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Autore: Ary88    06/04/2010    6 recensioni
Dimenticate completamente la versione ufficiale del manzoni, qui Lucia sarà tutt'altro che una santa, e tutto sarà rovesciato. La storia è ambientata in Sicilia.
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                         Secondo capitolo:

 

Notte di Don Babbondio. Dialogo tra Don Babbondio e Renzo. E colloquio tra Renzo, Lucia e Agnese.

 

Don Babbondio, ancora sotto shock per quello che era successo, oltre che per il mezzo chilo di peperoni che si era sbafato, aveva passato una notte infernale. Il povero prete si rivoltò tutta la notte sotto le coperte per il mal di pancia e per lo spavento. “ Mannaggia a me, e a quando mi sono fatto prete! Mannaggia a quel fesso di Lorenzo Travaglino! Ora che cazzo gli invento? Ah! Certo che ‘sti peperoni sono pesanti! Mah, a quel bifolco ci penserò domani! Alla fine ho studiato, e lui è solo un fesso ignorante! Ahi…mannaggia a sti pepi! Mannaggia a Peppetua e alla sua cucina!” pensava l’onesto e gentile prelato. L’indomani, verso le otto circa, si presentò in canonica un giovane contadino vestito a festa. Era Lorenzo Travaglino, detto Renzo. Egli era un filatore di seta di modesta ricchezza, più fortunato che intelligente. Appena entrato in canonica Renzo salutò il parroco, e, con un forte accento calabrese, gli chiese:” salve, signor curato, sono venuto per sapere a che ora devo venire in chiesa con Lucia?”. Don Babbondio impallidì, e:”Guarda… per… oggi non è possibile!”, Renzo, sconcertato, chiese.” Cosa!?! Che fu?”, e il prete:” Intanto non sto bene. Peppetua ieri ha fatto i peperoni, e ce li ho ancora sullo stomaco. Sai cosa disse Socrate sui peperoni? I peperoni sono come gli zombie, a volte ritornano. E poi… ci sono degli…impedimenti!”, e Renzo, che era si mezzo scemo, ma non completamente rincoglionito, disse:” Padre… me ne sto fregando di lei, dei peperoni e di Socrate. Mi dica quali sono questi min… di impedimenti. E non attacchi con il latinorum che sennò la prendo e la faccio pezzi pezzi!”. Don Babbondio, respirando a stento per la tensione, disse:” Su.. su… figliolo. Tra una settimana tutto sarà risolto!”. Renzo si calmò, salutò con malagrazia il prete e se ne andò. Appena uscito dalla canonica incontrò Peppetua. Sapendo la discrezione e il candore della donna, il giovane la fermò, e con voce alterata le disse:”Salve ,Peppetua, peccato che oggi non ci possiamo scialare con la vostra peperonata.” Peppetua, con un’espressione maliziosa sul volto, disse:” Eh… Renzo mio, ‘sto matrimonio non era volontà di Dio!”. Renzo notò l’inflessione strana della voce della serva,e , sospettando una leggera presa per i fondelli, disse:” Che volete insinuare!?! Disgraziata!”, e Peppetua:” Niente… Dicevo solo che forse c’è qualcuno che non è d’accordo”. Renzo,al sentire queste parole sentì un certo prurito in testa, come se due escrescenze, tipo quelle che ornano i cervi e gli stambecchi, gli stessero per nascere, urlò:” Min… parlate!”- puntò il coltello verso la serva-“ O vi ammazzo!”. Peppetua, terrorizzata, rispose di non sapere niente, e invitò il giovane a tornare dal parroco. Renzo tornò immediatamente indietro. Aprì la porta della canonica con un calcio, afferrò Don Babbondio per il collo, e urlò” Prete maledetto!! O mi dici chi è che non vuole che io sposi Lucia, o sei morto!”. Don Babbondio, dopo un vano tentativo di ribellione, vuotò il sacco. Renzo, al sentire nominare Tony Rodrigo, perse il lume della ragione, e attaccò a bestemmiare come uno scaricatore di porto, e corse a casa. Salì come un fulmine le scale, per parlare con Lucia Porcella, la cui grande virtù, e il cui estremo candore si evince dal nome. Il giovane urlò:” Lucia! Il matrimonio saltò!”, e raccontò tutto alla fidanzata, e alla futura suocera. Lucia, al sentire nominare Tony Rodrigo, saltò per aria, e:” Mi… a questo arrivò!!”. Renzo, avvertendo di nuovo quel familiare prurito, esclamò:” Allora sapevi, ah? Lucia, che hai fatto? Guarda che corna io non ne voglio!”, e la suocera, Agnese, dando al genero un bicchiere di vino, disse:” Su, su, calmo. Manda le donne via! Io parlo un attimo con Lucia, e poi tutto si chiarisce!”.

   
 
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