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Autore: Xenebe    01/03/2010    6 recensioni
Se Bella fosse una giovane cantante emergente e le venisse assegnato come produttore il giovane e chiacchierato Edward Cullen, di ben 5 anni più grande di lei ... mentre scrivono bellissime canzoni ... su quelle note che parlano di lei, i due impareranno a conoscersi. E se la musica facesse da ponte tra i diciassette anni di lei e i ventidue di lui? Spero vi piaccia!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Allora, non ho tralasciato “Il ragazzo perfetto”!

Ma nel mio periodo esami riuscivo a calmarmi solo con un telefilm, che adoro …

Così ho deciso di provare a fondere Twilight con il telefilm in questione, cioè Instant Star.

Lo spunto è dal telefilm, ma ci saranno molte cose differenti.

L’unica cosa che non cambierà è l’importanza della musica nella relazione dei protagonisti.

Spero che l’idea vi piaccia e che sia originale … Se ci dovesse essere già qualcosa del genere nel sito vi prego di  avvertirmi e mi sbrigherò a cancellarla … non è mia intensione commettere dei plagi ...

Vi lascio al prologo e alla prima parte …

 

 

 

Scriviamo una canzone

 

 

Non ci poteva credere!

Nonostante tutto, ripensava alla sua intera carriera …

Tutto!

Tutto era pervaso da lui!

I suoi più grandi successi e sconfitte … ma soprattutto i successi!

Sembrava che in realtà riuscisse a trapassare davvero cuore e anima dei suoi fan solo quando parlava con lui, di lui, per lui!

E non riusciva a capire perché: dannazione!

Perché doveva esserci sempre e solo lui!

 

 

 

White Lines

 


Linee Bianche

Ho provato a dirtelo
ho dovuto andare via
ho provato a dire che
avevo bisogno del mio spazio
che dovevo ottenere un pò di
distanza tra cuore e testa

sono sul filo del rasoio
sono già stata qui prima
e conosco la strada

linee bianche e fari nei miei occhi
linee bianche, sono pronta a
guidare per tutta la notte
linee bianche, quante ce ne saranno ancora
prima di poter stare tra le tue braccia?
linee bianche, che mi porteranno a casa

ti ho stretto tra le mie
braccia la scorsa notte
ho sognato che stavamo
cavalcando su una stella
ti ho baciato e il sole
ha cominciato a splendere
nei sogni posso fare qualsiasi cosa

è come se potessi contare solo su di me
è come se stessi perdendo tutto

linee bianche e fari nei miei occhi
linee bianche, sono pronta a
guidare per tutta la notte
linee bianche, quante ce ne saranno ancora
prima di poter stare tra le tue braccia?
linee bianche, che mi porteranno...

è come se io sia già stata qui prima
conosco la strada
è come se io abbia contato solo su di me
così a lungo, così a lungo

linee bianche e fari nei miei occhi
linee bianche, sono pronta a
guidare per tutta la notte
linee bianche, quante ce ne saranno ancora
prima di poter stare tra le tue braccia?
linee bianche, che mi porteranno a casa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 1

 

 

Non riusciva a capire perché tra tutti i produttori di quella enorme casa discografica a lei dovesse essere assegnato proprio quel donnaiolo pieno di sé.

 

 

Bella Swan si trovava seduta di fronte al direttore della casa discografica: Aro  Toscano.

Era appena stata notata da uno dei molteplici talent scout presenti in quella che era una vera e propria azienda, ben lontana dalle sue idee di familiarità e cortesia.

Tutto in quell’ufficio sembrava gridare: siamo degli sciacalli che berrebbero il tuo sangue pur di vendere dischi.

Alla sua destra sedeva Marcus Toscano, appunto  scout e fratello di Aro, l’unico in quella stanza, oltre lei e il suo migliore amico Jazz, che sembrava avere a cuore la musica più dei soldi.

Infatti a completare il trio dei fratelli Toscano, alle spalle di Marcus si poteva vedere sullo sfondo del quadretto Caius, l’albino, nonché il contabile dell’azienda.

Isabella, questo il suo vero nome, si sentiva intimorita ma soprattutto riluttante ad accettare il contratto di lavoro offertole.

Del resto non aveva mai pensato di entrare seriamente a far parte del mondo della musica … certo aveva imparato sin da piccola a suonare ed era una di quelle poche persone che avendo una voce bellissima da bambina avevano scoperto di averla anche dopo quel dramma da molti denominato pubertà , e aveva suonato in qualche festa scolastica, ma nulla di più.

Ora invece si trovava catapultata su una costosissima poltrona in pelle a discutere la possibilità di scegliere un produttore con una maggiore esperienza e una reputazione meno catastrofica di Edward Cullen.

Eppure eccola in quella spiacevole situazione, e solo perché aveva acconsentito alla richiesta di Jasper di intonare una delle sue canzoni  durante un loro pranzo nel bosco.

Da lì era nato tutto: Marcus l’aveva sentita, contattata, aveva discusso con i suoi genitori e l’aveva accompagnata subito dopo la scuola nel covo suo e dei suoi fratelli.

 

 

-Queste non sono condizioni che possiamo accettare … insomma … -

-Jazz!- Bella ammonì il suo migliore amico.

-Cosa?-lo guardò in modo eloquente.

Non poteva rifiutare. Non poteva deludere tutti i sogni e le aspettative di sua madre, non ora che era ad un passo da quel sogno.

-D’accordo … discuterete i dettagli con l’avvocato di mio padre!-, iniziò, ma in realtà quella era una specie di velata minaccia, insomma chi avrebbe mai voluto guai con suo padre, Charlie Swan, capo della polizia locale, e col suo avvocato/mastino Phil?

-Ma?- constatò, senza nessuna particolare inflessione nella voce, Aro.

-Ma dovete spiegarmi perché proprio Cullen! Cioè ci sono centinaia di produttori là fuori … perché lui … a me?-

-Semplice: ha talento, nonostante abbia solo cinque anni più di te ha esperienza, e per ultimo, ma non meno importante, è popolare. Potremo sfruttare la sua popolarità riflessa, se ce ne fosse bisogno, per lanciarti.- spiegò Marcus.

-Un buon lancio significa più dischi venduti.-Aro.

-Che significano più soldi in entrata per ammortizzare i costi dell’investimento iniziale. Inoltre non ha pretese economiche molto elevate, avendo già ingenti fondi proprii.- Caius.

-Vi siete ricordati di dire che essendo uno dei più giovani produttori in circolazione mi sarà più semplice instaurare un dialogo con lei, ed inoltre sono favoloso al piano?-

Appoggiato alla grande porta dorata c’era un ragazzo bellissimo: alto, fisico scolpito ma non eccessivamente, capelli folti e tremendamente scompigliati color bronzo che gli davano un’aria da ragazzo complicato, jeans chiari, maglietta e giubbotto di pelle. Sul viso, a coprirgli gli occhi, un paio di occhiali scuri.

Edward Cullen.

-Vieni Edward! Stavamo appunto illustrando ad Isabella i benefici che trarrebbe nel lavorare al tuo fianco. Benefici pubblicitari.-

-Artistici-

-E naturalmente economici!-

Il ragazzo avanzò verso la futura star e le tese la mano destra, intanto con l’altra lasciava cadere un po’ gli occhiali da sole, per scoprire leggermente gli occhi.

-Piacere, io sono Edward Cullen! Ma mi conoscerai già di sicuro!-

-Modesto-, osservò la ragazza sarcastica a voce bassa, alzando infine lo sguardo per incontrare quello straordinariamente verde del suo futuro produttore.

Intanto aveva stretto la mano al ragazzo, mormorando riluttante il proprio nome.

Nel momento del contatto sentì una forte scossa elettrica attraversarle il corpo, poi inaspettatamente sentì la voce calda di Edward accarezzarle l’udito in un lieve sussurro, volutamente sensuale: - No, non sono immodesto, solo obiettivo! Piacere!-, concluse allontanandosi da lei con un mezzo sorriso malizioso.

 

 

Erano appena entrati in studio, quando Edward si voltò a guardarla.

-Lo voglio fuori.-, disse accennando a Jasper.

-Jazz, potresti andare?-

-Io non ti lascio sola con lui! È un egocentrico, viziato e bizzoso don giovanni!-

-Senti non permetto a nessuno di giudicarmi! Tantomeno a te! Non preoccuparti per la mia reputazione: non toccherei mai una bambina!-, Jasper lo guardò un attimo,come a studiarlo e poi schioccando un bacio sulla guancia alla sua migliore amica uscì dallo studio.

Nella stanza scese un’imbarazzante silenzio mentre Bella accordava la chitarra ed Edward tarava gli strumenti per una prima registrazione di prova.

-Posso fare una domanda?-

-Certo, spara!-, rispose lui accomodandosi su una sedia di fronte a lei e scrutandola da dietro gli occhiali.

-Ma i tre fratelli Toscano, fanno sempre così … cioè si completano le frasi a vicenda? No, perché è inquietante!-

Il produttore abbassò gli occhiali, come aveva fatto quando si era presentato e la osservò silenzioso.

Poi buttò indietro la testa ed iniziò a ridere! La sua risata aveva un suono molto piacevole: sembrava una melodia.

Quando quel suono si spense lui sfilò completamente gli occhiali e le sorrise calorosamente:

-Sì purtroppo fanno sempre così! Ed hai ragione: è inquietante!

Adesso però mettiamoci a lavoro!-

 

 

Due ore dopo i due erano ancora fermi nella stessa stanza.

-Non va bene, Bella! La canzone è infantile e generica … sembra tu stia parlando di un’estranea!

Per emozionare il tuo pubblico devi essere convincente, e per farlo devi emozionarti anche tu stessa … Quindi devi esprimere una sensazione forte!-

-Pensavo che la prima regola per attirare l’attenzione su di me fosse creare una canzone orecchiabile e commerciale per favorire il mio lancio.-, spiegò la ragazza ripetendo le stesse parole usate da Aro.

-Quella non è la regola per fare belle canzoni, ma solo per guadagnare un po’ di soldi facili! Ma rispondimi…  tu vuoi essere l’ennesima stellina pop?-

-No, io sono una cantautrice … -

-Bene allora, spalanca il tuo mondo a chi ti ascolta!-

 

 

-Non ci riesco!-

-Che significa che non ci riesci?-

-Semplice: non posso modificare il testo della canzone!-

-Non puoi … o non vuoi?-

-È che parla di me, dei miei amici, è un po’ come se modificandola … non so: li tradissi!-

Edward si avvicinò a lei e la obbligò a guardarlo negli occhi.

Per un attimo Bella si sentì persa in quel verde così limpido, fino a che la sua voce melodica non la richiamò alla realtà:

-Non credo che nessuno potrebbe colpevolizzarti per aver fatto il bene della tua carriera modificando il testo della canzone … E nel caso qualcuno avesse da ridire puoi sempre darmi la colpa ed attribuire la tua scelta al mio fascino!-, concluse facendole l’occhiolino per poi scoppiare a ridere.

Intanto Bella era arrossita.

In quel momento entrò Jasper.

-Bella, dobbiamo andare!-

-Veramente … non posso … devo modificare il testo della canzone ed ancora non ci sono riuscita … -

-Non puoi … -, iniziò il suo migliore amico,-è la nostra canzone!-

-La sua!-, precisò serio Edward.

I due ragazzi i squadravano e sembravano sfidarsi, Isabella poteva sentire la tensione sulla sua pelle, sembrava di star assistendo ad un documentario in cui i giovani leoni stessero sfidandosi per scoprire chi dei due sarebbe stato il maschio dominante.

Eppure c’era qualcosa che sembrava sfuggirle.

Lo sguardo di Edward, che prima si era posato su di lei divertito e dolce, ora era freddo, quasi minaccioso.

Quello di Jazz invece saettava tra lei e il suo produttore con fare cospiratorio e protettivo.

-È notte ormai! Non ti lascio sola con questo qui!- spiegò il suo amico con tono duro.

-E perché mai?-, chiese Edward con un lampo quasi divertito nella voce.

-Non vorrei ti dimenticassi che ha solo 17 anni, cioè ben 5 meno di te! Ed è quindi minorenne, Cullen!-

Edward rise e la fissò malizioso:

-Piuttosto non sarai geloso?-, anche il suo tono era cambiato, non c’era più nulla del calore che lei aveva sentito prima, solo scostante malizia.

Jazz non rispose, quell’ide aera totalmente assurda: erano cresciuti insieme, anche se dovette ammettere di aver avuto una piccola cotta per l’amica, fortunatamente scomparsa da molto tempo.

-Allora facciamo così: Bella-, disse il ventiduenne e il suo tono cambiò nuovamente divenendo rilassato,- pensaci! Pensa alla canzone ed alla storia che vuoi raccontare! Domani passo a prenderti all’uscita da scuola … dammi il tuo numero… in caso ne avessi bisogno, chiamami … a qualsiasi ora!-, Bella si aspettava di riveder scivolare nei suoi occhi quel lampo di malizia all’ultima affermazione, invece fu costretta a distogliere lo sguardo da quello limpido di lui, per non arrossire. Prese la sua chitarra e dopo aver salutato tutti stava uscendo dall’edificio, quando si sentì afferrare il braccio.

Si girò e trovò ancora una volta gli occhi di Edward a fissarla.

-Ho dimenticato di dirti una cosa fondamentale … -

-Cioè?-

-Lavorare a una canzone è come innamorarsi. All’inizio è emozionante, ma poi diventa doloroso. A volte ti crolla il mondo addosso, ma altre volte ne vieni fuori con qualcosa di bello.-*

-Ok.-

-‘Notte Bella!-, e si voltò verso l’uscita dove Jazz l’aspettava per tornare a casa.

 

 

*citazione dall’episodio 1 di Instant star “Una nuova star”, Tommy Quincy.

 

 

 

Allora come potete vedere la ff è molto articolata, almeno nelle scene …

È la mia prima AU, finora ho scritto solo What if… credo che i personaggi non saranno propriamente OOC, semplicemente adattati al loro ruolo.

Fatemi sapere se è da cestinare …

Per chi segue “Il ragazzo perfetto” credo che posterò nelle prossime 48 ore, il tempo di rispondere alle recensioni.

In ogni caso invece l’aggiornamento di questa storia sarà meno regolare…

Un bacione a tutti,

                                                                                                                                             Serena

   
 
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