History of Guy Fawkes (Parte 3)
<<<<<<NELLA NOTTE... <<<<<<
Guy e Thomas si avvicinarono
all’ingresso, stavano entrando un sacco di persone, Guy notò la faccia
preoccupata del suo amico –tranquillo, parlo io…tu però fai una faccia da
ricco!-
Thomas lo guardò in modo
strano –e come diavolo è la faccia da ricco?-
-non lo so...ma trova un’espressione
adatta!- arrivarono davanti all’entrata e due uomini li fermarono –siamo Guido
e Thomas Fawkes, guardi pure nella lista, la mia famiglia è già entrata prima,
anzi, se ci fate passare li raggiungiamo subito!- le guardie constatarono che
era vero e li fecero passare.
Thomas riprese a respirare
–non è stato poi così difficile entrare!-
-te l’avevo detto!- i due
ragazzi seguirono il resto degli invitati al salone principale *quanta gente!*
pensarono all’unisono.
Intanto Thomas non appena
entrò nel salone fu colto da un improvviso sconvolgimento, solo quel salone era
grande tre volte casa sua, poi aveva enormi lampadari di cristallo, tendoni
rossi che coprivano enormi finestre, banconi con del cibo. Si sentì un po’ a
disagio.
-Guy...non sono sicuro di
voler restare qui a lungo!-
-non essere ridicolo! Vuoi
ritirarti ora che sei riuscito ad entrare qui dentro? Vieni con me- i due
ragazzi si avvicinarono a un bancone con del cibo e Guy riempì un bicchiere di
birra a Thomas –questo ti tranquillizzerà-
Thomas fece un respiro profondo
e bevve. Poi Guy gli indicò una ragazza in fondo alla stanza, era Luise. Thomas
riprese a essere agitato –coraggio Tommy, tocca a te!- e gli diede una spinta
per farlo sbrigare, Thomas prese coraggio e fece un gran sorriso –non mi
aspettare Guy, avrò da fare sta sera!- gli fece l’occhiolino e si diresse verso
Luise.
Guy rise, era contento di
vedere il suo amico tanto felice.
Cercò con lo sguardo il resto
della sua famiglia, erano tutti occupati o in balli o in chiacchere, si diresse
allora verso l’enorme balcone, per prendere un po’ d’aria. Mentre passava per
la stanza si accorse dei numerosi sguardi femminili posati su di lui, non sarebbe
certo passato inosservato, se ne frego, non erano quelle donne ad
interessargli.
Non appena arrivò al balcone
guardò il cielo, c’erano tantissime stelle quella notte e una splendida luna
piena *che spettacolo stupendo...* pensò.
Sentì bussare alla spalla –mi
concede questo ballo, signor Fawkes?- disse una voce femminile in tono
scherzoso, si voltò, era la ragazza stupenda che aveva conosciuto.
La guardò con sorpresa –ma
sei tu!- aveva un lungo abito rosso e bianco, era angelica –sei...sei
bellissima!-
Sorrise –grazie! Come mai sei
qui da solo? La festa non ti piace?-
-no, tutti sembrano
divertirsi solo che...- si zittì un secondo *solo che non c’eri tu* pensò
-...volevo prendere un po’ d’aria-
-torniamo dentro allora, non
mi inviti a ballare?- chiese sorridente.
Guy si sentì uno sciocco a
non averglielo domandato prima –ma certo!- le prese la mano ed entrarono
nell’enorme sala, poco più avanti intravide il suo amico Thomas ballando con la
sua Luise, gli scappò un sorriso.
Guy le mise una mano dietro
la schiena e cominciarono a ballare -sai, sono proprio uno stupido, da quando
ti ho incontrata non ti ho mai chiesto il tuo nome...-
-mi chiamo Maria-
-Maria? Nome bellissimo...che
coincidenza, anche la festeggiata di sta sera si chiama Maria! E di cognome?-
-Pulleyn, Maria Pulleyn-
disse con un sorriso.
Guy si bloccò, lei era la
festeggiata di quella sera, lei era la figlia del signor Pulleyn, come diavolo
poteva non essersene accorto prima? Si sentì uno stupido. Maria lo guardò
divertita, sapeva che non ne era a conoscenza –ecco perchè tuo padre cè l’ha
tanto con me!-
-tuo padre cè l’ha con te e
con il tuo amico perchè vi ha trovati attaccati alla finestra di mia sorella,
Guido Fawkes!- disse con un sorrisetto.
Guy arrossì –quella è stata
un’idea del mio amico!!- La musica intanto si fece più romantica e Maria si
strinse a lui, poggiando la testa alla sua giacca, in quel momento Guy si sentì
il ragazzo più felice del mondo, se non fosse stato per il pensiero del signor
Pulleyn –ma se tuo padre ci vede così?-
Maria rialzò la testa e lo
guardò dritto negli occhi -che ti importa di lui?- Guy si sentì come
ipnotizzato da quello sguardo, sorrise e avvicinò la sua bocca per poterla
baciare, ma un urlò li fece tornare alla realtà.
-Maria!!- entrambi si voltarono
di scatto, era il signor Pulleyn, evidentemente non molto entusiasto di vederli
attaccati.
Il ragazzo sorrise
imbarazzato –buonasera signor Pulleyn, serata deliziosa, non trova?- l’uomo si avvicinò a loro con aria minacciosa
e Maria, facendo un grosso sorriso, prese la mano di Guy e lo trascinò
correndo, fuori dalla stanza e dal palazzo.
-Maria!- urlò suo padre
disperato, non poteva credere che sua figlia stesse scappando con quel Fawkes
–torna indietro!!-
Tutti gli invitati avevano
gli occhi su quella scena, anche loro increduli. La madre di Guy si mise una
mano sul viso –cosa diavolo intende fare Guido?! Ci farà finire nei guai!!-
Guy intanto, non capendo le
intenzioni di Maria, si limitò a lasciarsi trasportare dalla sua mano -Maria...
Maria dove stiamo andando?- erano ormai in mezzo alla campagna, corcondati da
alberi.
-andiamo lontani! Lontano da
tutto e tutti!- poi improvvisamente si bloccò.
-ora che ti prend..?- Non
fece in tempo a finire la frase che Maria lo baciò. Guy si sentì mancare il
fiato –M-Maria...io...-
-non mi importa di ciò che
pensa mio padre di te...- detto questo lo abbracciò. Guy cercò di superare
l’imbarazzo, in quel momento avrebbe voluto fare tutto ciò che di romantico è
possibile fare ma essendo lei la protagonista di quella festa si sentiva in
dovere di riportarla indietro.
–Maria...non possiamo stare
qui, tuo padre sarà sicuramente preoccupato per te!- *e sicuramente mi
ammazzerà* pensò in seguito.
Maria sembrò non ascoltaro,
aveva lo sguardo basso, e quando lo rialzò incrociando gli occhi meravigliosi
di quel ragazzo confessò –credo di essermi innamorata di te...-
Guy sentì un fulmine
polverizzargli il cuore, credette seriamente di aver sentito male, ma gli occhi
di quella ragazza erano sinceri, non avrebbe voluto far altro che dirle quanto
anche lui l’amasse, in quell’istante il pensiero del padre passò in secondo
piano, si avvicinò a lei e, prendendole il viso con le mani, la baciò
appassionatamente, una, due, tre, tante volte, non avrebbe smesso mai.
Quel momento era loro.
Erano ormai sdraiati su quel
morbido prato, circondati da alberi, sotto un cielo stellato, baciati dalla
luna. Guy era un gentiluomo, anche se era sopra di lei non l’avrebbe mai
toccata, almeno finchè Maria gli accarezzò i lunghi capelli e con un dolcissimo
sorriso gli chiese –Guido...facciamo l’amore?-
Rimase immobile, impietrito
davanti a quello sguardo tanto dolce, quasi non gli parve reale quel momento,
come poteva capitare a lui una ragazza così speciale?
-cos...? adesso?- disse con
voce insicura anche se in cuor suo l’avrebbe voluto fare con lei per tutta la
vita.
-se non ora, quando?...
questo cielo è per noi- rimase incantato dalla verità di quella frase. Insinuò
una mano sotto il lungo vestito di Maria e, accarezzandola, riprendendo a
baciarla fu il suo modo per dirle “si”.
Quel momento era loro.
Non separando le loro bocche,
Maria gli tolse la giacca e gli sbottonò la camicia, mentre lui si liberò dei
pantaloni e l’aiutò a levarsi quell’ingombrante e enorme vestito.
La dolcezza di Maria fece
passare l’imbarazzo di Guy che, anche se era la prima volta di entrambi, riuscì
a muoversi con gentilezza, evitando di farle del male.
Più i minuti passavano, più
il piacere cresceva, più loro sentivano di amarsi.
Maria cominciò a sentire
qualcosa di strano ma piacevole crescere dentro di lei, con le mani sulla sua
schiena lo abbracciò più forte che potè.
Guy emise infine un debole
gemito e, sfinito, cominciò a tremare. Maria gli accarezzò il viso e poi i
capelli,
ormai tutti bagnati –Guido...che
cos’hai?- in quell’istante gli sembrò di aver quasi perso conoscenza. In realtà
tremava non solo per lo sforzo ma anche per la felicità di aver condiviso con
lei quel momento tanto speciale.
Le rispose con un sorriso
dolce –io ti amo Maria...ti amo davvero tanto...- poi poggiò la testa sul suo
seno, chiudendo gli occhi –riposa Guido...riposa...- gli sussurrò continuando
ad accarezzarlo, poi rivolse lo sguardo verso il cielo stellato e la luna le
illuminò il viso, chiuse gli occhi.
Quel momento era loro.
Continua!!
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Nota di Isa:
....................................................... ^///^ “remember
remember the 5th of november...gun powder treason and...no va bè sta volta nn
ce la faccio, poveretto è il suo momento!!” ;)
Ps: per chi non lo sapesse Guy nel 2002 è finito nella
classifica dei “100 grandi Britannici” superando gente come David Beckham,
Aleister Crowley, Winston Churchill e Johnny Rotten!! Onore a Guy!! I love
you!!^^