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Autore: SabrinaPennacchio    12/03/2010    5 recensioni
Dopo i vari avvenimenti a Fell's Church e la delusione da Katherine ed Elena, per Damon è arrivato il momento di affrontare un altro problema.
I sentimenti e l'umanità, non svaniscono solo perché lo si vuole.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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--- Capitolo Tredicesimo ---







Non ne capiva nemmeno lui il motivo.
Come diavolo era riuscita quella ragazzina a farlo sentire così… vivo?!
Elena non era nulla al confronto! Per lei aveva provato amore soprattutto perché gli ricordava Katherine.
Ma Sabrina… lei… era diversa.
Forse quella sua ingenuità, il fidarsi di lui senza un preciso motivo, i puri sentimenti che provava per lui senza l’aiuto del lavaggio del cervello… forse la sua somiglianza mista fra l'angelo e il pettirosso...
Forse tutto ciò era riuscito ad attirarlo in quella ragnatela invisibile che pian piano lei aveva creato senza accorgersene.
Ghignò. Un vampiro preda di una semplice creatura umana.
Abbassò lo sguardo e le carezzò il viso dolcemente.
Lei dormiva tranquilla, in camera sua, ignara della sua presenza. Dopo Elena, non aveva mai agito in modo simile con nessun'altra. Quella donna gli aveva segnato la vita.
Si chinò per baciare la fanciulla che ora si ritrovava dinnanzi, oscurandola nelle tenebre.

Nuovamente era lì, in quell’antica sala da ballo di quel castello del ‘800, vestita col suo meraviglioso abito rosa confetto.
Quanto amava quegli abiti antichi.
E ancora una volta lo cercava invano.
Possibile che non si facesse mai trovare facilmente da lei?!
Uscì fuori al balcone, allontanandosi un po' dalla musica che riempiva il salone in festa e alzò lo sguardo al cielo.
La luna era piena e sola nel cielo: una debole luce rossa la ricopriva. Le stelle l’avevano abbandonata quella notte.
Si strinse le braccia attorno al corpo.
Un mantello le venne appoggiato sulle spalle, riscaldandola almeno un po'.
Si voltò e sorrise al suo cavaliere «Finalmente siete arrivato, signor Damon Salvatore. Volevate farmi attendere ancora molto?»
lui ricambiò il sorriso e le circondò la vita in un abbraccio «Mi dispiace. Ho avuto un contrattempo» le baciò il collo e lei gettò il capo indietro, ansimando «Non è giusto… sai sempre come prendermi…»
egli ghignò, sfiorandole il viso per poi rubarle un bacio passionale.
Sabrina ricambiò, mettendo le mani nei fluenti capelli nero corvino di Damon.

Si scansò per farla respirare. Il volto di lei era rosso come non mai mentre lui si chinava nuovamente sul suo collo
«Damon…» ansimò lievemente il suo nome, mentre lui la mordeva. Lo strinse. Si sentiva così in estasi ogni volta che i suoi denti penetravano nella sua carne per cibarsi di lei.
Lui era l’uomo che desiderava e non le importava cosa fosse in verità.

Si leccò le labbra, sorridendole e stringendola a se
«Damon… io…»
«Si?» le rispose dolcemente, accarezzandole i capelli. Non sembrava nemmeno lui in quel momento. Da dove usciva tutta quella dolcezza?!
«Mi piaci veramente...» trovò tutto il coraggio possibile per dirglielo, e lui, in risposta, sussultò sorpreso, scansandola e guardandola con perplessità.
Ma come diamine si stava comportando?! Che cavolo stava facendo?! Sembrava suo fratello Stefan in quel momento!
Fece una smorfia, disgustato dal pensiero che solo minimamente potesse somigliare a lui. «Meglio se ti svegli, adesso»
Lei lo guardò stupita «Svegliarmi?» si guardò intorno: tutto stava svanendo, Damon compreso «No! Aspetta…»

«Damon!» urlò, svegliandosi di soprassalto, ritrovandosi nel suo letto con la fronte rigata dal sudore e la mano tesa verso il cielo.
Sul pavimento, una piuma nera.
Si alzò di colpo per poi affacciarsi alla finestra: la piuma fra le mani e il vento che le scompigliava i capelli «Damon…»

Non provava un simile desiderio carnale da… beh, da molto.
Ma il suo volto, sincero e sereno fra le sue braccia, il suo sangue, le sue labbra…
Diede un pugno in un albero, facendolo crollare.
Non doveva pensarci, non poteva permettere che quella ragazza lo cambiasse. Non anche lei.
Aveva bisogno di nutrirsi di più, di andare a caccia.
Solo così si sarebbe calmato.

Guidava ad alta velocità, in una stradina secondaria.
Erano ore ormai che sfrecciava sull'asfalto e il sole si era levato alto in cielo.
Notò una donna, sola alla fermata del bus, e rallentò la sua corsa: lunghi capelli neri e occhi color nocciola, pelle pallida e collo immacolato.
Ecco la sua prossima preda!
Fermò la Ferrari nera accanto alla donna e abbassò il finestrino dello sportello del passeggero.
Sorrise, abbassando gli occhiali da sole nello sporgersi verso di lei «Posso darti un passaggio?»
Ovviamente, sotto l’influsso del suo Potere, la donna non poté rifiutare il cortese invito.

Stava guidando… da quanto? Un’ora? Beh, aveva solo dato peso al nome della donna, Charlotte, per il resto non aveva dato grande importanza alle sue parole.
Faceva troppi bla bla bla.
Parcheggiò l’auto tra gli alberi. Era ora di mangiare.

«Non hai mai provato desiderio del mio sangue, Angel? Oppure dei nostri compagni?»
Angel scosse il capo alla domanda dell’amica.
Lei e Sabrina avevano deciso di passare un tranquillo pomeriggio insieme, come non facevano da tanto: a spettegolare, giocare alla play e guardare la tv. Le serviva un pomeriggio simile con la sua migliore amica, sopratutto per cercare di dimenticare ciò che lei le aveva nascosto. Di certo, non voleva perdere la loro amicizia, quindi si sarebbe aiutata a perdonare.
«No! Beh, cioè… forse un po' per il tuo, - e non solo quando Damon ti ha ferita quasi a morte - ma…» arrossì, guardandosi intorno. Il fatto che la sua migliore amica volesse mantenere il loro rapporto nonostante tutto, la rendeva sollevata. D'altro canto, lei, si sarebbe impegnata a non mentirle più «Forse perché sei la mia migliore amica»
Sabrina sorrise accarezzando i lunghi capelli neri della ragazza la quale cambiò subito discorso «Nonostante tutto, hai preso piuttosto bene il fatto che sono un vampiro» sorrise «Non me lo aspettavo.»
«Beh» la bruna afferrò un biscotto dalla busta, portandolo alle labbra «sono circondata da vampiri ultimamente, quindi ormai non mi stupisco più di tanto» sorrise, scuotendo il capo mentre iniziava a masticare «Mi sento quasi anormale»
Angel rise nuovamente, scuotendo il capo «Sei unica» la guardò «Ti voglio bene»
«Tò. ora me lo dice per farsi perdonare, la bugiarda!» Sabrina ammiccò all'espressione dispiaciuta dell'amica, abbracciandola poi, forte «Scema. Anche io ti voglio bene» le diede un colpo sulla spalla e si scansò «Ma dimmi» fece «Il fatto di essere mezzo vampiro, complica la tua natura?»
«No, in verità no» la vampira fece una smorfia e si sdraiò sul letto «Sino ad un tot di anni siamo quasi umani - possiamo nutrirci sia di sangue che non - e dopo una certa età, puf! Vampiri! L’unica cosa forte è che non moriamo alla luce del sole. Siamo tipo degli Hunters, credo.»
Sabrina la guardò con stupore, prendendo poi nota sul blocknotes che si era portata dietro - come ogni volta che andava dalla sua migliore amica - «Wow! Prendo appunti, và»
Angel sorrise «Non direi proprio “wow”, ma… ok!» sospirò, mettendole una mano sul quadernino per fermarla «Piuttosto pensiamo a te»
la ragazza inarcò un sopracciglio, guardandola con fare interrogativo «A me?»
«No. A tua madre» alzò gli occhi al cielo, l'altra «Certo, a te! Sei tu che dici di provare qualcosa per Damon - bastardo - Salvatore»
abbassò lo sguardo, ella, facendo spallucce «Che ti devo dire, di più?! Non saprei spiegarlo con precisione ma… io sento di provare qualcosa di sincero. E poi... mi è capitato in alcuni casi di notare che forse non è cattivo come sembra»
«Hai ragione» Angel la guardò seria in volto, annuendo poi con convinzione «è peggio»
una risata sincera uscì dalle labbra della sua migliore amica «Angy!»
questa si lasciò contagiare dalla risata «E che vuoi?!»
«Io sento che Damon ha solo tanto bisogno di affetto, di essere amato davvero…» si appoggiò con la schiena alla spalliera del letto, Sabrina «Se è cambiato una volta, e se è stato capace di provare qualcosa per ben due donne, non dev'essere così orribile.»
«Sabrina…» le prese le mani, White, sospirando sonoramente «E ha anche fatto di peggio a chi lo ha rifiutato, però. Ha rovinato la vita di Elena e ha ucciso Katherine! Io ho solo paura per te»
«Ti prego, Angel» l'altra gliele strinse, guardandola con determinazione e convinzione «Io, però, ho sentito una sola campana e mi sono fidata solo delle apparenze - seppur solo alcune di esse -. Convinci anche Stefan e gli altri. Fatemi agire da sola per una volta. Altrimenti mi sembra sul serio che questa protezione sia opprimente, a questo punto.»
la vampira rimase in silenzio per qualche attimo e Sabrina ribadì «Angel! Ti prego.»
ella sospirò «E va bene… ma ti concedo una sola chance. E non farti uccidere.»

Damon lasciò Charlotte sotto casa, ovviamente senza memoria di ciò che fosse appena accaduto.
Il suo sangue non era proprio dei migliori ma si sarebbe accontentato per il momento.
Mise in moto l’auto e partì nuovamente.

Aveva lasciato casa di Angel da un po' e si era rifugiata come al solito nella foresta.
I suoi genitori erano fuori città per promuovere un nuovo romanzo e non sarebbero tornati prima di una settimana.
La luna aveva rubato il posto al sole e lei si era lasciata cullare dal buio.
Sentì dei passi, quasi inudibili, e sussultò nel voltarsi: una figura spaventosa le era davanti.
Un vampiro, con una strana creatura che sembrava uscirgli dal corpo deforme.
«Un… vampiro!» urlò. Cercò di fuggire ma il vampiro le fu davanti in men che non si dica: gli occhi rossi e i canini sporgenti. Possibile che chi - come diceva Angel - la volesse morta, infine fosse arrivato a Fell's Church?!
«Sta tranquilla» farfugliò questi, con un sogghigno malefico e una voce terrificante «sarà una morte indolore. Il mio signore ti vuole viva... però non sempre riusciamo a trattenerci... perciò: mi spiace»
Non riusciva a muoversi, tale era la paura che aveva in corpo: allora ci aveva visto giusto. Ma perché?! Chi poteva volerle fare del male?!
Stefan aveva detto che Fell's Church stava diventando sempre più il centro del soprannaturale, ma non credeva che il pericolo fosse così enorme da richiamare anche un vecchio pericolo.
Tutto era dovuto al sangue di Elena che, da quando era tornata dall’aldilà, prima di tornare del tutto umana, aveva un Potere tale da rendere forte non solo lei ma anche la persona che ne avesse bevuto il sangue.
Ma Stefan le aveva anche detto che, grazie all’aiuto di Damon, il pericolo era quasi cessato, e dei pericolosi demoni di cui le aveva accennato, erano svaniti del tutto.
Guardò bene il vampiro: era davvero spaventoso.
Improvvisamente qualcosa lo colpì al petto e il mostro si tramutò in cenere.
Damon era in piedi, davanti a lei, con in mano il cuore del mostro appena ucciso. Guardò ciò che ne rimaneva e ringhiò, frantumando quell'unico segno rimasto di quel corpo, in cenere. «Giù le mani dalla mia preda»
Sabrina sussultò e, senza rendersene conto, quasi come se in quel momento lui fosse la sua unica via di fuga, allungò il passo, fino a stringerlo.
Damon rimase sorpreso da quel gesto ma non lo diede a vedere e sospirò «Stai bene?» le accarezzò i capelli e lei annuì
«Damon, sei qui…» singhiozzò «non sono mai stata tanto felice di vederti»
lui ridacchiò «E dove dovrei essere, sennò?! Grazie mille, eh!» sorrise debolmente, scuotendo il capo.
A quanto pareva, entrambi aveva fatto tanto per non caderci ma alla fine… erano a punto e a capo.
Lei lo guardò negli occhi, mentre le asciugava le lacrime. Gli sorrise e Damon si chinò su di lei, rubandole un bacio.






Oo Angolino Dell'Autrice oO





Salveeee ^^ scusate il ritardo ma ho avuto problemi con internet!
Che ve ne pare del nuovo capitolo? Spero piaccia!
Grazie mille a:


vaned1995

hollerbaby

alice brendon cullen

Jayden Akasuna

Delilah_

Gloglo_96

HeLsey

jenny cullen


Per aver commentato gli scorsi capitoli ^^
E grazie a tutti quelli che continuano a seguirmi leggendo soltanto **
Siete dolcissimi ^\\\^

Un bacione e alla prossima.

MikuChan
   
 
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