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Autore: deaselene    12/03/2010    2 recensioni
Il 1° settembre 1993, Harry e i suoi amici sono in attesa di salire sull'espresso per Hogwarts, in procinto di iniziare il terzo anno. Ed è proprio in questa occasione, che conosce una nuova studentessa. Frequenterà anche lei il terzo anno e come Harry, ha un conto in sospeso con Sirius Black.
So che tutte voi vi spaventate quando leggete "nuovo personaggio", ma vi prometto che farò di tutto per non farla diventare una Mary Sue.
Inoltre, a tutte quelle che si aspettano, che Draco ed Hermione si saltino addosso fin dalle prime pagine, vi avviso subito che resterete deluse. Hanno 13 anni!!!
Spero che la trama vi piaccia e che mi lasciate qualche commentino, giusto per sapere cosa ne pensate! ^_^
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro, personaggio, Famiglia, Black, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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In viaggio verso Hogwarts – II parte -

 

Christian Rossini si alzò e si affacciò alla porta dello scompartimento. Il vaporetto di Hogwarts era fermo in mezzo al nulla, con ancora due ore di viaggio da affrontare.

-Ehi Diggory, ma che succede?-

-Ho sentito Flitt dire che è salito qualcuno sul treno-

Rispose l’altro.

-Chi?-

-Ah boh-

Chris alzò la mano per ringraziare l’amico e tornò al suo posto.

Vega teneva il mento appoggiato alla mano e guardava fuori dal finestrino. Una mano era abbandonata sul ginocchio.

-Sembra che sia salito qualcuno, ma non sappiamo chi-

-Niente di buono, mi sa-

Sorrise George.

La porta dello scompartimento si aprì all’improvviso e si chiuse con forza.

-E voi due che ci fate qui?-

Disse infastidito Fred, rivolto ai due ragazzi appena entrati.

Vega sentì il sibilo spaventato di Unku e inarcò un sopracciglio. Ma che gli prendeva?

-Vedete-

Fece soddisfatto George.

-Anche quello non vi vuole qui. Anche se è strano, dovreste andarci d’accordo-

Chris roteò gli occhi.

-Lascia stare. Piuttosto, possiamo sapere cosa vi porta qui?-

-Dissennatori-

Rispose lapidario, il più alto dei due.

-Ma che dici, Zabini?!-

Esclamò incredulo Chris.

Come gli veniva in mente a Caramell di far salire i dissennatori su un treno pieno di

Ragazzi?!

-Che crede, Caramell? Che nascondiamo Sirius Black sotto al mantello?-

Unku seguitava a sibilare e a muoversi, spaventato.

-Ma che gli prede a questo serpente?-

Disse scocciato quello più basso.

Chris mise la mano sulla spalla della sorella.

-Che c’è?-

Mormorò, senza voltarsi.

-Fallo calmare, sorellina. Prima che attacchi-

-Attacca solo se glielo ordino io-

Sbuffò stancamente.

Allungò la mano e la posò sulla gabbia.

-Sta buono, Unku. Buono!-

Gli ordinò.

Il serpente si aggrovigliò su se stesso, sibilando di meno e facendosi il più lontano possibile dal più basso dei due intrusi.

-Come hai detto che si chiama?-

Esclamò sorpreso proprio il più basso, quello con la voce strascicata.

-Unku, perché?-

La ragazzina sussultò quando una fredda mano pallida le afferrò il polso ornato dal bracciale.

Vega si ritrovò a fissare un ragazzo biondo, dall’espressione profondamente sorpresa, che fissava a sua volta il braccialetto.

L’amico, un bel ragazzo moro e alto, con due magnifici occhi color zaffiro, si piegò per vedere che cosa avesse catturato l’attenzione del biondo.

Chris scattò in piedi, rosso dalla rabbia.

-Togli quelle tue manacce da dosso a mia sorella, Malfoy-

-Malfoy?-

Mormorò Vega con un filo di voce, mentre il suo cuore iniziava a battere più forte.

Quello era suo cugino Draco Malfoy?

Lo squadrò attentamente. I capelli biondi erano proprio come li ricordava, lisci e fini.

La pelle così pallida era quasi un marchio di famiglia.

Draco guardava il bracciale della ragazzina con il cuore in gola.

Sì, era lui. Quello che suo padre le aveva regalato per il suo primo compleanno.

Non potevano esistere due bracciali identici. I folletti erano bravi in questo.

Alzando gli occhi dal bracciale incontrò quelli della ragazza.

Sotto le dita sentiva il cuore batterle veloce.

Sogghignò e le lasciò lentamente il polso.

-Datti una calmata, mezzosangue. Non me la mangio mica-

La mente di Draco era tutta un caos di domande.

Ma avrebbe aspettato di essere solo con lei.

Anche Vega avrebbe voluto fargli delle domande. La prima era senza dubbio. perché non sei stato mandato a Durmstrang.

Aveva conosciuto gli studenti della scuola scandinava. Madame Maxime le aveva portate

in gita lì una volta. E tutti decantavano la purezza di sangue, mal sopportando sangue

sporco e mezzosangue

La porta si aprì con uno scatto e una mano ricoperta di vesciche in avanzato stato di

decomposizione, si appoggiò all’uscio.

Draco e Zabini fecero un balzo all’indietro, spaventati dall’alta figura incappucciata.

Si sentirono tutti gelare fin nelle ossa, mentre ebbero l’impressione che ogni briciolo di

felicità venisse succhiata via da quell’essere.

Unku si erse in posizione d’attacco, sibilando contro il dissennatore.

-Zitto Unku. Sta giù-

Gli ordinò Vega. Il serpente obbedì riluttante.

La guardia di Azkaban li squadrò tutti, uno alla volta, prima di dirigersi fluttuando

nell’aria, verso la ragazza.

Vega considerò con stupore, che non era affatto spaventata, mentre vedeva quella cosa

avvicinarsi.

-Guarda che non ho Sirius Black nascosto in tasca-

La cosa l’afferrò sul davanti del maglione tirandola a sé e Vega sentì il suo respiro freddo e

rauco sulla guancia.

Rivide come in un flash back il momento in cui suo padre fu accoltellato e poi il grido di

sua madre. Regulus!!!.

-No-

Protestò con veemenza, chiudendo gli occhi.

Un fascio di luce bianca a forma di delfino colpì il dissennatore, che lasciandola andare, uscì velocemente dallo scompartimento.

Vega cadde a sedere senza forza, sul sedile.

Passandosi una mano sulla fronte, scoprì che era ricoperta di sudore.

Chris e i gemelli Weasley le furono addosso.

-Come stai?-

-Ti ha fatto qualcosa?-

-Hai bisogno di un bicchiere d’acqua?-

-Te lo vado a prendere io-

-Sarebbe meglio un po’ di cioccolato-

-Ma che cavolo dici, Fred? Ci vuole l’acqua-

La voce strascicata di Malfoy, s’intromise nel caos dei tre grifondoro.

-Forse, tanto per cominciare, dovreste lasciarla respirare-

I tre ammutolirono e dopo esseri scambiato uno sguardo, si tirarono indietro.

Il capotreno, sopraggiunto in quel momento, guardò preoccupato la ragazzina.

-Tutto bene?-

Vega strinse i denti e annuì.

-Vieni, fai due passi per il corridoio-

La luce tornò improvvisamente sul treno che con un rumore, riprese l’avanzata verso Hogwarts.

-Sì-

Il capotreno sollecito, prese Vega per le braccia e l’accompagnò in corridoio.

Malfoy e Zabini uscirono dallo scompartimento, proprio quando un esagitato Paciock, stava gridando che Harry Potter era svenuto davanti a un dissennatore.

Draco sogghignò divertito, poi si girò a guardare Vega e con la bocca sillabò.

-Hogwarts-

Lei annuì, rivolgendogli un’ultima occhiata penetrante, prima di andare.

Draco, camminando di fianco a Zabini, considerò tra sé, che avrebbero avuto modo di

parlare una volta giunti a scuola. Nel frattempo, era meglio mettere ordine nella sua

mente.

Intanto anche Vega era piuttosto scombussolata.

Mai una volta, da quando i suoi genitori erano stati assassinati, aveva rivisto o sognato la

loro morte.

Aprì con fatica un finestrino del corridoio e chiuse gli occhi, lasciando che il vento e le

gocce di pioggia, le sferzassero il viso.

Si chiese perché quell’essere orribile le avesse fatto rivivere proprio la morte di suo padre. A che scopo?

Poi fu colta da una sensazione di gelo, che le attanagliò il cuore in una morsa.

Lei non aveva fatto nulla.

Deglutì.

Non aveva fatto nulla per salvare i suoi genitori… era rimasta a guardare.

Si portò lentamente, basita, una mano alla bocca.

Come aveva potuto? Che razza di persona era? Chi mai si sarebbe comportato come lei?

La mano, che aveva portato alle labbra tremò e scese alla gola.

Serrò gli occhi.

Era una persona orribile!

Una mano sulla spalla la fece voltare di scatto.

-Ah, sei tu Chris-

Sospirò triste. L’espressione del fratello era seria.

-Va meglio?-

-Sì-

-Non sembra-

-Non pensarci. Ti ho detto che sto bene-

Chris le accarezzò i ricci, furtivo. Capiva che c’era qualcosa che non andava, ma rispettava

il desiderio della sorella di non volerne parlare.

-Non capisco perché il dissennatore ti abbia attaccato-

Ma lei sì. Il dissennatore aveva capito che cosa nascondeva dentro di sé. vigliaccheria, di

quelle peggiori. Anche lei era marcia dentro.

-Non lo so… Christian, torna pure dentro. Io ti raggiungo tra poco-

Il fratello, inarcò un sopracciglio, indeciso, ma l’occhiata raggelante della sorella, lo

convinse a darle ascolto.

Lo stomaco di Vega si contrasse e un conato di vomito le salì in gola.

Si portò la mano alla bocca, piegandosi istintivamente in avanti.

Il capotreno, la scorse in tempo.

-Vieni, mia cara, ti porto in bagno-

Una volta al bagno, Vega vomitò più volte, svuotando completamento lo stomaco.

Aveva il viso cereo e gelido e le mani le tremavano in maniera incontrollabile.

-Va tutto bene?-

La ragazza ruotò leggermente la testa verso la porta chiusa, da dove proveniva la voce del

capotreno.

-Sì… sto bene-

Le bruciava la gola e aveva un sapore terribile in bocca.

Aprì il rubinetto dell’acqua fredda e si sciacquò il viso e la bocca più volte. Inspirò ed

espirò più volte, cercando di calmare il tremito delle membra e lo scombussolamento

interiore e quando ci riuscì, decise che era pronta per tornare da suo fratello.

Il capotreno sospirò sollevato quando vide la bella ragazzina uscire dalla toilette.

Si vedeva che aveva dato di stomaco, aveva il volto esangue e delle occhiaie scure sotto gli occhi, ma non tremava più come prima.

Aveva mandato un gufo ad Hogwarts, spiegando che il dissennatore aveva attaccato sia la signorina Rossini, che il signor Potter. Brutta faccenda, considerò tra se l’uomo, scortando la ragazzina al suo scompartimento.

L’unico posto in cui i dissennatori dovevano stare, era Azkaban. Il ministro doveva essere uscito di senno, per volerli mandare in giro, alla ricerca di Black.

-Eccoci, arrivati. Se hai bisogno di me, mi trovi in fondo al treno-

Vega annuì e andò a sedersi accanto al fratello, esausta.

Chiuse gli occhi e si massaggiò la radice del naso.

-Come ti senti, Rossini?-

-Bene, Weasley-

Rispose riluttante. Non aveva voglia di parlare, non riuscivano a capirlo?

Chiuse gli occhi e appoggiò il capo al sedile, concentrando il pensiero su un rilassante muro di mattoni, di un bel bianco candido. Il trucco riuscì notevolmente a calmarla, rilassandola abbastanza da permetterle di appisolarsi.

Si svegliò di scatto, quando avvertì il treno arrestarsi.

-Siamo arrivati?-

Mormorò con la voce roca dal sonno.

Chris annuì.

-Preparati. Fred, George, voi andate avanti, che io e Lyra vi seguiamo-

I gemelli annuirono.

-Dopo di te George-

-Grazie, Fred-

Chris attese di essere solo con la sorella.

-Sembravi sconvolta quando il dissennatore ti ha attaccata-

-Hn-

Sbottò Lyra, fulminando il fratello con un’occhiata gelida. Chris sospirò.

-Non potresti darmi una risposta? Non mi sembra di chiedere tanto-

-Invece è così. Prendo Unku-

-Lascia stare! I bagagli non dobbiamo prenderli noi. Vieni-

Prese la sorella per il braccio guidandola attraverso il corridoio affollato e poi sulla banchina fradicia di pioggia.

Una sferzata di vento gelido colpì i due ragazzi.

Christian sondò la folla alla ricerca del fratello e quando lo vide salire in una carrozza con i suoi amici, capì che avrebbe dovuto trovare un altro posto.

Una testa rossa attrasse la sua attenzione e assottigliando lo sguardo, riconobbe Ronald Weasley.

Si affiancò al ragazzino, tenendo sempre la sorella per il braccio.

-Ron, hai visto Fred e George?-

-Sì, sono saliti in una carrozza con Angelina e Katie-

Vega, strinse il braccio del fratello.

-Mica hai intenzione di salire in carrozza con lui? Ha la faccia da scemo-

Sussurrò. Chris sogghignò.

-Smettila. Ora come ora, dobbiamo trovare un posto-

Vega si gettò un’occhiata intorno e la sua attenzione fu catturata immediatamente dalla testa bionda di suo cugino Draco, che stava salendo in carrozza con l’amico alto e altri due ragazzi.

-Non possiamo salire con loro?-

Indicò il cugino con un cenno del capo. Chris sbarrò gli occhi.

-Merlino, no!-

Esclamò incredulo.

-Non salgo in carrozza con quello, nemmeno sotto Imperius. Perché vuoi salire in carrozza con il biondastro?-

-Tu non conosci l’albero genealogico dei Black, n’est pas?-

Sogghignò lei.

-No-

Sbuffò lui.

-E non mi interessa conoscerlo. Ora andiamo! Ci tocca salire in carrozza con Harry-

Vega alzò gli occhi al cielo, rassegnata e seguì il fratello.

Inarcò un sopracciglio, piegando il capo curiosa, alla vista della creatura che trascinava la carrozza.

-Che strano cavallo?-

Chris si voltò nella direzione dove guardava la sorella, ma non vide nulla.

-Che dici? Non c’è niente a trainare la carrozza, Lyra-

-Ma sì! Guarda sono neri, hanno le ali e un muso da rettile-

Chris guardò la sorella, scocciato.

-Beh, io non vedo niente-

Fece salire la sorella in carrozza, poi prese posto accanto a lei.

-Salve ragazzi-

Gli occupanti della carrozza, più un uomo alto e dall’aspetto malaticcio, con un logoro

soprabito, annuirono.

-Ciao Christian. Tempo da lupi, eh?-

Sorrise Harry. Chris annuì.

-Infatti. Paciock va dicendo che sei svenuto, Harry. Come mai?-

-Il dissennatore l’ha attaccato-

Spiegò l’uomo alto.

-Non mi sono presentato. Sono Remus Lupin, il vostro insegnante di difesa contro le arti

oscure-

Christian sorrise, divertito. Eccone un altro.

-Buona fortuna, professore e in bocca al lupo-

Vega si lasciò scappare una risatina. In  bocca al lupo a quello li? Stando ai racconti di suo padre, Lupin non aveva affatto bisogno di un simile augurio.

Sentendosi lo sguardo perplesso degli altri, addosso, la ragazza simulò un colpo di tosse.

-Beh, piacere di conoscerla, professor Lupin-

-Anche mia sorella è stata attaccata dal dissennatore-

Potter guardò incerto la bella ragazza. In effetti aveva il viso più pallido e delle occhiaie scure sotto gli occhi.

-Oh... ehm… adesso come stai?-

-Bene, grazie. E tu?-

Rispose lei, abbozzando un sorriso. Non sapeva perché, ma quando si rivolgeva a Harry Potter, il suo tono si raddolciva automaticamente. Chris la guardò senza parole a quel cambiamento d’espressione.

-Meglio. Il professore mi ha dato un po’ di cioccolato. Ne vuoi?-

Vega scosse la testa. Aveva ancora lo stomaco in subbuglio e poi il cioccolato non le piaceva in modo particolare.

-Preferisco di no, grazie lo stesso-

Piegandosi su di lei, Chris le sussurrò all’orecchio.

-Ehi tu, esci da questo corpo-

-Ah ah ah, divertente-

Il ragazzo le diede un buffetto sulla guancia, poi tornò al proprio posto.

-Hermione, sei silenziosa-

La ragazzina, chiamata in causa, arrossì leggermente.

-Oh, beh… stavo pensando allo spiacevole incontro sul treno-

-Già… e non stiamo parlando solo del dissennatore-

Sbuffò disgustato Weasley.

-Ti do un indizio. E’ uno spocchioso, razzista, figlio di papà-

-Ha anche i capelli biondi?-

Sogghignò divertito Christian.

-E scommetto che è un serpeverde-

Vega aggrottò la fronte contrariata. Di sicuro parlavano di Draco.

-Beh, che ha fatto questo ragazzo biondo?-

Sbottò. Chris si strinse nelle spalle.

-Come al solito avrà attaccato briga con Harry, Ron ed Hermione-

-Stavolta si è concentrato particolarmente su Hermione-

Spiegò Harry.

Vega scrutò con particolare attenzione la ragazzina.

Un cespuglio di capelli ispidi e castani, ma con riflessi che andavano dal color miele a

quello caramello. Il nasino era piccolo e alla francese, gli occhi di un bel castano dorato e

una bocca piccola e rotonda. Peccato per i denti davanti un po’ sporgenti. Ma nell’insieme

era molto carina. Sogghignò mentalmente… ecco spiegato il comportamento di Draco.

-I ragazzi fanno così con le ragazza che gli piacciono. Avrà una cotta per te-

Quattro sguardi esterrefatti le si puntarono addosso.

Quelli di Weasley erano anche un po’ disgustati.

-Hermione e Malfoy???-

-Beh? Che ho detto di strano, Weasley?-

Chris scoppiò in una risata incredula.

-Lyra, se conoscessi bene le due persone di cui stai parlando, non avresti mai detto una simile stupidaggine-

Beh, certo non conosceva quella Hermione, ma credeva di conoscere bene Draco. C’era da

considerare, anche, che erano passati un bel po’ di anni dall’ultima volta che si erano visti.

Lupin ridacchiò.

-Suvvia, ragazzi. Niente è impossibile in amore-

-Professore!-

Protestò indignata la ragazza, con le guance rosse.

-Piuttosto, preferisco un Tête-à-Tête, con un basilisco-

Che vergogna , pensò Hermione Granger, sotto lo sguardo divertito del nuovo professore.

Quella ragazza non stava affatto bene, per pensare che Malfoy… rabbrividì, non riusciva nemmeno a dirlo. Ma in che universo parallelo, potrebbe succedere una simile blasfemia!?

Lyra osservò divertita tutta la serie di espressioni, che si susseguivano in viso alla ragazza. L’incredulità la faceva da padrone, poi era subentrato il disgusto, anche se a dirla tutta a lei sembrava che il cugino non fosse così male, anzi.

Ormai non riconosceva più nei tratti del viso quelli del bambino con cui aveva giocato da piccola. Il viso un po’ appuntito l’aveva ereditato da Narcissa Black, mentre la linea della mascella, da Lucius Malfoy. Aveva anche gli occhi grigi dei Black, ma il ghigno era senza dubbio dei Malfoy.

Vedendo la ragazza con il viso rosso, decise di divertirsi ad aumentare il suo imbarazzo.

-Suvvia, cos’è quella faccia disgustata?-

Sorrise maliziosa, all’indirizzo del fratello.

-Sta parlando dello stesso Malfoy che è entrato nel nostro scompartimento, vero?-

Christian annuì, aggrottano la fronte perplesso.

-E allora, dov’è il problema? Non mi è sembrato così brutto, come giustifica la tua

espressione, anzi l’ho trovato molto carino. Non lo pensi anche tu, che quel Malfoy sia una

bel ragazzo?-

Sogghignò Lyra, sperando che cadesse nella trappola verbale.

Il viso di Hermione divenne quasi dello stesso colore dei capelli di Weasley. La ragazza

boccheggiò, senza parole.

Ma come le veniva di dire una cosa del genere. Era contro natura.

-A me non piace-

Sbottò, portandosi una mano alla guancia.

Ci è caduta in pieno, pensò divertita la biondina.

-Ma io non ti chiesto se ti piace. Ti ho chiesto se è un bel ragazzo-

-La bellezza è soggettiva-

Rimbrottò Hermione. Bella risposta, carina.

-Stai eludendo la domanda, te ne rendi conto?-

Hermione alzò gli occhi al cielo esasperata.

-E va bene. E’ oggettivamente un bel ragazzo, ma non basta avere un bel faccino per far

colpo sulle ragazze, non credi anche tu?-

Lyra la guardò spiazzata.

Era la prima volta che parlava di “ragazzi”. Nella scuola francese non dava molta

confidenza a nessuna delle sue compagne, trattandole con fredda cortesia e quando le

sentiva parlare di ragazzi, si allontanava sempre. Anche con i ragazzi della scuola,

manteneva un atteggiamento distaccato, così da tenerli alla larga da lei. Non sopportava

tutte quelle moine.

-Non ho mai pensato ai requisiti che deve avere un ragazzo per attirare la mia attenzione, quindi non posso risponderti-

Hermione si ritrovò a pensare che anche lei avrebbe potuto metterla in imbarazzo.

-Suvvia, non ci credo. Non hai mai pensato al tuo ragazzo ideale?-

-No. Tu, invece, evidentemente sì, se sai che non basta un bel viso per attirare il tuo interesse-

Hermione si ritrovò di nuovo senza una risposta pronta, molto strano per una come lei.

Harry sorrise.

-Sei stata capace di zittire Hermione per ben due volte. Complimenti. Non è da tutti-

Lei sorrise divertita, prima di voltarsi a guardare fuori dal finestrino, all’invito del fratello.

-Lyra, guarda… Hogwarts-

La ragazza guardò l’enorme edifico, stupita. Era molto più grande sia dell’accademia di

Beauxbatons, sia della fortezza di Durmstrang.

Il castello era circondato da un anello di montagne e si trovava arroccato su un’enorme

scogliera, di fronte a un immenso lago. Era un insieme di torri e torrette, arcate e grandi

vetrate. Somigliava un pochino al Duomo di Milano.

-Non trovi che ricordi almeno un po’ il Duomo?-

-Sì, anch’io l’ho pensato la prima volta che l’ho visto. Bello, vero?-

Sì, era bello. Una scarica di eccitazione percorse le membra della ragazzina. Avrebbe studiato ad Hogwarts. Avrebbe rivisto i luoghi dov’era cresciuto suo padre.

Non vedeva l’ora.

Un ghigno soddisfatto comparve sul volto della ragazza, che si scostò dal finestrino e riappoggiò la

testa contro il sedile, chiudendo gli occhi.

Quando la carrozza si fermò, i primi a scendere furono il professore, Christian e Lyra, seguiti dagli altri tre ragazzi.

Mentre entravano nel maestoso atrio dall’alto soffitto, Lyra sentì una voce strascicata inconfondibile, dietro di sé.

Si voltò subito per vedere con chi stesse parlando Draco.

-Paciock va dicendo in giro che sei svenuto come una checca, Potter-

Gongolò il ragazzo. Lo sguardo di ghiaccio si posò sulla figura piccola della Granger.

-Scommetto che la tua sangue sporco, ti ha fatto una respirazione bocca a bocca. Che schifo!-

Harry aprì la bocca per ribattere, ma Hermione fu più veloce.

-Non c’è pericolo che possa succedere una cosa simile a te, Malfoy. E in quel caso, sarei lieta di lasciarti morire, piuttosto che fare un tale abominio-

Ron sghignazzò e lanciò un’occhiata divertita all’amico.

Malfoy, invece strinse i pugni furioso.

Vega colse l’occasione, per avvicinarsi al cugino.

-Cos’è, Malfoy? Sei geloso?-

Sorrise maliziosa.

Lui si voltò a guardarla sorpreso.

-Cosa?-

-Suvvia, non essere timido. Se non riesci a chiederlo in modo normale, posso farlo io-

Sorrise, divertita. La Granger era diventata paonazza.

-Che dici, Granger? Si vede che muore dalla voglia di baciarti-

Con un verso di puro disgusto, la ragazza dai capelli ricci, oltrepassò sia lei che Malfoy.

-Ma in quale orribile universo?!-

Vega si morse il labbro, per non scoppiare a ridere alla faccia di Draco.

-Ti piacciono le sangue sporco?-

Gli sussurrò. Il ragazzo la fulminò con un’occhiataccia oltraggiata e disgustata insieme.

-Ma come ti salta in mente?! Ridi, ridi… voglio vedere se riderai anche dopo-

-Ah si? E perché? Che succede dopo?-

Domandò lei, facendo finta di niente.

-Ci faremo una lunghissima chiacchierata-

-Ma se non sai nemmeno in che casa verrò smistata!-

Draco si avvicinò con la bocca al suo orecchio.

-L’unica casa in cui potrai finire... è la mia. E ora sbrigati, che c’è lo smistamento-

Il ragazzo le diede una piccola spintarella.

Lei non si voltò più indietro, mentre sulle labbra le aleggiava ancora un vago sorrisetto divertito.

Raggiunse Christian, che l’aspettava impaziente davanti a un altissimo portone, oltre il quale si stagliava un’enorme salone.

-Questa è la sala grande. Vieni, entriamo-

Una voce la bloccò, prima che potesse entrare.

-Rossini, Granger e Potter-

-Quella è la McGranitt. La vice preside e capo della nostra casa, Grifondoro-

Sussurrò Chris alla sorella.

La strega aveva un’età indefinibile, con i capelli ingrigiti, lineamenti nobili e severi, gli occhi azzurri e occhiali quadrati sul naso. La McGranitt alzò una mano per fermare l’avanzata di Christian.

-Non tu, tua sorella. Voi tre seguitemi-

Non sono nemmeno arrivata, che già sono a colloquio della vice preside.

Evidentemente anche le facce di Hermione Granger ed Harry Potter, dovevano essere

simile alla sua, perché la donna, spazientita, sbottò.

-Suvvia, non fate quelle facce. Devo solo parlarvi nel mio ufficio-

Procedettero lungo una serie di scale e corridoio e Vega, sperò che avrebbe fatto la strada

di ritorno con qualcuno, altrimenti si sarebbe persa di sicuro.

Entrati nell’accogliente e caldo ufficio della strega, la McGranitt, li invitò ad accomodarsi

sulle poltrone poste di fronte alla scrivania.

Harry, rimase in piede, concedendo il suo posto a Vega.

La ragazza gli sorrise, accomodandosi.

-Bene-

Esordì la strega, prendendo posto di fronte a loro tre.

-Il professor Lupin e il macchinista del treno, mi hanno scritto che voi due-

Indicò Vega e Harry.

-Avete subito un attacco da un dissennatore-

I due ragazzi si scambiarono una veloce occhiata e in quel mentre una donna entrò nell’ ufficio.

Aveva una cuffietta bianca e un grembiule.

-Miss Rossini, le presento Madama Chips, l’infermiera della scuola-

Vega annuì con il capo. Santo Cielo, bisognava farne un tale affare di stato?!

Con la coda dell’occhio notò che Harry era notevolmente arrossito.

-Non c’è bisogno, Madame. Come può vedere da lei, io e Harry, ci siamo rimessi bene

dall’attacco del dissennatore-

-Dissennatore?-

La McGranitt annuì.

-Già-

Borbottò con sguardo torvo.

Facendo un verso di disapprovazione, l’infermiera si accinse a controllare le condizione di

Harry.

-Va tutto bene, ragazzo. Dovresti mangiare un po’ di cioccolato-

Decretò alla fine.

-L’ho fatto, madama. Ce l’ha dato il professor Lupin, in treno-

-Molto bene. Finalmente abbiamo un’insegnante che sa il fatto suo. E ora passiamo a te, ragazza-

Con estrema riluttanza, Vega si fece controllare la fronte e il polso dalla donna.

-Un po’ di cioccolato anche a te e sarai come nuova-

-Non mi piace il cioccolato-

La Chips allargò gli occhi, stupita.

-Strano-

-Beh, puoi andare Poppy. E voi due ragazzi, aspettate fuori, mentre parlo con miss

Granger-

I due annuirono e uscirono insieme all’infermiera.

-Mi raccomando voi due-

Disse spiccia, quest’ultima, una volta fuori.

-Se non dovreste sentirvi bene, venite subito da me-

Vega ed Harry annuirono e si chiusero la porta dell’ufficio alle spalle.

Quando rimasero da soli, Harry guardò imbarazzato la ragazza da sotto le ciglia.

Si chiese se anche lei fosse svenuta, in seguito all’attacco.

-Tu… ehm… sei svenuta?-

La ragazzo inarcò perplessa un sopracciglio.

Harry si schiarì la gola.

-Cioè, con il dissennatore-

-No, ma mi sono sentita priva di forze e ho dato di stomaco-

Rispose con un sospiro.

-Io… ho sentito qualcuno gridare… una donna-

Confessò il ragazzo.

Vega si irrigidì e lo guardò sorpresa.

-Anch’io-

Harry e Vega si scambiarono uno sguardo d’intesa. Lei accennò un debole sorriso.

-A quanto pare, abbiamo molte cose in comune, Harry-

Harry non la pensava esattamente così. Lui aveva sentito gridare sua madre, ne era sicuro. Lyra, invece non aveva perso i genitori, li aveva entrambi.

La porta si aprì d’improvviso e una soddisfatta Hermione Granger, seguita dalla McGranitt, uscì dall’ufficio.

I tre preceduti dalla vice preside, ridiscesero le scale verso la sala grande.

Harry lanciò uno sguardo guardingo alla professoressa, poi si rivolse ad Hermione.

-Cosa voleva la McGranitt da te?-

-Abbiamo semplicemente parlato del mio nuovo orario scolastico-

-Capisco-

Hermione si piegò leggermente in avanti.

-Lyra, va tutto bene?-

Vega sogghignò Cos’è? Ora voleva fare l’anima pia?.

-Alla grande-

Rispose quasi controvoglia.

La sala grande era disseminata di ragazzini con cappelli a punta.

Vega dischiuse le labbra, meravigliata.

C’erano quattro lunghissime tavolate, mentre su una sorta di palco c’era il tavolo dei

professori. Una sedia era posta al centro del palchetto, con accanto un cappello logoro e

rattoppato.

Ma era il soffitto la cosa più stupefacente. Rispecchiava il cielo all’esterno, carico di nubi. Una fitta e leggera pioggerellina cadeva dal cielo, ma si fermava a mezz’aria, così da non bagnare gli studente e nemmeno spegnere le miriadi di candela, sospese nell’aria.

-Ma è meraviglioso-

-Sì… ogni volta che varco la sala grande e vedo il soffitto penso sempre che adoro la magia-

Le sorrise Harry.

Hermione fece un verso di disappunto.

-Ci siamo persi lo smistamento-

-Manca il mio-

Le fece notare Vega.

La McGranitt, dietro di loro, mise una mano sulla spalla della ragazzina.

-Vieni, miss Rossini. Sei rimasta solo tu da smistare-

Vega e la professoressa passarono attraverso lo spazio lasciato libero tra le tavolate delle

quattro case.

A destra vi erano Corvonero e Tassorosso, mentre a sinistra Grifondoro e Serpeverde.

Vega si accomodò sul sedia al centro del palco.

Voltandosi, vide un anziano mago, con un orribile vestito viola acceso, che lei catalogò come un insulto alla moda. Aveva una lunga e fluente barba bianca, così come i lunghi capelli. Indossava un lungo cappello a punta. Lei si ritrovò a pensare che somigliasse in maniera sorprendente al Mago Merlino che compariva nella Spada Nella Roccia. Gli occhialini a mezzaluna, non riuscivano a mascherare lo sguardo penetrante degli occhi blu del mago. Quello doveva essere Albus Silente.

La McGranitt richiamò il silenzio in sala.

-L’ultima studentessa che effettuerà lo smistamento è Lyra Rossini. Ha frequentato i primi due anni a Beauxbatons, in Francia. Inoltre ha partecipato ad una vacanza studio a Durmstrang, in Scandinavia. Miss Rossini, pronta?-

-Sì-

Sbottò scocciata.

Facciamola finita, devo andare a controllare il mio Unku, pensò.

La professoressa le posò il cappello in testa, il quale, non appena sfiorò i capelli biondo argentei, della ragazza, gridò a gran voce.

-Serpeverde-

Vega sorrise soddisfatta, certo non poteva essere altrimenti.

Gli studente della sua nuova casa, batterono le mani e qualcuno si azzardò anche in fischi di approvazione.

La ragazzina si alzò con un movimento fluido ed elegante e raggiunse il tavolo sotto al muro, dove svettava lo stendardo verde e argento.

Draco, senza dare spiegazioni a nessuno fece posto alla ragazza, tra lui e un altro.

-Io sono Draco Malfoy, lui è Theodore Nott, Daphne Greengrass, Pansy Parkinson, Tiger, Goyle e lui è Blaise Zabini-

Theo aveva i capelli castani e gli occhi di un verde scurissimo.  Guardò incerto Draco, che lo fulminò con un’occhiataccia.

In quel modo, non solo lui, ma l’intero tavolo capì che la nuova ragazza, si era attirata sorprendentemente le simpatie del loro principino.

Il ragazzo sorrise affabile.

-Piacere mio Lyra-

Daphne, una stupenda bionda dei magnifici occhi verdi la squadrò attentamente.

-Benvenuta tra le serpi-

Le disse accennando un sorriso. Lo stesso fece Pansy, mora occhi scuri, con un delizioso caschetto, sebbene avesse il viso leggermente schiacciato.

Tiger e Goyle, grugnirono un saluto e infine lo sguardo di Lyra si posò su Zabini.

Capelli nerissimi, pelle olivastra, sorriso accattivante e furbo e occhi di uno stupefacente color zaffiro.

-Piacere di ricontrarti, Lyra-

-Piacere mio-

Zabini le fece l’occhiolino e Vega sentì una specie di calore salirle in viso.

Corrugò perplessa le sopracciglia. Che cos’era?

Scrollando le spalle, distolse lo sguardo da Blaise. Draco allungò il braccio dietro di lei e le sussurrò all’orecchio.

-Sei arrossita… lo sai?-

Infastidita dal tono compiaciuto e divertito del ragazzo, Vega schiuse le labbra in un affascinante, quanto imperturbabile sorriso malandrino.

-E’ colpa del tuo fascino, Draco… ammaliante come quello di tuo padre-

Draco scosse la testa, divertito.

-Almeno sei ancora la civetta che ricordo da bambino-

-Ehi Malfoy!-

Sia Vega che Draco si girarono verso il tavolo di Grifondoro.

Chris quasi fumava dalle orecchie, talmente era furioso.

-Leva quei tentacoli da dosso a mia sorella e sta a due metri di distanze da lei, come minimo-

Scandì con veemenza.

Il gruppo di serpi, ai quali Vega era stata presentata, si scambiò un’occhiata divertita, prima di puntare lo sguardo su Draco.

Il biondino fece un sorrise affettato.

-Cos’è Rossini? Adesso sei diventato così stupido da confondermi con la piovra gigante del Lago Nero?-

-Sai com’è, Malfoy, ma sei così viscido, che ti si può tranquillamente confondere-

Draco si irrigidì, ma non lo mostrò. Vega accanto a lui, l’avvertì.

Il ragazzo sogghignò e per dispetto, si tirò la cugina vicino.

Lei lo fulminò con n’occhiataccia.

-Non sopporto quando mi mettono le mani addosso e nemmeno quando offendo i miei fratelli, quindi... vuoi che ti schianti ora o più tardi?-

Draco le ammiccò, per nulla intimorito.

-Più tardi, potresti avere un motivo in più per schiantarmi-

Christian si alzò di scatto in piedi, con i pugni chiuse e il viso paonazzo dalla rabbia.

Fred Weasley, lo afferrò per un braccio, cercando di tirarlo a sedere.

-Non fare scenate in Sala Grande, amico. Non vedi che lo fa solo per farti arrabbiare?!-

Anche Harry, invitò il compagno di casa a sedersi.

-Non vorrai dare una simile soddisfazione a Piton? Toglierci punti a partire dalla sera dello smistamento, non sarebbe un buon inizio. Lascia perdere quell’idiota platinato-

-Ehi Potter, non ti conviene agitarti così, potresti svenire di nuovo-

Sogghignò cattivo Draco, il quale spostò il suo sguardo sulla Granger.

-Ah, ma vedo che c’è pronta la lurida mezzosangue zannuta. L’unico modo che hai, per baciare un ragazzo è quello di fargli la respirazione bocca a bocca-

-E tu, invece, non riusciresti a farti baciare nemmeno in quel caso, Malfoy-

-Suvvia-

Li interruppe Vega, che però ce l’aveva con il fratello.

-Chris, lo sai che so difendermi da sola, anche se mi lusinga che tu prenda le mie difese. Ma, non è necessario. Ricorda quello che ti ho detto al momento di prendere la carrozza?-

Christian rimase spiazzato dal tono calmo e tranquillo della sorella.

Si lasciò rimettere a sedere dolcemente, riflettendo sul quello che aveva detto la sorella.

Ricordava che avrebbe voluto salire in carrozza proprio con Malfoy e lui le aveva risposto che non avrebbe acconsentito nemmeno sotto Imperius, al ché lei gli aveva risposto “non conosci molto bene l’albero genealogico dei Black, n’est pas?”. Voleva insinuare, che tra lei e quel biondino platinato c’era un qualche legame di parentela?

Al pensiero che Vega potesse essere parente di Malfoy, rabbrividì. Quello sì che era orribile.

Scoccò uno sguardo torvo al ragazzino, che però non lo stava guardando.

Aveva tolto le mani da sua sorella e stava guardando furioso Hermione, che invece era impegnata in un’allegra conversazione con Harry.

Zabini sussurrò qualcosa all’orecchio dell’amico, che diventò rosso di rabbia.

-Ma che cavolo dici Blaise? Porco Merlino, che schifo-

Zabini ridacchiò e distolse lo sguardo da Malfoy.

-Buonasera, mie cari ragazzi-

Esordì Silente, dal palchetto.

Si era alzato in piedi, dalla poltrona centrale del lungo tavolo dei professori.

- Un caloroso Benvenuto a tutti i presenti! E come di consueto ci accingiamo ad iniziare un altro anno ad Hogwarts! Devo dirvi solo poche cose, e siccome sono tutte molto serie, credo che sia meglio toglierci il pensiero prima che finiate frastornati dal nostro ottimo banchetto-

Sorrise, poi proseguì.

-Come ormai tutti saprete dopo la perquisizione dell'Espresso di Hogwarts, la nostra scuola attualmente ospita alcuni dei Dissennatori di Azkaban, che sono qui in missione per conto del Ministero della Magia. Sono di guardia a tutti gli ingressi e finché rimarranno con noi, voglio che sia chiaro che nessuno deve allontanarsi da scuola senza permesso. I Dissennatori non devono essere presi in giro con trucchi o travestimenti, né tantomeno coi Mantelli dell'Invisibilità-

Harry e Ron si scambiarono un'occhiata d’intesa.

L’anziano mago si schiarì la voce.

-Non fa parte della natura di un Dissennatore comprendere eventuali scuse o suppliche. Di conseguenza vi metto in guardia tutti quanti. non date loro motivo di farvi del male. Conto sui Prefetti, e sui nuovi Capiscuola, perché facciano in modo che nessuno entri in conflitto con i Dissennatori-

Sorrise.

-Ora, però, passiamo ad un argomento più allegro-

Indicò l’insegnante alla sua destra e disse.

-Sono lieto di dare il benvenuto a due nuovi insegnanti. Innanzitutto al professor Lupin, che ha gentilmente accettato la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure-

Un discreto applauso si levò nella sala grande.

Draco storse la bocca in una smorfia disgustata.

-Il mio elfo è vestito meglio-

Pansy ridacchiò divertita, mentre Daphne alzò gli occhi al cielo.

-Sei senza speranza-

Commentò con un sorriso sornione. Zabini appoggiò il mento sulla spalla della bionda compagna.

-E’ sempre stato senza speranza, Daphne. Lo imparerai anche tu, Lyra-

Come se già non lo sapessi, pensò lei distogliendo lo sguardo da quello color zaffiro del serpeverde.

-Quanto alla nostra seconda nuova nomina-

Riprese Silente, mentre il tiepido applauso per il professor Lupin si spegneva.

-Sono spiacente di dovervi dire che il professor Kettleburn, il nostro insegnante di Cura delle Creature Magiche, è andato in pensione alla fine dell'anno scorso per godersi gli anni, nonché le membra, che gli restano. Comunque sono lieto di annunciarvi che il suo posto verrà preso nientemeno che da Rubeus Hagrid, che ha accettato di assumere il ruolo di insegnante in aggiunta al suo compito di guardiacaccia-

Theo fece un verso di disgusto.

-Questa scuola continua a scendere in basso. Ora hanno messo anche quel mezzo-gigante ad insegnare-

-Pensa quando lo saprà mio padre-

Disse Draco.

Blaise, si raddrizzò e guardò divertito la nuova serpe.

-Questa è la frase preferita di Draco. Gliela sentirai dire spesso-

Maledizione, pensò lei, sentendo di nuovo il caldo salirle al viso. Guardò truce il bel ragazzo. Era tutta colpa sua.

-Che ho detto?-

Disse perplesso Blaise, tra sé.

-Bene, credo di avervi detto tutte le cose importanti.

Concluse Silente.

-Che il banchetto cominci!

Draco cercò di mangiare il più velocemente possibile, ma senza ingozzarsi come la donnola Weasley, che per inciso parlava pure con la bocca piena. La Granger lo stava rimproverando, disgustata, per un pezzetto di pollo che le era atterrato sulla mano.

-Ron, spero che un giorno o l’altro, ti strozzi, così imparerai a non parlare mentre mangi!-

-Mmhh, ma Hermffingh…-

Il resto delle parole si perse in mezzo a piselli, funghi e pezzettini di pane.

-Ron, sei orribile-

La ragazza si era scostata, andando a sedersi accanto a Fred e Christian.

-Lascialo perdere, mezzosangue, ha fatto la fame per due mesi, in quella sudicia e misera casa. Eppure ho sentito che avete vinto un po’ di soldi alla lotteria. Mi aspettavo che tua madre ci rimanesse secca dalla sorpresa-

Commentò cattivo, Draco.

Ron stava per alzarsi di scatto, ma Harry e Seamus Finnigan lo trattennero in tempo.

Il rosso buttò fuori altri incomprensibili parole e pezzetti di cibo.

Hermione sorrise beffarda al serpeverde e alzò il mento per fissarlo negli occhi, orgogliosa come una regina.

-Mai quanto tuo padre, quando ha visto un’intera squadra di Auror, che gli perquisiva casa. Ho saputo che hanno scoperto delle stanze molto interessanti-

Draco strinse i pugni dalla rabbia.

Ma aveva un asso nella manica. Aveva saputo alla fine dello scorso anno, che Potty e Weasel avevano preso la polisucco trasformandosi in quei due idioti di Tiger e Goyle.

-Devo ammettere che l’idea di usare la pozione polisucco, per far intrufolare i tuoi amichetti da noi, è stata molto serpeverde-

Hermione si portò una mano alle labbra, sorpresa. Come aveva fatto a scoprirlo? Draco ghignò.

-Sorpresa, mezzosangue? Avresti potuto scegliere Pansy o Daphne, per seguire i tuoi amici, invece di quell’armadio della Bulstrode. Sarebbe stata l’unica occasione per te, di apparire come una vera femmina. Non sai quanto ho riso, pensando a te trasformata in gatto-

Hermione espirò dal naso, oltraggiata.

-Sai com’è, Malfoy, temevo ti avvicinassi troppo. E avresti capito subito chi ero, se avessi vomitato sulle tue preziose scarpe-

Rispose beffarda.

-Per le luride sangue sporco come te, è un onore anche solo respirare la nostra aria-

-Ma quale onore, Malfoy? Tu non sai nemmeno dove sta di casa. Sei solo un piccolo codardo, sbruffone e viziato figlio di papà. Non sai nemmeno difenderti da solo, altrimenti non avresti bisogno di quei due scimmione cerebrolesi-

Sia i compagni di Grifondoro, che quelli di Serpeverde, assistevano senza intervenire allo scambio di battute tra i due.

Per evitare che la situazione degenerasse e si mettesse mano alle bacchetta, Vega batté le posate nel piatto.

Draco sobbalzò leggermente, contraendo ancora di più i pugni. Lei gli sorrise.

-Ho finito-

Lui anni, rilassandosi impercettibilmente.

Ora aveva delle questioni più importante da sbrigare.

Fece segno a Vega di precederlo, poi si alzò a sua volta e passando dietro alla Granger, le sussurrò all’orecchio.

-Non credere che sia finita qui, sporca mezzosangue-

Ron e Harry si apprestarono ad alzarsi, per accorrere in aiuto dell’amica, ma un gesto imperioso della mano di questa, li fermò.

Draco Malfoy uscì dalla Sala Grande a testa alta e con passo elegante e ferino.

Pensò, confuso, che i capelli di quella lurida babbana, odoravano di mandorle e vaniglia.

Hermione seguì per un attimo il serpeverde, poi pensò confusa, che lui odorava di muschio bianco e di pulito.

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

Ecco a voi la seconda parte del primo capitolo. Spero che vi piaccia ^^ e che mi facciate sapere che ne pensate. Il discorso del preside, lìho preso interamente dal libro :D

Ma passo subito a rispondere alle vostre recensioni:

anna96: sono felice che ti sia piaciuto il cap precedente ^^. Eh sì, Vega è una Black fatta e finita. Spero che questo cap ti piaccia, bacioni.

ladykirahm: ciao mia carissima beta, come va? Tanto per cominciare, grazie delle correzioni, ne ho fatti alcuni veramente assurdi (mi vergogno quasi ^^). Su Roberto… beh, si vedrà più avanti, anche se sono ancora indecise sul quando. Ma non ti preoccupare, svelerò tutto. Dimmi che ne pensi del cap, senza occhialini da mestrina ^^. Riguardo a te, amo la tua fic sempre di più, ad ogni capitolo che leggo. Bacioni.

JuliaWeasley: sono felice che ti piaccia la mia fic (e ti faccia anche ridere), soprattutto perché non segui questa ship ^^.  E poi, come non potrei far incontrare zio e nipote. Spero solo che ti piacerà quel momento, che però è ancora lontanuccio… più o meno… Il merito di aver diviso il cap in due va tutto a ladykirahm, che è la mia beta. Fosse stato per me, avrei pubblicato un primo capitolo lunghissimo. Come donna bionda, non c’è mica solo Narcissa :P… ci sono le Greengrass che sono bionde… chissà. Spero che questo capitolo ti piaccia. Bacioni

Fly girl_HH: cercherò di essere più chiara nelle risposte ^^. Non ti preoccupare, sono anche io per le critiche costruttive ed è giusto che se hai qualche perplessità, tu me lo faccia notare. Ora iniziamo ^^: hai ragione nel dire che Vega è antipatica, ma non ti preoccupare su questo, perché in seguito alcune cose cambieranno. Riguardo MarySue, mah, ti dirò, a me non sembra perfetta la ragazzina. E poi se ti sembra così ora, figurati prima :P ho dovuto riscriverla proprio per questo. Passando ai pregiudizi di Vega, lei è stata cresciuta dai Black e dai Malfoy. E le cose che si imparano nei primi anni di vita, sonoq uelle che rimangono inmpresse nella mente del bambino più a lungo (almeno così è scritto nei miei libri di psicologia ^^). Quindi, le sono rimasti inculcati quegli insegnamenti. Anche se non lo scritto, poi, Vega ama moltissimo Roberto, Christian e Antonio, un po’ meno Carla, però ^^. Riguardo i Weasley, beh io ho immaginato che l’avesse sentito da Lucius Malfoy, però avrei dovuto scriverlo… me ne scuso. Sul fatto che lo sarebbe anche lei… non è proprio esatto. Vega si è vista costretta a dover vivere con i babbani, mentre i Weasley li amano a priori. Sul fatto del perché la chiamino Lyra invece di Vega… risponderò nel prossimo capitolo ^^. Sono comunque felice che la mia storia ti piaccia e grazie per averla messa nei preferiti. Se hai altre domande, non farti problemi. Spero solo che le mie risposte siano stati abbastanza soddisfacenti. Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo. Bacioni

Ringrazio tutte le persone che hanno messo questa storie tra le seguite e tra le preferite e anche quelli che leggono soltanto. GRAZIE e al prossimo capitolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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