Capitolo 14
Voglio fare una follia.
-Che vuol dire che raccoglierai il sasso?- chiese Bella tra l’impaurito e il divertito.
-Che questa sera voglio fare una follia- alzai lievemente la voce per permetterle di sentirmi.
-Edward, la pazzia l’hai fatta quando mi hai trascinata via dal ballo!- rise al mio orecchio. Adoravo quando rideva, diventava ancora più bella, come se fosse possibile. La mia Bella era la creatura più bella, dolce e delicata cha, in più di cento anni, io abbia mai visto. Superava di gran lunghe anche le vampire. Peccato che l’unico neo mi faceva sentire frustrato oltre ogni limite. Ma non era colpa sua se per me i suoi pensieri erano off limits.
Aumentai la velocità della mia andatura, fino a fermarmi dinnanzi la grande casa appartenente alla mia famiglia. Avevo letto del mio pseudo comportamento nei confronti della mia ragazza, e volevo rimediare. Volevo con tutto me stesso farla sentire amata e importante. Così come volevo sentirmi io.
Anziché farla scendere dalla mia schiena, con uno scatto repentino la presi in braccio.
-Perché mi hai portata a casa tua?- socchiuse gli occhi a due fessure.
-Vorrei stare un po’ solo con te..- mi avvicinai quel tanto per sfiorarle le labbra con le mie, in un fugace tocco.
Entrammo in casa, lei ancora sulle mie braccia, e la poggiai sul letto che, ore prima, avevo fatto portare in camera mia.
Mi trascino con se sullo spazioso letto –Ti avverto, Cullen. Prova ad illudermi per poi mandarmi in bianco, e giuro che ti ammazzo con le mie mani- sussurrò ansimante.
-Vedrò di non correre il rischio- mi fiondai sulle sue labbra di pesca gemendo insieme a lei. Le sue mani finirono tra i miei capelli mentre le nostre lingue continuavano a rincorrersi e giocare. Le mie mani sui suoi fianchi scendevano sempre più giù, per poi risalire con lentezza. Questo gioco mi piaceva sempre di più, non mi sarei mai stufato.
Non so che fine fece la mia giacca, ma posso affermare con certezza che, in meno di un minuto, ero rimasto senza giacca e camicia. Le sue mani si muovevano febbrili sulla mia schiena mentre, con mani più tremanti delle sue, lottavo con la cerniera del suo bellissimo abito. Bellissimo, ma pur sempre ingombrante.
Sbuffando mi aiutò inarcando la schiena –Sei proprio perso- rise fin quasi alle lacrime. Non ero perso, solo nervoso. Era la nostra prima volta e volevo che tutto fosse perfetto, ma quella cerniera capricciosa di certo non aiutava. In uno scatto, forse di rabbia, forse di eccitazione, tirai strappando tutto. Mi posizionai su di lei, attento a non pesarle. Quel corpo che si muoveva sotto il mio, così sinuoso e morbido, mi provocava mille lampi di eccitazione pura.
Le sfilai ciò che rimaneva del bel vestito e rimasi incantato a guardarla, mentre lei guardava il mio viso con cipiglio curioso. Era bellissima. Indossava un completino nero, con intarsi azzurri, una meraviglia. Provai a sganciare il gancetto del reggiseno, ma lei mi fermò –Aspetta, voglio fare una cosa- mi fece distendere di schiena e si alzò dal letto. –Cos’hai in mente?-
Si avvicinò allo stereo e mise un cd nel lettore –Adesso vedi- la musica partì e lei, ancheggiando si avvicinò al letto. Si muoveva con una sensualità inaudita, mai vista prima. Si sciolse i capelli, facendoli ondeggiare sulla schiena. Sembrava muoversi a rallentatore. Quando la musica si fece più movimentata, salì sul letto tenendosi dalle assi del baldacchino e continuava a ballare, mentre io stavo morendo. Un vampiro, per natura affascinante e lussurioso, stava per avere un infarto alla sola vista di una semplice umana, che di semplice e umano aveva ben poco.
Cadde stesa sul mio torace e mi baciò il collo con lentezza. Inarcai la testa ansimando, sentivo il cuore scoppiare nel petto. –Bella..-
Mi zittì con un altro bacio –Continua a baciarmi- sussurrò mentre guidò le mie mani sul gancetto del reggiseno. Mi tirai a sedere con lei ancora seduta a cavalcioni sul mio grembo e mi impossessai delle sue labbra.
In poco tempo, i pantaloni fecero la stessa fine degli altri indumenti, sparendo insieme al mio lato umano e razionale. Adesso c’era solo la parte animale di me, quella parte che la voleva e bramava del suo corpo.
-Ti voglio, adesso- soffiai sulle sue labbra rosse e gonfie dai troppi baci.
-E allora prendimi- mi sfidò.
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Guardarla dormire era una delle poche cose che non mi stufava mai. Ma vederla dormire nel mio letto, completamente nuda, era tutta un’altra cosa. La osservavo cambiare espressione, sorridere e gemere nel sonno. Era bellissima anche con le gote purpuree e i capelli scompigliati. –Edward- chiamò. Il respiro regolare mi fece capire che stava ancora dormendo e mi stava sognando. Con un dito tracciai la linea tenue del viso fino ad arrivare al collo. Forse il freddo del mio tocco la ridestò dal sonno, poiché il respiro iniziò ad accelerare e l’odore del suo sangue divenne più intenso. –Buongiorno mia principessa- la salutai con un bacio sulla guancia.
-Buongiorno- mormorò ancora assonnata.
-Hai fame? Esme ha preparato la colazione-
Si stropicciò gli occhi –Esme? E che ci fa qui?- chiese tra uno sbadiglio e l’altro.
-Amore, siamo a casa mia- dissi sconsolato. La amavo, davvero. Ma ammetto che a volte proprio non riuscivo a capirla.
-Cosa? Oddio, Charlie mi ucciderà!- scattò a sedere cercando di raccattare qualcosa per coprirsi. Le porsi una delle mie magliette e lei la indossò in un attimo, rischiando di ruzzolare giù dal letto.
-Tranquilla. Alice l’ha chiamato ieri sera dicendogli di averti rapita per un pigiama party- dissi stendendomi nuovamente con le mani intrecciate dietro la testa.
-E lui le ha creduto?-
-Sai che Charlie pende dalle labbra di quel folletto pazzo. Di che ti sorprendi?-
-Ah, già- scoppiò a ridere indicandomi –Ma guardati, l’immagine del relax! Gradisci una sigaretta? Tanto per completare il quadretto-
Scossi la testa rassegnato –Preso in giro da una poppante! Dovrò farci l’abitudine-
-Ah io sarei una poppante?- si avvicinò al letto con le mani sui fianchi. Non le diedi il tempo di allontanarsi, che la presi per i fianchi buttandola di peso sul letto.
-Si, proprio una bambina- la baciai iniziando a farle il solletico.
-No, Edward fermati!- biascicò tra le risate –Non respiro!-
Continuammo quel nostro gioco finché non fummo interrotti da un rompiscatole orso formato gigante. –Ehy bella gente, ve la siete spassata stanotte!-
Però, è proprio ben fornita la sorellina, pensò.
-Emmett, fuori di qui!- ringhiai cercando di coprire il più possibile Bella che se la rideva.
-Ma che ho detto?- chiese lui.
-Emm, ma che ci fai in camera di Edw.. oh, ciao ragazzi- Rosalie entrò in camera trascinando fuori suo marito.
-Che figuraccia- mormorò Bella poggiando il capo sulla mia schiena.
Mi voltai a guardarla sorridendo –Vedrai che dimenticheranno presto- inarcò un sopracciglio –Va bene, ci prenderanno in giro per i prossimi dieci anni- ammisi.
-Ecco, siamo fregati- si lasciò cadere sul letto a braccia aperte.
-Dai scendiamo giù. Esme ti aspetta per la colazione- aprii la porta e la seguii nel corridoio.
-Tesoro, buongiorno. Spero ti sia divertita al ballo- l’abbracciò mia madre quando fummo in cucina.
-Buongiorno Esme. Si, il ballo è stato molto interessante- mi lanciò un’ occhiata abbastanza eloquente.
-Dai, vieni a mangiare- la fece sedere.
-Mio Dio! Esme, in questa casa sono l’unica a mangiare- disse brandendo la forchetta e iniziando a mangiare i pancake.
-Oh, cucinare mi diverte. Pensa che ho scoperto una nuova ricetta: torta mele e cioccolata. Ecco, tieni-
Guardavo Bella mangiare e pensavo: ma come fa? Tutta quella spazzatura, prima o poi l’avrebbe uccisa. E di certo quella torta ricoperta di glassa non emanava un buon odore. Ma per gli umani era come il paradiso.
-Perché guardi la mia torta così?- sbuffò scocciata.
-Mi chiedevo come fai a mangiare quella roba-
-Beh, e io mi chiedo come fai a bere sangue, quando una fetta di torta è molto più gustosa- ribatté lei.
-Ma almeno il sangue non ingrassa-
-Ok ok, ho capito l’antifona. Vado di là. Bella se ti serve qualcosa chiama- Esme uscì dalla cucina lasciandoci soli.
-E’ vero, signor Cullen. Ma almeno IO non rischio di beccarmi l’epatite-
-Nemmeno io rischio. E tutto quel cioccolato ti farà venire i brufoli-
-Sembri quello della pubblicità delle merendine. E per la cronaca: io non ho mai avuto i brufoli!- continuò a mangiare imperterrita.
Se avete finito con questo battibecco assurdo, avrei bisogno di Bella.
Alice, come al solito, soleva farsi gli affari miei, ma questa volta non avrebbe vinto.
Come un tornado fece la sua comparsa in cucina, prendendo il piatto di Bella e trascinandola al piano superiore –Te la riporto quando sarà presentabile- disse.
-Alice, io sono presentabile- ribatté lei ormai in camera della mia sorellina.
Rimasi in cucina ancora qualche minuto a guardare il nulla. Non mi accorsi nemmeno che Emmett e Jasper mi guardavano incuriositi.
-Che c’è?- sbottai innervosito da tanta insistenza.
-Il nostro fratellino è cresciuto- disse Emmett facendo finta di tamponarsi gli occhi.
-Già, adesso è un uomo- lo spalleggiò l’altro.
-La piantate? Sono già nervoso di mio-
-Lo percepisco, ma non ne capisco il motivo. Non sei contento?-
-Eh, ora non sei più il verginello della famiglia- tuonò il vocione dell’orso.
-Ma certo che sono contento. È solo che..- mi arrestai impaurito da quella che sarebbe stata la loro reazione alla mia rivelazione.
-Cosa?- chiesero.
-Abbiamo fatto tutto troppo in fretta e non siamo nemmeno sposati-
Emmett si passò, poco delicatamente, una mano sul viso scuotendo la testa. Penso fosse rassegnato o disperato, dipende dai punti di vista.
-Edward, siamo nel ventunesimo secolo. Ormai non ci si sofferma più su questi particolari. Sei stato con la ragazza che ami, non farti questi problemi!- disse Jasper, mentre Emmett continuava a fare il buffone sbattendo la testa al muro.
La mia risposta che, giuro stavo per dare, venne interrotta dall’arrivo di Carlisle.
-Ragazzi, sono sopraggiunti problemi in città- affermò, mentre tre nomi si affacciavano nella sua mente: James, Victoria e Laurant.
Ragazze, mi scuso per l'enorme ritardo, ma se mi seguite da abbastanza, saprete che la scuola non lascia un momento libero.
Devo sempre cercare qualche escamotage per scrivere i nuovi capitoli, sempre di corsa.
Per questo motivo ci metto tanto.. e quando scrivo (quelle rare volte) non sono mai abbasanza soddisfatta del mio lavoro e correggo e correggo..
Insomma, è tutto un gran casino! Ma voi mi perdonate ugualmente, vero?
Beh, i completini di Bella hanno avuto l'effetto sperato, ma adesso una nuova minaccia (anzi, tre) incombe sui nostri cari protagonisti. Cosa succederà?
Voglio mettere in atto un sondaggino per il prossimo capitolo:
Volete un pov Edward o un pov Bella?
E una mia piccola curiosità: quale dei quattro libri della saga è il vostro preferito?
Adesso vi lascio alle recensioni e vi do appuntamento al prossimo capitolo:
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A presto gente
AshG