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Autore: ArtemisLover    19/02/2010    16 recensioni
"Non credi sia ora di piantarla, Mezzosangue?" le chiese una voce fredda, apparentemente indifferente, proveniente dalle sue spalle.Hermione la ignorò, rialzandosi a fatica. Si lasciò sfuggire un gemito.Merda se quel taglio le faceva male."Davvero Granger, è gentile da parte tua voler aiutare i Mangiamorte privando il mondo della tua presenza, ma penso che per oggi possa bastare."
Genere: Romantico, Commedia, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre

 

 

- Penso di avere paura di essere felice –

- Come puoi avere paura di una cosa del genere? -

- Perchè quando diventi felice, c'è sempre qualcosa che va storto –

[Charlie Brown]

 

 

 

Scusate tantissimo il mio ritardo, mi sento uno schifo per aver postato dopo così tanto >.<  Per farmi perdonare, ecco un nuovo capitolo bello lungo!

 

 

 

Hermione scese le scale, un’espressione sorpresa sul viso.


Non era abituata a vedere la casa vuota, senza la signora Weasley che riordinava qualcosa o Kingsley (*) impegnato a discutere animatamente con Malocchio e Mondungus.

 

Era incredibile quanto Grimmauld Place, con i suoi corridoi scuri e scricchiolanti, risultasse inquietante senza il solito via-vai di gente continuo.


Scese l’ultima rampa di scale, attraversò il soggiorno lugubre (qualcuno doveva averlo sistemato, non c’era più traccia del suo massacro pomeridiano, notò distrattamente) e entrò nell’ampia cucina.


Si accorse di una figura, china al tavolo e intenta a leggere un giornale.


- B-b-buongiorno –

Lo salutò, cercando di soffocare uno sbadiglio.


Il ragazzo alzò lo sguardo dall’articolo, sorridendole in risposta.


Blaise Zabini. Un gran bel pezzo di mago. Alto, fisico asciutto, pelle ambrata, capelli neri e occhi blu. Allegro, ottimista, abbastanza riservato, orgoglioso e sarcastico. Mangiamorte pentito, ora auror spia dell’Ordine in compagnia di Malfoy e Piton.


- Buongiorno anche a te, Hermione -


La ragazza lo guardò meglio: il viso era pallido e scavato, gli occhi segnati da pesanti occhiaie.

Brutto segno, davvero brutto segno.

Il sorriso tirato che le rivolse, confermò i suoi sospetti.


Con studiata lentezza, si sedette su una sedia di fronte a lui, senza staccargli gli occhi di dosso.


- Cosa c’è che ti preoccupa, Blaise? –


Il ragazzo alzò le spalle, con ostentata nonchalance.


- Niente figurati, perché dovrei essere preoccupato? –


Il sopracciglio della riccia iniziò a tremare.

Se la perfetta Hermione Granger aveva un difetto, era proprio quello di essere irritabile appena alzata. MOLTO irritabile.


Senza contare che risvegliarsi tra le braccia di un Serpeverde platinato, cui passatempo preferito sembrava essere quello di farle venire un esaurimento nervoso, le aveva messo addosso la voglia incredibile di Cruciare qualcuno.

 

Fu’ così che rizzò le spalle, assumendo un cipiglio degno della McGranitt nelle sue peggiori sfuriate, e guardò furibonda l’amico.


- Zabini. Non ho voglia di farmi prendere in giro anche da te. Per cui, non cercare di farmi credere che tutto vada bene quando hai l’espressione di uno a cui hanno appena ficcato una Firebolt su per il c… -


-Ok Hermione, tranquilla, ho afferrato il concetto.-

Si affrettò a interromperla il ragazzo.

Sospirò, sfregandosi stancamente gli occhi, per poi tornare a guardarla.


- Ho una brutta sensazione. Come se stesse per succedere qualcosa di molto brutto. Le battute di caccia al babbano si sono moltiplicate nell’ultima settimana, e altri cinque Mangiamorte sono evasi da Azkaban. E stasera, Colui-che-non-deve-essere-nominato ha organizzato un’assemblea. Gli animi dei Mangiamorte sono infiammati, c’è voglia di agire. Temo che ci troveremo presto d’avanti a qualche tragedia. –


- Ma stai tranquilla, probabilmente è solo una mia impressione, davvero. Non c’è nulla di cui preoccuparsi – aggiunse, notando il volto della grifoncina farsi sempre più cupo.


Un amaro sorriso si dipinse sulle labbra della ragazza.

- Ti ricordi cos’è successo l’ultima volta che hai avuto un presentimento infondato?-


Il moro rise, senza alcuna traccia di allegria.


- Sì, me lo ricordo. Un’ora dopo hanno rapito Hunt (*). –


Il loro discorso fu interrotto dalla rumorosa entrata di Tonks, che quel giorno aveva degli splendidi capelli blu brillante lunghi fino alla vita.


- Ehi ragazzi, buongiorno!- esclamò, allegra come sempre. 

Era l’unico essere vivente capace di farsi un turno di sorveglianza al ministero di 10 ore ed essere ancora saltellante e spensierata.

 

- Wow tesoro, dov’è che stai andando così elegante?! – disse con un sorriso, guardando Hermione.


La grifoncina si guardò, per poi arrossire leggermente.

Cacchio, si era dimenticata di aver su la misera maglietta che aveva usato per dormire.

 

Si accorse che Blaise la stava guardando con gli occhi sgranati dalla sorpresa.


- E tu che cosa ci fai con la maglietta di Draco?! –


Che?! La maglia di CHI?!

OH. SANTO. MERLINO. Perché cacchio aveva su la sua maglia?! Credeva fosse una vecchia di Tonks!

 

Aprì la bocca, cercando di spiegare l’equivoco e arrossendo davanti al sorriso malizioso dei due.


- E’ semplice, amico mio. Quattro parole: io, lei, un letto.-

Fece il suo ingresso trionfale la Serpe, il solito ghigno soddisfatto sul volto.


- MALFOY! Che cazzarola stai…-


- Muoviti Mezzosangue, sono le sette e tra dieci minuti dobbiamo essere al Ministero. Sei un auror, hai una missione da compiere, ricordi? -

Disse il biondo agguantandola per la maglia e trascinandola fuori dalla cucina, ignorando i tentativi della ragazza di ribellarsi e di strozzarlo.



Intanto, nella cucina, due persone si stavano scambiando sguardi estremamente soddisfatti.


- Quanto credi che ci metteranno a capire di essere fatti l’uno per l’altra? – chiese Tonks.


- Bhe, considerando che sono gli esseri più orgogliosi, testardi e stupidi della terra… una, due settimane al massimo -




*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*




Hermione accese il getto dell’acqua calda, emettendo un sospiro rilassato.


Non c’era niente di meglio di una bella doccia, dopo una giornata passata a duellare.

 

Si accarezzò lo stomaco, laddove tre grossi tagli segnavano la sua pelle vellutata.


Che giornata schifosa. Aveva passato dieci ore in compagnia di Malfoy, Malocchio e Lupin a pedinare Mulciber e Bellatrix; ma quando li avevano attaccati, erano spuntati fuori da chissà dove anche Avery e Rudolph Lestrange.


Inutile dire che era stata dura batterli. Per non parlare del fatto che i due sposini erano riusciti a fuggire.

A questo pensiero, strinse i pugni, arrabbiata con se stessa.

 

Merda, era colpa sua se Bellatrix era scappata. Si era fatta colpire allo stomaco come una pivella qualsiasi, e se non fosse stato per Malfoy, che l’aveva difesa sostituendola nel combattimento, probabilmente avrebbe fatto una brutta fine.

 

Già, Malfoy… com’erano cambiate le cose, dai tempi di Hogwarts. Certo, la sfotteva continuamente e la chiamava ancora “Mezzosangue”, ma era diventato molto più… attento, quasi PROTETTIVO, nei suoi confronti. Cosa che, nonostante cercasse di negarlo anche a se stessa, non le stava indifferente.

 

Spense il getto d’acqua e uscì dalla doccia, affacciandosi nel bagno pieno di vapore.


Si stava infilando gli slip, quando una figura fece irruzione.


- Mezzosangue, Weasley Senior mi manda a dirti che tra mezz’ora arriverà a trovarci tutto l’Ordine, a quanto pare Tonks e Lupin hanno organizzato un ricevim… -

 

OH. SANTO. SALAZAR.

SANGUE FREDDO DRACO. TRATTIENITI.

Cosa vuoi che sia, è solo la Mezzosangue. La Mezzosangue in mutandine con le mani sul seno. La Mezzosangue in mutandine con le mani sul seno e il corpo armonioso percorso da goccioline d’acqua…

 

- MALFOY! CHE DIAMINE STAI FACENDO, PER MERLINO!? ESCI SUBITO, MANIACO! –


Dio, che giornata schifosa. Ci mancava solo farsi vedere mezza nuda da quel pervertito! Avrebbe potuto morire dall’imbarazzo.

 

Il biondino sembrò riprendersi dallo stato di trance in cui era caduto; si girò e fece per uscire dal bagno.


Ma arrivato sulla soglia, si fermò, girandosi e guardandola con scherno.


- Sei bellissima, Mezzosangue. –

Le disse, ghignando senza ritegno.


Una voglia incontrollabile di avadakedaverizzarlo si impossessò della riccia che, furiosa, gli sbattè la porta in faccia.

- FOTTITI FURETTO! –



*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*


  



Erano le otto di sera, e la cucina del Quartier Generale sembrava esplodere tant’era la gente.

In ogni angolo della grande sala cavernosa, resa molto accogliente dall’enorme camino accesso e dal grande tavolo di legno finemente lavorato, c’era un membro dell’Ordine, un Auror, un professore intento a chiacchierare o a scherzare.


Un’atmosfera serena che non si vedeva spesso.

 

Hermione sorrise, guardando quella piccola folla: c’era Hagrid, il caro guardiacaccia, intento a bere un secchio di quello che sembrava essere Brandy in compagnia di Mondungus, Fred e George stavano ridendo insieme a Bill e Percy (o meglio, Percy sembrava offeso, mentre gli altri tre con tutta probabilità ridevano di lui), e i signori Weasley che si stavano intrattenendo con Lupin e Tonks, la professoressa McGrannit che chiacchierava con Sturgis.

 E poi Kingsley, Hestia JonesEmmeline VanceElphias DogeAmelia Bones e tutti gli altri.


Finalmente, avvistò vicino al camino i suoi amici, seduti comodamente su delle poltroncine. Recuperò un paio di burrobirre dal tavolo e li raggiunse; offrendogliele.


Harry teneva sulle ginocchia la sua Ginny, circondandole la vita con un abbraccio protettivo, mentre Ron rideva e scherzava spensierato con Luna, tenendole timidamente la mano (finalmente ce l’avevano fatta quei due a confessarsi!, pensò felice). Il quadretto idilliaco veniva completato da Malfoy, che li guardava con un’espressione tra lo schifato e il cosa-diamine-ci-faccio-io-qui.


Guardando la sua faccia così buffa, la ragazza non potè fare a meno di scoppiare a ridere.


Draco alzò la testa, guardandola.


Diamine, era stupenda. I lunghi boccoli dorati lasciati sciolti le arrivavano sotto le spalle, delicati e morbidi, la pelle vellutata del viso era scalfita da un piccolo taglio (quella strega di Bellatrix gliel’avrebbe pagata cara, pensò infuriato)e i suoi bellissimi occhi d’ambra sembravano brillare di luce propria.

Una dea, una bellissima dea che irradiava felicità.

 

Oh santo Salazar, ma che diamine stava pensando?!

Si stava proprio rincoglionendo.

Da quando guardava gli occhi in una ragazza?!

Da non crederci.

Lui era il Principe di Serpeverde, il più grande seduttore e il più desiderato di Hogwarts, aveva una reputazione da difendere!

Doveva essere colpa della stanchezza, non c’era altra soluzione.


- A cosa stai pensando, Malfoy? Hai una faccia buffissima! –

Gli chiese Hermione, accomodandosi su una poltrona compresa tra la sua e quello dello Sfregiato, passando ad entrambi una bottiglia.


- A te Mezzosangue, sei bellissima. –

Le rispose lui ghignando, sicuro di farla infuriare.


Come aveva previsto, la Granger gonfiò le guance, diventando bordeaux dalla rabbia.

- Va al diavolo Furetto! La vuoi smettere di prendermi in giro?! –


Peccato che lui non la stesse affatto sfottendo.

Non che gliel’avrebbe mai detto, sia chiaro.

 


*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*




Ecco, in quel momento si sentiva proprio a casa.


Era davvero bellissimo stare seduti su una comoda poltroncina, una deliziosa burro birra in mano, a sentire le frecciatine (più o meno scherzose) che Harry e Draco si scambiavano in continuazione e ridere spensierata.


Mentre rifletteva su quel bel momento, notò improvvisamente l’assenza di una persona.

 

- Ehi ragazzi, ma che fine ha fatto Blaise? –

Chiese, sconcertata.


Istantaneamente si voltò a guardare Malfoy, il migliore amico del ragazzo.

Che strano. Avrebbe potuto giurare di aver visto un lampo di fastidio, quasi di… gelosia? negli occhi del biondo.

Bha, la stanchezza doveva giocarle strani scherzi.

 

- E’ ospite con Piton a casa mia, al momento. Il Signore Oscuro ha organizzato una riunione speciale, e sono stati costretti a parteciparvi. –


- E come mai tu sei qui, allora? -

Gli domandò Ron, un’espressione scettica sul viso.


Il serpeverde gli scoccò un’occhiata gelida.

-Voldemort trova che voi dell’Ordine potreste insospettirvi se tre ex Mangiamorte scomparissero tutti la stessa sera. La mia presenza qui dovrebbe servire a non far nascere in voi il dubbio. –


Era diventato improvvisamente freddo, distaccato; ogni traccia di ilarità se n’era andata dal suo volto. Infuriato, ecco cos’era.


Hermione stava per chiedergli cosa gli era preso, quando Lupin e Tonks richiamarono la loro attenzione.


La giovane strega aveva un sorriso a trentadue denti sul volto, mentre il licantropo le cingeva la vita guardandola con amore infinito.


- Bè, prima di tutto, grazie a tutti di essere qui, ci fa’ molto piacere vedervi -

Iniziò l’uomo sorridendo ai suoi numerosi ospiti


- Vedete, io e Tonks avremmo un annuncio da farvi… Ci sposiamo! –

Aggiunse, un sorriso smisurato a illuminargli il viso.


Urla di approvazione e applausi si alzarono immediatamente dalla moltitudine di maghi, che iniziarono ad avvicinarsi ai due futuri sposini per congratularsi.


Hermione fu una delle prime ad abbracciare Tonks, gli occhi lucidi per la commozione.

La gioia che provava era veramente immensa: il matrimonio dei due amici era più di una semplice unione; era la prova che, nonostante la guerra, la paura, il terrore, l’angoscia, la felicità era ancora possibile.

Era la Speranza, la speranza di un futuro migliore.

 

Mentre stava sciogliendo l’abbraccio, notò che una persona non stava partecipando alla gioia comune.


Draco Malfoy aveva appena lasciato la sala, un’espressione imperscrutabile sul volto.


E quando la grifoncina in seguito ripensò al perché l’aveva seguito, preoccupata, non seppe darsi una risposta. O meglio, non volle accettarla.

 


 

 

 

MERDA! pensò Draco Malfoy, tirando un pugno al muro della sua stanza.

Quella cazzo di situazione gli faceva fottutamente male.


Vedere la Mezzosangue ridere, sentirsi a suo agio, scherzare con gli altri, felice, gli aveva provocato una fitta al cuore.

 

Perché con lui non era mai così. Perché lui non era capace di farla stare bene. Perché lui non apparteneva a quel mondo, lui non era uno dei buoni. Era solo una spia, un vigliacco che aveva tradito i suoi stessi genitori per la propria redenzione.

 

Ma la cosa più terribile era la sicurezza di non potere stare con lei, di non potere stringerla fra le braccia, baciarla, toccarla ovunque.

Il sapere di non poter averla SUA.

 

Un timido bussare alla porta lo distrasse dai suoi pensieri, così si girò per fulminare il pazzo che aveva osato interromperlo.


Ferma sulla soglia, la sua dannazione.





*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*



Hermione mosse qualche passo in avanti, le mani intrecciate in grembo e i denti che torturavano il labbro inferiore.

Non era mai entrata nella stanza del Serpeverde, quella situazione la metteva in agitazione.

E lo sguardo torvo con cui il proprietario della camera la stava scrutando non la aiutava di certo.

 

- Mezzosangue. Cosa ci fai qui? –

 

Ottima domanda. Che ci faceva lei lì?

Non lo sapeva, non ne aveva la più pallida idea. Quando l’aveva visto uscire dalla cucina così… abbattuto, aveva agito d’istinto; non si era fermata a ragionare su cosa stesse facendo.

Aveva solo sentito il bisogno imperativo di seguirlo, e così aveva fatto.

 

- Bhe… ecco… vedi… -

 

- Che c’è Granger, il drago ti ha mangiato la lingua? –

Le chiese, trasudando sarcasmo.


E VA BENE, ORA BASTA! QUELLO STUPIDO ARROGANTE DOVEVA SMETTERE DI METTERLE I PIEDI IN TESTA!

 

- Sai cosa c’è, Furetto?! Schiantati! Sei uno stronzo, non ti sopporto più! E io che come una stupida mi preoccupavo per te! -


Un ghigno soddisfatto apparve sul viso del biondo, mentre le guance della grifoncina assumevano una sfumatura rosso-fuoco.


- Come come come, Mezzosangue? Ho sentito bene? TU eri preoccupata per ME? –

Disse con voce suadente. Mosse lentamente qualche passo verso la ragazza, che stava cercando di indietreggiando intimorita.


Tentativo perfettamente inutile, per altro.


Piccola, ingenua, sciocca Grifondoro.

 Nessuno poteva scappare da Draco Malfoy, nessuno.

Soprattutto Lei, la SUA Mezzosangue.

 

Quando le spalle della riccia toccarono il muro, il Serpeverde ne approfittò per bloccarla appoggiando le mani ai lati della sua testa.


Avvicinò lentamente il suo viso a quello della ragazza, fino a sfiorarle una guancia con la propria.


E allora fu la fine.

Una scossa elettrica lo attraversò, facendogli perdere ogni residuo di lucidità.

 

Senza esitazioni, fece aderire il suo corpo muscoloso con quello minuto della riccia, avvertendo il battito veloce del suo piccolo cuore.

Le cinse i fianchi in un abbraccio possessivo, stringendola a sé e affondando il viso nei suoi capelli; inspirandone frenetico il delicato profumo floreale.


Stringerla fra le sue braccia era la sensazione più bella che avesse mai provato.

 

- Mal… Malfoy? –

Dio, il cuore stava per scoppiarle nel petto. Cosa stava succedendo? Perchè l’aveva abbracciata? Ma soprattutto… perché finalmente si sentiva a casa?

 

Il biondo sciolse la stretta, ma non indietreggiò. Prese a fissarla negli occhi, un ghigno malizioso dipinto sul volto.


- Perché balbetti, Granger? Non avrai paura di me… -


… Ed eccolo tornare il solito bastardo di sempre.

 

Hermione, le guance infiammate dalla rabbia, lo spinse lontano da se.


- Va all’inferno furetto! Volevo solo dirti che IO adesso ho intenzione di scendere dagli altri, ma che se TU non sei in grado di sostenere una conversazione civile, puoi anche restare a marcire in questa stanza per il resto dei tuoi giorni! –


- Ma come Mezzosangue, non lo sai che noi Malfoy siamo l’eleganza e la gentilezza fatta persona? -


Dopodiché, la precedette sulle scale.




*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*



Bhe ok, doveva ammetterlo.

Malfoy era DAVVERO l’essenza dell’eleganza e della cortesia, quando voleva.

 

Era di circa un’oretta che stava conversando amabilmente con i membri dell’Ordine, e le sue maniere erano davvero impeccabili.


I suoi interlocutori erano come affascinati dal suo carisma.


Non che fosse l’unica cosa affascinante che aveva, eh!

Oh cielo, ma cosa diamine stava pensando?! L’abbraccio di prima doveva averla proprio stravolta.


Quel senso di sicurezza, di protezione, di familiarità che l’aveva avvolta era stato stupefacente.

 

E per quanto tentasse di negarlo, non poteva mentire a se stessa: avrebbe voluto passare il resto della sua vita così, tra le sue braccia.

Ok, basta bere Whisky incendiario per quella sera, doveva darle alla testa.

 

Un rumore assordante proveniente dall’ingresso la distolse dai suoi pensieri.


Un silenzio carico di tensione invase la sala, spegnendo le chiacchiere e le risate allegre che l’avevano occupata fino a un momento prima.


I maghi sguainarono le bacchette, in guardia.


Dopo qualche secondo, che a Hermione parvero interminabili, fecero il loro ingresso Blaise e Piton.


Con un sospiro generale, gli auror abbassarono le bacchette.


La guerra li aveva resi paranoici, ora scattavano al solo sentire una porta sbattere bruscamente.

 

Ma il senso di angoscia tornò a permearle il corpo quando guardò più attentamente i volti dei due arrivati.


Entrambi erano tesi, agitati, estremamente pallidi.

 

Brutto segno, bruttissimo segno.

 

- Severus, cos’è successo? –

Chiese la signora Weasley, spaventata.



- Siamo appena tornati dal Malfoy Manor, abbiamo fatto il più in fretta possibile.

Ci sono cattive notizie. I Mangiamorte stanno agendo. C’è una caccia al babbano in corso a Winchester e… -

Qui si interruppe, prendendo a guardare Hermione, il volto imperscrutabile.


Merda!  “E” cosa?!


Fu Blaise a soddisfare il suo desiderio.


- …e c’è stato un duplice omicidio. A Eastbourne, Gore Parck Road, numero 18. –

Disse il ragazzo, guardando la ragazza con immenso dispiacere.


Eastbourne? Chi diavolo abitava lì? Quasi tutti i maghi si guardavano sorpresi e sconcertati.

 

Quasi tutti. 


Il tempò sembrò fermarsi, come se fosse chiusa in una bolla. Anche le voci degli altri le arrivavano soffuse alle orecchie.


Hermione fissava immobile l’amico, incapace di realizzare le sue parole.

 

Un’ondata di dolore indicibile la sommerse, bloccandole il respiro.

Numerose lacrime iniziano a scorrere sulle sue guance.

No, era impossibile, doveva aver sentito male…Blaise doveva essersi sbagliato, sì, era per forza così… I suoi genitori non potevano…

 

Senza proferir parola, corse fuori dalla sala; ignorando le facce sbigottite degli amici.


Non si accorse che un paio di occhi color ghiaccio l’avevano scrutata per tutto il tempo.

 


 *_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*

 

 

Un sonoro CRACK!  infranse la tranquillità serale di Gore Parck Road, una tipica via inglese composta da villette a schiera.


Ma Hermione non era corsa lì come una forsennata per ammirare il suo paesino natale.


Con il fiato grosso per lo scatto, riprese a correre verso la fine della via.


E fu solo quando arrivò davanti al cancelletto di casa sua, che lo vide.


Il Marchio Nero risplendeva terribile nella notte serena.


Con la disperazione e l’angoscia che le dilaniavano il petto, attraversò l’ampio giardino, chiamando a gran voce i genitori.


Entrata nel soggiorno, iniziò a guardarsi attorno frenetica, cercando un segno di vita.


L’occhio le cadde vicino al pianoforte a coda posizionato nell’angolo destro della sala.


No, NO, NO!


Fu come se le avessero tirato una mazza da baseball nello stomaco.


Un dolore lancinante le sferzò il cuore, mentre la disperazione la invadeva.


Un senso di gelo le dilaniava i polmoni, rendendole impossibile respirare.


- MAMMA! PAPA’! –


Steven e Jane Granger giaceva in una pozza di sangue, i corpi segnati da numerosi tagli e i volti contratti in una disperata maschera di dolore.

 

La ragazza si gettò sui loro corpi, singhiozzando disperata.


Li abbracciò, incurante del sangue e dei brividi dovuti al freddo che essi sprigionavano.


No, NO, NO!

Non poteva essere vero… la sua mamma e il suo papà non potevano essere morti…

Quello era solo un brutto, orrendo incubo…

 

Improvvisamente, due braccia ferme la cinsero per la vita e la sollevarono.


Hermione scalciò, si dimenò, cercò in tutti i modi di liberarsi da quell’abbraccio sconosciuto.


Non voleva niente, non voleva compassione, volevo solo tornare dai suoi genitori, tornare ad abbracciarli e dimenticarsi di tutto il resto…

 

- Lasciami, lasciami! Voglio restare lì, lasciami andare! –

Urlò disperata, continuando a piangere.


Ebbe una visione sfocata del giardino esterno e di alcuni maghi che stavano entrando nella casa, probabilmente Auror del Ministero.


Colui che la stava portando in braccio le accarezzò dolcemente il viso, cercando di farla calmare.


-Tranquilla Mezzosangue, calmati… va tutto bene, ci sono qui io adesso. –


Quella voce… sì, non aveva dubbi…

 

- D- Draco… portami a casa, ti prego… -

Sussurrò la ragazza, il petto scosso da singhiozzi silenziosi.


-Va bene Mezzosangue, andiamo… -




Ma Draco Malfoy non era calmo come voleva far credere. Affatto.


Un luccichio pericoloso brillò nei suoi occhi color ghiaccio, ora più infuriati che mai.

 

Quel figlio di puttana che aveva ferito la sua Mezzosangue in quel modo si sarebbe pentito di essere nato. Avrebbe imparato cosa vuol dire affrontare l’ira di un Malfoy.

 

Baciò la testa della grifondoro tremante accoccolata sul suo petto, la strinse a sé e si Smaterializzò.




 

Fine Terzo Capitolo

 

Consigli e pareri sono sempre ben accetti =)

 

 

Chiarimenti

- (*) Kingsley Shacklebolt, Auror al Ministero e membro dell’Ordine della Fenice

- (*) Marcus Hunt è il capo dell’Uffico Auror del Ministero, citato nel capitolo scorso

- I nomi dei genitori di Hermione sono inventati, purtroppo la Rowling non li ha mai resi noti

 

Un grazie e un bacio ENORME a:

-  Amanda Malfoy: verissimo, Draco è sempre il migliore, stimo troppo quel ragazzo! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, se hai tempo fammi sapere :)  

-  anna96: Sììì, trovare Draco nel mio letto ogni mattina sarebbe un modo fantastico per iniziare la giornata *.* Credo che non mi dispiacerebbe dovermi alzare, non so te U.U  Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo ;)

-  Mizuki96: ahahah tranquilla sei perdonata x la battuta XD mmm vediamo come posso spiegartela… ecco, sai che gli addominali vengono chiamati anche “tartaruga”, no? Ecco, il “serpente” è qualcosa maschile che si trova un po’ più sotto (spero tu abbia capito  U.U )  Gli “ *_*_*_”  servono come stacco, quando c’è un cambio di scena o di narratore… se hai altre domande chiedi pure, mi fa’ molto piacere! :)

- sanguisuga: Wow, grazie mille per i complimenti! Ahahah contenta che la battuta e il capitolo ti siano piaciuti ;) cacchio mi sento in colpa, scusa se ho aggiornato tardi… spero che però questo LUNGO capitolo ti sia piaciuto :)

- clow4093: Ehiii che bello, sono davvero felice che ti piaccia! Questo capitolo è molto diverso dai precedenti, oltre che molto più lungo. Spero che ti sia piaciuto comunque, e se hai qualsiasi consiglio fammi sapere =)

- stefy89d: sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, spero che tu abbia gradito anche questo nonostante sia molto meno divertente… se hai tempo fammi sapere, anche se hai qualche consiglio ;)

- For ever cullen: Ehiii sonono contentissima che ti sia piaciuto, davvero! Sì, Draco in boxer è molto… *.* :Q_______  Che ne pensi di questo? Ho paura di averlo reso troppo “sdolcinato”, non vorrei farlo diventare troppo OOC… spero di leggere un’altra recensione così bella ^^

- 96opal: Ahahah quando ho letto la tua recensione stavo morendo dal ridere XD grazie mille x i complimenti, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo.. sarei molto felice di sentire una tua opinione :)

 

Al prossimo capitolo!

ArtemisLover 

   
 
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