CAPITOLO 3
“Come hai fatto a uscire così presto? Ti
avevano dato quindici anni”
“Buona condotta e attacchi giusti, fuori
con la condizionale”
“E sarebbe?”
“Lontano dai casinò”
Ace scoppiò a ridere “Tornerai dentro in
men che non si dica allora!”
Zoro sorrise. Erano seduti a un tavolo di
un bar con una birra ciascuno. Era da cinque anni che non vedeva Ace, eppure
non era cambiato di una virgola. Sia fisicamente che caratterialmente. Stesso
taglio ai capelli neri, stessi occhi sottili, stesso sorriso da bambino, ma
soprattutto stessa determinazione.
“Prima devo fare una cosa”
“Un colpo?” chiese elettrizzato.
Annuì “Ovviamente”
“Allora, dove e quando”
“Voglio farla pagare a chi mi ha mandato
dentro”
Ace sospirò “Io te l’avevo detto di non
metterti in affari con Mihaw, ti ha fregato come supponevo”
Grugnì infastidito “Non ricordarmelo per
favore. Per colpa di quel bastardo ho perso cinque anni della mia vita”
Aveva sempre saputo che quel Mihaw
fregava tutti, ma non aveva potuto rifiutare la sua offerta. Doveva rubare un
anello alla Regina Elisabetta, un anello che non valeva niente in confronto a tutti
gli altri della sua collezione, e in cambio gli avrebbe dato 40 milioni di
dollari, come poteva rifiutare? Il colpo era stato un gioco da ragazzi, si era
divertito a fingere di essere un conte di un paese lontano. Era entrato nella
famiglia reale senza tanti problemi e una volta dentro al Buckingham Palace,
era stato semplicissimo disattivare l’allarme, prendere l’anello e sostituirlo
con un falso. Ancora oggi la Regina crede che l’anello, che a volte porta al
dito, sia quello originale. Ma poi Mihaw l’aveva fregato. Gli aveva consegnato
il denaro, ma appena era uscito dal suo casinò una squadra di polizia l’aveva
fermato arrestandolo per il furto al cavò del casinò. Come se sarebbe uscito
dalla porta principale con tutto l’incasso se l’avesse davvero prosciugato!
Ovviamente Mihaw aveva architettato tutto per avere quel dannatissimo anello
senza sborsare un soldo.
Strinse i pugni, infuriato di esserci
cascato come un allocco.
Ace bevve un sorso della sua birra “E
mentre tu eri dentro lui si è dato da fare”
“Lo so” disse disgustato “Ha fatto
affari a Las Vegas”
“E che affari!” esclamò Ace.
“Mirage, Bellagio e MGM Grand”
Quelli erano i nomi dei tre alberghi che
erano di sua proprietà. Cinque anni prima aveva solo il Mirage, ma poi aveva
acquistato anche gli altri. Lo stronzo era diventato un miliardario. Ma la sua
felicità non sarebbe durata molto, l’avrebbe ripulito fino all’ultimo
centesimo.
“Allora, quale dei tre?”
Alzò lo sguardo. Guardò Ace mentre
beveva un altro sorso di birra.
“Tutti e tre ovviamente”
Ace sputò da un lato tutta la birra che
aveva in bocca.
Lo guardò divertito, di certo era un
piano folle, ma non credeva che sarebbe rimasto così sorpreso.
“Che cosa?!” esclamò dopo essersi
ripreso.
“Tutti e tre” ripeté “La stessa notte”
Ace corrugò le sopracciglia “Secondo me
la prigione ti ha dato di volta il cervello”
Alzò gli occhi al cielo “Andiamo! Sarà solo
un po’ difficile!”
Lui sgranò gli occhi “Difficile?! Zoro è impossibile! Neanche se fossimo in
cinquanta potremmo farcela!”
“Per questo mi serve il tuo aiuto, tu
hai dai buoni agganci, mi servono una decina di ladri esperti”
Ace scosse la testa “Non ce la faremo
mai”
Zoro si sporse verso di lui appoggiandosi
al tavolo “E se ti dicessi che tutti gli incassi dei tre casinò vengono raccolti
in un unico cavò?”
“Ti direi che sei pazzo, perché quel
cavò sarà impossibile da penetrare”
“Andiamo!” esclamò “Nessun sistema di
sicurezza è perfetto! Non credevo che gettavi la spugna così facilmente!”
“Zoro, se fosse minimamente possibile ti
direi di si. Ma quando una cosa è impossibile, è impossibile!” esclamò
sottolineando l’ultima parola.
Si riappoggiò allo schienale della
sedia. D’accordo, con le buone non funzionava, allora sarebbe ricorso al suo
tallone d’ Achille.
“E se ti dico che guadagneremo 150
milioni di dollari in una notte?”
Ace sgranò gli occhi.
“15 milioni a testa” sussurrò, sapendo
di averlo in pugno “E inoltre, nella storia dei colpi tutti i ladri ci
ricorderanno per aver svaligiato tre casinò in una volta”
Passò qualche secondo di silenzio.
“Chi ti serve?”
Zoro sorrise. La vendetta era
cominciata.
ANGOLO DI ROGI
Scusate gente, questo capitolo è un po’
corto ma non mi veniva in mente niente per allungarlo. Perdonate anche l’inizio
un po’ noioso ma continuate a leggere perché tra un po’ arriveranno tutti.
Bè insomma si comincia a fare sul serio
no? Vi anticipo che nel prossimo capitolo arriverà un certo miliardario con un
ciuffo azzurro ^^
Spero vi sia piaciuto anche questo
capitolo!!
Grazie a chi continua a seguire ^^
RECENSIONI:
Beatrix: ciao! Si si
sarà basata sul primo! Bè non ci avevo pensato a mettere Ace come capo…. Penso
perché ho un debole pazzesco per Zoro eheheh!! ^^ Dai in questa fiction svelerò
la parte più intelligente dello spadaccino/ladro ^^ Ciao!!
RoloChan105: anche io
inizialmente non ci capivo una mazza di poker ma dopo aver visto il film mi
sono fatta insegnare da mio padre e mi piace un sacco bluffare ^^ addirittura
divino? Mi fai arrossire ^^ grazie!!
Achamo: uh che
figata!! ^^ anche a me il duo Zoro e Ace mi ha sempre affascinata ma Oda non si
decide a farli fare qualcosa insieme, quindi ci penso io!! ^^
GLoRi: George Clooney
mi piace molto perché ha tantissimo fascino!! E poi è un grandissimo attore!!
Quindi mi sembrava giusto accostarlo al nostro spadaccino ^^
Tsukichan: mamma mi viene
la bava alla bocca solo a ripensare Johnny in Nemico pubblico!! Che
figo!!!!!!!!!!!!!! Comunque sono felice che ti sia piaciuta la partita ^^ e bè
i due capi mostreranno tutto il loro talento di ladri ^^ e non temere! Nami
arriverà presto!! Ciao!! Un bacio!!^^
Ah quasi dimenticavo!!
Ringrazio: Agnese_san
che ha messo la storia tra le preferite e Achamo, Beatrix e GLoRi che l’hanno messa tra le seguite ^^