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Autore: sailormoon81    05/03/2010    4 recensioni
E qualcosa ci ha legato per la vita e per la morte, qualche cosa di segreto tanto forte tra di noi. (NotreDame de Paris, R. Cocciante)
Possono due anime toccarsi e legarsi indissolubilmente tra loro, nonostante le diversità e le difficoltà?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Jacob Black

 

 

Ho sempre pensato che la mia vita non fosse normale, ma mai fino ad ora avevo fatto caso a come fosse strana.

Tanto per cominciare, negli ultimi sedici anni avrò visto mio padre sì e no un paio di volte l’anno, e sempre dopo un giorno di viaggio in macchina, per stare con lui appena mezza giornata, prima di partire di nuovo alla volta di Phoenix.

Secondariamente, come credete che sia avere il suddetto padre a capo di una tribù di indiani, convinti che le vecchie leggende nascondano una verità che, noi giovani, ci sforziamo di ignorare?

Stando a lui, presto noterò molti cambiamenti nel mio corpo, cambiamenti che sono iniziati già da sei anni…

Papà? Sveglia: si chiama adolescenza! E l’ho superata da un pezzo, direi…

È vero che è come se il mio fisico si fosse svegliato da un lungo sonno in poco più di un anno, quando ero un ragazzino di quindici anni, e che sono più somigliante a un trentenne che a un ventiduenne, ma può capitare… non è detto che dietro ogni fatto debba esserci un mistero da svelare, con annessa leggenda.

Così come la relazione tra mia sorella Rachel e il mio amico Paul.

È stato colpo di fulmine, e quella scema ha mollato il marito per iniziare la nuova relazione.

Beh, secondo mio padre è un’altra caratteristica della nostra razza: pare che quando incontriamo lo sguardo della nostra anima gemella tutto il resto del mondo non esista più.

Molto romantico, non c’è che dire.

Peccato che quando Rachel abitava ancora alla riserva di La Push avrà incontrato Paul un paio di volte senza neanche degnarlo di un’occhiata…

 

«E tu, Jacob» sta chiedendo il mio vecchio, «ancora nessun… incontro speciale?»

Mi trattengo dall’alzare gli occhi al cielo.

Diamine, con tutte le cose che può domandarmi, cosa va a chiedere?

«No, papà. Nessun colpo di fulmine negli ultimi sei mesi.»

«Verrà presto, lo sento.»

È convinto della sua previsione, e non me la sento di dirgli che, in fin dei conti, non mi importa niente dell’anima gemella o quello che è.

E poi, come dirgli che non sono le ragazze che mi mancano, ma è la sua presenza che vorrei avere più costante?

Ed è la verità, penso mentre spingo la sua carrozzella fuori, in cortile.

Da quando è morta la mamma, papà si è preso cura di me e delle mie sorelle meglio che ha potuto, ma il suo meglio non era abbastanza… Non ha mosso un dito quando Rachel ha deciso di portarmi con sé a Phoenix, per consentirmi di avere una vita normale, come tutti i miei coetanei, lontano dalle stramberie della nostra tribù.

Da quel giorno di sedici anni fa, mio padre ha deciso di rinchiudersi in un esilio volontario dalle nostre vite, sostenendo che «È la decisione migliore che abbia mai preso negli ultimi trent’anni della mia vita».

Sospiro e mi siedo sulle scale sotto il portico.

È strano come, nonostante il tempo trascorso, mi sembri tutto così familiare e piacevole…anche stare in silenzio ad ascoltare i suoni della natura…

Non trattengo un sorriso mentre osservo mio padre, il vecchio e saggio Billy Black, chiudere gli occhi e godersi la pace che ci circonda.

Ancora mi stupisco di come sappia emanare un senso di autorità, anche se costretto sulla sedia a rotelle…

Mi domando se anche io, alla sua età, sembrerò così austero, anche in un momento di relax.

Le premesse ci sono tutte, a detta delle mie sorelle.

Da mio padre, oltre ai capelli e agli occhi neri, ho ereditato anche quel cipiglio che mi fa sembrare un vecchio brontolone…

Per fortuna, il carattere l’ho preso dalla mamma. Non ricordo molto di lei, ma Rachel mi dice sempre che anche lei sapeva portare il sole là dove le nubi avevano oscurato il cielo…

Mi manca.

Mi manca avere una famiglia.

Mi manca poter vedere mio padre ogni volta che lo desideri.

E mi manca poter esprimere questi miei pensieri liberamente, senza sentirmi in colpa.

Lo squillo del telefono che ho in tasca mi distoglie da quei tetri pensieri.

«Ciao, Sam» saluto, riconoscendo la voce dall’altra parte.

«Ti ho preso in un brutto momento?»

Sospiro, appoggiandomi all’indietro sulle scale. «Tutto sotto controllo, Sam. Grazie.»

Da quando lo conosco, non ho potuto nascondere nulla a Sam Uley. Anche lui è un Quileute, e anche lui ha abbandonato la tribù per un miraggio di miglioramento. La differenza tra noi è che il suo abbandono è stato volontario.

Rimaniamo in silenzio per qualche secondo di troppo, e per come lo conosco so che sta per chiedermi qualcosa. Qualcosa che richiederà da parte mia un impegno molto preciso.

«Hai deciso di ricevere una bolletta salata solo per sentirmi respirare?»

Ride, come se fosse la battuta più esilarante che abbia mai sentito.

«Hai ragione, Jake» dice infine. «Ho un favore da chiederti.»

«Quanto mi costerà?»

Con la coda dell’occhio vedo Billy prestare attenzione alla mia telefonata. Di certo si starà immaginando chissà quale guaio da risolvere…

Come dargli torto?

A parte le poche cose che gli racconto, non sa praticamente nulla della mia vita a Phoenix…

A volte tenta di estorcere informazioni a Rachel, ma anche là è come se andasse a sbattere contro un muro. E non perché mia sorella rispetti la mia decisione; semplicemente, anche lei non sa molto su come trascorra le giornate…

«Giusto una serata» sta dicendo Sam. «Mi si sono accavallati due impegni, quasi in contemporanea, e non posso disdire. Emily da sola non ce la farà mai.»

«Da solo?» Sam deve essersi bevuto il cervello. Lo sa che non riuscirei a gestire una sua serata completamente solo.

«Tu sarai con Emily. Io vi raggiungerò il prima possibile.» Sembra quasi che supplichi, e non è da lui. Di solito quando vuole qualcosa usa un tono simile a un dittatore, e scommetto che accanto a lui c’è la sua Emily a tenerlo a bada.

Il che me la dice lunga.

Sospiro, deciso a non chiedergli troppi dettagli per telefono. «Dimmi dove e quando.»

«Il ventitré, al Plaza.»

Plaza?

Quel Plaza?

La cosa è ben più grossa di quanto immaginassi, se si sono scomodati anche al Plaza…

Inizio a pentirmi di aver dato la disponibilità, ma ormai il danno era fatto.

Sento Emily tirare un sospiro di sollievo; scommetto che ha quasi strappato di mano il telefono a Sam, quando mi urla «Jake, ti adoro. Non te ne pentirai.»

Troppo tardi, Emily. Mi sono già pentito non appena ho sentito il posto.

Ma non li metto al corrente dei miei pensieri. Qualche altro minuto al telefono per scambiarci battute di poco conto e li saluto, promettendo loro di fare attenzione sulla strada del ritorno. Credo che la principale preoccupazione di Sam sia che possa capitarmi qualcosa che mi impedisca di essere presente il ventitré, ma non appena formulo il pensiero mi sento in colpa per avergli dato vita: Sam è più di un capo, è un fratello...

Chiudo la comunicazione e torno a dedicare quelle ultime ore della giornata a Billy.

«Sam Uley?» mi chiede dopo un po’. «E sta ancora con Emily.»

Non è una domanda, la sua, ma annuisco, intuendo dove voglia andare a parare.

«Visto, Jacob? Sono stati colpiti dalla magia anche loro. Proprio come tua sorella e Paul.»

Lo guardo sottecchi, chiedendomi ancora una volta come possa davvero credere a quelle vecchie favole.

«Sono sicuro che anche tu troveresti la tua anima gemella, se solo ti decidessi a cercarla come si deve. Tutti loro non hanno dovuto cercare lontano per ritrovarsi.»

«Se è l’anima gemella, non serve una ricerca particolare. Sarà lei a mostrarsi a me al momento giusto e in qualsiasi luogo mi trovi, non credi?»

Non risponde.

Non sopporta quando cerco di minimizzare le sue fantasie, e a me dispiace farlo.

Però se iniziassi a cedere, a dargli corda, so che in men che non si dica farei ritorno a La Push con un biglietto di sola andata.

Ti voglio bene, papà, ma non posso rinunciare alla mia vita solo per farti un favore.

Forse un giorno lo farò, ma non ora.

«Ordiniamo una pizza?» Tento di allentare la tensione che gli leggo in volto con la promessa del cibo, e sembro riuscirci.

Rientriamo in casa e lo aiuto, per quanto mi consente, a sistemare per la cena.

«Sono abituato a sbrigarmela da solo» mi dice, «e la tua presenza qui non deve essere una scusa per oziare.»

Lo ammiro per questo, perché nonostante le sue difficoltà non si lascia abbattere. Spero di aver ereditato anche un po’ della sua forza di volontà, oltre al resto…

 

Dopo cena rimaniamo un po’ in salotto a guardare una partita in TV.

Non vi presto molta attenzione, ma è un momento piacevole delle mie visite a Billy che non cambierei per nulla al mondo.

«Sta per piovere» commenta, durante uno stacco pubblicitario. «Sarà meglio per te partire subito, se non vuoi incontrare una tormenta, lungo la strada di ritorno.»

«Non ho impegni, domani» rifletto a voce alta. «Una notte qua non mi ucciderà di certo. Partirò domani mattina presto, almeno sarà giorno.»

Mi sorride, soddisfatto della mia decisione e torna a dedicare la sua attenzione alla televisione, dove i giocatori hanno fatto il loro rientro in campo.

Basta poco per renderlo felice, e per il momento è la sola cosa che posso fare per lui.

 

 

 

 

 

 

Ecco presentato il secondo personaggio =)
Credo di aver deluso tutti quelli che si aspettavano di vedere Edward come seconda voce narrante, ma sul serio: il vampiro mi fa venire l'orticaria...
Ma non temete, voi che correte coi vampiri: anche Eddy farà la sua comparsa, prima o poi XD
Ringrazio di cuore chi ha letto il primo capitolo, chi ha avuto la forza di arrivare fino alla fine del secondo e chi ha inserito già la storia tra i seguiti e i preferiti: cavoli, che fiducia ragazzi! XD


Un grazie a chi ha dedicato due minuti del suo tempo per lasciare un commento:


@Luisina: twin cara, mi meraviglia il tuo urlo di felicità: sai bene quanto io adori i lupi, e non avrei mai pensato di scrivere una Edward/Bella... mi sa che ti stai confondendo con qualche altra twin... cos'è, devo essere gelosa? XD Comunque non temere, come detto sopra, Edward comparirà e... non aggiungo altro, così non potrai perderti neanche una puntata della storia =P    *... Cosa ho fatto io di male? Io ballavo per le strade, e cantavo per la gente quelle melodie gitane.*


@Eva17: waaaaaaaa, un'altra drogata di Notre Dame! Siamo tante, eh... se non sono indiscreta, chi è il tuo personaggio/interprete preferito? Ti ringrazio per i complimenti: l'idea è nata così, come un flash. Avevo in mente una storia, e durante una (ennesima) visione del DVD di NDP è scattato qualcosa che mi ha fatto iniziare a scrivere... contenta che il risultato, almeno per il momento, non sia da buttare ^^


@Xstellaluna: sore carissima =)  contenta che la mia Bella ti piaccia. L'originale non mi piace troppo, per tanti motivi che ben sai (e che vanno oltre il fatto che la Bella Swan originale snobba il mio povero lupacchiotto XD ) e ho cercato di crearne una che potesse fare al caso mio... spero solo di non andare troppo fuori col personaggio... E Alice? Credo che la sua parte sia azzeccatissima =)


@Simo87: caspita, in una botta sola ho recuperato due drogate che possono unirsi a Luisina e me (e alla nostra twin Cry, che però non bazzica Twilight...)! Ammetto che Twilight non è quello che si dice una mia passione, però ho voglia di sperimentare cose nuove, tanto per non fermarmi sempre sulle solite sezioni ^^ Grazie per i complimenti, contenta che ti piaccia anche quella bozza di presentazione che ho messo su, giusto per non lasciare bianca la sezione XD Giro anche a te la domanda fatta a Eva17: personaggio/interprete preferito?

 

Direi che per ora è tutto: ci sentiamo non so quando (probabilmente per il mese prossimo, intorno al 5-6 di aprile...) per il terzo capitolo di questa folle storia =)

Bax, Kla

   
 
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