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Autore: Starfantasy    24/02/2010    1 recensioni
Ormai i tasselli si stanno ordinando e stanno svelando un quadro poco confortante: la Spirale sta prendendo possesso dei poteri più antichi e potenti mai esistiti. La Fondazione sta intervenendo, coinvolgendo ovviamente la squadra di Dante. Ma questa volta le missioni non saranno così facili da portare a termine e divideranno il gruppo... e in mezzo a tutto questo c'è il destino dell'umanità.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fanfiction su Huntik'
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2^ Parte

 

 

 

Era stato fin troppo facile arrivare a quel Titano. Lok si chiedeva come mai nessuno avesse mai notato quella botola… era coperta dalla sabbia, ma solo in parte, e spesso le onde la rendevano visibile. Come se gli avesse letto nel pensiero, Dante disse: - L’entrata di questi cunicoli fu coperta da un incantesimo da San Marco in persona. E’ visibile solo ai Cercatori. - si fermò di fronte alla pesante porta di legno. - Questo era uno dei posti che preferiva. Ci sono anche altri modi per raggiungerlo, ma questo è il più veloce… ed il più sicuro. - concluse con aria misteriosa.

Varcarono la soglia senza troppi problemi ed entrarono in una stanza dall’aspetto semplice ma elegante. Su un tavolino c’erano dei fogli ormai illeggibili e qualche quaderno bianco. Alle pareti erano appesi degli arazzi raffiguranti dei leoni alati, o meglio, un leone alato ritratto molte volte. C’era una scrivania con dei cassetti. Il gruppo si concentrò su quelli. Con pochi sforzi e l’aiuto di qualche Farslip li aprirono tutti, ma solo uno conteneva qualcosa di interessante: un blocco di appunti ben conservati e un amuleto, che Dante raccolse con un Bubblelift.

- Perché non ti leghi con lui? - chiese Zhalia.

- Pensavo di riportarlo in Fondazione.

- La Fondazione si è già presa troppi dei Titani che abbiamo recuperato ultimamente. Tu sei la persona più adatta ad un Titano del genere. - disse la donna schioccando le dita e facendo scomparire la bolla che conteneva l’amuleto, che cadde nelle mani di Dante e si legò immediatamente a lui. L’uomo rimase fermo per un po’ a valutare le capacità di Elion, il leone alato, poi riprese la parola ed ordinò a Lok di mettere gli appunti che avevano trovato al sicuro dall’acqua nel contenitore adatto.

- Questo è quanto, Cercatori. - annunciò, avviandosi verso la porta.

- Tutto qui? Non è neanche ora di cena!

In breve tempo furono fuori dal tunnel e dentro l’acqua. Raggiunsero la riva senza problemi e presero la strada per la casa di Dante, ma fra i vicoli e i canali trovarono cattiva compagnia.

 

- Quanto tempo, signor Vale.

- Troppo poco per i miei gusti. - rispose l’uomo alla voce dal chiaro accento russo. - Sei solo, questa volta, o i tuoi fratelli sono nascosti da qualche parte?

- La mia è soltanto una visita di cortesia… come sai qui a Venezia non c’è molto spazio per evocare Titani.

- Se ne trova sempre, soprattutto per… Caliban! - il Titano apparve vicino al suo Cercatore. - Ti do la possibilità di sparire, Rassimov.

- Come ho già detto la mia è soltanto una visita di cortesia, ma non vi preoccupate… tornerò a prendere gli appunti di San Marco, ora o più avanti. Venezia non è più così sicura come te la ricordavi, Vale. - detto questo, Rassimov si dissolse.

- Era un’illusione. - commentò Zhalia.

- Già, ma quello che ha detto no. Venezia non è più così sicura, e cercherà di scoprire cosa dicono gli appunti ad ogni costo. Dobbiamo portarli in Fondazione di persona.

- Aspettate! - intervenne Sophie. - Quindi il nostro vero obiettivo non era il Titano, ma gli appunti, non è così?

- Perché ci tenete all’oscuro da tutto? Se volete proteggerci è giusto che ci diciate da cosa dobbiamo essere protetti!

- Non è il momento, Lok! - rispose Dante, quasi urlando. Proseguirono fino a casa in silenzio, e appena furono lì chiamarono la Fondazione.

 

- Dante! Ragazzi! Stavamo per contattarvi noi. - esordì Guggenheim.

- Abbiamo prenotato i biglietti aerei per Londra. Partirete domani alle otto di mattina, parleremo di tutto lì, con calma. E’ essenziale che portiate con voi gli appunti di San Marco. Dobbiamo comunicarvi qualche particolare… - continuò Metz.

- Già… e… parlare d’altro… - disse Guggenheim lanciando strane occhiate verso Zhalia. Dante non mancò di notarlo e si incupì: - Bene. Se non c’è altro, ci vediamo domani. - chiuse la chiamata. - Passeremo la notte qui, Cercatori, e faremo la guardia a turno. Nell’altra stanza c’è qualche coperta… sistematevi qui in salotto. Io farò il primo turno.

 

- Fare il primo turno non vuol dire stare svegli tutta la notte. - Cherit saltò davanti alla faccia di Dante. - Se vuoi ci penso un po’ io! Sai, noi Titani noi abbiamo bisogno di dormire…

- Con tutto il rispetto, Cherit, preferisco restare io.

- Se non ti fidi dei ragazzi, perché non chiedi a Zhalia? Sono sicuro che…

- No, Zhalia no. Assolutamente.

Il Titano rimase interdetto: - Qualcosa no va? Insomma… qualcosa va ancora peggio di come sta andando?

- Qualcosa andrà peggio, e temo che non potrò farci niente. Almeno posso assicurarmi che sia in forze. - il Titano notò che stava parlando al singolare.

- Di cos’è che sei così preoccupato?

- In questo momento di nulla. Ma ormai sono sicuro che presto dovrò affrontare una questione che… - sembrò rendersi improvvisamente conto di quello che stava dicendo e si zittì.

- Bene… allora… fa niente… io torno di là. Buona notte… - Cherit sparì all’interno della casa, mentre il Cercatore osservava attentamente ogni minimo luccichio della città sull’acqua.

   
 
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