Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Ele96    18/03/2010    1 recensioni
Quando mi svegliai avevo mani,piedi e bocca legati e Susan accanto a me cercava di liberarsi.Mi resi conto dopo un po’ che ci trovavamo in un cimitero.
Genere: Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Alle 21,00 ero già a letto. La ragazza,mia sorella, l’incidente mi avevano stancato.Mi addormentai con i mente la mia giornata,e non fu un sonno tranquillo. In piena notte un rumore assordante,metallico e fortissimo mi fece sobbalzare.Urlai e Susy saltò fuori dal letto accanto. “Che succede??? Stai bene?” era la voce preoccupata e ancora roca di Susy che mi guardava euforica. Ma quel suono non era cessato, come faceva a non sentirlo? Sempre più forte,ma cos’era? Veniva dalla cucina, misi d’istinto le mani alle orecchie. Non volevo più sentirlo. “ Allora? Clara cosa c’è?” “ Ma c-come non lo senti? Questo….rumore asso..assordante” Susy era decisamente preoccupata. “No,certo io non sento niente ma che ti prende?”Mi alzai dal letto senza badare alle sue domande,io rumore era troppo doloroso,non riuscivo a parlare. Raggiunsi velocemente la cucina. Era la fonte di quel suono fortissimo.Non credevo ai miei occhi. La ragazza…di oggi, quella che IO avevo ospitato in casa mia, era seduta sulla sedia e mi fissava, aveva la bocca spalancata e gli occhi completamente aperti, tanto che intorno al nero dell’iride c’erano i contorni bianchi del resto dell’occhio..la pupilla dilatata e dalla sua bocca aperta usciva quel suono assordante che ora era ancora più intenso e spaventoso. Le mani contratte, aveva le ginocchia rannicchiate vicino al petto ed era pallidissima.Non avevo mai visto una scena tanto orribile. Urali più che potei per far arrivare a tutti il mio terrore. Poi un lampo di luce verde apparve dalla bocca della ragazza e si allargo su tutto il suo corpo,si estese per tutta la cucina e poi tutto fu nero. Quando aprii gli occhi,mi trovavo nel mio letto,nella mia camera e Susan stava stirando delle maglie sulla scrivania di camera nostra. C’era l’avvolgibile della camera tirata su per metà e i raggi di sole illuminavano la stanza. Sembrava una bella giornata per essere in pieno Febbraio. Susy si rivolse verso di me e sorrise “ Buon Giorno” “Anche a te” dissi ancora assonnata e con gli occhi che un pò mi si socchiudevano infastiditi dalla luce.Mi venne un improvvisa fitta di terrore quando ricordai quello che avevo visto la notte stessa. “Ma cosa è successo stanotte? Che cosa ci faceva la ragazza a casa nostra? E ..e cos’era quel suono e…” “Aspetta, aspetta Clara ma di cosa stai parlando?” “Stanotte…anche tu ti sei svegliata…non sentivi? Quel rumore? Non l’hai vista la ragazza?” “Clara credo che tu abbia fatto soltanto un brutto sogno. Io stanotte non mi sono svegliata, non ho visto nessuna ragazza né sentito alcun rumore, stavi solo sognando tranquilla” “Ma…” Non era possibile sembrava tutto così reale. Si svolgeva in casa mia, nella mia cucina e c’ero io e c’era Susan e la ragazza..ed era lei. Beh forse si,stavo sognando. Ma certo che sognavo non c’era altra spiegazione.

Furono quattro nottate orrende, il sogno si ripeteva,  continuava ad assillarmi e un il quinto giorno decisi di parlarne alla mia migliore amica da sempre, Amanda.

Fin dall’asilo nido eravamo amiche e siamo sempre state inseparabile e adesso primo anno di Liceo Classico ci trovavamo in A insieme come sempre. Passavamo quasi tutti i pomeriggi a studiare insieme, o a casa mia o da lei, e sapeva tutta la mia storia. Sapeva della morte di mia madre di 4 anni fa sapevo che non avevo mai conosciuto mio padre e che vivevo sola con mia sorella maggiore.Composi così il suo numero che conoscevo ormai a memoria dalle innumerevoli volte che lo avevo composto “Pronto?” “ Amy!” “ Ohh Claraa! Ciao! Dimmi tutto” “ Ciao,io ti volevo parlare di una cosa” E così gli raccontai tutto quello che mi era successo, la ragazza a casa mia, il sogno ricorrente. Non gliene avevo ancora parlato non so perché.Per una settimana non feci altro che pensare a quel sogno.me per fortuna non lo rifeci.Una sera accade qualcosa di inaspettato. Susan tornò a casa,ma non era sola. Accanto a lei c’èra un ragazzo, altissimo,biondo con gli occhi verdi, la spalle larghe,il viso un po’ pallido, un sorriso stupendo…accidenti lo riguarda, è davvero un bellissimo ragazzo…più che bello direi.Entrarono abbracciati, non avevo mai visto Susan con un ragazzo prima. “Ehi Clara!…Em,lui è Stefano…un mio amico.Starà da noi per un paio di settimane perché casa sua è…occupata,tranquilla dormirà nella stanza degli ospiti.” “Piacere” disse lui sorridente offrendomi la mano. Ero ancora un po’ basita dalla bellezza del ragazzo e distrattamente gli posi la mano balbettando “Piacere” . Quella sera Susan e Stefano rimasero chiusi in camera mia per ore. Non potendo entrare passai tutta la sera fino alle 9.00 incollata alla tv. Poi mi ricordai che Susan non aveva nemmeno preparato al cena. Non che a me disturbasse il fatto, visto che non ho mai sentito la forte esigenza di mangiare,ma era alquanto strano che Susy si scordasse una cosa simile. Timidamente bussai alla porta di camera MIA e sentii Susan dire “ Si?” “Susy,ecco, sono io ma…sono le 9 e non abbiamo ancora cenato, devo preparare qualcosa?” “Ah…è vero, oh scusami Clara non mi ero resa conto del tempo passato,bhe io e Ste non mangiamo..se hai fame preparati pure qualcosa.” Come?? Ma come osa? Non solo non apre nemmeno la porta ma osa anche rispondermi con questa indifferenza? Ma che gli è preso? Mi feci prendere da un attimo di ira incontrollabile e aprii la porta. Stefano stava accarezzando il viso di Susy erano stesi sul letto, e lei sorrideva e chiacchierava,era così presa, pareva anche non essersi accorta dalla mia presenza e lui tanto meno. “ Em em”, “ Clara? Cosa vuoi ancora?” Parlava senza guardarmi,il viso incollato a quello di Stefano. “ Susy io voglio mangiare e voglio che sia tu a preparami qualcosa. E poi sono 3 ore che sei qui con..lui…Ma insomma..” ero furiosa. Poi accadde tutto velocemente. Stefano si alzò mi prese con forza per la mani e mi trascinò in bagno mi tappò le mani con la bocca e i suoi occhi divennero rosso fuoco…e mi fissarono,obbligandomi a guardarlo..e poi vidi tutto buio…e le gambe che cedevano.Quando mi svegliai avevo mani,piedi e bocca legati e Susan accanto a me cercava di liberarsi.Mi resi conto dopo un po’ che ci trovavamo in un cimitero.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Ele96