Conoscenze
Il ragazzo chiuse la chiamata e infilò il cellulare in tasca –Aqua-san, a quanto pare Axel sta tornando in città. Come faremo a fargli tenere la bocca chiusa?- chiese guardando la ragazza seduta al tavolo alle sue spalle.
-Xion sta stringendo un legame sempre più forte con Roxas vero?-
-Si, ma cosa centra?-
-Vedi il piccolo Roxy è un umano così patetico, non reggerebbe a una tale notizia e Axel, lo sa-
-Bene, ma credo che sarà comunque meglio ricordarglielo-
-Ok Nox-chan, ma che faremo se ha portato anche lei?-
-Non credo che sarà un problema-
La conversazione venne interrotta dal trillo del telefono dell’azzurra.
-Pronto-
-Come?, Che vuol dire?- chiese scattando in piedi.
Riattaccò nervosamente –stupido coniglio!- imprecò prima di uscire di casa seguita dal ragazzo.
-Cos’è successo?- chiese il brunetto alla ragazza
-Quella stupida, si è messa di mezzo, ha conquistato Roxas con tutte le sue moine su quanto questo mondo faccia schifo-
-E allora?-
-E allora potrebbe intralciare i nostri piani, per questo stiamo andando a fare visita ad Axel- concluse nervosa affrettando il passo.
Quando arrivarono davanti alla villetta il ragazzo dai capelli rossi si stava fumando una sigaretta appoggiato alla porta.
-Allora, vi stavo aspettando- disse soffiando il fumo in faccia all’azzurra.
-Tu brutto….-
-Il piccoletto è diventato brusco-
-Kim dovrebbe arrivare fra poco, se è lei che state aspettando-
-Lo sai che Roxas ti odia vero?- chiese Nox sorridendo, lo sguardo del rosso si vacuo, poi tornò penetrante
-Si, lo immaginavo- rispose spostando lo sguardo verso il celo azzurro che si stava scurendo.
-Bene, aspetteremo che Xion arrivi, accompagnava Kim e Roxas da voi- aqua marchio l’ultimo nome con crudeltà –Aqua scusa, ma se ti ricordi io avrei un impegno, ti lascio qui, ma non fare tardi fra un’oretta hai un impegno anche tu- disse Nox voltandosi e allontanandosi a passo veloce verso la casa degli Strife.
Qualche minuto dopo arrivarono davanti alla villetta Roxas e Xion accompagnati da una ragazza che chiacchierava con Roxas: somigliava leggermente ad Axel e aveva i capelli castani con alcune punte rosse, anche se non era molto alta. Aqua le lanciò un occhiata in cagnesco ma la ragazza la ignorò completamente –Eccoci Roxas, questa è casa mia- disse indicando la casa al biondo
-Ma questa è la casa di Axel!- rispose il biondo stupito –Conosci mio fratello?- chiese Kim di rimando –Ehi Roxas!- lo salutò il rosso interrompendo la conversazione –Ehm allora ciao Kim, e ciao anche a te…- si girò verso Xion ma sia lei che l’azzurra erano scomparse nel nulla.
Il campanello suonò e Sora si precipitò giù per le scale e aprì la porta trovandosi davanti Nox.
-Ehi, allora sei pronto?- gli chiese Nox quando lo vide.
-Si, certo, ma ricordami perché ti sto accompagnando a fare una passeggiata-
-Ricordi, io devo conoscere la gente del luogo e tu devi fare nuove amicizie.-
-Ah ok- disse uscendo e chiudendosi la porta alle spalle.
Camminarono per un quarto d’ora chiacchierando del più e del meno finché non si fermarono sotto un albero.
-Allora cosa mi stavi dicendo del tuo amico, Riku giusto?- chiese Nox sedendosi su una panchina.
-Bhe, vedi lui è sempre così perfetto e allora mi fa un po’ invidia e allora ultimamente ci stiamo allontanando-
-Ti piace eh?-
-Come?-
-Secondo me lui ti piace, ma lui è palesemente etero per cui tu ci hai rinunciato dopo anni e anni di tentativi, nonostante questo non riesci a dimenticarti di lui e pensi che allontanarti da lui si l’unica soluzione, ho indovinato?-
-Si, ma come…-
-Chiamalo intuito, però si capisce quando parli di lui- gettò un occhiata all’orologio
-scusa si è fatto tardi, ci vediamo- disse salutando con la mano mentre si avviava verso un viottolo.
-Ma abiti al castello?-
-Si, era dei genitori di Aqua, adesso ti saluto sul serio, ciao- e si incammino iniziando a correre dopo qualche passo.
Cloud era seduto su uno sgabello del bar a sorseggiare un boccale di birra
-Cloud giusto?- si sent chiamare e si girò vedendo Aqua, la cugina di quell’amica di Roxas
-Aqua, ma che ci fai qui?-
-Niente facevo un giro, avevo sete e sono entrata-
-Davero, e allora sarà destino-
-Io non credo nel destino a dire la verità-
-Ah e perché?-
-Secondo me se si pianifica una cosa si può realizzare senza chiedere alla fortuna-
Rimasero tutta la sera a chiacchierare finché verso le quattro del mattino il bar non chiuse ed entrambi tornarono a casa.
scusate il ritardo, non ho avuto molto tempo
P.S, please recensite