CAPITOLO 3: CRUDELTA’
-Bene ragazzo, siediti.- Sentenziò il professor
generale
mentre il ragazzo si sedeva al suo posto.
-Studenti, aprite il libro di giapponese antico. Pagina
45, grazie.-
Tutti gli alunni presenti in classe, tra uno sbuffo ed un
altro, tirarono fuori i libri della suddetta materia.
Trascorse così un inquietante e noiosissima ora di lezione,
tra una minaccia e l’altra, qualche nota ed un paio di quattro rifilati
alla
cieca.
La professoressa era una bella donna, giovane, venticinque
anni al massimo.
Portava i capelli neri, lunghi fino a metà schiena e ricci.
Gli occhi marroni erano contornati da una leggera linea di
mascara.
Questa era Ayame Uruzashi, la professoressa di matematica.
-Buongiorno ragazzi.- Cinguettò questa, allegra.
-Buongiorno professoressa.- Salutò in coro la classe.
-Iniziamo subito ad interrogare.- Dichiarò convinta la prof.
mentre gli alunni borbottavano insulti di ogni tipo.
-Chi posso chiamare…- rimase un attimo incerta, scrutando il
registro da cima a fondo, controllando l’elenco dei nomi, i voti, e
quant altro.
-Kawizashi, vuoi venire tu?- Chiese Urazashi, convinta. Il
suo tono non ammetteva repliche e tra le righe si poteva scorgere una
minaccia
del tipo “o vieni su o ti metto 2, vedi te.”.
Si alzò dal posto un ragazzo.
Capelli ricoperti da tonnellate di gel e schiacciati sulla
testa.
Pantaloni marroni sorretti da bretelle del medesimo colore
che definire ascellari era un eufemismo.
Occhiali spessi almeno almeno quattro centimetri.
Denti sporgenti oltre la bocca.
Questo era Itou Kawizashi, mr.
Il perché? Presto detto.
La prof iniziò subito con le domande più toste, alle quali
l’alunno rispose con una semplicità disarmante, al punto da stupire i
compagni
di classe, ormai abituati a tali imprese, per poi allargare in altri
campi
dell’algebra grafica e regole e teoremi minimo da quinta classe.
Peccato che la prof. non apprezzo minimamente la sua
interrogazione.
-Ti metto 6, per l’impegno.- Si limitò a dichiarare alla
fine, rispedendo mr.
Inutile dire che la bocca di Ashura era spalancata.
Pure le api avrebbero potuto costruirci un alveare, da
quanto era dilatata.
La prof tornò a puntare gli occhi sul registro, adocchiando
un altro studente.
-Toryama, vieni su?- Stessa domanda, con lo stesso tono di
prima.
Si alzò dal banco un ragazzo. E quando compì questo gesto
apparentemente nullo, tutta la categoria femminile della classe (prof.
compresa)
iniziò a sbavare.
Inutile dire che Arashi Toryama fosse un bel ragazzo.
Capelli biondi come il sole.
Occhi azzurri come il cielo.
Fisico statuario ed asciutto.
Insomma, quello che ora verrebbe definito un “figo della “CENSORED”.
La prof iniziò l’interrogazione tranquillamente, ponendo
allo studente domande basilari.
La mascella di Ashura, credendo di aver raggiunto limiti
impossibili da battare, era ritornata alla normale postura. Salvo
stracciare
letteralmente il record raggiunto pochi minuti prima, quando Uruzashi
mandò a
posto Toryama con un 8 e mezzo, e concludendo con testuali parole.
–Dopo vieni
in sala professori, Toryama, devo spiegarti alcune cose.-
Kamizashi intuì subito le intenzioni ben poco
caste della
prof., visto il sorriso malizioso che le era comparso in volto, e si
stupì di
vedere Toryama sorridere allo stesso modo.
Era ovvio che tra quei due c’era una tresca.
Ed era altrettanto ovvio che la prof. favorisse i “fighi”
per poi ricevere un altro tipo di favori.
Alla faccia della stupida.
Lei ha capito tutto della vita, lei.
L’ora dopo, sempre con
Tra un clamore e l’altro, tra voli di aereoplanini, bestemmie, scenate, alcuni studenti che mimavano di suonare la chitarra in piedi sul banco, altri che cantavano a squarciagola le canzone degli asian kung fu generation ed altri ancora che pigliavano per il culo gli intellettuali, infamandoli oppure andandoci pesante con i coppini( schiaffi sulla coppa, parte del corpo posta tra la testa e la schiena, il retro del collo, insomma) e frontini (schiaffi sulla fronte) oppure combo (entrambe le mosse sopraccitate in contemporanea), arrivò l’intervallo.
Ashura era incerto sul da farsi.
Effettivamente non aveva nulla da fare.
Decise, intelligentemente, di fare un tour generale della
scuola, tanto per farsi un idea effettiva degli ambienti, e non basarsi
su quel
tabellone (capitolo 2).
Iniziò a girovagare all’interno della scuola, visitando
tutto il secondo piano.
Poi accese al primo.
Ma non fece in tempo a guardarsi intorno, che una mano gli
afferrò il braccio.
-Ma che cazz…???- Si voltò di scatto, vedendo colui che lo
aveva bloccato.
Era un ragazzo alto e dalla carnagione scura.
Capelli neri a mo’ di casco ed occhi neri profondissimi.
Corporatura muscolosa.
Alto almeno un metro e ottantacinque.
Era un suo compagno di classe.
Lo aveva visto farsi i cazzi suoi in classe parlando con gli
altri e fumandosi una sigaretta.
Gli pare si chiamasse…
-Io sono Hitoshi Iraki. Vengo in classe con te.- Lo disse
con un tono tanto calmo quanto piatto che spaventò Ashura.
-Ehm, si… piacere, Ashura Kamizashi.- Si presentò con lo
stesso tono usato per il professore di giapponese antico.
-Vieni con me.- Stessa voce, fredda e rude.
Ashura si limitò ad obbedire.
-Dove stiamo andando?- Chiese un incuriosito Ashura alla sua
guida.
-Lo vedrai molto presto.- Rispose questo con noncuranza.
Il ragazzo venne portato all’esterno del edificio, nel parco
nel retro della scuola.
Appena svoltato l’angolo, Ashura vide molti dei suoi
compagni di classe.
Erano in cinque.
C’era il bonzo, un gigante pelato alto due metri e dieci; un
nanetto armato di catena; un ragazzo armato di tubo in metallo, la
fotocopia di
Toryama, forse il gemello, si ritrovo a pensare Kamizashi, ed infine
c’era Butt
Spencer 2, il ritorno.
E per ultimo Hitoshi.
Cinque titani armati fino ai denti.
-Sono nella merda…- si ritrovò a pensare Ashura.
-Cosa volete?- Chiese Ashura, con quel poco di coraggio che
possedeva.
-Non avere paura ragazzino…- Disse il fac-simile di Toryama
-…vogliamo solo darti il benvenuto alla Keita…- proseguì.
E senza preavviso, lo stesso ragazzo che aveva parlato
brandì il tubo, lanciandosi contro Ashura.
Angolo della sclero
Capitolo 3, postato.
Devo dire che è stato un capitolo estremamente
duro da
scrivere.
Sia per complessità dei personaggi, sia per intreccio della
storia.
Il primo punto chiave è questo capitolo, e vi consiglio di
memorizzarlo per bene, assieme al prossimo.
Che dire, i professori che ho scelto per questa fic sono
sempre più bizzarri.
Siamo passati dal generale di giapponese antico alla troia
di matematica.
Chi sarà il prossimo?
Cosa succederà ad Ashura?
Smetterò di fare domande alla “narratore di dragon ball”,
che personalmente io odio?
Smetterò di “spoilerare”?
Per quello basta l’angolo delle anticipazioni.
Ed è con quello che concludo.
Tanti saluti a tutti.
Reds92
Anticipazioni.
Capitolo quarto:
Quanto può essere profondo l’inferno?
Ashura, per l’ennesima
volta, si sorprese.
Risposta alle recensioni:
Tokidoki: tranquilla, sono bastardo, ma so fare di peggio. Vedrai cosa intendo... muahahahahahaha... ok sono partito fuori de capa xD. Dai alla prossima, sperando che ci sei. Bye!!!
Darkshin: fa sempre piacere rileggere le vecchie cose, vero? spero continuerai a seguirmi anche qua.. ciao bel