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Autore: Jo_    19/02/2010    6 recensioni
Andrea aveva un amore, riccioli neri. Storia di adolescenti stupidi, ribelli, ormonali e confusi. Non sono capace ad impostare gli avvertimenti, comunque, si parla di cose sporche. La canzone citata nel titolo sarà di mia proprietà nel giorno in cui verrò adottata da Dori Ghezzi.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Signori, signore, grazie davvero.

Believe it or not, siamo ormai agli sgoccioli.

La Fine è ormai in arrivo per i Nostri.

Spero di avervi intrattenuti bene, finora.

 

"Basta, mi butto." "Non puoi." "Perchè?" "Regola generale: vietato buttarsi dai palazzi senza smalto nero sulle unghie dei piedi."

 

 

 

5.

“Cos’è successo?” chiedo.

Cerca di prendere un ritmo regolare e sputa fuori “Alberto si è buttato dal tetto della sua scuola.”

Alberto.

Non è possibile- non Alberto.

Non farebbe mai una cosa del genere- lo conosco troppo bene.

Non è da lui.

“L’ambulanza è arrivata immediatamente. È un cumulo di ossa rotte ma respira ancora. È vivo per miracolo.”

Non ci posso credere.

Non ci voglio credere.

Non…non è possibile.

“Aveva…aveva addosso un congegno fatto da lui. Una specie di…macchina leonardiana per volare. E la cosa assurda è che è riuscito a volare, per una decina di metri.”

“Un…un marchingegno?”

“Esatto. Immagina delle ali completamente smontabili- o almeno, è quel che sembrano da quel che ne resta. Fatto sta che quand’è uscito dalla classe la professoressa non s’è neppure accorta che avesse con sé qualcosa di così ingombrante.”

Mentre dice così mi accompagna in segreteria a firmare il permesso d’uscita.

 

6.

Sono passate 36 ore dal fattaccio.

Alberto è sveglio e cosciente, ma si rifiuta di esprimersi in un qualsiasi modo.

Mamma continua ad interrogarlo, ma lui niente.

Una mummia.

Muto e bendato come una mummia.

A sfuggire al bianco, solo due occhietti spenti e un ciuffo scarmigliato.

Mamma ha voluto che fosse portato a tutti i costi a casa- non le piacciono gli ospedali.

Rigo ha deciso molto saggiamente di rimanersene in disparte.

Quel ragazzo ha una propensione quasi innata all’essere un Ponzio Pilato.

Ci ha aiutate a sistemare Alberto nella sua stanza e si è nascosto in un angolo del salotto a “studiare” per “della roba vecchia accumulata”. Oggi e domani niente scuola, né per me né per lui.

Appena mamma esce dalla stanza Alberto cerca di posare lo sguardo su di me e sussurra qualcosa.

Mi avvicino alle sue labbra tumefatte.

“…f…funzionava…”

La macchina.

Quel maledetto…coso per volare.

“No, Alberto, non funzionava. Sei caduto e ti sei spappolato a terra come un uovo fresco. Ci hai quasi lasciato le penne.”

“Ho…ho volato…”

“Tu sei caduto, Alberto” gli accarezzo il ciuffo- Elisabetta scalcia innervosita “ vedi, noi non siamo fatti per volare. L’uomo non è anatomicamente adatto a volare con delle ali. Insomma, ne sai molto di più me, a riguardo. Come…com’è t’è venuto in mente di fare una cosa del genere?”
”…funzionava…il modellino…funzionava…”

Il modellino.

Chissà da quanto tempo ci stava lavorando su.

E noi non ci siamo accorte di nulla.

Un…ragazzino ha progettato delle maledette ali gigantesche per volare e nessuno s’è accorto di nulla.

Come ho potuto trascurarlo così.

Come potrò esser madre se non so neanche accorgermi di quel che fa mio fratello?

“Io…lo so che funzionava il modellino, lo so per certo, perché l’hai fatto tu, e tu non sbagli mai…quasi, mai…e non avresti rischiato la vita se non ne fossi stato certo, ma…a noi è proibito volare.”

“Perché?”
”Perché altrimenti fuggiremmo via dai guai”.

Mamma entra di nuovo e di nuovo cala il silenzio più gelido.

 

7.

A me fanno schifo gli aghi.

A me fanno dannatamente schifo, gli aghi.

Il polso di Rigo è tutto arrossato- tesoro, lui, ha la pelle sensibile e tutto il resto- e il tatuatore sembra sceso da un ring di wrestling.

Begli amici che ti devono favori, bello mio.

“Allora, Andrea, che te ne pare?”

Solleva il braccio gonfio e puntinato di sangue.

Corro fuori dallo studio e vomito in strada il pranzo.

“Si, le piace” dice al tatuatore “fa sempre così quando le piace qualcosa.”

 

8.

Gli esami si avvicinano minacciosi.

E, nell’ordine, ho:

-un culo grosso come quello di una balena.

-un fratello convalescente emule di Icaro e Leonardo da Vinci.

-un fidanzato tatuato e residente in un’iperuranica dimensione parallela.

-una figlia/verme solitario che mi fa mangiare come un suino.

-cinque fisso in fisica.

-una madre/nonna completamente impazzita che trascina il suo povero compagno/professore in giro per il mondo alla ricerca della calzatura perfetta per l’arrivo dell’estate.

-un sonno bestiale.

 

Sono spacciata.

Sono dannatamente spacciata.

 

9.

Se non recupero fisica non verrò ammessa agli esami.

Se non verrò ammessa agli esami, sarà un bel cazzo di problema.

“Ehi, ma ci sei?”

“…eh?”

“…cazzo Andrea, così è davvero imbarazzante.”

“….eh? No, no! Continua! Scusa, mi…stavo…rilassando…sono andata con la testa da un’altra parte.”

“Non mi pare proprio- anzi, si sta divertendo Betty molto più di te.”
Lizzie.”

“Cristo, COME TI PARE! Resta il fatto che per te sono del tutto scomparso.”
”Ma cosa dici?”

“-una figurina sullo sfondo. Che cazzo devo fare per esser preso in considerazione? Almeno FINGI! Abbi pietà di me!”

“Ringo, ma che….?”

Alza la testa dalle mie gambe e si rinchiude in cucina sbattendo la porta.

Mando un sms ad Andrea con l’accaduta.

Risposta: se ai mortali è proibito mangiare l’ambrosia, ci sarà un motivo.

Sono sempre più convinta del fatto che mi circondo delle persone sbagliate.

 

10.

Stanotte ho pianto come una stupida.

Rigo non mi rivolge più parola, appare freddo e scocciato.

Rigira il cucchiaio nella tazza senza guardarmi in faccia.

Torno in camera e prendo la Reflex.

Quando entro di nuovo in cucina alzo lo sguardo interdetto e lo immortalo con i pensieri stampati a vivo negli occhi azzurri.

“Ti pare che io non abbia neanche una tua foto? È indecente.”

Abbassa di nuovo lo sguardo sulla tazza e intuisco un sorriso nascosto sotto ai capelli.

“E’ incredibile come tu riesca a farti voler bene comunque, Andrea.”

 

11.

E’ maggio.

È maggio ed io sto ancora in panne.

Quel maledetto genio, Dio solo sa come diamine abbia fatto, è riuscito a recuperare cinque anni di liceo in un paio di mesi scarsi.

Io, la mia pancia e la mia ignoranza patentata non riusciamo a capacitarcene.

A proposito di Pancia.

Elisabetta cresce sana e forte, forse più di me.

Per fortuna non risente più di tanto del mio stress. Dio solo sa come.

Beh, meglio così.

Sarà sicuramente una donna migliore di me.

“Santi, che vogliamo fare?”
”Eh, che vogliamo fare?”

“Non saprei, non sono io ad avere 5 in fisica e gli esami tra un mese e mezzo.”

Professoressa, sa cosa diceva Oscar Wilde? Niente di veramente importante può essere insegnato. Prego, continui pure.

“…compito di recupero?”

“E compito di recupero sia. Ma sappi che sarà su tutto il programma del secondo quadrimestre- visto che non ci sarò io, in commissione, non voglio farmi ridere dietro.”

“Grazie per la disponibilità” digrigno tra i denti.

“Non c’è di che, Santi, sempre al suo servizio.” risponde la Stronza. “Giovedì in terza ora, prendere o lasciare.”

“Prendo, prendo.”
”Ottimo.”
Ottimo un cazzo.

Sono spacciata.

 

Andrea.

 

1.

“Tadzio, oh Tadzio.

M’è arrivato un pacco con l’intera discografia di Rufus Wainwright.

Per prepararmi agli esami, certo. Anche se mi sento tranquillo- anzi, tranquillissimo. Come se non dovessero capitare a me. Non che sia uno studente affannato, anzi. Diciamo pure che non me ne frega niente. Mi basta finire quest’incubo in fretta. La mia vera vita sarà dopo.

Che progetti hai per il futuro?”
”Ad ora? Iniziare a vivere.”
”Come?”
”Che razza di domanda è? Nel migliore dei modi, chiaro.”

“Niente pessimismo né fatalismo?”
”Né pessimismo né fatalismo. Un po’ di sana ingenuità non guasta, di tanto in tanto.”

 

 

 


@elii: ma povera Alice! Quanto la odi xD Tranquilla, il finale le riserverà delle meravigliose sorprese. Beata te che sei in vacanza!

@KissOfDeath: eheheh, reggi ancora un pochino, sono in arrivo grandiose rivelazioni :D

@gnuoba: supponi, supponi. E' lecito, ancora.

@Kara_Sho: giusto, Brian? Eh eh...chissà...

 

 

 

 

  
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