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Autore: _tifaa_    06/04/2010    2 recensioni
Kristal è una ragazza di diciannove anni,che affronterà una terza guerra mondiale. Perderà il suo migliore amico costretto a partire come recluta,visto che in un certo senso,la mente umana non si è poi così tanto sviluppata e quindi tutto è quasi come una volta,ai tempi delle prime guerre mondiali,tranne per le armi,che sono molto più sviluppate e naturalmente i nemici non risparmieranno nessuno,ne donne ne bambini. Kristal è una ragazza forte e testarda,quindi non si lascerà andare,cadere in depressione per paura della morte,anzi combatterà contro essa,per amore del suo amico e delle persone a lei care fino a quando scoprirà qualcosa di catastrofico per l'umanità.
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Replica.

Prologo.

Si dice che ormai la guerra sia imminente. Non se ne può fare a meno dice il telegiornale. Ma io non penso che sia poi così importante combattere. Anche ora,che sono passati migliaia di anni,la gente è cocciuta come lo era un tempo. Si scatenerà la terza guerra mondiale,ne sono più che sicura. In fondo lo sanno tutti,ma tutti hanno paura di ammetterlo e dicono che sono solo una bambina. Ma non sarà poi così difficile darmi la ragione quando inizierà la vera guerra. I telegiornali continuano a far passare le ultime notizie sovraimpressione durante i programmi televisivi,informando l’intera umanità. Io non posso combattere,essendo una ragazza,ma sono sicura che il mio migliore amico verrà reclutato. Al solo pensiero mi sento male,ma devo reggere,non gli succederà niente. Eccolo,lo vedo arrivare,vedo la sua sagoma nel buio della notte. La nostra notte. Mi avvicino anche io a lui,ma mi dice di restare ferma con un gesto della mano. La luce della luna riflette sul suo viso,dove un’espressione triste inizia a prendere forma. Cammina lento verso di me,mentre cerca di neutralizzare la paura che trapela dai suoi occhi. Cerco di trattenermi dal piangere ma una volta nelle sue braccia mi lascio andare. Il suo respiro caldo nella fronte mi conforta,ma non riesco a credere che lo perderò. Poi due uomini lo trascinano via contro la nostra volontà,contro la mia volontà più che altro,che cerco di stringerlo ancora a me,senza alcun risultato. Mi dice di lasciarlo andare e si gira per andarsene,scostandosi quelle braccia dal suo corpo. Resto in mezzo alla piazza,illuminata dalla luce della luna,mentre luminose lacrime cadono nell’asfalto,formando piccolissime pozzanghere d’acqua salata. I miei singhiozzi squartano il silenzio di quella notte infernale. Hanno rovinato tutto,quella doveva essere la nostra notte. Sento che devo salvarlo,devo vendicarmi di quello che mi hanno fatto.  

  
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