Allora allora,
eccomi qui lunedi come promesso.
Il fatto
che io sia stata puntuale mi gasa^^
Innanzi tutti
chiedo scusa per eventuali errori in quanto non scrivo direttamente al pc ma
uso un programma che mi edita i testi scritti a mano e a volte scrive moooolte
fesserie, può capitare che non mi accorga di tutte.
Secondo ringrazio
chi ha messo la storia tra seguite e preferiti e spero che vi piacerà anche
questo secondo capitolo, un po’ più illuminante rispetto al primo.
Terzo ringrazio
YUKO CHAN (ti voglio bene piccola
spero di non deluderti ) SHIMI E YUREI (siete
due rompiscatole, ma siete adorabili^^) per aver commentato anche se shimi come
al solito imbroglia e ha scoperto la trama prima che io pubblicassi la fiction …bha!
Quarto vi
lascio al capitolo, buona lettura E CI VEDIAMO LUNEDI PROSSIMO!
Mentre il professor
Asuma continuava, con voce monotona la sua lezione di storia, Naruto stava
giocando con un paio di monete.
Era uno dei primi
giochi di magia che aveva imparato e non era stata Tsunade ad insegnarglielo.
Gli piaceva far ruotare
le monete tra le dita, farne apparire 3, poi 2, poi 1 e infine farle sparire
completamente. Era un trucco molto semplicemente.
Tutte le magie
avevano un trucco. In fondo la magia non stava nell’eseguire il trucco ma
nell’essere talmente abili da emozionare
il pubblico senza che questi pensi al trucco o si accorga di esso.
Il pubblico deve
guardare il mago e ricordardarlo come colui che è in grado di fare cose
straordinarie, non devono guardare la magia e ossessionarsi per capire il
trucco.
Per questo motivo
disprezzava i detective, bhe i tipi come Sasuke.
Lui non capiva il
fascino di Kyo, non vedeva il suo carisma, l’allegria che portava tra la gente.
Continuava a guardarsi intorno per cercare di capire il trucco.
Era suo dovere morale
sfotterlo.
Se si fosse spinto
appena un po’ più in là della semplice apparenza avrebbe adorato pure lui Kyo.
Strappò un foglio di
carta dal quaderno.
Prese a piegarlo con
abilità fino a formare una ranocchia. Armava le rane ed era bravo con gli
orgami.
Puntò la sua
ranocchia in direzione del moro. Perfetto.
Con l'indice fece
pressione e la ranocchia di carta spiccò un balzo verso Il banco di Sasuke,
capovolgendosi. Peccato, non era caduta in piedi.
Sasuke guardò torvo
la ranocchia capendo immediatamente chi fosse il mittente.
Prese il fioglietto e
lo spiegazzò, aprendolo. Dentro,com'era prevedibile, c'era un messaggio.
-
ALLORA GRANDE DETECTIVE, PERCHé
INVECE DI FARE IL MUSONE E RINCORRERE AVANTI E INDIETRO KYO, NON SORRIDI UN PO’ DI Più E VIENI NELLA
SCUOLA DI NONNA TSUNADE AD IMPARARE QUALCHE TRUCCHETTO?? –
Sasuke finì di leggere
e prese la penna.
Almeno ogni 2 giorni
Naruto gli chiedeva di andare in quella scuola di magia, dove passava la
maggior parte delle giornate, e di sorridere un po’ di più.
Questo lui lo
considerava un'enorme scocciatura perché:
PRIMO lui voleva fare
il detective non il mago.
SECONDO lui era una
persona seria e non se ne andava in giro a sorridere alla gente come invece
faceva il biondo.
TERZO, cosa che Naruto
non sapeva e non voleva ammettere, lui era un musone solitario.
Dopo la morte dei
suoi genitori era diventato ancora più isolato e taciturno. E poi dal nulla 2
anni prima era arrivato Naruto e gli aveva fatto tornare la voglia di
arrabbiarsi per la sua stupidità, di sfotterlo per la sua assurda testardaggine
e qualche volta, ma molto più raramente, la volgia di sorridere.
Questo in ogni caso
non glielo avrebbe mai detto.
Scrisse velocemente
la risposta sentendosi estremamente stupido mentre lanciava il bigliettino
indietro.
-
Non sono mica un dobe come te –
La risposta era
sempre lo stessa.
Naruto sorrise,
rispondendo.
-
Di SICURO SENZA QUELL 'ARIA TETRA
SARESTI MOLTO PIÙ AFFASCINANTE. -
Era quello che
pensava seriamente ma sapeva che l'argomento metteva in imbarazzo Sasuke e
quindi era sempre divertente ripeterglielo.
Il moro nel leggere
quelle parole perse per un attimo il suo sangue freddo.
Era sempre più
convinto che Naruto adorasse prenderlo in giro.
Decise di continuare
a rispondere a tono, mandando totalmente all'aria la lezione di storia.
L’avrebbe recuperata
nel pomeriggio, per conto suo.
- IO SONO GIÀ ABBASTANZA AFFASCINANTE, LO SI DEDUCE DAL
NUMERO DI RAGAZZE CHE VENGONO DIETRO A ME, E SOTTOLINEO ME, NON TE. –
- AH MA SE LA METTIAMO COSÌ, IL NUMERO DELLE TUE
AMMIRATRICI NON E’ NEMMENO PARAGONABILE A QUELLO DELLE FANS DI KYO. COME VEDI
MIO CARO, I LADRI HANNO PIù SUCCESSO DEI DETECTIVE. –
Aveva toccato una nota dolente.
- QUELL' IDIOTA E’ UN LADRO E NON E’ AFFASCINANTE. –
- AHAHH ADESSO HO CAPITO PERCHE’ GLI DAI LA CACCIA, SEI
GELOSO! –
Sasuke si stava
alterando.
- IO NON SONO ASSOLUTAMENTE GELOSO…Di UN TIPO COME LUI E
POI, COSA CENTRA IL PARAGONE FRA ME E QUEL LADRUNCOLO? STIANO PARLANDO DI TE! –
- E CHI TI DICE CHE IL FAMOSO LADRUNCOLO NON SIA IO? -
Sasuke ghignò.
Quel dobe faceva
quasi sempre allusioni simili, come se lui ci credesse.
Semplicemente non
poteva essere, Kyo era qualcosa di completamente diverso da Naruto.
- CERTO DOBE CONTNUA A SOGNARE, UNA PERSONA COME TE CHE
INCIAMPA PURE QUANDO CAMMINA SULLA TERRA FERMA, NON SAREBBE IN GRADO DI FREGARE
UNO COME ME. –
- AH! COME OSI BRUTTO TEME! SEI SOLO UN ESSERE ANTIPATICO
E PRESUNTUOSO....
Sasuke continuava a
leggere gli insulti del dobe con un sorrisetto.
In realtà pensava che
Naruto fosse troppo puro per fare qualcosa di cosi meschino come rubare.
Anche questo non
glielo avrebbe mai detto…
Nonostante tutto
quello che il biondo gli diceva e nonostante l'indifferenza che mostrava, lui
teneva all'amicizia di Naruto in una maniera quasi morbosa, tanto da irritarsi
quando qualcun altro (sia uomo sia donna) si avvicinava a lui.
Era spaventato da
questo suo eccessivo attaccamento e quindi cercava di stare con lui il meno
possibile, per attenuare quella sensazione fastidiosa.
Certo era che a Naruto
doveva molto.
Quando i suoi genitori
erano morti in un incidente stradale aveva perso l'unico appoggio che aveva
nella vita e si era trovato improvvisamente solo e senza più nessuna voglia di
vivere se non per realizzare il suo sogno: diventare detective.
Si era gettato anima
e corpo su questo, creando attorno a se una specie di barriera di gelo,
invisibile e impenetrabile.
Quando aveva
incontrato Naruto, aveva rivisto in lui molto di se stesso, un ragazzo solo ,
senza genitori e con un sogno.
Ma pur essendo così
simili, nello stesso tempo si era accorto che erano completamente diversi.
Questo miscuglio di
aspetti l'aveva irrimediabilmente attratto come una calamita.
Naruto gli aveva
fatto tornare capire che poteva impegnarsi a fondo e con tutte le sue forze in
qualcosa senza dover necessariamente isolarsi, ma che doveva solo dimostrare
agli altri quanto valeva.
E poi era apparso
Kyo, come se qualcuno in cielo avesse saputo che lui cercava un'occasione per
dimostrare il suo valore e avesse mandato quel ladro prorpio nella sua città,
apposta per lui.
Adesso, nonostante
non poteva dire che fosse uno dei periodi più belli della sua vita, poteva
affermare per certo che aveva ritrovato una certa serenità.
Andava tutto bene.
- Primo! mi dispiace
Naruto ma continui ad essere troppo lento!.- fece Kiba appoggiandosi al cancello d’
ingresso dell'istituto scolastico per riprendere fiato…
Qualche secondo dopo
arrivò Naruto, anch' egli con il fiato corto a causa della gara di corsa, che tra
l’altro aveva perso.
- Ehi, non mi
lasciare indietro aspetta kiba!... Aspettiamo Sakura! -
- Ma dovevamo andare
a mangiare!-
- con Sakura c'è
anche Ino... -
- Certo che le
aspettiamo, allora! Eccola! Sakura, Ino vi stavamo aspettando! Facciamo la
strada insieme?-
Le due ragazze li
fissarono con sguardo di sufficienza.
- che tipi sciatti! – fece lo bionda fissando
soprattutto il castano.
- Noi andiamo a
mangiare un panino, venite con noi?.
Sakura parve prendere
seriamente in considerazione l’idea
- Volendo prima di
tornare a casa si potrebbe fare un salto a... papà? cosa ci fai qui? –
Sakura smise di
parlare per rivolgersi al signore in divisa che si stava avvicinando.
L'uomo la salutò con
un sorriso.
- Ciao Sakura, ehm
hai visto il tuo compagno di classe,Uchina?-
La ragazza lo fissò
di sottecchi, mentre Ino fissava l'uomo estasiata sospirando qualcosa che
somigliava molto a "il fascino della divisa"…
- Perchè vuoi parlare
con Sasuke? Kyo non avrà mandato un' altra delle sue lettere, vero? - L'uomo
arrossì e si guardò intorno valutando la quantità eccessiva di sguardi che stava
attirando. L'ultima cosa che voleva era far ulteriore pubblicità al ladro.
- Ehm no cara, cosa
te lo fa pensare?-
Sapeva di essere un
pessimo bugiardo.
Lo sguardo della
figlia sembrò farsi ancora più severo.
In quel momento il
commissario Haruno pensò che somigliava davvero terribilmente a sua moglie,
quando faceva quello sguardo era meglio cambiare aria.
- Commissario Haruno,
cosa ci fa qui?-
L’arrivo di Sasuke,
che aveva notato il suo superiore tra gli studenti, fu provvidenziale.
Senza troppi complimenti
il signor Haruno sequestrò il moretto e si dileguò in fretta cercando di
ignorare gli sguardi curiosi dei liceali.
Naruto ridacchiò.
- che ti ridi,
fratello?chissà perché cercavano quel noioso di Sasuke - fece kiba pensieroso.
- io lo so. - fu la
risposta saputa dell'altro ragazzo - Questa mattina kyo ha mandato un'altra
lettera alla polizia, dicendo di aver intenzione di rubare “l'occhio della
sirena” , il pezzo forte esposto nel museo che si inaugurerà stasera...
- Cazzo Naruto! Come
fai a sapere sempre tutto? -
Naruto accentuò la
sua aria misteriosa e saputa dicendo un ambiguo -Ho le mie fonti –
Allo sguardo scettico
dell'amico aggiunse:
- Tsunade frequenta
parecchie persone interessanti ed è una grande chiacchierona…-
- Per questo sei
arrivato tardi stamattina?-
- Già…ascoltavo le
chiacchiere…-
- E sentiamo, nelle
chiacchiere hai ascoltato anche quando avverrà il furto?-
- Ovvio! Stanotte
durante la festa di inuaugurazione! -
Kiba lo guardava con
gli occhi sgranati, sempre più senza parole...
- Kiba perché non vai
a dirlo ad Ino? Scommetto che parlerà con te più che volentieri se le dici una
cosa del genere… -
- Fratello sei
grande, vado subito... ah ma non dovevamo mangiare insieme? -
- Tranquillo kiba,
possiamo farlo domani, io vado un po’ alla scuola di nonna Tsunade, così mi
esercito un po’ -
- mi raccomando non
ti stancare troppo! –
Mentre gridava
quest'ultima frase le era partito già alla volta della ragazza tanto sognata, adottando
la sua aria da PREDATORE SEXI.
Il biondo sorridendo
cominciò ad incamminarsi verso casa.
- Naruto-kun! -
Una voce sottile
attirò la sua attenzione.
- Oh, ciao Hinata...
vieni con me alla scuola di magia?- le disse sorridendole appena, avava infatti
imparato a non essere troppo affettuoso con la ragazza, ogni volta che lo
faceva lei aveva reazioni strane e imprevedibili.
Hinata, una ragazzina
dagli occhi chiarissimi e i capelli neri molto corti, sembrò andare a fuoco.
Divenne improvvisamente rossa e cominciò a bofonchiare parole incomprensibili,
almeno per Naruto.
Ecco questa era
esattamente una delle reazioni che temeva.
- Hinata? Che
succede? Ho detto qualcosa di male? Non ti senti bene?- chiese poggiandole una
mano sulla spalla.
Se possibile la
ragazza diventò ancora più rossa e si scostò bruscamente.
- No, no sto benissimo,
adesso andiamo da Tsunade, alla scuola di magia...- fece accelerando il passo e
precedendo Naruto di un paio di metri.
“quella ragazza
proprio non la capisco…”
Era arrivato alla
conclusione che chiedersi il perché delle sue azioni era inutile.
“pensare che è una
ragazza talmente carina… ma ogni volta che le parlo arrossisce e combina
disastri...''
Con un'alzata di
spalle continuò a camminare immerso nei suoi pensieri e non si accorse di
essere arrivato fino a quando non vide il grande ingresso della scuola.
“scuola di magia diretta
da Tsunade”
Raggiunse la ragazza
e insieme varcarono la porta d’ingresso.
Fine?.... ma no, un altro po’
La scuola era molto
ampia.
L'atrio consisteva in
una piccola recepition che precedeva un'enorme salone con le pareti anteriori
ricoperte di specchi.
Anticamente era usata
come palestra di Kendo, ma Tsunade l'aveva ritrasformata ed ora sparsi per il
salone c'erano mazzi di fiori, fazzoletti colorati annodati tra loro, decine di
cappelli a cilindro e molti altri oggetti bizzarri.
Salutò distrattamente
gli altri allievi ( lui era un veterano , li conosceva più o meno tutti ) .
Non si fermò nella
sala ma si diresse verso il retro.
Nel retro e al primo
piano c'erano gli alloggi, che ospitavano i ragazzi trasferiti in quella città
per studiare ( c’era una grande università poco distante ), o semplicemente gli
allievi che si allenavano lì tutto il giorno nel periodo in cui c'erano gare a
livello nazionale.
Naruto abitava
stabilmente lì, Tsunade era una sua parente e quindi non aveva fatto molte
storie, anzi l'aveva accolto a braccia aperte.
I piani di Naruto
erano molto semplici: voleva andare nella sua stanza, togliersi di dosso la
divisa scolastica e magari dormire per tutto il pomeriggio, ma a metà strada
una donna attirò la sua attenzione.
Stava appoggiata al
muro con le braccia conserte che mettevano in evidenza il seno già prosperoso
di suo, aveva i lunghi capelli biondi legati in 2 codini e sembrava piuttosto
giovane.
- Naruto - lo chiamò la
donna a mo’ di saluto.
- Nonna Tsunade, come va?- fece il biondino con il suo solito
tono scherzoso.
Tsunade fece partire
un pugno che lo avrebbe di sicuro colpito in pieno se questi non si fosse
spostato all'ultimo secondo.
- Non ti azzardare
mai più a chiamarmi nonna! sono ancora giovane e bella ! –
E detto questo entrò
nella sua stanza, invitando il biondo a seguirla.
Naruto esuguì
borbottando.
- Giovane? ma se hai
più di 50 anni… -
Per tutta risposta
ricevette una sveglia tirata appresso.
Se voleva rimanere
vivo forse doveva smetterla di stuzzicare Tsunade.
Si richiuse la porta
alle spalle e fece scattare la serratura.
Tsunade lo fissò
mentre si sedeva di fronte a lei.
Prese 2 tazzine
decorate con un simpatico maialino rosa e versò del caffè dall'interno di un
termos dello stesso colore, porgendone poi una al ragazzo.
Naruto la sollevò dal
tavolo appena un attimo prima che la donna sbattesse il pugno sul ripiano.
Si sentì uno scatto
metallico e si aprì quello che doveva essere uno scompartimento segreto della
scrivania di legno.
Nessuna delle 2
persone presenti nella stanza sembrò particolarmente sorpresa.
Tsunade ne estrasse
con cura un foglio ripiegato e rimise a posto il cassetto facendolo di nuovo
sparire.
Mentre apriva il
foglio alzò lo sguardo su Naruto e chiese con un sorriso
- con lui ne ho gia
parlato, allora tu hai programmi per stasera?-
Naruto fissò il foglio
sbirciandone il contenuto: rappresentava la piantina di un edificio.
- Certo - disse con tranquillità
– devo andare ad una festa di inaugurazione….
ME LO
LASCIATE UN COMMENTINO??? FA SEMPRE PIACERE…