanciato sguardi per tutto il locale, mi accorgo che Bella mi sta fissando intensamente da più di qualche minuto. Volgo il busto verso di lei, appoggiando un braccio sullo schienale del divanetto nero su cui siamo seduti e l'altro sul tavolino, e ricambio il suo sguardo.
< < Tu non bevi? > > chiede singhiozzando. E' ufficialmente ubriaca fradicia.
Chissà cosa la spinge a bere così tanto? D'altronde ha una vita perfetta e agiata, essendo la figlia del presidente degli Stati Uniti...
< < Stai bevendo abbastanza per tutti e due > > rispondo mesto, ma nel vedere la sua espressione buffa non posso far altro che lasciarmi scappare un sorriso sghembo. Mi sto per rigirare verso il centro della pista da ballo, quando Bella ricomincia a parlare.
< < E tu? Qual è la tua storia? Con quei tuoi occhioni belli... > > chiede ,interrompendosi varie volte, e finendo con una sonora risata senza motivo.
La fine della sua domanda mi lascia interdetto e sorpreso... ha davvero detto occhioni belli?
Sta aspettando una risposta con un'espressione stralunata e quando sto per aprir bocca si porta una mano alla bocca e corre verso il bagno. La vedo entrare frettolosamente e quando si chiude la porta alle spalle sento un coro di ragazze schifate, probabilmente alla vista del vomito.
Ecco che arrivano gli effetti della tanto agognata libertà...
Credo ci metterà molto a smaltire tutto quello che ha bevuto e così approfitto di quel momento di nausea per uscire dal locale e chiamare mio fratello, per sapere che fine ha fatto.
Esco nel marciapiede illuminato solo da un piccolo lampione ed intriso di fumo e alcool proveniente dall'interno del locale, ma non faccio in tempo a sfilare il cellulare dalla tasca dei pantaloni, che i fari di una macchina nera mi accecano. Mi volto verso il fascio di luce e aspetto che il SUV accosti. Dopo qualche manovra, finalmente la portiera si apre e sbuca fuori mio fratello Emmett, seguito da una ragazza bionda che assomiglia ad una modella... deve essere la sua nuova collega. Ora capisco perchè si vantava tanto...
< < Eddy, fratellino > > tuona venendomi incontro e dandomi una sonora pacca sulla schiena. Odio quando mi chiama così e lui lo sa... credo sia per questo che mi ha affibbiato questo stupido nomigliolo.
Ricambio la sua allegria con una forte stretta di mano e una pacca sulla spalla destra.
< < Emmettino, come va? Adesso fai il baby-sitter a tempo pieno? > > dico per infastidirlo e ,a quanto pare, il mio piano funziona alla perfezione perchè mi lancia un'occhiata infuocata e non risponde alla mia domanda provocatoria. In compenso la sua nuova collega dice sprezzante: < < Non siamo " baby-sitter ", dobbiamo solo evitare che Isabella si faccia male > >.
< < Bella > > la correggo senza pensare.
< < Fa lo stesso... dov'è? > > chiede la bionda senza neanche presentarsi e ravvivandosi indietro i morbidi capelli. Non la conosco nemmeno da cinque minuti che già la trovo arrogante e vanitosa.
< < Per prima cosa eviterei di usare questo tono e mi presenterei > > le suggerisco, sorridendole affabile.
< < Lei è Rosalie, la mia nuova collega > > risponde vivacemente Emmett, esibendo la sua nuova amica. Era ora che lo accontentassero accoppiandolo con una bella donna, ma non mi aspettavo avesse questo bel caratterino e soprattutto mi stupisco che vada d'accordo con mio fratello. Dovrebbero essere cane e gatto, ma a quanto pare Emmett ha la buona volontà di sopportarla nonostante tutto. Mio fratello appoggia un braccio sulle spalle di Rosalie in modo amichevole, ma lei lo scrolla brutalmente e ripete la sua domanda: < < Dov'è Isabella? > >
< < Stai tranquilla. E' dentro sana e salva > > rispondo guardando anche mio fratello.
Vedo Rosalie avviarsi verso l'entrata del locale e quando sta per spingere la porta, la fermo. < < E' meglio che non entri > >
< < Perchè? > > chiede voltandosi verso di me e sorridendo a mo' di sfida.
< < Sta in bagno a vomitare anche l'anima > > rispondo solamente e ho il piacere di ammirare sul suo volto un'espressione schifata.
Emmett mi guarda male e lo stesso fa la bionda.
< < Allora non sta bene! > > urla Rosalie venendomi contro e puntandomi un dito contro.
< < Ha solo bevuto qualche bicchiere di troppo > > rispondo allontanandomi e appoggiandomi al cofano della macchina.
< < Cosa?! > > urla la bionda aggrottando le sopracciglia.
Non faccio in tempo a rispondere che il cellulare di Emmett inizia a squillare. Io e Rosalie ci scambiamo occhiate furiose che preannunciano un imminente litigio, ma veniamo distolti dalla voce di Emmett.
< < Buonasera, Signor Presidente > > dice con voce ferma e seria, rara in una persona allegra come lui.
Lo guardo come a chiedere informazioni, ma si gira per non essere disturbato.
< < Sua figlia è al sicuro. L'agente Edward Cullen l'ha portata in un locale > > dice Emmett, attaccato al telefono.
< < Certo. Ora siamo con lei > > continua a parlare, mentre Rosalie ed io stiamo in silenzio per ascoltare meglio la conversazione e ricostruire le parti mancanti. A quanto pare il Presidente è preoccupato per sua figlia...
< < Sì, la sua idea mi sembra perfetta > > . Nel sentire quest'ultima frase rimaso sorpreso e confuso: di cosa sta parlando?
< < Ora glielo passo > > dice Emmett porgendomi il cellulare. Lo afferro e me lo porto all'orecchio.
< < Sì, Signor Presidente? > > chiedo sinceramente incuriosito.
< < Questo è un ordine agente Cullen, non una richiesta. Ti è chiaro? > > dice la voce all'altro capo del telefono.
< < Sì, signore > > rispondo, in attesa.
< < Mia figlia vuole libertà...quindi, diamole l'illusione di libertà. Lei vuole uscire senza le guardie attorno e si fida di te, perciò dovrai seguirla ovunque vada e proteggerla senza farti scoprire per nessun motivo > > dice il Presidente lasciandomi a bocca aperta. Vuole che io faccia da baby-sitter ad una ragazzina ribelle? Ma è impazzito?! Io non sono stato addestrato per questo e non intendo sprecare tempo prezioso in cavolate varie per seguire sua figlia. E poi perchè le vuole mentire così? Non capisce che peggiorerà solo le cose mentendole e facendole credere di essere libera?
Secondo me questa cosa non funzionerà, anzi...
< < Signore, io non credo sia una buona idea... > > dico, ma non mi lascia finire.
< < E' un ordine e tu devi eseguirlo. Ricordati ciò che ti ho detto: devi starle accanto senza far saltare la tua copertura > > detto questo chiude la comunicazione e mi lascia a bocca aperta.
Emmett e Rosalie mi guardano divertiti e poi scoppiano in una sonora risata tenendosi la pancia.
< < Adesso chi è il baby-sitter > > mi canzona la bionda ridendo e asciugandosi le lacrime che le sono fuoriuscite per le troppe risate.
Sbuffo e distolgo lo sguardo arrabbiato. Guarda cosa mi tocca fare...
Fare da balia ad una ragazzina solo perchè non sospetta di me e ho qualche anno più di lei. Ma perchè sono diventato un'agente? Ah sì, per salvare persone importanti e bisognose, non per sorvegliare delle diciottenni.
Emmett e Rosalie entrano improvvisamente in macchina, così scendo velocemente dal cofano e mi metto a battere sul finestrino sinistro oscurato.
Il finestrino si abbassa e ne esce fuori la testa di Emmett.
< < Perchè ve ne andate? > > chiedo preoccupato di rimanere da solo con Bella.
< < E' uscita dal bagno e ti sta cercando, Tra poco uscirà, quindi ce ne andiamo > >
Vedendo il mio sguardo preoccupato, la bionda dice: < < Stai tranquillo. Vi seguiremo senza farci notare > > . Sospiro di sollievo, il finestrino si abbassa e l'auto sgomma lontano da me.
Dopo pochi secondi la porta del locale si apre, rivelando una Bella ubrica fradicia. Singhiozzando e incespicando sui suoi passi si avvicina a me e si appoggia alla mia spalla per sostenersi. Stranamente sento una scossa nel punto in cui ha appoggiato la sua candida mano, ma faccio finta di niente.
< < Cosa ci fai qua fuori? > > chiede con la voce impastata.
< < Sono uscito a prendere un po' d'aria > > rispondo distogliendo lo sguardo sulla strada deserta e male illuminata.
< < Ah > > dice solamente, passandosi una mano sul viso.
Improvvisamente inizia a camminare incespicando e sbandando verso la mia moto.
< < Cosa hai intenzione di fare? > > le chiedo, osservandola divertito: è davvero buffa.
< < Voglio annusare e assaggiare tutto > > dice ridendo e inciampando sul marciapiede, ma per fortuna si appongia ad un sudicio muro.
< < Assicurati di aver annusato bene, prima di assaggiare > > dico, seguendola e sorridendo vedendola in difficoltà. Mi avvicino per aiutarla a stare in piedi, ma inciampa cadendo su dei pedoni.
Mi scuso con loro e la aiuto ad alzarsi. Questo incarico si preannuncia più difficile di quanto sembri.
Inizia a camminare incespicando sulle mattonelle del marciapiede e a cantare a squarcia gola cose senza senso. La seguo in silenzio, ridendo sotto i baffi, per vedere dove va e soprattutto per aiutarla in caso di bisogno. La sua goffaggine la rende terribilmente dolce ed attraente. All'improvviso inciampa cadendo sulle ginocchia sulla strada, ma per fortuna appoggia i palmi delle mani sul cemento e ferma la caduta, evitando di sbattere la faccia sull'asfalto. Aspetto qualche secondo, guardandola preoccupato, ma lei scoppia in una sonora risata. Corro verso di lei e l'aiuto ad alzarsi. Dopo cinque minuti arriviamo sulle rive dell'Elba. La luna si rispecchia sul pelo dell'acqua, rendendo tutto bianco e nero. La luce lunare rende l'atmosfera magica e serena. Mentre osservo le acque del fiume, non mi accorgo che Bella ha iniziato a spogliarsi. Rimango incantato mentre si sfila frettolosamente e malamente i vestiti partendo dalle maglietta e finendo con i pantaloni.
< < Cosa stai facendo?! > > urlo sconcertato. No, no, no, così mi metterà nei guai.
< < Per innaugurare la mia libertà voglio tuffarmi nuda nel Danubio! > > urla a squarciagola come una pazza.
< < Per prima cosa è l'Elba > > dico avvicinandomi prudentemente a lei.
< < E chi vuole fare il bagno nuda nell'Elba?! > > chiede avvicinandosi pericolosamente alla riva.
< < Appunto! > > dico, cercando di farla ragionare. < < Che ne dici di un bellissimo bagno caldo nel tuo albergo? Se vuoi ti ci porto subito > > propongo, ma niente, continua a spogliarsi rimanendo in intimo.  Ma che sto facendo? Non la devo guardare spogliarsi! Devo proteggerla! Insomma è la figlia del presidente degli Stati Uniti. Corro verso di lei, ma non faccio in tempo che si sfila le mutande e il reggiseno. Fortunatamente è girata di schiena, ma riesco a vedere la pelle morbida e candida dello stesso colore della luna: perfetta. I capelli scuri sono in contrasto con la sua carnagione, rendendola una dea ai miei occhi. I glutei perfetti e sodi. Quando mi accorgo che è nuda e che la sto guardando troppo mi giro dandole le spalle e ,maledicendomi mentalmente cerco, senza toccarla, di farla ragionare e di farla rivestire immediatamente.
< < Bella è notte ed è freddo. Inoltre tutti ti stanno guardando > > mento, facendo leva sul suo imbarazzo.
< < Per piacere, rivestiti > > continuo, alzando la voce. Ma prima che riesca a girarmi per vedere se ha eseguito i miei "ordini", sento l'acqua infrangersi sotto il corpo di Bella: si è tuffata in acqua.
< < Oh mio Dio... > > sussurro, vedendola sguazzare nuda e divertirsi nell'acqua. Immediatamente, senza pensarci due volte, mi tuffo ancora vestito in acqua e l'aiuto ad uscire dalle acque gelide. All'inizio fa resistenza, ma poi riesco a riportarla a riva e a farla rivestire. Mi ci è voluto più autocontrollo di quanto pensassi, ma ora è ferma davanti a me. Lei è perfettamente asciutta e più sveglia di prima, ma ancora brilla, mentre io sono fradicio come un pulcino. Se non fosse la figlia del presidente mi vendicherei immediatamente, ma devo trattenermi.
Mi sorride come un ebete e ricomincia a passeggiare tranquillamente per le vie della città. Neanche un grazie. La seguo sbuffando come un cagnolino fradicio senza fiatare.
< < Lei è quella che si è tuffata, ma sono io quello bagnato fradicio > > sussurro tra me e me, ma lei stranamente mi sente e si gira agitandomi il dito davanti al naso.
< < Non si fa il bagno vestiti, dovevi spogliarti > > dice, ridacchiando.
< < Che divertente. La prossima volta mi ricorderò del tuo consiglio > > rispondo sarcasticamente, ma lei non nota la mia nota d'ironia e dice: < < La prossima volta > >. Poi si rigira e inizia a saltellare allegramente come una bimba di due anni, nel vederla non posso fare altro che ridere e correrle dietro.
Dopo parecchi minuti arriviamo in una piazza adebita a cinema, piena di gente ammaliata dal grande schermo. Corro dietro di lei, cercando di non perderla di vista, fino ad un palazzo. Con il fiato corto sale le scale esterne ridacchiando e fermandosi varie volte. Una volta in cima, mentre sto riprendendo fiato, sale sul comignolo del tetto e prima che si lasci scivolare giù le dico: < < Credo che sia meglio che lasci stare i tuoi istinti e lasci andare me > > . Ma come sempre non mi ascolta e prima che la aiuti a scendere si butta giù urlando. La seguo preoccupato e la trovo seduta sul tetto mentre si massaggia il fondoschiena. Scoppio in una fragorosa risata e Bella mi guarda incenerendomi e sbuffando infastidita.
< < Sono quasi morta! > > esclama ridendo e appoggiandosi con la schiena ad un muretto.
< < Adesso non esageriamo > > sussurro e lei sentendomi scoppia a ridere.
Iniziamo silenziosamente a guardare il film, ma dopo pochi minuti sento la sua testa posarsi sulla mia spalla e dopo poco tempo il suo respiro diviene calmo e regolare: si è addormentata.
Dopo averle sussurrato un < < Buona notte Bella > > mi addormento anch'io pensando all'intensa e strana giornata che ho appena passato in compagnia di Isabella.



Mi scuso per il ritardo. Volevo aggiornare prima, ma ci sono riuscita solo ora. Per chi segue L'amore è complicato: i capitoli sono stati betati e ci vorrà un po' prima che aggiorni il prossimo. Ho una nuova storia su Edward e Bella che mi intusiasma molto, ma ne concluderò un'altra prima di postarla.
Questo capitolo doveva essere più corto, ma visto che ho aggiornato tardi lo ho allungato. Spero vi sia piaciuto anche perchè è molto importante, intenso... e divertente. Si capiscono molte cose su Edward e la sua identità. Vi ho sorpreso o era scontato?
Ringrazio chi ha aggiunto la storia tra le preferite e le seguite, chi è un lettore silenzioso e chi recensisce:

volpessa22: Grazie per i complimenti! Ogni volta che vedo una tua recensione mi viene un tuffo al cuore: sono bellissime e lunghissime... e soprattutto costanti. Quindi un grandissimo grazie!
Sono contenta che ti ritrovi nel film e che tu lo abbia rivisto...io lo avrei rivisto volentieri per scrivere meglio la storia, ma purtroppo non ho il DVD quindi vado avanti a memoria e a fantasia. Ehh sì, i personaggi si assomigliano molto anche secondo me e ho scelto la moto perchè la vespa non la vedevo adatta ad Edward. Ora ho aggiornato l'inseguimento, ma non è che sia molto lungo: ho preferito dare importanza ad altre cose.
Grazie per avermi detto l'errore che hai notato: non lo avevo proprio visto. Non credo di essere bravissima, ma i complimenti fanno sempre piacere. Scusa se ci ho messo un po', ma sono piena di impegni e ogni momento libero lo dedico a scrivere. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e aspetto una tua chilometrica recensione XD
Un bacione!

ChiaraBella: Grazie! Sono contenta che la mia storia ti piaccia. Bella rimane mora, d'altronde in Twilight è castana e non voglio cambiare più di tanto l'aspetto dei personaggi. Ti ha sorpreso questo capitolo? Ti aspettavi che Edward fosse un agente?
Spero che questo aggiornamento ti sia piaciuto. Un bacio

rere18:sono contentissima che la storia ti piaccia così tanto! Mi dispiace di non aver aggiornato subito, ma sono piena di impegni e non ho davvero tempo. Grazie per i complimenti e spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Un grosso bacio

sbrilluccica: sono contenta che la storia ti piaccia e spero di non averti deluso con questo capitolo. Un bacio

 
   
 
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