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Autore: storyteller lover    17/02/2010    0 recensioni
Il “non-morto” altri non è che la paura ignota che può prenderti in ogni momento dal buio, dall'ombra, persino dai sogni.. Smarrirsi e facile, ma è ardua impresa tornare sui propri passi. Questa stoia ha partecipato al Contest: The survey of a Vampire, indetto da Maryan e Ghen
Genere: Thriller, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dreaming nights

Cap. 1


“Oh!” Sentì un profondo sospiro fuoriuscire dalle proprie labbra, una volta riaperti gli occhi. Si guardò intorno freneticamente, sentendo la fronte fredda e gronda di sudore. Era nella sua stanza, nel suo letto, fra le stesse coperte in piuma d’oca di sempre…

Ma quella scena continuava a ripresentarsi ancora vivida nella sua mente. Quelle sensazioni fremevano ancora dentro di lei, selvagge.

Rebecca?! S’immobilizzò all’istante. Da dietro la porta, appena socchiusa, qualcuno aveva pronunciato il suo nome. Rimase ferma per un paio di secondi, incerta se fosse reale o solo frutto di quello che era stato un incubo…

 "Rebecca?!"

Il cuore le balzò in gola. Nell’oscurità della stanza cercò a tentoni il fodero della pistola.

Le molle del letto scricchiolarono, tradendo il suo movimento.

Scivolò il più silenziosamente possibile fuori dal letto. Spalle al muro, grilletto innescato, pronta ad avvicinarsi e spalancare la porta. Prese un respiro profondo. Iniziò a contare: uno, due…Al tre la porta ormai giaceva, scardinata, sul pavimento. 

“EHI, EHI, EHI! Abbassa quell’aggeggio. Sono un vampiro, ma il dolore riesco ancora a sentirlo!” Una voce familiare e un viso conosciuto la rassicurarono.
“Ma sei impazzito, John!” Rebecca si portò una mano alla fronte, sospirando, finalmente sollevata. Chiuse gli occhi per un istante, appoggiandosi con la schiena al muro.

Calmati, è tutto ok… è stato solo un sogno…

“Rebecca, stai bene?” Il tono preoccupato di John la riportò alla realtà.
“Sì, scusami. Ma per un attimo ho temuto che…”
“Che in casa fosse entrato un maniaco squilibrato pronto ad aggredirti?!” La interruppe, ma, dallo sguardo terrorizzato di Rebecca, John capì quanto doveva averla spaventata. Era molto pallida, aveva gli occhi ancora stravolti e il respiro affannato.
“Rebecca? C’è qualcosa che non va?” Le disse nel tentativo di riprenderla.
“Non ti preoccupare, John. Adesso sto meglio. Ho solo bisogno di un caffè. Vuo…? Scusa, non l’ho fatto apposta.” Disse subito dopo, ricordandosi che le due di notte non era proprio l’ora adatta per un caffè e, soprattutto, di avere come partner una creatura della notte, il cui unico sostentamento era la linfa vitale degli esseri umani.
“Non fa niente, ci sono abituato.”  Le rispose, gentile come sempre.
Rebecca fece come per andare in cucina, ma lui l’apostrofò nuovamente.
“Non credo avrai tempo per il caffè!” Disse. La sua voce tradiva una grave nota di serietà. Rebecca capì subito. 
“Hanno chiamato dalla centrale? Il mio cercapersone …”
“E’ spento. Per questo sono venuto a cercarti. Dato che non mi aprivi, sono entrato dalla finestra” Disse, quasi a volersi scusare per l’intrusione di poco prima.
“Dammi solo cinque minuti. Il tempo di vestirmi e possiamo andare” Disse Rebecca, allontanandosi velocemente.
“E non hai paura che possa spiarti?” Le chiese John, ridendo.
“Non credo che a un vampiro gay possa interessare una donna.” Rispose lei dall’altra stanza. Si tolse in fretta e furia il pigiama, rabbrividendo per il freddo.
“Comunque, te l’hanno mai detto che sei totalmente sprecato? Sul serio, John! C’è chi farebbe follie per te.” Disse Rebecca, per nulla maliziosa. Sapeva che tra lei e John ci sarebbe potuta essere solo una forte amicizia, ma tutte le volte che lo presentava ad un’amica questa iniziava inevitabilmente a flirtare con lui. Il passo successivo era mostrare gli occhi dolci, fare le moine e infine provarci spudoratamente come una gattina in calore. Non che Rebecca le biasimasse in alcun modo per questo.

John era alto, slanciato, con spalle larghe e il petto in fuori. Aveva un corpo armonico e ben proporzionato, oltre a un portamento elegante nel camminare. Il suo viso era attraente e i suoi occhi verdi erano magnificamente accompagnati da morbidi capelli castani.  

“È solo perché sono un vampiro. Noi desideriamo il vostro sangue, allo stesso modo voi desiderate noi. Solo che non ci potrà mai essere uno scambio equo. Voi cercate l’amore e,  in cambio, donate amore. Noi bramiamo il vostro sangue e in cambio rendiamo morte e oblio al vostro amore. Non lo trovi poetico, oltre che ingiusto?”

Rebecca lo guardò accigliata, una volta ritornata nel corridoio. John non aveva mai ucciso un uomo, nemmeno subito dopo che era stato infettato da quel vampiro nel tentativo di ucciderlo. Eppure, certe volte sembrava che le sacche di sangue fornitegli giornalmente dal dipartimento non riuscissero a soddisfarlo completamente, a saziare la sua sete.  
“Ti sei nutrito a sufficienza sta notte?!” Gli chiese Rebecca, sospettosa.
“Non come avrei voluto, ma abbastanza da non perdere il controllo.  Il sangue che ho bevuto sta notte aveva un sapore buonissimo, credo che riuscirei a riconoscere il suo donatore, se solo mi passasse davanti.”
“Non sarebbe il caso di andare?” Gli chiese Rebecca infilandosi il cappotto nero.
“Direi proprio di sì. Dopo di voi!” Le disse aprendo la porta e indicandole la soglia. Rebecca lo oltrepassò, diretta verso l’ascensore. Sentì la porta chiudersi e subito John la raggiunse.
“A proposito, ti hanno mai detto che hai un odore buonissimo?!” Le disse John. Rebecca si irrigidì, ma gli rispose cercando di sembrare il più naturale possibile.
“No, è la prima volta, ma lo prendo per un complimento.”
“Allora fatti dare un consiglio: cerca di non lasciarne mai traccia. Stai sempre vicina a me, vai solo dove io sono già passato e non ti allontanare per nessun motivo.” Le disse John, più serio che mai.
“John, che cosa stai cercando di dirmi?” Rebecca non riusciva a capire da cosa stesse cercando di metterla in guardia.
“Sai dove stiamo andando?” Le chiese guardandola negli occhi. Lei scosse semplicemente il capo, più confusa di prima.
“Poche ora fa è stato rinvenuto il corpo senza vita di una bambina.”
Rebecca non rispose. Nonostante fossero trascorsi almeno cinque anni da quando era entrata nel corpo della squadra investigativa della città, non era riuscita ancora ad abituarsi alle brutte notizie.
“Quanti anni aveva?” Chiese a John, mentre la porta dell’ascensore si chiudeva dietro le loro spalle.
“Circa sei. Sembrerebbe sia morta non più di cinque/sei ore fa, ma non è facile stabilirlo, considerate le condizioni del cadavere.” Le rispose.
“Cosa le è accaduto?” Rebecca si sforzò di non chiedergli il nome. Non conoscere il nome della vittima aiuta a mantenere il distacco, almeno durante il sopralluogo.
“Sembra che i genitori ne abbiano denunciato la scomparsa da un paio di settimane. La sezione minorile si stava già occupando del suo caso quando qualche ora fa è arrivata in centrale una segnalazione telefonica. Un passante ha visto qualcosa di scuro accanto allo sbocco del fiume. Credeva fosse un cane, solo che i cani non portano con sé l’orsacchiotto per andare a dormire.” Concluse John in contemporanea con l’arrestarsi dell’ascensore.
Rimasero in silenzio fin quando, usciti in strada, Rebecca tirò fuori le chiavi della macchina.
“Cosa credi di fare?” Le chiese John. Rebecca, confusa, gli rispose 
“Ti sembrerà ovvio ma non credo riuscirei a tenere il tuo passo. Noi umani continuiamo ad usare i vecchi metodi tradizionali per spostarci. Contribuiamo all’inquinamento atmosferico ma, in mancanza della super velocità, bisogna pur arrangiarsi in qualche modo.”
Gli disse, ma lui la riprese seriamente. 
“Ci sono due motivi per cui ti ho detto di non allontanarti mai da me sta notte. Il primo è che il luogo in cui è stato rinvenuta la piccola si trova a soli quattro/cinque isolati da qui. Il secondo, più importante, è che…” 
“Credi che ad ucciderla sia stato un vampiro.” Lo anticipò Rebecca, rabbrividendo non solo per il freddo in quella notte piovigginosa e scura.
“Andiamo” Le indicò la direzione 
“Ti spiego tutto per strada”

“Rebecca…”

“Rebecca…”

Si voltò di scatto, gli occhi erano due finestre spalancate per il terrore.
“C’è qualcosa che non va?” Le chiese John, apprensivo.
“N-no, no. È solo che… Niente. Non sono molto in me oggi, scusami.”
Fu così che si diressero velocemente verso il fiume.

Meggy Carson era una bambina come tante altre, con lunghi capelli neri e delicate guance rosee. Circa due settimane prima, la madre, Fiona Sommers, entrando in camera di sua figlia per svegliarla, scoprì il letto vuoto e la finestra insolitamente aperta. Dopo la perquisizione della polizia era stato trovato mancante solo un orsetto di peluche, dal quale Meggy non si separava mai. Dopo una settimana di ricerche continue, annunci via radio e TV, non si era saputo ancora nulla, fino al ritrovamento del suo corpicino esangue tra le acque del freddo fiume in quella notte invernale. L’orsacchiotto era stato trascinato poco più in là dalla corrente.

Nessun sospettato, nessun movente o qual si voglia indizio potevano gettar luce sul suo strano caso.

“Sei certo che sia opera di un vampiro?” Chiese Rebecca, una volta che John ebbe finito di parlare.
“Non ne sono sicuro, ma è molto probabile. I genitori affermano di non aver sentito nessun rumore insolito, nemmeno un grido d’aiuto. La bambina è stata chiaramente spinta ad avvicinarsi per aprire la finestra da qualcosa, o da qualcuno.” Disse, marcando di proposito le ultime parole. Lo sguardo di Rebecca si fece più attento. Non oltre cinquanta metri più in là si potevano chiaramente distinguere le luci lampeggianti delle auto della polizia. Non più di dieci o quindici persone tutte riunite intorno a un punto preciso del fiume.

“Ho chiesto di non procedere con la rimozione del corpo. Pensavo avresti voluto osservare la scena ancora intatta. La scientifica aspetta solo noi per iniziare il sopralluogo.” Le disse John.
“Hai fatto bene, anche se i curiosi non tarderanno ad avvicinarsi. Dobbiamo fare in fretta. Tu sei il più veloce e senza dubbio riesci a vedere molto meglio di me al buio. Perlustra la zona, vedi se riesci a trovare un’impronta, una qualsiasi traccia. Voglio escludere tutte le possibilità prima di prendere sul serio in considerazione la tua ipotesi.” Gli disse, infilandosi i guanti in lattice. 
“Io vado a ispezionare il punto dove si trova il cadavere.”
Sentì appena la risposta di John. Era una grande fortuna averlo come partner, nessuno era più abile di lui. Da molto tempo il corpo di polizia del paese collaborava con successo con vampiri in incognito ai casi di omicidio. Il loro fiuto era infallibile, la loro mente registrava ogni particolare e la loro vista acuta era estremamente utile in casi come quello. Più di una volta John le aveva evitato una brutta fine, grazie a una velocità e a una forza superiori a quelle di qualunque essere umano. Ricordava di aver parlato con John di questo argomento, e rammentava di essere rimasta colpita da un particolare…

“Alcuni di noi possiedono poteri speciali, inspiegabili per così dire. Non quelli che voi umani considerate così affascinanti come la lettura del pensiero o altre cose del genere. Si chiama offuscamento della volontà della preda. Ingannano la mente, confondono i pensieri della loro vittima fin quando questa cede, e si abbandona completamente tra le braccia del suo assassino…”

Scegli un punto di fronte a te e procedi in linea retta, per evitare di inquinare le eventuali tracce lasciate dall’omicida.
Rebecca cercò di non focalizzare lo sguardo sul corpicino etereo a pochi metri da lei. Procedette in maniera rigorosa, secondo quanto le era stato insegnato ai corsi di tirocinio ai tempi dell’Accademia. Perlustrò la zona entro un raggio di tre/quattro metri dal corpo.
Non trovò nulla, fuorché sabbia e detriti. Adesso veniva la parte più difficile… il corpo.
Era posto a pochi centimetri dal bagnasciuga, con il viso completamente immerso nell’acqua fredda e scura, mentre i capelli, portati dalla corrente ne coprivano come un cappuccio nero i lineamenti. Indossava un pigiama color carne a maniche lunghe coi piedini. Si trovava in posizione riversa, con le braccia poste lungo il busto e il faccino rivolto verso il centro del corso d’acqua. Nonostante quell’inverno fosse stato molto rigido, non erano state riscontrate molte precipitazioni, e quel fiume, dalla medio/piccola portata annuale, non era in grado di trascinare un corpo di quel peso, vista la bassa corrente.
Meggy era stata lasciata lì, adagiata delicatamente sulla sabbia col suo orsacchiotto ancora tra le braccia.
Rebecca sperava fortemente che John si stesse sbagliando. Un vampiro fuori controllo, assetato di sangue, sadico e perverso persino contro una bambina di soli sei anni, avrebbe sicuramente lasciato dietro di sé una scia di morte atroce.
Tuttavia, i suoi dubbi furono risolti dall’espressione turbata sul volto di John, tornato silenziosamente e senza nulla da riferire.
“Riesci a sentire il suo odore?” Gli chiese, senza alcuna speranza.
“No, e per di più non ha lasciato orme dietro di sé. Solo l’autopsia ci darà conferma delle nostre supposizioni.” Disse soffermando per poco più di un istante lo sguardo sul corpicino.
“Credo sia il caso di avvertire la famiglia. Tra poco sarà l’alba e io non sono abbastanza forte da sopportare la luce. Lascio a te le questioni burocratiche…” 
“Come sempre del resto.” Disse Rebecca sarcastica. John le rivolse una sguardo mellifluo prima di continuare.
“Mi farò vivo io, tu nel frattempo sta fuori dai guai.” Così dicendo si dileguò velocemente.

 

To be continued..

Bene ragazzi, questo è il primo capitolo. I personaggi principali sono apparsi, magari più avabnti vedremo qualche altra cosa.^^
Passiamo ai ringraziamenti:

ireat: grazie per aver letto e recensito la storia. Mi rendo conto che è un bell’impegno e ti ringrazio molto. Come vedi ho deciso di pubblicarla a capitoli, così da rendere la lettura meno pesante. Sono contenta che John ti sia piaciuto, in effetti è un personaggio che io stessa apprezzo molto. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei vampiri sono contenta che anche tu come me sia uno spirito tradizionalista.^^
Allo stesso modo mi fa piacere che lo stile, l’attinenza al genere dei polizieschi siano di tuo gusto. Grazie infinite.^^

Grazie a Aya88, Ghen e Psyko Nekochan per aver messo la storia tra i preferiti e a Midnight Poison per aver messo la storia tra le seguite.
Infine ringrazio tutti coloro che hanno letto.

Spero che vi sia piaciuta a presto^^

   
 
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