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Autore: Thumbelina    14/03/2010    2 recensioni
Questa ff è tratta dall'omonimo film. Draco Malfoy è un ricchissimo politico conservatore e don Giovanni, con la vita che ogni uomo al mondo sogna di avere. L'incontro con una sua ex compagna di scuola permetterà a quest'ultima di cambiare la sua vita, facendogli vedere cosa sarebbe successo se, vent'anni prima,...
Genere: Romantico, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fratelli, pannolini, conoscenze e Clayton Nott

Elisa era nel prato ad intrecciare i capelli di sua sorella Camilla, i gemelli si rincorrevano intorno a loro, tracciando nell’erba e nei fiori il percorso della propria corsa.
- E-e-el-l-l-isa – balbettò la bambina sistemandosi meglio gli occhiali sul naso – è-è-è f-f-fin-n-nit-ta l-la t-t-t-t-t-t-t-r-tr-tre-cc-cc-ccia?
- Non ancora, tesoro – rispose la sedicenne accarezzandole una guancia.
La bambina annuì accennando ad un sorrisino, e poi il suo sguardo deviò verso nuovi orizzonti.
Giusto alla fine del prato, infatti, due ragazzi giocavano a rincorrersi. Uno dei due, una ragazza, correva agile e snella e rotolava sull’erba, sperando e non sperando di farsi prendere. Dietro di lei, a rincorrerla, il ragazzo si muoveva velocemente, e rallentava a volte per farle provare le brezza d’essere la più veloce, ma poi rotolava a terra anch’esso, stringendo la ragazza fra le sue braccia, e ridendo con lei. Poi, la ragazza si rialzava aggiustandosi la maglietta e riassumendo contegno, sgrullava l’erba via dai suoi jeans e faceva la finta scocciata, tenendo il muso, fingendosi seria e disinteressata a quel gioco. Ma sia lei che il ragazzo sapevano che, fra non più di appena cinque minuti, sarebbe tornata a stuzzicarlo. Era il loro gioco.
Elisa si accorse con un sorriso di dove fosse andato a perdersi lo sguardo della sua sorellina, e, fermando con fermacapelli rosa la treccia ormai conclusa, mosse la testa in quella direzione, invitando la sorella ad andare, in caso avesse voluto, a giocare con i due.
La bambina sorrise, le diede un bacio sulla guancia, e poi si rialzò in piedi, correndo verso di loro.
- hey, principessa! – esclamò il ragazzo prendendola in braccio e giocando a farle un po’ di solletico
- M-m-m-m-m-m-m-m-m-m-m-m-m-m-ma-m-m-m-ma-marcos smett-tt-tti-l-la! – fece la bambina cercando di allontanarlo da se – L-l-la-l-l-lav-v-vin-n-n-ia aiut-t-to!
La ragazzo sorrise alla chiamata, ed corse prontamente in suo aiuto.
- Lascia subito stare la mia sorellina! – disse sottraendo Camilla dalle braccia del fratello, e prendendola fra le proprie. – tutta mia! – disse stringendola forte forte, e stampandole un bacino sulle labbra – Camilla è tutta mia, tutta mia!
Poi Lavinia rimise a terra la sorellina, e tenendosi per mano, le due si misero a correre rincorse da Marcos.
Elisa, immersa nei propri felici pensieri, li guardava giocare, consapevole che fra un po’ anche William e Colin si sarebbero uniti alla corsa, per supportare Marcos, e che lei sarebbe dovuta correre in aiuto di Lavinia e Camilla. E questo sarebbe accaduto precisamente fra dieci, nove, otto, sett…
- Elisa! – la chiamò Draco correndo sconvolto verso di lei
- Che c’è adesso? – domandò scocciata questa, riemergendo dai propri pensieri
- Tua madre vuole che io… - rispose Draco – che io… che io…
- Che tu cosa?
- Che io… che io… lei vuole che io… che io cambi il pannolino a Matthew!
Elisa, dopo aver messo nella propria mente a fuoco il problema e il concetto, scoppiò in una fragorosissima risata.
- non c’è niente da ridere – la rimproverò Draco – e poi io non ho mai cambiato il pannolino a un bambino: non ho idea di come fare
- ed in che modo la sottoscritta potrebbe aiutarti? – chiese Elisa trattenendo le sue risate
- insegnami a cambiare un pannolino – la pregò Draco
- ma io non ne sono capace
- cosa vuoi dire con “non ne sono capace”? Non hai mai cambiato il pannolino a tuo fratello?
- No, mai, quelli che cambiano i pannolini siete tu e la mamma
- Oh no! Ed ora come faccio? Non posso andare da Hermione e chiederle “come faccio a cambiare il pannolino a nostro figlio?” sono perduto!!
- No, non è detto – lo rincuorò Elisa, i cui occhi erano andati a fissarsi per l’appunto sui suoi fratelli, in particolare su Marcos, il cui cellulare aveva appena squillato – ti fidi di me?
- No, non totalmente almeno – rispose Draco
- Ed allora non ti aiuto
- Ok, ok, mi fido di te, mi fido di te.
- Perfetto – esclamò compiaciuta la ragazza – allora siediti comodo e guarda un vero genio in azione
E ciò detto, con un’aria di infinita modestia si alzò e corse verso i suoi fratelli.
Al centro del cerchio c’era Marcos, impegnato nella sua telefonata.
- E’ Nott? È Nott? – insisteva Lavinia, saltandogli intorno con aria speranzosa, mordendosi le unghie
Marcos annuì sbuffando e fulminandola con un’occhiata ed ordinandole con lo sguardo di tacere.
- Ti ha chiesto di me? Ti ha chiesto di me? Ti ha chiesto di me? – chiese dopo l’ultima risposta del fratello Lavinia, continuando a saltargli intorno, insistendo ancora di più
- Scommettiamo non ha fatto neppure accenno a te? – si intromise Elisa guardando dall’alto in basso la sorella
Lavinia si rabbuiò, ma continuò a guardare speranzosa il fratello maggiore.
- Nott non ti si fila proprio – continuò Elisa, provocando la sorella
- Questo non è vero – fece Lavinia – Nott mi guarda e come, anzi, è quasi sul punto di essere innamorato di me
- Sì, certo – disse sbottando a ridere Elisa, mentre Marcos, attappandosi le orecchie, si allontanava dalla loro discussione rumorosa. – e poi si dichiarerà, vi sposerete ed avrete cinque figli: nei tuoi sogni! Scommettiamo che Nott non farà neppure allusione alla frivola ed insulsa Lavinia Malfoy?
- Sei una serpe!
- No, cara, sei tu la serpe, io sono un grifone! Allora, scommettiamo o sei già sicura di perdere?
- Certo che scommettiamo – rispose Lavinia – scommetto quello che vuoi che Nott chiederà di me a Marcos
- Ok, - concluse Elisa – allora facciamo che chi perde cambia il pannolino a Matthew, ci stai?
- Ci sto.
Marcos intanto, lontano tre metri da loro, concluse la sua telefonata riattaccando il cellulare.
- allora, - chiese Elisa, con aria da sbruffona – ti ha chiesto di Lavinia o no?
- Sì, Marcos – confermò Lavinia – Nott ti ha chiesto di me o no?
Marcos le squadrò un momento.
- no – rispose infine il ragazzo guardando Lavinia – non ha chiesto di te
Lavinia si morse le labbra, trattenendo le lacrime negli occhi, e poi, con aria stizzita, si rivolse ad Elisa.
- e brava, sorellina – le disse in tono acido – hai vinto tu, cambio il pannolino a Matthew, ma non pensare di aver vinto.
E ciò detto alzo i tacchi e si diresse scocciata verso casa. Elisa gettò un’occhiata a Draco e con questa fece segno di seguire Lavinia, e l’uomo capì era dalla ragazza che avrebbe dovuto osservare ed apprendere come si cambiassero i pannolini. Sì alzò quindi e la seguì fin dentro casa.

- Sei una stronza – decretò severo Marcos, guardando male Elisa
- Lo so – rispose lei – conosco me stessa quasi quanto conosco voi e te, e so di per certo che Nott ti aveva chiesto e come di lei, giusto, Marcos?
- Già – rispose lui
- E non glielo hai detto perché non vuoi che la tua sorellina preferita cada fra le braccia, o per meglio dire fra le lenzuola, del dannatissimo Clayton Nott, vero?
- Vero, e tu questo lo sapevi fin dall’inizio, giusto, sorellina?
- Esatto, come ho già detto: io vi conosco molto bene, troppo bene.

Draco guardava attentamente sua figlia Lavinia pulire e cambiare il piccolo Matthew.
- dove hai imparato? – le chiese, mentre lei, ancora incavolata, continuava a sbuffare
- a fare cosa?
- A cambiare i bambini
- Me lo hai insegnato tu, papà, non ti ricordi?
- Hum… no. Ma perché te l’ho insegnato?
- Perché io te l’ho chiesto
- E allora perché me lo hai chiesto?
- Perché voglio diventare una mamma un giorno, e quindi voglio imparare fin da subito come prendermi cura di un bambino, per questo spesso mi piace occuparmi di Matthew, per fare pratica. E poi spero che Nott vorrà avere dei bambini e così noi… - e allora la ragazza si rese conto di ciò che stava per dire e tacque, finendo di cambiare il suo fratellino - Ok, ho finito – concluse buttando il pannolino nel secchio e posizionando Matthew fra le braccia del padre. – torno a giocare, ciao papà.
   
 
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