Crossover
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Autore: Fiamma Drakon    01/03/2010    3 recensioni
[Anime/Manga principali: Pandora Hearts, Full Metal Alchemist] [Altri anime/manga: Vampire Knight, Death Note, Vocaloid, Hellsing]
Lo Strahl★Night era uno dei più rinomati istituti di formazione vampira di tutta la nazione.
La sua fama si fondava su una secolare tradizione che vantava una ferrea istruzione, insegnanti intransigenti e inflessibili, discipline che comprendevano materie tecniche, scientifiche e liceali piuttosto difficili, che richiedevano un livello d’istruzione precedente non da poco e, ovviamente, corsi completi sulla gestione di poteri, capacità e istinto dei vampiri.
Insomma, lo Strahl★Night era l’obiettivo finale di ogni giovane vampiro con mirabili pretese lavorative per il futuro.
L’unica pecca di quell’istituto altrimenti perfetto, era la difficoltà degli esami d’ammissione: su migliaia di esaminandi, solo una ventina o meno riuscivano ad essere ammessi.
E tra i fortunati, il gentil sesso non era mai stato presente, tanto che lo Strahl★Night era da tutti considerato allo stesso livello di un istituto puramente maschile, esattamente come i suoi studenti.

Ma, quando tre vampire riescono a guadagnarsi l'ammissione, iniziano anche ad aver luogo strane apparizioni... e morti.
[Altri generi: Drammatico, Mistero]
Genere: Horror, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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3_Vampiri e vampire a confronto Gli astanti si volsero tutti quanti quasi nello stesso istante, quando sentirono una ben nota voce richiamarli all’ordine: l’insegnante dell’ora successiva era entrato e stava attendendo che gli alunni si sedessero.
Stava con la schiena appoggiata alla lavagna e le braccia incrociate sul petto, con un’espressione rilassata stampata in faccia, o almeno era quello che pareva dallo sguardo dell’unico occhio visibile, color cremisi. L’altro era caparbiamente nascosto da un ciuffo di capelli bianchi che gli copriva trasversalmente quasi tutto il pallido viso.
Xerxes Break era uno degli insegnanti più strambi che potessero esistere al mondo.
Come a dare ulteriore prova di ciò, si staccò dalla lavagna e sorrise ampiamente e in modo inquietante, facendo sì che i piccoli canini acuminati biancheggiassero sotto la luce artificiale.
- Su, su ragazzi, a posto! Avrete tempo poi per conoscere le nostre graziose vampire! - esclamò in tono cantilenante e allegro.
I ragazzi ritornarono velocemente ai propri posti: sapevano bene che, sotto quell’apparenza sempre così ingenua e allegra, quasi infantile, si nascondeva un carattere tutt’altro che permissivo.
Fortunatamente, quel lato usciva solo in rarissime occasioni e a loro non era ancora capitato d’esserne spettatori.
- Bene! Ora che siete tutti ai vostri posti, iniziamo la lezione! -.
Detto ciò, il docente prese un gesso e scrisse sulla lavagna, in grafia leggibilissima ed impeccabile, una frase che lasciò gli alunni di sasso: “Vampiri e vampire: poteri, istinti e inclinazioni a confronto”.
- Visto che ora non siete più solo ed esclusivamente maschi qui dentro, penso che sia giusto informare sia voi maschietti che le femminucce di quali siano effettivamente i vostri limiti e le vostre capacità... - spiegò allegramente Xerxes, rivolgendo un ampio sorriso a tutta la classe.
Iniziò quindi a spiegare di come i poteri dei due sessi erano andati differenziandosi nel corso dei secoli.
Da qui in poi il discorso verté sui poteri e gli istinti dei vampiri maschi, per poi finire con quelli delle femmine.
Con quel suo modo pratico e sbrigativo di spiegare, senza tuttavia lasciare niente al caso, Break riusciva sempre a conquistarsi l’attenzione della platea, che pendeva letteralmente dalle sue labbra finché queste non si chiudevano, per lasciar spazio alle domande.
- Infine, voglio che sappiate tutti quanti un’ultima cosa - l’insegnante fece una pausa, creando un vago effetto di suspense che acuì maggiormente l’interesse degli studenti - Le vampire, fra i loro poteri più pericolosi, hanno anche quello di riuscire a soggiogare i membri dell’altro sesso, siano questi umani o vampiri... tuttavia occorre molta pratica e forza per riuscire ad utilizzare a comando questa capacità... -.
Seguirono istanti di agghiacciante silenzio, che s’insinuò, subdolo, fra i giovani vampiri.
Xerxes batté le mani, tramutando istantaneamente l’espressione da seria ad allegra, quasi infantile.
- Bene! Ora, andiamo in giardino ~! - esclamò, avviandosi verso la porta.
I suoi studenti lo seguirono, incerti: dopo una spiegazione così interessante e macabra, uscire per andare a fare esercizi in modo tanto allegro pareva quasi un controsenso.
Ma, in fondo, Xerxes Break era una contraddizione vivente, quindi... che c’era da meravigliarsi?
Uscirono in ordine dall’aula, ultime le tre vampire, rigorosamente silenziose.
Edward e Oz si riunirono ad Alphonse e Pride, camminando fianco a fianco.
- Voi dite che loro ce la fanno? - chiese Oz ad un tratto.
- Metti un soggetto e un verbo che faccia comprendere meglio... e già che ci sei aggiungi anche un complemento oggetto... - esclamò Edward, fissando il compagno di stanza con fare perplesso.
- Dite che Fiamma, Amethyst e Emily sanno soggiogare le persone? - domandò ancora l’altro.
- No, non credo: avranno quindici anni... - intervenne Alphonse.
- E il professore ha detto che ci vuole tanto perché una vampira impari a farlo... - aggiunse Pride.
- Ah... okay... -.
Detto ciò, il ragazzo fece marcia indietro e, sotto gli occhi degli altri tre, andò a raggiungere le ragazze.
- Che dite? - domandò Pride.
- Be’... non mi pare una cattiva idea andare a parlarci... - osservò Alphonse, annuendo con fare saggio.
Edward si strinse nelle spalle.
- Se non mostriamo intenzioni ostili, a regola di mondo non dovrebbero trattarci come Greed... -.
Così, imitarono Oz.
- Ciao - le salutò cordialmente Alphonse.
Sul viso di ciascuna balenò un sorriso allegro, anche se Amethyst si limitò soltanto ad incurvare impercettibilmente gli angoli della bocca.
- Alphonse -
- Edward... -
- Pride -.
- Piacere - replicò, allegra, Emily, mostrando loro un gran sorriso gentile ed educato.
- Voi che cosa sapete già fare di quello che ha spiegato poco fa il professore? - chiese Oz.
- Della forza sapevamo già... - rispose Fiamma, riflettendoci su.
Amethyst annuì.
- Sì, e io ho imparato a suonare dieci strumenti diversi in pochissimo tempo... - disse Emily, con tono candido e fanciullesco, arrossendo.
- E della cosa del soggiogare i maschi? - chiese Pride.
- No, non lo sapevamo... - risposero ad una voce Fiamma e Emily.
- Io sì... -.
L’attenzione degli altri si spostò allora su Amethyst.
- Davvero? - chiese Edward.
- Sì - si limitò a ribadire lei.
- E ci sei mai riuscita? - insistette Pride.
- No - replicò Amethyst, fredda.
- Forse è meglio così... - disse Emily.
- Sì, forse è meglio - le fece eco Fiamma.
- Stasera ceniamo insieme, vi va? - domandò Oz all’improvviso.
- Se non vi danno fastidio tre donne al tavolo... -
- Che, scherzi? Figurati! Siamo imparziali: a stare in mezzo agli omosessuali ti passa la voglia di fare pregiudizi... - esclamò Alphonse.
- Ci sono coppie omosessuali? - chiese Emily, perplessa.
Edward rise.
- Non sai quante... -
- E gli insegnanti che dicono? - domandò ancora la biondina.
- Basta che non si mettono a far sesso nei corridoio o in sala mensa... poi non succede niente... - rispose Oz.
Pride arrossì un po’ e Alphonse gli cinse le spalle con fare amichevole.
- Anche Pride non è etero... e siamo compagni di stanza. Non c’è niente di male, dato che non ci sono mai stati problemi, vero? -.
Timidamente, Pride assentì.
Emily gli fece un gran sorriso, come a volerlo tirar su di morale.
Lui ricambiò.
- Bene, ragazzi, eccoci arrivati! -.
La voce di Break dal capo della classe li raggiunse tutti.
Il giardino era immenso, l’erba tagliata che frusciava appena, smossa dalla frizzante brezza notturna.
Dato che serviva una zona dove fare Educazione Fisica e gli esercizi legati a Vampirismo e anche dello spazio ricreativo, il giardino era stato diviso: nell’area vicina agli alloggi dei docenti era stato lasciato lo spazio per le lezioni all’aperto, che era stato recintato, in modo che agli alunni più vivaci ai quali fosse saltato in mente di andare a distruggere gli attrezzi non avessero avuto modo di arrivarci.
Nell’area adibita agli esercizi sul Vampirismo, gli attrezzi erano già disposti: forse il professore si era curato di sistemarli per la lezione prima di arrivare in classe.
- Okay, disponetevi a semicerchio qui! - ordinò Break in tono ancora allegro, indicando un arco sul terreno, lungo il quale gli studenti si disposero senza proteste.
- Allora, per quel che resta dell’ora sperimenteremo la vostra aggressività istintiva, che in voi maschi dovrebbe essere potente ma controllata, mentre nelle nostre ragazze più selvaggia e impulsiva... chi comincia? -.
Non una mano o una voce si levò dalla classe.
Break scosse il capo, sconsolato, quasi imbronciato.
- Perché nessuno si offre...? Devo decidere io allora... ehm... vediamo un po’... ah! Fiamma, per favore, vieni! -.
La vampira si fece avanti, un sorrisetto di sfida ad incresparle le labbra.
- Bene cara, vedi quel manichino...? Mordilo! -.
Fiamma si fece avanti, sicura, fino a che non si trovò dinanzi al manichino indicatole dal professore.
Si acquattò, piegando lievemente le gambe, inarcando la schiena, pronta al balzo.
Il suo viso venne distorto da un ghigno aggressivo che lasciavano bene scoperte le zanne, sfavillanti anche nel buio della notte.
Scattò, repentina, un salto agile e fluido.
In un istante fu addosso al manichino, le zanne piantate nel collo di quest’ultimo.
Con un volteggio dei capelli rossi e un rapido e deciso movimento del collo, la testa del fantoccio si strappò con un sonoro strap e fu scaraventata a diversi metri di distanza.
Fiamma osservava la testa della sua finta vittima con orgoglio quasi animalesco, il petto che s’innalzava e s’abbassava a ritmo veloce a causa della respirazione accelerata.
Nel silenzio che aveva preso possesso dell’aria circostante, si sentì riecheggiare un applauso, che attirò l’attenzione della vampira, che si volse, fissando il professore: Break le stava venendo incontro battendo le mani, in viso stampato il solito sorriso inquietante.
- Complimenti! Davvero strabiliante! - esclamò, compiaciuto - Allora, il prossimo? - domandò poi agli altri.
- Tsk! Posso fare di meglio ad occhi chiusi...! - borbottò Edward, facendosi avanti, lanciando un’occhiata di sfida a Fiamma, che rispose con un sorrisetto.
“Il tempo vola quando ci si diverte” diceva un detto, e così fu: in men che non si dica giunse la fine della lezione, con grandissimo rammarico di tutti quanti.
Le uniche lezioni divertenti erano quelle con Break, perché il suo modo di fare non era affatto noioso.
Forse quel termine neanche esisteva nel suo vocabolario.
La classe riprese la strada che conduceva di nuovo in aula, scortata dall’insegnante.
Quando arrivarono, in aula non c’era ancora nessuno.
Oz e Edward tirarono un sospiro di sollievo: in quell’ora avevano Filosofia, ergo il più rigido, esigente, intransigente professore che mai avesse varcato la soglia di quell’aula.
Break prese il suo registro e le sue scartoffie, quindi uscì dall’aula, silenziosamente.
Appena fuori, incrociò il docente di Filosofia.
Gli rivolse un sorriso, che sarebbe parso casto, se non fosse stato per lo sguardo da cui era accompagnato.
- Abbiamo dei nuovi elementi, caro il mio Barma... divertiti ♥! - esclamò Break, in quel suo consueto tono allegro e cantilenante.
- Evapora, Xerxes... - ribatté, rigido, l’altro, la voce intrisa di rabbia e velata da quello che Xerxes intese come un soffuso imbarazzo.
Quest’ultimo ridacchiò, quindi s’inoltrò a grandi passi nel corridoio.
- Ihih... credo che “quella faccenda” inizierà a farsi più interessante d’ora in avanti... -.





Angolino autrice
Ecco postato anche il 3° capitolo! ^^
Mi scuso profondamente per la lunga attesa.
Ringrazio coloro che hanno aggiunto la fic alle seguite e/o alle preferite, con la speranza che anche questo capitolo vi piaccia.
Al prossimo chappy! ^^
F.D.
   
 
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