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Autore: Trijpmaker    14/03/2010    1 recensioni
M'è sempre piaciuto il film Blade Runner di Ridley Scott e ho voluto scrivere una storia ambientata a Venezia. Spero che vi piaccia.
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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2 Patacca, Laser d'ordinanza e il vecchio ripostiglio delle scope trasformato in ufficio. Mi sembrava d'aver fatto un salto indietro nel tempo, quando ancora credevo nella missione e ci godevo ad ammazzare la carne sintetica. Detti un'occhiata veloce all'orologio, le 13:30 . Presi dalla tasca dell'impermeabile il mio palmare. Era ora di sentire l'ologiornale. Armeggiando, riuscii a sintonizzarlo sul canale notizie. Mi sedetti sulla cigolante sedia del mio ufficetto e finsi d'ascoltare il notiziario. La mia mente già si preparava alla caccia e ai numerosi giorni da trascorrere sulla strada. Di solito non mi ponevo domande circa i replicanti. Erano utensili, strumenti di lavoro, non meno diversi da un coltello o un robottone agricolo, ma dopo sette anni avevo voglia di voltare pagina. Il sangue, anche se sintetico, cominciava a farmi schifo. Vidi il mio palmare lampeggiare e lessi il promemoria dell'incontro con l'Avvocato. Era meglio che andassi. Tanto valeva avere una seconda staffa su cui mettere i piedi caso mai le cose andassero a puttane. Dalla questura al campiello Dell'Anzolo, sede dello studio associato Messulam, Ravagnan e Torres, ci sarebbero voluti trenta minuti buoni. Detti uno sguardo alla città. Camminando per i suoi angusti vicoli mi dissi che niente e nessuno m'avrebbe convinto a mollare questa perla dell'Adriatico, indipendentemente da quanti androidi mi potessero offrire nelle colonie extramondo. La pubblicità martellava il pubblico giorno e notte per convincere i cittadini ad emigrare, promettevano mari e monti ma a me non interessava. Arrivato al Campo dell'Anzolo suonai al citofono dell'Avvocato. La sua segretaria m'apri il portone del palazzo ed entrai senza fretta nello studio. Dopo dieci minuti d'anticamera, durante i quali riusci a dare un occhiata allo studio, venni ricevuto. Decisi di lasciar perdere i convenevoli e di andare subito al sodo. - Buon giorno avvocato. Mi dica di cosa ha bisogno - Vede cavo, avvei bisogno dei suoi servigi... Di cosa si tratta? Sorveglianza o un recupero? - La pvima, mio cavo. Vede ho uno spinoso caso di divovzio e... - Chi è il soggetto? - Si tvatta della Signova Balliello-Contanoni. Il mavito sta cevcando dele pvove sull'infedeltà della sua coniuge e... - Quando comincio? Questa domanda doveva essere il mio marchio di fabbrica. Quando comincio... l'ho sempre pronunciata in tutti i miei anni, quando ero in Polizia, all'O.C.R.A. e anche adesso di fronte a questo ciucciacazzi in completo gessato da 2000 €uro. Con ogni probabilità avrei guadagnato più soldi spremendo la signora che lavorando per il marito. La porca, con ogni probabilità, aveva più interesse a continuare la relazione col vecchio mollusco blasonato che finire col culo a terra e a doverlo svendere per tirare a campare. Comunque simili considerazioni erano premature, mi sarei regolato di conseguenza una volta avuto in mano la situazione. Continuammo a parlare per altri dieci minuti, discutendo un dettaglio secondario: il mio compenso. - Vede cavo, a me non sono mai andati molto a genio i suoi metodi, ma devo ammetteve che i suoi visultati sono sempve ineccepibili. - La ringrazio Avvocato. - Vada dal mio socio, l'avvocato Tovves, le darà i dettagli sul lavovo e le pvepaveva un contvatto di collabovazione. - A risentirci Avvocato. Uscendo dall'ufficio, chiesi alla segretaria dove fosse l'ufficio dell'Avvocato Torres come risposta ricevetti una scrollata di testa che mi indicava il fondo del corridoio. Prima ancora di dirigermi dall'altro avvoltoio in gessato da 2000 €uro, detti un occhiata allo studio. Tanto di cappello all'architetto che lo aveva ristrutturato, un ottimo lavoro. Le pareti erano state ricoperte con una carta da parati di color caffelatte, dei bei quadri alle pareti e altre sciccherie che, come minimo, le cui cifre erano seguiti da almeno tre zeri.Andai in fondo al corridoio e bussai alla camera dell'Avvocato Torres. Entrando sentii una ragazza che stava berciando al telefono in spagnolo. Non capivo un'acca di quello che diceva, ma dal tono intuivo che era incazzata marcia per qualcosa. Rimasi in disparte e attesi che avesse finito. Appena mi degnò di considerazione mi chiese chi fossi. Dovevo ammetterlo, una topa di prima classe. Capelli neri e corvini, occhi marroni che mi trapassavano e m'inquisivano cercando indizi rivelatori del mio stato d'animo. Lo ammetto, un bel tocco di fica e tanto di cappello ai genitori. Mi ripresi dallo stato di trance. - L'Avvocato Torres? - Mi dica Una bella voce, sensuale e vellutata al punto giusto. Chissà come si trasformava in aula. Sono il nuovo investigatore. L'avvocato Messulam mi ha detto di rivolgermi a lei per definire i dettagli della mia collaborazione. - Ah si. Il laido... si sieda pure. - E' un giudizio severo, ma sono sostanzialmente d'accordo. Non mi rispose e prendendo una cartella, squadernò dei fogli A4 vergati da caratteri piccolissimi. - Dunque, questo è un contratto di collaborazione con il nostro studio, col quale lei – calcando tutto il suo disprezzo – adesso lavora per noi come investigatore. Non mi scomposi poiché ero abituato a ricevere insulti anche peggiori dal mio prossimo sconosciuto. - Dove firmo? - Qui, qui e qui – mi disse indicandomi i spazi bianchi coperti da dei cartoncini adesivi gialli Lessi il contratto velocemente, in sostanza mi assumevano e se finivo nella merda durante il lavoro avrebbero fatto il possibile per aiutarmi. Il compenso era di 3000 €uro, volevano la mia lealtà per questo giro e io gliela avrei concessa, a meno che la signora, o meglio la porca, non mi offrisse argomenti più convincenti. Firmai e chiesi all'avvocato da quanto tempo avesse cominciato a lavorare per il ciuccia cazzi. Mi rispose da circa tre anni. Non avevo altro da dire a quella bambolina in completo gessato da 2000 €uro e me ne andai. La prossima fermata sarebbe stata le Fondamenta Nuove, a cercare quel figlio di puttana di Tony lo Svizzero.
  
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