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Autore: STACY    15/03/2010    10 recensioni
- finalmente poteva toccare con mano quel prezioso zaffiro... -
Doveva fare in fretta, qualcuno poteva acorgersi di lui.
La lucina azzurra, quasi fluorescente, che emanava il gioiello sembrava perfetta.
Forse questa volta l'aveva trovata.
con mani tremanti alzò la pietra sopra la sua testa facendola risplendere sotto la luce fioca del lampione...
Poteva vedere la sua trasparenza...
- MERDA!-
sasu/naru of course ma non spinta...almeno per ora...
P.s. credetemi l'identità di Kyo non è così scontata come sembra...
.°..o0O FINALE ON LINE O0o..°.
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara , Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Allora allora, eccomi qui lunedi come promesso.

Il fatto che io sia stata puntuale mi gasa^^

 

Innanzi tutti chiedo scusa per eventuali errori in quanto non scrivo direttamente al pc ma uso un programma che mi edita i testi scritti a mano e a volte scrive moooolte fesserie, può capitare che non mi accorga di tutte.

 

Secondo ringrazio chi ha messo la storia tra seguite e preferiti e spero che vi piacerà anche questo secondo capitolo, un po’ più illuminante rispetto al primo.

 

Terzo ringrazio YUKO CHAN (ti voglio bene piccola spero di non deluderti ) SHIMI E YUREI (siete due rompiscatole, ma siete adorabili^^) per aver commentato anche se shimi come al solito imbroglia e ha scoperto la trama prima che io pubblicassi la fiction …bha!

 

Quarto vi lascio al capitolo, buona lettura E CI VEDIAMO LUNEDI PROSSIMO!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mentre il professor Asuma continuava, con voce monotona la sua lezione di storia, Naruto stava giocando con un paio di monete.

Era uno dei primi giochi di magia che aveva imparato e non era stata Tsunade ad insegnarglielo.

Gli piaceva far ruotare le monete tra le dita, farne apparire 3, poi 2, poi 1 e infine farle sparire completamente. Era un trucco molto semplicemente.

Tutte le magie avevano un trucco. In fondo la magia non stava nell’eseguire il trucco ma nell’essere  talmente abili da emozionare il pubblico senza che questi pensi al trucco o si accorga di esso.

Il pubblico deve guardare il mago e ricordardarlo come colui che è in grado di fare cose straordinarie, non devono guardare la magia e ossessionarsi per capire il trucco.

Per questo motivo disprezzava i detective, bhe i tipi come Sasuke.

Lui non capiva il fascino di Kyo, non vedeva il suo carisma, l’allegria che portava tra la gente. Continuava a guardarsi intorno per cercare di capire il trucco.

Era suo dovere morale sfotterlo.

Se si fosse spinto appena un po’ più in là della semplice apparenza avrebbe adorato pure lui Kyo.

Strappò un foglio di carta dal quaderno.

Prese a piegarlo con abilità fino a formare una ranocchia. Armava le rane ed era bravo con gli orgami.

Puntò la sua ranocchia in direzione del moro. Perfetto.

Con l'indice fece pressione e la ranocchia di carta spiccò un balzo verso Il banco di Sasuke, capovolgendosi. Peccato, non era caduta in piedi.

Sasuke guardò torvo la ranocchia capendo immediatamente chi fosse il mittente.

Prese il fioglietto e lo spiegazzò, aprendolo. Dentro,com'era prevedibile, c'era un messaggio.

-      ALLORA GRANDE DETECTIVE, PERCHé INVECE DI FARE IL MUSONE E RINCORRERE AVANTI E INDIETRO KYO,  NON SORRIDI UN PO’ DI Più E VIENI NELLA SCUOLA DI NONNA TSUNADE AD IMPARARE QUALCHE TRUCCHETTO??

Sasuke finì di leggere e prese la penna.

Almeno ogni 2 giorni Naruto gli chiedeva di andare in quella scuola di magia, dove passava la maggior parte delle giornate, e di sorridere un po’ di più.

Questo lui lo considerava un'enorme scocciatura perché:

PRIMO lui voleva fare il detective non il mago.

SECONDO lui era una persona seria e non se ne andava in giro a sorridere alla gente come invece faceva il biondo.

TERZO, cosa che Naruto non sapeva e non voleva ammettere, lui era un musone solitario.

Dopo la morte dei suoi genitori era diventato ancora più isolato e taciturno. E poi dal nulla 2 anni prima era arrivato Naruto e gli aveva fatto tornare la voglia di arrabbiarsi per la sua stupidità, di sfotterlo per la sua assurda testardaggine e qualche volta, ma molto più raramente, la volgia di sorridere.

Questo in ogni caso non glielo avrebbe mai detto.

Scrisse velocemente la risposta sentendosi estremamente stupido mentre lanciava il bigliettino indietro.

 

-      Non sono mica un dobe come te

 

La risposta era sempre lo stessa.

Naruto sorrise, rispondendo.

 

-      Di SICURO SENZA QUELL 'ARIA TETRA SARESTI MOLTO PIÙ AFFASCINANTE. -

Era quello che pensava seriamente ma sapeva che l'argomento metteva in imbarazzo Sasuke e quindi era sempre divertente ripeterglielo.

Il moro nel leggere quelle parole perse per un attimo il suo sangue freddo.

Era sempre più convinto che Naruto adorasse prenderlo in giro.

Decise di continuare a rispondere a tono, mandando totalmente all'aria la lezione di storia.

L’avrebbe recuperata nel pomeriggio, per conto suo.

 

- IO SONO GIÀ ABBASTANZA AFFASCINANTE, LO SI DEDUCE DAL NUMERO DI RAGAZZE CHE VENGONO DIETRO A ME, E SOTTOLINEO ME, NON TE. –

 

- AH MA SE LA METTIAMO COSÌ, IL NUMERO DELLE TUE AMMIRATRICI NON E’ NEMMENO PARAGONABILE A QUELLO DELLE FANS DI KYO. COME VEDI MIO CARO, I LADRI HANNO PIù SUCCESSO DEI DETECTIVE.

 

 Aveva toccato una nota dolente.

 

 - QUELL' IDIOTA E’ UN LADRO E NON E’ AFFASCINANTE. –

 

- AHAHH ADESSO HO CAPITO PERCHE’ GLI DAI LA CACCIA, SEI GELOSO!

 

Sasuke si stava alterando.

 

- IO NON SONO ASSOLUTAMENTE GELOSO…Di UN TIPO COME LUI E POI, COSA CENTRA IL PARAGONE FRA ME E QUEL LADRUNCOLO? STIANO PARLANDO DI TE!

 

- E CHI TI DICE CHE IL FAMOSO LADRUNCOLO NON SIA IO? -

 

Sasuke ghignò.

Quel dobe faceva quasi sempre allusioni simili, come se lui ci credesse.

Semplicemente non poteva essere, Kyo era qualcosa di completamente diverso da Naruto.

 

- CERTO DOBE CONTNUA A SOGNARE, UNA PERSONA COME TE CHE INCIAMPA PURE QUANDO CAMMINA SULLA TERRA FERMA, NON SAREBBE IN GRADO DI FREGARE UNO COME ME.

 

- AH! COME OSI BRUTTO TEME! SEI SOLO UN ESSERE ANTIPATICO E PRESUNTUOSO....

 

Sasuke continuava a leggere gli insulti del dobe con un sorrisetto.

In realtà pensava che Naruto fosse troppo puro per fare qualcosa di cosi meschino come rubare.

Anche questo non glielo avrebbe mai detto…

Nonostante tutto quello che il biondo gli diceva e nonostante l'indifferenza che mostrava, lui teneva all'amicizia di Naruto in una maniera quasi morbosa, tanto da irritarsi quando qualcun altro (sia uomo sia donna) si avvicinava a lui.

 

Era spaventato da questo suo eccessivo attaccamento e quindi cercava di stare con lui il meno possibile, per attenuare quella sensazione fastidiosa.

Certo era che a Naruto doveva molto.

Quando i suoi genitori erano morti in un incidente stradale aveva perso l'unico appoggio che aveva nella vita e si era trovato improvvisamente solo e senza più nessuna voglia di vivere se non per realizzare il suo sogno: diventare detective.

Si era gettato anima e corpo su questo, creando attorno a se una specie di barriera di gelo, invisibile e impenetrabile.

Quando aveva incontrato Naruto, aveva rivisto in lui molto di se stesso, un ragazzo solo , senza genitori e con un sogno.

Ma pur essendo così simili, nello stesso tempo si era accorto che erano completamente diversi.

Questo miscuglio di aspetti l'aveva irrimediabilmente attratto come una calamita.

Naruto gli aveva fatto tornare capire che poteva impegnarsi a fondo e con tutte le sue forze in qualcosa senza dover necessariamente isolarsi, ma che doveva solo dimostrare agli altri quanto valeva.

E poi era apparso Kyo, come se qualcuno in cielo avesse saputo che lui cercava un'occasione per dimostrare il suo valore e avesse mandato quel ladro prorpio nella sua città, apposta per lui.

Adesso, nonostante non poteva dire che fosse uno dei periodi più belli della sua vita, poteva affermare per certo che aveva ritrovato una certa serenità.

 Andava tutto bene.

 

 

 

 

 

 

- Primo! mi dispiace Naruto ma continui ad essere troppo lento!.-  fece Kiba appoggiandosi al cancello d’ ingresso dell'istituto scolastico per riprendere fiato…

Qualche secondo dopo arrivò Naruto, anch' egli con il fiato corto a causa della gara di corsa, che tra l’altro aveva perso.

- Ehi, non mi lasciare indietro aspetta kiba!... Aspettiamo Sakura! -

- Ma dovevamo andare a mangiare!-

- con Sakura c'è anche Ino... -

- Certo che le aspettiamo, allora! Eccola! Sakura, Ino vi stavamo aspettando! Facciamo la strada insieme?-

Le due ragazze li fissarono con sguardo di sufficienza.

-  che tipi sciatti! – fece lo bionda fissando soprattutto il castano.

- Noi andiamo a mangiare un panino, venite con noi?.

Sakura parve prendere seriamente in considerazione l’idea

- Volendo prima di tornare a casa si potrebbe fare un salto a... papà? cosa ci fai qui? –

Sakura smise di parlare per rivolgersi al signore in divisa che si stava avvicinando.

L'uomo la salutò con un sorriso.

- Ciao Sakura, ehm hai visto il tuo compagno di classe,Uchina?-

La ragazza lo fissò di sottecchi, mentre Ino fissava l'uomo estasiata sospirando qualcosa che somigliava molto a "il fascino della divisa"…

- Perchè vuoi parlare con Sasuke? Kyo non avrà mandato un' altra delle sue lettere, vero? - L'uomo arrossì e si guardò intorno valutando la quantità eccessiva di sguardi che stava attirando. L'ultima cosa che voleva era far ulteriore pubblicità al ladro.

- Ehm no cara, cosa te lo fa pensare?-

Sapeva di essere un pessimo bugiardo.

Lo sguardo della figlia sembrò farsi ancora più severo.

In quel momento il commissario Haruno pensò che somigliava davvero terribilmente a sua moglie, quando faceva quello sguardo era meglio cambiare aria.

- Commissario Haruno, cosa ci fa qui?-

L’arrivo di Sasuke, che aveva notato il suo superiore tra gli studenti, fu provvidenziale.

Senza troppi complimenti il signor Haruno sequestrò il moretto e si dileguò in fretta cercando di ignorare gli sguardi curiosi dei liceali.

Naruto ridacchiò.

- che ti ridi, fratello?chissà perché cercavano quel noioso di Sasuke - fece kiba pensieroso.

- io lo so. - fu la risposta saputa dell'altro ragazzo - Questa mattina kyo ha mandato un'altra lettera alla polizia, dicendo di aver intenzione di rubare “l'occhio della sirena” , il pezzo forte esposto nel museo che si inaugurerà stasera...

- Cazzo Naruto! Come fai a sapere sempre tutto? -

Naruto accentuò la sua aria misteriosa e saputa dicendo un ambiguo -Ho le mie fonti –

Allo sguardo scettico dell'amico aggiunse:

- Tsunade frequenta parecchie persone interessanti ed è una grande chiacchierona…-

- Per questo sei arrivato tardi stamattina?-

- Già…ascoltavo le chiacchiere…-

- E sentiamo, nelle chiacchiere hai ascoltato anche quando avverrà il furto?-

- Ovvio! Stanotte durante la festa di inuaugurazione! -

Kiba lo guardava con gli occhi sgranati, sempre più senza parole...

- Kiba perché non vai a dirlo ad Ino? Scommetto che parlerà con te più che volentieri se le dici una cosa del genere… -

- Fratello sei grande, vado subito... ah ma non dovevamo mangiare insieme? -

- Tranquillo kiba, possiamo farlo domani, io vado un po’ alla scuola di nonna Tsunade, così mi esercito un po’ -

- mi raccomando non ti stancare troppo! –

Mentre gridava quest'ultima frase le era partito già alla volta della ragazza tanto sognata, adottando la sua aria da PREDATORE SEXI.

Il biondo sorridendo cominciò ad incamminarsi verso casa.

- Naruto-kun! -

Una voce sottile attirò la sua attenzione.

- Oh, ciao Hinata... vieni con me alla scuola di magia?- le disse sorridendole appena, avava infatti imparato a non essere troppo affettuoso con la ragazza, ogni volta che lo faceva lei aveva reazioni strane e imprevedibili.

Hinata, una ragazzina dagli occhi chiarissimi e i capelli neri molto corti, sembrò andare a fuoco. Divenne improvvisamente rossa e cominciò a bofonchiare parole incomprensibili, almeno per Naruto.

Ecco questa era esattamente una delle reazioni che temeva.

- Hinata? Che succede? Ho detto qualcosa di male? Non ti senti bene?- chiese poggiandole una mano sulla spalla.

Se possibile la ragazza diventò ancora più rossa e si scostò bruscamente.

- No, no sto benissimo, adesso andiamo da Tsunade, alla scuola di magia...- fece accelerando il passo e precedendo Naruto di un paio di metri.

“quella ragazza proprio non la capisco…”

Era arrivato alla conclusione che chiedersi il perché delle sue azioni era inutile.

“pensare che è una ragazza talmente carina… ma ogni volta che le parlo arrossisce e combina disastri...''

Con un'alzata di spalle continuò a camminare immerso nei suoi pensieri e non si accorse di essere arrivato fino a quando non vide il grande ingresso della scuola.

“scuola di magia diretta da Tsunade”

Raggiunse la ragazza e insieme varcarono la porta d’ingresso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine?....  ma no, un altro po’

 

 

 

 

 

 

 

La scuola era molto ampia.

L'atrio consisteva in una piccola recepition che precedeva un'enorme salone con le pareti anteriori ricoperte di specchi.

Anticamente era usata come palestra di Kendo, ma Tsunade l'aveva ritrasformata ed ora sparsi per il salone c'erano mazzi di fiori, fazzoletti colorati annodati tra loro, decine di cappelli a cilindro e molti altri oggetti bizzarri.

Salutò distrattamente gli altri allievi ( lui era un veterano , li conosceva più o meno tutti ) .

Non si fermò nella sala ma si diresse verso il retro.

Nel retro e al primo piano c'erano gli alloggi, che ospitavano i ragazzi trasferiti in quella città per studiare ( c’era una grande università poco distante ), o semplicemente gli allievi che si allenavano lì tutto il giorno nel periodo in cui c'erano gare a livello nazionale.

Naruto abitava stabilmente lì, Tsunade era una sua parente e quindi non aveva fatto molte storie, anzi l'aveva accolto a braccia aperte.

I piani di Naruto erano molto semplici: voleva andare nella sua stanza, togliersi di dosso la divisa scolastica e magari dormire per tutto il pomeriggio, ma a metà strada una donna attirò la sua attenzione.

Stava appoggiata al muro con le braccia conserte che mettevano in evidenza il seno già prosperoso di suo, aveva i lunghi capelli biondi legati in 2 codini e sembrava piuttosto giovane.

- Naruto - lo chiamò la donna a mo’ di saluto.

- Nonna Tsunade,  come va?- fece il biondino con il suo solito tono scherzoso.

Tsunade fece partire un pugno che lo avrebbe di sicuro colpito in pieno se questi non si fosse spostato all'ultimo secondo.

- Non ti azzardare mai più a chiamarmi nonna! sono ancora giovane e bella ! –

E detto questo entrò nella sua stanza, invitando il biondo a seguirla.

Naruto esuguì borbottando.

- Giovane? ma se hai più di 50 anni… -

Per tutta risposta ricevette una sveglia tirata appresso.

Se voleva rimanere vivo forse doveva smetterla di stuzzicare Tsunade.

Si richiuse la porta alle spalle e fece scattare la serratura.

Tsunade lo fissò mentre si sedeva di fronte a lei.

Prese 2 tazzine decorate con un simpatico maialino rosa e versò del caffè dall'interno di un termos dello stesso colore, porgendone poi una al ragazzo.

Naruto la sollevò dal tavolo appena un attimo prima che la donna sbattesse il pugno sul ripiano.

Si sentì uno scatto metallico e si aprì quello che doveva essere uno scompartimento segreto della scrivania di legno.

Nessuna delle 2 persone presenti nella stanza sembrò particolarmente sorpresa.

Tsunade ne estrasse con cura un foglio ripiegato e rimise a posto il cassetto facendolo di nuovo sparire.

Mentre apriva il foglio alzò lo sguardo su Naruto e chiese con un sorriso

- con lui ne ho gia parlato, allora tu hai programmi per stasera?-

Naruto fissò il foglio sbirciandone il contenuto: rappresentava la piantina di un edificio.

- Certo - disse con tranquillità – devo andare ad una festa di inaugurazione….

 

 

 

 

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