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Autore: The White Lotus23    25/02/2010    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fic in assoluto ed è nata come una sorta di esperimento. Kagome Higurashi, appena tornata da una vacanza, si ritroverà faccia a faccia con la misteriosa sparizione del padre. Deciderà di mettersi sulle sue tracce e vivrà un'avventura piena di enigmi e di incontri pericolosi. Mi sono ispirata alla trama di un pc-game molto avvincente e ho ambientato la vicenda ai giorni nostri. Spero vivamente che sia di vostro gradimento, vi auguro una buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ch. 3 Kagome era pronta per uscire di casa, aveva appena chiuso la telefonata con il suo adorato padre e si stava sistemando le cose nella borsa. Non vedeva l’ora di incontrare Miroku, aveva davvero bisogno di parlare con lui e di sfogarsi. Dopo tutto quello che era successo era partita quasi subito con le sue amiche. Aveva avuto giusto il tempo di radunare tutte le cose che aveva a casa di Hojo e ritornare nel suo appartamento, spostare gli appuntamenti di lavoro nell’agenda e prenotare il viaggio, quindi non aveva avuto l’occasione di vedersi con Miroku e raccontargli per filo e per segno tutto quanto. Una volta arrivata al ristorante si fece guidare al tavolo e appena vide Miroku gli si buttò tra le braccia. Le era mancato il suo fratellone. Non appena si girò per sedersi al tavolo notò una cosa alquanto bizzarra: quello che doveva essere un tavolo per due, in realtà era una tavolata per otto! Era piuttosto sorpresa ma felice di vedere che c’erano anche Sango, Ayame e Kagura! Notò che erano presenti anche altri tre tizi che non aveva mai visto e che non le toglievano gli occhi di dosso. Ipotizzò che fossero i ¾ della combriccola di svitati e infatti non si sbagliò. Miroku glieli presentò e si accorse con piacere, che oltre ad essere dei ragazzi molto belli, erano anche simpatici ed educati, contrariamente alle aspettative. Cominciarono a cenare e la serata stava procedendo bene e in allegria.

Ko: “ Kagome sulle riviste sei davvero bellissima ma, lasciatelo dire, di persona lo sei ancora di più! ^_^”

K: “O/////O grazie mille Kouga-kun…"

M: “Kouga smettila di fare il cascamorto! Oh Sango…lascia che io decanti il tuo divino fascino”

Sa: “O////O Miroku ma sei scemo? Cosa stai blaterando?”

M: “Ma non è colpa mia, sono circondato da quattro bellezze stratosferiche e Sango tu sei semplicemente superba!!! *_*”

Sa: “E’ senza speranza… -_-‘   ”

Ko: “Oh è vero, siete talmente belle che i diamanti in confronto a voi sono solamente pietre prive di luce!!! *_*”

I: “Miroku che diavolo gli hai fatto? Perché adesso Kouga si esprime come te? O.O”

Se: “Aahahahahahahhaahahahhaah siete ridicoli!!! Tutte queste femmine di prima categoria vi danno alla testa?”

Ka: “Scusa Sesshomaru-kun, come hai detto? Femmine di prima categoria? Mica siamo oggetti! Che razza di maschilista, non mi sorprende che non riesci a trovare una donna che riesca a sopportarti!”

Dopo l’affermazione di Kagura tutti quanti rabbrividirono... Mai nessuno aveva osato parlare così a Sesshomaru! Tutti temevano che potesse scatenarsi il finimondo, invece dentro Sesshomaru qualcosa scattò e le fece un sorriso molto dolce. Kagura si stupì della reazione e sorrise di rimando.

Se: “Kagura mi piace molto il tuo carattere e mi piace il fatto che tu non ti faccia problemi a dire ciò che pensi. E’ una qualità che fatico a trovare nelle donne che incontro, ti andrebbe di uscire con me?”

Tutti rimasero di sasso. Quello era l’invito più assurdo che avessero mai sentito! Si conoscevano sì e no da due ore e già lui faceva la prima mossa. Incredibile! Non era una cosa da Sesshomaru! Kagura era sempre più spiazzata, ma rimase piacevolmente stupita da quest’uomo pieno di iniziativa e rispose che sarebbe uscita con lui molto volentieri, lasciando di nuovo tutti di stucco. Probabilmente si erano trovati, tanto meglio per loro, si ritrovò a pensare Kagome. Lei non era più sicura di volersi legare a qualcuno, non aveva voglia di rimanere un’altra volta delusa… però l’amore dava un sapore diverso alla vita… chissà se si sarebbe innamorata di nuovo. Per fortuna la serata passò tranquilla. Kouga aveva tentato più volte di corteggiarla, ma senza successo: benché fosse un tipo galante e simpatico, lei non aveva voglia di flirtare. Per fortuna il ragazzo era sveglio e senza problemi si avvicinò ad Ayame, che sembrava gradire particolarmente le attenzioni e gli sguardi del demone lupo, tant’è che andarono via insieme, prima di tutti gli altri, con la scusa che volevano fare una passeggiata per conoscersi meglio. Mica male, a volte era sconcertata dalla intraprendenza di Ayame! Al ristorante erano rimasti solo Sesshomaru e Kagura, che parlavano fitto tra di loro; Sango e Miroku che litigavano ogni momento a causa delle mani troppo lunghe del ragazzo, ma alla fine si vedeva lontano un miglio che erano pazzi l’uno dell’altra, serviva solamente la scintilla per far accendere il fuoco! Gli unici non accoppiati erano Inuyasha e Kagome… si erano parlati pochissimo durante la serata e ora che si erano ritrovati vicini avrebbero potuto instaurare una conversazione. Kagome era rimasta affascinata dalla bellezza statuaria del ragazzo ed era un po’ in imbarazzo al pensiero di essere seduta accanto ad un uomo così fascinoso, ne era quasi intimorita. Inuyasha da parte sua faceva pensieri pressoché simili: era rimasto abbagliato da una tale prepotente giovane bellezza. Si era soffermato ad osservarla di sottecchi e doveva ammettere che non aveva mai incontrato una donna così dannatamente seducente. Non si spiegava come quell’idiota di Hojo avesse potuto tradire Kagome con Kikyo. Dopo essere stato lasciato aveva aperto gli occhi e si era reso conto che Kikyo era una succhia soldi, desiderava un uomo ricco e potente che le potesse garantire uno stile di vita reale senza che dovesse fare il minimo sforzo. Il lavoro di modella per lei era solamente un passatempo e un modo per accalappiarsi facoltosi cicisbei. E poi Kikyo non poteva reggere il confronto con lei: era palese la abissale differenza tra le due, e Kagome ne usciva vincitrice. Era davvero bella. Non poteva usare altre parole per descriverla. Mentre Inuyasha era perso in questi pensieri, Kagome prese coraggio e parlò.

K: “ Senti Inuyasha-kun, Miroku mi ha detto che collabori con mio padre, di cosa ti occupi precisamente?”

I: “E’ vero, tuo padre mi ha affidato un lavoro per quanto riguarda degli scavi archeologici nel nord dell’India. Sembra che abbia trovato qualcosa di molto interessante e che sia strettamente connesso con degli studi che stava compiendo una ventina di anni fa in Siberia insieme ad un altro archeologo del quale si sono prese le tracce. Sembra un racconto di Indiana Jones! Tuo padre è proprio un tipo simpatico, chissà quante nozioni di archeologia ti avrà insegnato!”

K: “A dire il vero, nonostante io sia legatissima a mio padre, lui non mi ha mai parlato dei suoi studi e del suo lavoro… Probabilmente ne sai molto più tu di me… dopo la morte di mia madre diventò ancora più restio a comunicarmi dettagli sulla sua occupazione, io non so proprio nulla riguardo l’archeologia! Mio padre, quando mi diplomai e decisi di andare all’università, non volle farmi iscrivere alla facoltà che mi avrebbe condotta al lavoro di archeologa, cercò di dissuadermi e alla fine per amor suo decisi di iscrivermi a legge. Per fortuna, benché già lavorassi come indossatrice e fossi spesso in viaggio, sono riuscita a laurearmi a pieni voti.”

Kagome si rese conto troppo tardi di essersi lasciata andare un po’ troppo con le confidenze. Dopotutto lo conosceva da poche ore… però non sapeva spiegarsi il motivo, ma Inuyasha aveva un’aura rassicurante, sentiva che poteva parlargli di qualsiasi cosa senza alcun timore. Per una volta avrebbe dato retta al suo cuore, non aveva voglia di pensare e aveva bisogno di aprirsi con qualcuno.

I: “Caspita complimenti! Deve essere stato difficile conciliare entrambe le attività! Comunque mi dispiace averti reso triste, non voglio che tu pensi che tuo padre voglia tenerti nascosta la sua vita. Sai molto spesso mi parla del fatto che non si reputa un buon genitore e avrebbe voluto starti accanto molto di più, ma che era più il tempo che passavi con i nonni che con lui, a causa delle sue spedizioni che lo portavano in giro per il mondo… è molto orgoglioso di te e mi ha chiaramente detto che sente molto la tua mancanza quando sei via per lavoro. Purtroppo la vita a volte ti separa ingiustamente dalle persone che ami di più. Io e Sesshomaru abbiamo perso entrambi i genitori quando eravamo ragazzini e siamo cresciuti con i nonni. Sono morti in circostanze misteriose in un incidente aereo al largo del Madagascar, in mezzo al mare. Non fu mai ritrovato nemmeno il relitto dell’aereo privato che li trasportava. Capisco come tu ti possa sentire, so che anche tua madre è deceduta in circostanze poco chiare.”

K: “Già,ormai sono passati molti anni ma ancora non mi do pace… fu un incidente stradale…io ero con lei…stavamo tornando a Tokyo dopo una settimana di vacanza trascorsa ad Hokkaido, su una curva scoppiò uno pneumatico e la macchina inesorabilmente sbandò…non so come sia potuto accadere…finimmo giù per un dirupo e rimasi incosciente per non so quanto tempo…quando mi risvegliai mi accorsi che la mamma non respirava più…e poi qualcuno venne a soccorrerci…ho dei ricordi molto vaghi di quello che successe dopo…mi ricordo soltanto gli occhi di un uomo tra la folla di gente e di soccorritori…erano maligni e divertiti…sembrava essere felice della tragedia che si era appena abbattuta su di me e su ciò che rimaneva della mia famiglia…”

Senza che se ne rendesse conto Kagome si era messa a piangere…lacrime amare cominciarono a solcare il suo bel viso…Inuyasha era costernato, non voleva che lei stesse male…che razza di idiota che era stato a instaurare un discorso sul passato…non tutti avevano avuto un’infanzia felice e non era giusto rivangare ricordi che faticosamente erano stati chiusi in fondo al cuore…eppure, sebbene fosse la prima volta che la incontrava e che ci parlava, aveva la sensazione che lei potesse capire più di chiunque altro come si era sentito fino a quel momento…e le aveva parlato di cose molto personali. Istintivamente le strinse una mano tra la sua e sentendo la stretta ricambiata rimase sollevato. Miroku, Sango, Kagura e Sesshomaru si accorsero che Kagome era in lacrime e si avvicinarono. Miroku carezzò con fare quasi paterno il viso della ragazza, tentando di calmarla. Sesshomaru con fare da cavaliere le porse un fazzoletto e le sorrise. Sia Kagura che Sango guardarono con dolcezza Inuyasha poichè avevano compreso che le loro anime erano molto più vicine di quanto credessero. Quando Kagome si calmò, si voltò verso Inuyasha che non aveva lasciato la sua mano e, incatenando gli occhi ambrati del ragazzo nei suoi disse: “Inuyasha quante strane coincidenze che ci legano, abbiamo vissuto due vite gemelle e solo ora le nostre strade si sono incrociate…chissà che significato ha il nostro incontro…”
-Già…chissà…- Anche lui si ritrovò a pensare di nuovo a tutto ciò, senza però riuscire a trovare un nesso tra gi eventi e facendogli tornare nuovamente quel peso sul cuore che per molti anni aveva cercato di contrastare.
  
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